12/07/2024 - 11:38

“Il Vice ministro Cirielli ci conferma che il Piano Mattei è una scatola vuota e che il Parlamento deve solo attendere quando l'esecutivo sarà più comodo a sottoporre i suoi provvedimenti. È un piano senza contenuti e senza risorse, senza un crono programma e senza obiettivi. Manca perfino la relazione che, per legge, il governo avrebbe dovuto presentare alle Camere entro fine giugno. Manca la verità perché la vostra idea di rapporto di collaborazione con gli stati africani punta solo a fermare i flussi migratori e fare dell'Italia l'hub del gas del Mediterraneo, cioè dei combustibili fossili quando è sulle rinnovabili che bisogna investire”. Lo dichiara la deputata dem Laura Boldrini presentando in aula l'interpellanza urgente sul Piano Mattei e replicando al Vice ministro Cirielli.

“Manca l'Africa, almeno nella vostra narrazione dato che non esiste niente di scritto su questo 'Piano Mattei' – continua Boldrini -. E lo conferma il presidente della Commissione dell'Unione africana Moussa Faki quando sottolinea che il governo italiano non ha coinvolto gli stati africani nella fase di progettazione del presunto piano paritario. Avete un'idea dell'Africa antiquata e forse nostalgica e non riconoscete il fatto che anche lì c'è una società civile organizzata che andrebbe coinvolta e ascoltata. Manca infine l'Europa perché sarebbe molto più utile e logico che l'Italia contribuisca seriamente al piano europeo 'Global Gateway' che stanzia 350 miliardi di investimenti. Anche l'Unione africana è già molto più avanti di voi: con il progetto 'L'Africa che vogliamo' lega il proprio sviluppo alle energie rinnovabili mentre il governo italiano in Africa cerca solo gas e combustibili fossili ignorando che una delle principali cause delle migrazioni è il cambiamento climatico. Per destinare appena 5,5 miliardi in quattro anni al Piano Mattei, ne avete sottratti 3,5 dal Fondo italiano per il Clima e oltre 2 al Fondo per la Cooperazione allo sviluppo. E' una partita di giro: non c'è neanche un euro stanziato in più sul Piano Mattei. Avete fatto il gioco delle tre carte. Non è questo un modo serio per gestire i rapporti coi partner internazionali. Una presa in giro verso l'opinione pubblica italiana, il Parlamento e i paesi africani".

11/07/2024 - 20:11
"Bellissimo il murale di Michela Murgia realizzato da Laika sulla facciata del V Municipio di Roma su iniziativa di Arcigay Roma. Un'opera che arricchisce la città.
Una grande donna che ha dedicato la sua vita alla battaglia culturale contro gli stereotipi, i pregiudizi in favore di una società aperta, libera e dove ogni persona possa vivere la propria identità senza condizionamenti. 
A Roma, oggi, splende Michela Murgia". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo dall'inaugurazione del murales che si è tenuta oggi presso la sede del V Municipio in via Torre Annunziata.

 

11/07/2024 - 17:24

"Intitolare l'aeroporto di Malpensa a Berlusconi è un colpo di mano di Salvini, ma anche di Enac che non ha tenuto in alcuna considerazione le tante voci che in questi giorni si sono alzate, pure attraverso delle petizioni on line, contro questa decisione che spacca l'opinione pubblica come la spaccava lo stesso Berlusconi.
Tra queste anche quella del Comune di Milano, socio di Sea la società che gestisce l'aeroporto. Uno schiaffo, tra l'altro, alle tante donne di questo Paese che negli anni hanno ritenuto offensivo il suo modo di rapportarsi al femminile e le battute sessiste che il fondatore di Forza Italia dispensava sia in pubblico sia in privato. Nella storia del nostro Paese ci sono molte figure autorevoli che uniscono il Paese invece di dividerlo - donne incluse - a cui poter dedicare un aeroporto. Solo Matteo Salvini poteva fare una tale scelta". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

10/07/2024 - 13:12

"Giacomo Passeri è un ragazzo di 31 anni da 11 mesi detenuto in un carcere egiziano perché trovato in possesso di una piccola quantità di marijuana per uso personale. La famiglia non riesce a comunicare con lui e in alcune lettere racconta di torture, di essere stato rinchiuso in una cella piena di feci e urina, di avere subito minacce. E dice di non avere ricevuto informazioni sulla sua condizione giudiziaria in una lingua per lui comprensibile. L'ambasciata, secondo le ricostruzioni della stampa, non lo starebbe assistendo adeguatamente. La famiglia è molto preoccupata e teme gesti estremi. Stiamo depositando una interrogazione e chiediamo al ministro Tajani di venire in aula a riferire, assicurandosi  di riportare Giacomo in Italia prima possibile. Meloni ha accolto con tutti gli onori Chico Forti, condannato all'ergastolo, e si è vantata di averlo fatto tornare nel nostro Paese. Faccia lo stesso con Giacomo Passeri, in carcere per qualche grammo di marijuana". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

09/07/2024 - 16:51

"Ci risiamo. Per l'ennesima volta, il primo governo italiano guidato da una donna, Giorgia Meloni, boicotta le altre donne. Questa volta tocca al consiglio d'amministrazione di Cassa depositi e prestiti, società controllata dal Ministero dell'Economia che starebbe per modificare il suo regolamento per ridurre la quota di donne previste. Il motivo è semplice: Lega, Fdi e Forza Italia ragionano solo sui nomi di uomini.
Da quando, nel 2011, è stata approvata la legge che riequilibra la rappresentanza di genere nelle società a partecipazione pubblica, la Mosca-Golfo, l'Italia aveva fatto passi avanti arrivando a circa il 40 per cento di presenza di donne nei cda. Un traguardo che ora il governo calpesta.
Come se non bastasse il rapporto "#datipercontare - Statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo" di Period Think Tank  rivela che solo il 33 per cento dei 229mila bandi del PNRR pubblicati fino ad ora rispettano il vincolo del 30 per cento di assunzioni di donne e giovani previsto dalla legge. Com'è stato possibile aggirare la legge? Semplice, con le deroghe che in alcuni settori hanno toccato punte del 70 per cento.
Altro che ridurre il gap occupazionale tra uomini e donne, altro che puntare alla parità, altro che lavorare per la piena occupazione delle donne.
Niente di tutto questo. In cambio si riempiono la bocca di natalità e famiglia: è chiaro che la loro unica politica per la natalità punta a tenere le donne a casa, riportando il Paese indietro di 70 anni". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

08/07/2024 - 18:58
"Bombardare un ospedale pediatrico, come ha fatto la Russia a Kiev, è uno dei più riprovevoli crimini di guerra, l'ennesimo di cui si macchia Putin su cui pende già un mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale più di un anno fa.
Bisogna assolutamente mettere fine a questa guerra atroce che da più di due anni produce morti, il rapimento di migliaia di bambini, distruzione e sofferenza umana". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

08/07/2024 - 15:32

"Altro che "alleanza del disonore" come dice Bardella. Quella che ha sconfitto lui e Le Pen è stata l'alleanza dell'onore, che non ha permesso all'ultradestra di arrivare al governo preservando la storia della Francia. Una grande mobilitazione, con oltre il 67 per cento di affluenza alle urne, ha dimostrato che le francesi e i francesi sono maturi abbastanza da votare anche chi, per anni, è stato considerato un avversario, in nome di un valore più alto.
E in nome di quel valore più alto bisogna cercare il massimo dell'unità possibile, anche in Italia, costruendo alleanze solide sui temi che segnano le vite delle persone: il lavoro sicuro, il salario minimo, la sanità pubblica, i diritti. Ed è su questo che stiamo lavorando". Lo scrive sui suoi canali social Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

07/07/2024 - 16:49

"Il bilancio dei suicidi legati alle carceri si aggrava ogni giorno di più. Oggi il numero di agenti che si sono tolti la vita sale a sei e, dopo Sollicciano, quello dei detenuti sale a 52. Il trasferimento di 80 detenuti e la chiusura di due sezioni a Sollicciano, dopo il suicidio di un ventenne e la rivolta dei suoi compagni, è una misura d'emergenza che non affronta i problemi strutturali di quel carcere, da tempo denunciati. Una situazione drammatica rispetto alla quale le misure prese dal ministro Carlo Nordio sono insignificanti, puro maquillage. Lo dimostrano realtà come quella delle Sughere di Livorno, dove sono stata in visita lo scorso giovedì e dove, nella notte tra l'1 e il 2 luglio, un altro ragazzo ha tentato il suicidio, morendo qualche giorno dopo.
Sovraffollamento, topi, muffe, cimici, strutture fatiscenti, carenza di personale sia di polizia penitenziaria sia amministrativo, educativo, medico, scarsità di spazi per le attività culturali, scolastiche, lavorative. Condizioni che negano la dignità dei detenuti, rendono vani gli sforzi di chi nelle carceri lavora e quasi impossibili i programmi di rieducazione e reinserimento fondamentali previsti dalla Costituzione". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

05/07/2024 - 11:19

"Il trionfo del Labour è una risposta ai 14 anni di disastroso governo conservatore, inclusa la Brexit. Ma è anche la dimostrazione che le destre si possono battere.
Congratulazioni a Keir Starmer: che il cambiamento promesso abbia inizio". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

04/07/2024 - 20:47

"Ho deciso di anticipare la visita già prevista al carcere Le Sughere di Livorno dopo il tentato suicidio di un giovane detenuto e che ora lotta tra la vita e la morte. Era necessario dare un segnale di attenzione alla direzione, al personale civile e di polizia penitenziaria e anche ai detenuti.

Alcuni padiglioni dell'istituto sono del tutto inagibili, quelli utilizzabili sono fatiscenti: muffa che emerge dalle pareti, docce in condizioni disastrose, celle dove vivono anche sei persone. Una situazione di sovraffollamento che si alleggerirebbe se si aprissero i due padiglioni nuovi ma chiusi per lungaggini burocratiche. Le telecamere di sorveglianza non funzionano da anni cosa che ha favorito un'evasione lo scorso mese.
Anche in questo carcere si registra una carenza di personale sia penitenziario sia amministrativo. E anche alle Sughere ci sono problemi di mancanza di giudici di sorveglianza.

In tali condizioni è molto complicato, nonostante gli sforzi del personale, portare avanti programmi di rieducazione e reinserimento, come previsto dalla Costituzione. Non ci sono spazi adeguati per le attività cosiddette trattamentali: teatro, scuola, l'accesso ai libri e, ovviamente, il lavoro che è fondamentale per la riabilitazione.

L'emergenza carceraria non può essere più trascurata, né il governo può pensare di lavarsi la coscienza con misure maquillage come quelle proposte dal ministro Nordio e approvate nell'ultimo consiglio dei ministri. Cosa si spera di risolvere con mille agenti quando c'è una carenza di oltre 10mila unità? A cosa serve accelerare le procedure per la libertà anticipata senza che ci sia personale per gestire le pratiche? E come pensa, il ministro Nordio, di affrontare il sovraffollamento con istituti fatiscenti che non vengono ristrutturati? E, soprattutto, come si decongestionano le strutture carcerare se il governo non fa altro che inventare nuovi reati e inasprire pene?" Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

04/07/2024 - 12:00

"Non dicano mai più "due popoli e due stati". Tajani, Meloni e qualsiasi esponente del governo e della maggioranza non vengano mai più in Parlamento a dire che sostengono la soluzione "due popoli e due stati", perché non è vero. Oggi la maggioranza ha respinto le mozioni di Pd, Avs e M5S che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina, un passo necessario e determinante perché in Medio Oriente si possa riavviare un processo di pace che consenta di vivere in pace, libertà e sicurezza sia agli israeliani  sia ai  palestinesi. Un passo già fatto da 146 Stati, da ultimo da Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia.
La maggioranza ha approvato la sua mozione: un testo vago che si trincera dietro le posizioni altrui, che rimanda al "muto riconoscimento". Come si può puntare su questo quando la posizione di Netanyahu e del suo governo di estrema destra è quella di non riconoscere mai uno Stato di Palestina?
Maggioranza e governo non hanno il coraggio di prendere una posizione  e costringono a un passo indietro il Parlamento che già nel 2015 aveva detto sì allo Stato di Palestina.
Una posizione pilatesca e rinunciataria di chi sceglie di non fare niente e volta le spalle allo Stato di Palestina. Niente che serva davvero ad arrivare alla pace, niente che induca concretamente al riconoscimento dello Stato di Palestina, niente che spinga Netanyhau e al suo governo di ultra destra a porre fine alla catastrofe in corso a Gaza con oltre 38mila morti il 70 percento dei quali donne e bambini. Si trincerano dietro l’aiuto umanitario "Food for Gaza" che rimane un palliativo per niente efficace rispetto alla catastrofe umanitaria che il popolo palestinese sta vivendo, mentre hanno interrotto tutti i progetti di associazioni e ong che da anni operano a Gaza.
Si assumono una grande responsabilità: quella di restare a guardare mentre un intero popolo subisce una punizione collettiva, crimini di guerra e un innegabile sterminio". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

