Perché il criminale Almasri non è stato processato in Italia? Perché le donne ucraine che hanno subito stupri e ora sono rifugiate in Italia non possono avere giustizia nel nostro Paese? Come si può impedire che l'Italia diventi il rifugio di persone sospettate di crimini internazionali commessi a Gaza o in Sudan? Domani, mercoledì 23 luglio alle ore 11.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4) si terrà la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge "Codice dei crimini internazionali" a prima firma di Laura Boldrini. Un testo che dà risposte a tutte queste domande e garantisce la piena attuazione degli obblighi previsti dallo Statuto di Roma approvato nel 1998, permettendo all'Italia di cooperare pienamente con tutti quei paesi che prevedono già questi crimini nel loro ordinamento.
Interverranno: Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, Federico Gianassi, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia alla Camera, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e gli esperti che hanno collaborato alla stesura del testo: Alessandra Annoni, professoressa ordinaria di diritto internazionale presso l'Università di Ferrara, Triestino Mariniello professore ordinario di diritto penale internazionale Liverpool John Moores University (UK) e rappresentante legale delle vittime di Gaza presso la Cpi e Antonio Marchesi, professore associato di diritto internazionale, Università di Teramo.
"Chiusi in gabbia come polli", senza sapone, senza alcun materiale igienico, con 3 bagni per 32 persone e, per di più, aperti, senza vedere la luce del sole per giorni e giorni ma con la luce accesa 24 ore al giorno che rende impossibile anche dormire. Sono queste le drammatiche condizioni in cui sono costrette a vivere le persone detenute ad Alligator Alcatraz, il centro di detenzione voluto da Trump a Miami e circondato da fossati pieni di alligatori. Una forma inumana e degradante di detenzione che mai dovrebbe essere adottata, tanto più in un paese democratico.
Tra loro, da qualche giorno, anche due italiani Gaetano Mirabella Costa e Fernando Artese che stanno denunciando il trattamento da campo di concentramento che subiscono e la totale privazione dei diritti e della dignità.
Tutto questo, per Giorgia Meloni, è normale e accettabile? Cosa intende fare per tirare fuori i due italiani da quell'inferno? Se non hanno titolo a restare negli Usa, si proceda al rimpatrio, ma sottoporli a queste brutali condizioni è inaccettabile. Mi auguro che Meloni e Tajani non accondiscendano ancora una volta alle scelte scellerate del loro amico e alleato Trump e chiedano l’immediato rilascio dei due italiani". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Perché il criminale Almasri non è stato processato in Italia?
Perché le donne ucraine che hanno subito stupri e ora sono rifugiate in Italia non possono avere giustizia nel nostro Paese? Come si può impedire che l'Italia diventi il rifugio di persone sospettate di crimini internazionali commessi a Gaza o in Sudan?
Mercoledì 23 luglio alle ore 11.30, presso la sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4) si terrà la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge "Codice dei crimini internazionali" a prima firma dell'On. Laura Boldrini. Un testo che dà risposte a tutte queste domande e garantisce la piena attuazione degli obblighi previsti dallo Statuto di Roma approvato nel 1998, permettendo all'Italia di cooperare pienamente con tutti quei paesi che prevedono già questi crimini nel loro ordinamento.
Interverranno: l'on. Boldrini, Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, l'on. Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, l'on. Federico Gianassi, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia alla Camera, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e gli esperti che hanno collaborato alla stesura del testo: Alessandra Annoni, professoressa ordinaria di diritto internazionale presso l'Università di Ferrara, Triestino Mariniello professore ordinario di diritto penale internazionale Liverpool John Moores University (UK) e rappresentante legale delle vittime di Gaza presso la Cpi e Antonio Marchesi, professore associato di diritto internazionale, Università di Teramo.
L'ingresso alla sala stampa della Camera è possibile previo accredito. Si prega quindi di far pervenire nome e cognome (testata ed eventuale tipo di attrezzatura fotografica e/o da ripresa) rispondendo a questa email o via WhatsApp al n.3343801119 entro le ore 10 del 22 luglio p.v. Si ricorda che per accedere alla Camera è obbligatorio l'uso della giacca per gli uomini.
