Borsellino: Gianassi, suo straordinario esempio sempre vivo
Dichiarazione di Federico Gianassi , capogruppo Pd in commissione Giustizia
Dichiarazione di Federico Gianassi , capogruppo Pd in commissione Giustizia
“Nel sangue di cinque servitori dello Stato che oggi ricordiamo, in quel 16 marzo di 43 anni fa, si realizzava l’interruzione dell’evoluzione democratica dell’Italia. Per tanti, troppi versi siamo ancora in #ViaFani...”. Lo scrive su twitter Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
"C’è qualcosa che non funziona più nella nostra società, se ad una reduce 89enne che ha visto in faccia i campi di sterminio siamo costretti ad assegnare una scorta! C’è bisogno di un soprassalto culturale e valoriale nel Paese, e non possiamo accettare supinamente queste regressioni del vivere comune. Piena solidarietà alla senatrice Segre."
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, in un post sul suo profilo Facebook.
Ma @luigiDi Maio, @RobertoFico, @aledibattista, @g_brescia, @beppegrillo, a voi stanno bene le parole che @matteosalvini ha indirizzato a @robertosaviano? Perché a noi sembrano intollerabili le sue parole, ma anche il vostro silenzio.
Cosi su witter Emenuele Fiano della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.
"Le parole di Salvini su Saviano non ci meravigliano. Non siate sorpresi, non ci saranno più limiti. In un Paese che ha dovuto piangere l’assassinio del prof. Biagi da parte delle BR e sulla cui drammatica mancata scorta tutti ricordiamo la vicenda, un ministro dell’Interno dovrebbe avere timore e rispetto prima di parlare di cose che non gli competono, prima di lasciare intendere sue scelte soggettive sulla scorta di una persona minacciata come Saviano, a cui va la nostra solidarietà. Prima di lasciar intendere che lui decide al di là delle norme. Ma questo non è che l’inizio.
“Minacce inaccettabili per un uomo che ha contribuito a far luce su un sistema criminale pervasivo e pericoloso. Salvini continua ad interpretare il ruolo di ministro in modo arrogante e per le sue campagne personali. La scorta a Saviano, come lui stesso raccontò, non è una concessione ma la protezione che lo Stato deve garantire a chi minacciato per avere combattuto mafia e camorra”.
Lo dichiara il vice presidente della Camera Ettore Rosato.
“Il ministro Salvini, nella sua furia propagandistica, sceglie di giocare con la vita delle persone. Anche solo ipotizzare di togliere la scorta a Roberto Saviano, a più riprese minacciato dalla camorra, suona come una ripicca per le dichiarazioni dello scrittore in merito alle posizioni assunte dal governo sui migranti”.
- lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico -