n. 51 - 22 dicembre 2023

 

MAGGIORANZA ALLO SBANDO SUL MES

Giorgetti tragga le conseguenze di questo voto negativo

Sulla ratifica del Mes, Meloni e i suoi alleati hanno mostrato il volto di un governo incapace e di una maggioranza allo sbando, spaccata su un atto fondamentale di politica estera ed europea. Mentre Forza Italia si astiene, Fdi e Lega votano contro la modifica, nonostante il ministro dell'economia Giorgetti, che della Lega è un esponente di rilievo, avesse smentito i dubbi strumentali sollevati sulla riforma del Mes. Una figuraccia clamorosa dell’Italia davanti ai partner europei che mette peraltro a rischio anche la stabilità finanziaria del nostro Paese.

Un governo che si presenta senza politica estera in Europa non è un governo. Un ministro dell'Economia sbugiardato in Aula, sbeffeggiato dal suo leader di partito, e che firma qualcosa che non doveva firmare, come gli è stato rimproverato in Aula. Giorgetti, davanti a questo voto, dovrebbe trarne le conseguenze.

TEMI DELLA SETTIMANA

LEGGE PER LA CONCORRENZA 2022: NULLA CHE POSSA DEFINIRSI UNA RIFORMA

Tradite aspettative di consumatori e imprese

La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge contenente la Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. Come spesso avviene da quando è in carica il governo Meloni, anche questo provvedimento, pur affrontando temi vitali per la crescita del nostro Paese e avendo sulla carta grandi ambizioni, si rivela scarsamente incisivo, debole e di nessuna utilità.

La promozione della concorrenza e la tutela dei consumatori restano lettera morta, così come la rimozione degli ostacoli che regolano l’apertura dei mercati. I 22 articoli non hanno la forza per dare un vero impulso riformatore, tradendo le aspettative di cittadini e imprese. Si tutela lo status quo, si evita di affrontare le questioni più spinose, come ad esempio taxi e balneari, in un continuo oscillare tra il rinvio dei problemi e la cristallizzazione delle posizioni dominanti già esistenti. Anche sui dehors si decide di prorogare di un anno provvedimenti emergenziali studiati per il rilancio economico del post-pandemia, senza tenere in considerazione le diverse realtà territoriali. Perfino le segnalazioni dell’Autorità garante della concorrenza sono state ignorate.

 

LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2022-2023

Governo e maggioranza in gravissimo ritardo

Il disegno di legge di delegazione europea 2022-2023 rappresenta, insieme al disegno di legge europea, uno degli strumenti legislativi che assicurano il periodico adeguamento all’ordinamento dell’Unione europea.  Il testo, però, è arrivato in Aula con un gravissimo ritardo, nonostante contenesse direttive importanti di interesse generale. 

Vi è, innanzitutto, il recepimento della direttiva sui salari minimi. Una questione sulla quale il governo e la sua maggioranza sono in grande difficoltà. Un’altra direttiva è quella volta a garantire il principio della pari retribuzione tra uomini e donne, a parità di lavoro. Ci sono norme legate alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni. Ci sono norme volte a ridurre le emissioni di gas serra. Ci sono norme volte a tutelare i nostri cittadini e le pubbliche amministrazioni rispetto ai rischi derivanti dagli attacchi cyber, dagli attacchi online, quindi volte a rafforzare la cybersicurezza nel nostro Paese. Tutto potevamo immaginare fuorché un ritardo su questo provvedimento.

 

GOVERNO INVENTA COMPLOTTI PER COPRIRE FALLIMENTI

Sulla giustizia un disastro

A seguito dell’informativa del ministro Crosetto in merito alle recenti dichiarazioni sulla magistratura, abbiamo ribadito in Aula che l'attacco scomposto da parte della maggioranza appare sempre più una strategia per coprire i fallimenti emersi clamorosamente con la manovra finanziaria.

Il problema, però, è più grave, perché sulla giustizia la destra vuole modificare l’equilibrio dei pesi e contrappesi su cui si regge la nostra Carta, sta portando le carceri al collasso, non ci sono investimenti. Servirebbero, invece, risorse e riforme per una giustizia efficiente per i cittadini ed uguale per tutti.

 

UCCISA SAMIRA, DAL REGIME IRANIANO REPRESSIONE BRUTALE

Sostenere con più forza “Donna, vita, libertà”

Il regime della Repubblica islamica iraniana ha ucciso, impiccandola, Samira Sabizian. Samira si era ribellata alla violenza dell'uomo che era stata costretta a sposare a soli 15 anni: sposa bambina e vittima dei soprusi del marito. L'Iran si conferma un paese che attua una repressione brutale, soprattutto contro le ragazze e le donne, e che viola costantemente i diritti umani.

Per questo il Parlamento deve continuare a sostenere il movimento "Donna, vita, libertà" che tanto sta facendo in Iran e anche in molti altri paesi incluso il nostro. Ma dobbiamo anche incalzare il governo affinché prenda provvedimenti concreti. Le relazioni diplomatiche, gli scambi e gli accordi commerciali con l'Iran non sono mai stati messi in discussione. È il momento di cambiare gli assetti.

QUESTION TIME

NO ALLE GABBIE SALARIALI

Durante il question time abbiamo chiesto alla ministra del Lavoro se il governo intende continuare sulla strada della introduzione delle gabbie salariali. La risposta della ministra Calderone ci fa temere di sì. La destra ha messo nero su bianco che un dipendente pubblico del Sud, un docente, un infermiere, debba essere pagato meno di un suo collega del Nord, non perché lavori meno ma semplicemente perché ha la colpa di vivere nel Mezzogiorno.

Noi lo riteniamo inaccettabile, perché già oggi chi vive al Sud usufruisce di meno servizi, in un’Italia che investe 18mila euro l'anno per un cittadino del Nord e 13mila per un cittadino del Mezzogiorno. Abbiamo già cittadini di serie A e di serie B, perché la diversa spesa pubblica è un fatto, non un rischio. Occorrerebbe invertire la rotta. Ma con i salari differenziati in base al territorio, la destra mette in discussione la coesione e l'unità nazionale.

Ci opporremo a questa scelta vergognosa e la combatteremo in ogni modo in Parlamento e nel Paese.

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    IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

    Manovra di Bilancio
    Da giovedì esame e votazione sulla manovra di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026

     

     

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