"L'attacco dell'Idf alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza è indegno e lo condanniamo. Come sono indegni gli attacchi agli ospedali, alle scuole, alle moschee, alle persone in fila per gli aiuti, ai bambini che aspettano l'acqua, alle tende degli sfollati, ai medici, ai giornalisti, agli operatori umanitari. Da quasi due anni denunciamo i crimini di Netanyahu e dell'Idf, da quasi due anni chiediamo al governo una parola di condanna ma Giorgia Meloni e Antonio Tajani si accorgono che qualcosa non va solo oggi che a subire la ferocia dell'esercito israeliano è una chiesa cattolica. Gli altri 60mila morti, inclusi almeno 20mila bambini, evidentemente non erano civili degni della loro attenzione.
Un altro doppio standard insopportabile che riafferma la complicità del governo Meloni con lo sterminio in corso nella Striscia di Gaza. Un'altra prova di ipocrisia, dato che oggi alla Camera hanno bocciato la nostra mozione sulla sospensione del memorandum di cooperazione militare con Israele". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
E’ in atto una vera e propria persecuzione verso chi difende i diritti umani, le vittime dei conflitti e il diritto internazionale. La logica è che nessuno può mettere in discussione l’operato del governo israeliano né quello del governo statunitense che pensano di potere operare al di sopra di qualsiasi legge, di qualsiasi organismo internazionale, perfino di qualsiasi principio di umanità". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, dalle pagine de "L'Unità".
"Bisogna opporsi a tutto questo perché se prevale la forza invece che il diritto internazionale, sarà il caos globale. Significa lasciare campo libero alle guerre e alle armi, alla violenza e alla sopraffazione - denuncia Boldrini -. Chi è potente, chi ha arsenali imponenti e, addirittura, l’arma nucleare, avrà carta bianca, chiunque sia il suo nemico. Ed è questo l’intento di Trump: creare il caos globale. Ma Meloni non può, per assecondare il suo alleato politico, trascinare il Paese su questa deriva".
"L'annuncio delle sanzioni contro Albanese da parte del segretario di Stato statunitense Rubio è una vergogna assoluta, il mondo alla rovescia, che, però, ha scatenato reazioni in tutto il mondo - sottolinea la deputata dem -. L’opinione pubblica, così come molti di noi parlamentari dell’opposizione, non sopporta più da tempo questo atteggiamento di quei governi occidentali che continuano a chiudere gli occhi, quando non a sostenere direttamente (come nel caso degli Usa), i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dal governo di Israele. Invece di sanzionare chi commette quei crimini, come Netanyahu e il suo governo, si sanziona chi li denuncia e li documenta. Fioccano le petizioni per candidare Albanese al Nobel per la pace, ad esempio, e tantissime persone, in tutto il mondo, si stanno mobilitando in sua difesa. Anche parlamentari dell’Intergruppo per la pace tra Israele e Palestina, tra cui io stessa, hanno avanzato la candidatura di Francesca Albanese scrivendo una lettera formale al Comitato norvegese".
"Inutile dire che, invece, i governi tacciono" conclude Boldrini.
Netanyahu continua la sua politica di aggressione degli altri paesi del Medio Oriente spingendosi perfino a bombardare la capitale della Siria, Damasco, dove l'Idf ha colpito il palazzo presidenziale e il ministero della Difesa: un morto e 18 feriti è, al momento, il bilancio dell'azione.
Una mossa che niente ha a che vedere con la difesa dei drusi che Israele ha dichiarato di volere portare avanti. Tanto più che proprio i drusi avevano appena annunciato un accordo con le forze governative che li avevano attaccati nei giorni scorsi.
Benjamin Netanyahu si conferma la figura più destabilizzante per l'intera regione perché continua a violare la sovranità nazionale di altri paesi.
Pur di raggiungere l'obiettivo della "Grande Israele", che prevede l'invasione di territori di altri stati, è disposto anche ad andare contro i propri alleati. Come Trump, che aveva appena tolto le sanzioni alla Siria e aveva da poco incontrato a Ryad il leader siriano Al Jolani.
Come già successo con la guerra contro l'Iran, Netanyahu manipola Trump per renderlo funzionale ai suoi disegni espansionistici: Gaza, la Cisgiordania, il Libano, parte della Siria, dell'Iraq, oltre alla Giordania e a parte dell’Egitto devono diventare territorio israeliano.
Un piano folle che va fermato prima che sia troppo tardi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Per volere dell'ultradestra, ieri la Knesset ha votato l'espulsione del deputato arabo-israeliano Ayman Odeh, accusato di sostegno al terrorismo per un tweet in cui auspicava “liberazione di entrambi i popoli (quello palestinese e quello israeliano) dal giogo dell’occupazione”: parole che chiunque di noi avrebbe potuto usare. Fortunatamente, questa becera e violenta aggressione, senza alcun fondamento, è fallita, grazie anche alla pressione fatta da parlamentari europei, inclusi noi parlamentari dell’intergruppo per la pace tra Israele e Palestina. Ma è preoccupante il tentativo di comprimere la libertà dei parlamentari e il dissenso, oltre che di minacciare la stessa presenza dei rappresentanti arabo-israeliani nella Knesset". Lo ha dichiarato intervenendo oggi alla Camera, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Netanyahu cerca di mettere a tacere le voci che si alzano contro l’occupazione in Cisgiordania, lo sterminio a Gaza e sta continuando a coltivare i suoi progetti di espansione nella regione come dimostrano anche i raid di ieri in Siria: il progetto del “Grande Israele”, va avanti senza ostacoli - ha sottolineato Boldrini -. Davanti a tutto questo, l’Ue potrebbe mandare un segnale chiaro, con la sospensione dell’accordo di associazione con Israele. Accordo che si basa sul rispetto dei diritti umani, stracciati e cancellati a Gaza e in Cisgiordania".
"Ma proprio questa mattina l’alta rappresentate per la politica estera della commissione Ue, Kaja Kallas, che pure ha riconosciuto che queste violazioni ci sono, ha affermato che l’obiettivo è “migliorare le condizioni di vita a Gaza” - ha proseguito la deputata dem -. In sostanza, basta che Netanyahu accetti di fare entrare più camion di aiuti per scongiurare la sospensione dell’accordo di associazione Ue-Israele. Un baratto inaccettabile".
"No, Alta Commissaria Kallas, non è sufficiente che entrino più aiuti: bisogna fermare quello che illustri giuristi di tutto il mondo definiscono un genocidio. E bisogna farlo immediatamente - ha ammonito in chiusura -. Sospendere l’accordo di associazione Ue-Israele è solo un primo, necessario, passo non più rinviabile".
"Trent'anni fa si consumò quello che venne riconosciuto come il genocidio di Srebrenica, in Bosnia. Srebrenica è una macchia indelebile sulla comunità internazionale che non agì per impedire quella mattanza, frutto dell’odio alimentato dalla retorica dei leader nazionalisti. Popoli che erano vissuti in pace iniziarono a farsi la guerra fino ad arrivare al genocidio. La giustizia internazionale fece un enorme lavoro di indagine, le vittime sono state quasi tutte riconosciute tramite il DNA. Oltre 8mila vittime a cui è stato possibile dare giustizia grazie ad un tribunale internazionale e a un processo che condannò chi ordinò quell’eccidio, ma il dolore è rimasto. Un dolore talmente grande e talmente vivo che quando andai alla commemorazione per i vent'anni, ci furono momenti di tensione e lancio di pietre contro il presidente serbo Vucic, la cui presenza venne percepita come una provocazione.
Ma dalla drammatica storia di Srebrenica dobbiamo trarre insegnamento: il nazionalismo esasperato porta odio e guerre e la comunità internazionale non può restare a guardare quando ciò accade. Il diritto internazionale è l'unico strumento che può impedire il deflagrare dei conflitti armati, così come è l’unica strada per rendere giustizia alle vittime dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità. Vale per gli 8mila morti di 30anni fa e vale per i 60mila morti di Gaza". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Ho appena sottoscritto con convinzione l'interrogazione del Pd, voluta dal responsabile esteri del partito, Peppe Provenzano e dalla responsabile giustizia Debora Serracchiani per sapere come il governo italiano intenda tutelare Francesca Albanese che oltre ad essere Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati è anche cittadina italiana.
L'attacco dell'amministrazione Trump contro di lei con le sanzioni annunciate da Rubio è inaccettabile e conferma la volontà degli Usa di smantellare il diritto internazionale unica tutela per le vittime delle atrocità di tutte le guerre e dei crimini contro l'umanità.
Invece di punire i criminali di guerra si colpisce chi li denuncia come hanno fatto il procuratore Karim Khan e quattro giudici della Corte penale internazionale colpiti, anche loro, da sanzioni degli Usa per avere spiccato il mandato di cattura internazionale contro Netanyahu e Gallant.
Non possiamo accettare che prevalgano l'uso della forza, l'intimidazione, il ricorso a sanzioni come punizione contro chi fa il proprio lavoro a tutela delle vittime e del diritto come sta facendo Francesca Albanese. L'Italia non può accettarlo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Le sanzioni annunciate dal segretario di stato americano Rubio contro Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, sono una vergogna su cui non si può tacere.
L'ultimo rapporto di Albanese, in cui elenca le aziende coinvolte nelle politiche illegali di annessione della Cisgiordania messe in atto dal governo israeliano, ha evidentemente colpito nel segno. Non è più una questione di interessi politici, ma anche economici. E questo per Netanyahu e per Trump è davvero troppo. Niente e nessuno deve disturbare gli affari: neanche la denuncia di un genocidio e di un'occupazione illegale di territori altrui.
Solidarietà a Francesca Albanese: il suo lavoro è preziosissimo per chiunque abbia a cuore il diritto internazionale e il futuro del popolo palestinese e del popolo israeliano". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Che la vicenda Almasri fosse, quanto meno, fumosa, è stato evidente fin da subito. Che il governo non avesse detto le cose come stavano, è stato altrettanto chiaro già dalle prime ore e da quell'immagine, insopportabile, del torturatore e stupratore di bambini libico che torna in Libia a bordo di un volo di Stato. Oggi le notizie pubblicate da diverse testate fugano ogni dubbio: il ministro Nordio ha mentito davanti al Parlamento. Il suo ministero aveva in mano tutti gli elementi per trattenere Almasri e assicurarlo alla giustizia della Corte penale internazionale. Ma hanno scelto di liberarlo. Come hanno scelto di mentire davanti al Parlamento, prendendo in giro non le opposizioni, ma milioni di italiani e italiane.
Vista la gravità della situazione non si può pensare di passare oltre, di normalizzare la menzogna e un ministro che mina la credibilità delle istituzioni. In una democrazia, non è concepibile. Nordio deve scusarsi e dimettersi. Senza perdere un secondo in più". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Non ci sono più parole per descrivere l'orrore di Gaza e di milioni di persone totalmente abbandonate alla disperazione.
E non ce ne sono più per commentare l’ennesima sconcertante proposta del governo Netanyahu: la “Città umanitaria” ideata dal ministro Katz. Un enorme campo di concentramento sulle macerie di Rafah in cui rinchiudere 600mila palestinesi che da lì non potrebbero mai più uscire. Come si può solo immaginare una cosa del genere?". Lo ha affermato, intervenendo in aula a Montecitorio, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Intanto, la Gaza Humanitarian Foundation è una trappola mortale. La popolazione affamata che si mette in fila sfida una vera e propria roulette russa: le persone sanno che, per di ottenere qualche pacco di cibo, rischiano di morire uccise per mano dell’esercito israeliano o dei contractors statunitensi - ha denunciato Boldrini -. La comunità internazionale resta immobile anche davanti a quello che è ormai palesemente il piano di annessione della Cisgiordania, come ha dichiarato senza nessun pudore, il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin appoggiato da altri 13 ministri del governo di Tel Aviv".
"E il governo italiano, pur di non dispiacere l’alleato Netanyahu, continua a balbettare, non esprime condanna netta, non mette le sanzioni e, cosa ancora più grave, coopera con Israele in campo di tecnologie militari e dual use - ha sottolineato la deputata dem -. Una scelta scellerata che l’opinione pubblica non sopporta più, come dimostrano decine di mobilitazioni quotidiane che chiedono di salvare Gaza e la Palestina". "Per quanto ancora il governo si renderà complice di quello che i massimi esperti internazionali definiscono genocidio? Non nel nostro nome: noi continueremo a denunciarlo con tutta la voce che abbiamo" ha concluso.
"La scorsa notte alla Casa Bianca è andato in scena l'ennesimo teatrino oltraggioso nei confronti delle vittime dei crimini commessi a Gaza, del diritto internazionale e perfino dell'intelligenza delle persone.
Per ingraziarsi Trump che è il suo principale supporter, Netanyahu lo candida al premio Nobel per la Pace. In sostanza un ricercato internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità propone il nome di una persone che rastrella migranti, li chiude nelle gabbie e li deporta in massa come candidato al maggior riconoscimento al mondo in tema di pace.
Siamo certi che non avrà alcuna chance, ma è già incredibile che sia anche solo stata avanzata la candidatura". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Siamo sempre disposti a parlare di una legge sulla cittadinanza, ma non può essere una boutade estiva di Forza Italia. Già l'anno scorso avevano finto di mettere in campo la questione della cittadinanza ed è tutto finito in un nulla di fatto. E' un tema serio su cui non si può scherzare, che tocca la vita di centinaia di migliaia di giovani. Se, come ha dichiarato Tajani, Forza Italia non è disposta a trattare con i gruppi di opposizione su nessun punto e considerato che i suoi alleati di governo non hanno alcuna intenzione di affrontare la questione, come pensa di fare approvare la legge?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Tajani disarmante nell’audizione di oggi in Parlamento, ha evidentemente perso ogni senso delle proporzioni. A Gaza ci sono più di 133mila feriti, oltre a decine di migliaia di persone affette da patologie di vario genere che non si possono curare e rischiano di morire per mancanza di medicine e di elettricità, oltre al fatto che la stragrande maggioranza degli ospedali sono stati bombardati. E lui parla del trasferimento di 200 malati con famiglie da Gaza in Italia come un grande successo del governo italiano, un contributo straordinario. Un governo, non dovrebbe limitarsi a soccorrere malati e feriti. Dovrebbe preoccuparsi che non ci siano più persone uccise e ferite dalle bombe e dai proiettili. Dovrebbe condannare i crimini commessi da Netanyahu e incalzarlo per far cessare lo sterminio del popolo palestinese. Dovrebbe mettere le sanzioni, non solo ai coloni, come dice Tajani, ma al governo israeliano. Dovrebbe sospendere ogni accordo di cooperazione militare e commerciale, non inviare armi. Ma di tutto questo nulla viene fatto dal governo Meloni. E poi nessuna risposta alle domande su dove troveranno i fondi - decine e decine di miliardi l’anno - per arrivare al 5 per cento del Pil in spesa per la difesa. Hanno messo un’enorme ipoteca sul futuro del nostro welfare, sulla sanità, sulle pensioni, su scuole e università a favore della spesa militare e non si vogliono neanche assumere le loro responsabilità, mistificano la realtà ingannando l’opinione pubblica che chiede migliore sanità e pensioni dignitose anziché nuovi missili e carri armati". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, a margine dell'informativa dei ministri Tajani e Crosetto alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.