03/07/2024 - 18:37

"Il ministro Tajani intervenga per riportare Nessy Guerra e sua figlia in Italia sane e salve. E' la richiesta che, come Intergruppo per i diritti delle donne e le pari opportunità abbiamo inoltrato oggi con un'interrogazione. Nessy Guerra sta vivendo un vero incubo, nascosta in una località segreta in Egitto, insieme alla figlia, per sfuggire al marito violento. Rischia di perdere la libertà e la figlia. Un incubo iniziato dopo che i due, sposati in Italia, si sono trasferiti in Egitto da dove l'uomo è originario. La ragazza ha raccontato che da quel momento sono iniziati i problemi: manipolazioni, violenze fisiche e psicologiche, maltrattamenti consumati anche davanti alla figlia. Comportamenti non nuovi per l'uomo che in Italia era già stato condannato per a tre anni di reclusione per violenza sessuale, stalking e lesioni nei confronti dell'ex compagna. Esasperata, Nessy decide di andarsene di casa, ma il marito la denuncia per adulterio e prostituzione reati che in Egitto vengono puniti col carcere. A questo si aggiunge che, dopo l'istanza di divorzio presentata dalla nostra connazionale, il tribunale egiziano le ha tolto la figlia, potrebbe condannarla a due anni di carcere e affidare la bambina al padre violento.
La denuncia dell'avvocata che assiste Nessy Guerra è chiara: il consolato egiziano in Italia non trasmette alle autorità del Cairo il casellario giudiziario dell'uomo da cui è evidente che si tratta di una persona violenta e pericolosa e la rappresentanza diplomatica italiana risponde che l'Italia ha ottimi rapporti con l'Egitto.
Tutto questo costringe Nessy e la figlia a vivere nascoste e nella paura. Chiediamo al ministro Tajani di riportarle in Italia al più presto e di intervenire presso la nostra rappresentanza diplomatica in Egitto perché la assista adeguatamente". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità.

03/07/2024 - 11:38

"Sono passati 10 anni dall'assassinio del fotoreporter Andy Rocchelli e dell'attivista Andrej Nikolaevič Mironov, uccisi da soldati ucraini mentre documentavano le sofferenze della popolazione civile del Donbass a causa degli scontri tra separatisti filorussi e l’esercito di Kiev. Quaranta minuti di spari, da tre armi diverse: non un incidente.
Su questa drammatica vicenda è arrivata, nel 2021, la verità giudiziaria, ma non la giustizia. Oggi in Comitato diritti umani della Camera abbiamo ascoltato Rino Rocchelli ed Elisa Signori, i genitori di Andy, insieme a Giuseppe Giulietti, coordinatore di Articolo21 che hanno spiegato molto bene come perfino la Cassazione riconosca che contro Andy e Andrej si sia consumato un crimine di guerra operato dell’esercito e della Guardia nazionale ucraini. Era anche stato condannato, in primo grado, uno dei militari che hanno partecipato all'assassinio di Rocchelli e  Mironov, poi assolto per un vizio di forma.
Sappiamo ufficialmente, dunque, cosa è successo, ma non c'è stata giustizia. E non c'è stata la necessaria collaborazione da parte del governo ucraino, nè la determinazione ad ottenerla da parte delle autorità italiane. Su questa vicenda presenteremo un'interrogazione al governo e scriverò una lettera al ministro degli Esteri Antonio Tajani perché incontri i genitori di Andy Rocchelli". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

02/07/2024 - 20:55

Domani alle 8.45 il Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, presieduto dall'on. Laura Boldrini, audirà Rino Rocchelli ed Elisa Signori, genitori di Andy Rocchelli il reporter ucciso in Ucraina il 24 maggio 2024 insieme all'attivista per i diritti umani e interprete Andrej Nikolaevič Mironov, mentre stava documentando le sofferenze della popolazione civile del Donbass a causa degli scontri tra
separatisti filorussi e l’esercito di Kiev. Nell'ambito dell'audizione sarà ascoltato anche Giuseppe Giulietti, coordinatore dell'associazione Articolo21.
L'audizione sarà l'occasione per ripercorrere la vicenda di Rocchelli e Mironov e per approfondire il ruolo dei giornalisti di guerra nel raccontare i conflitti del nostro tempo e i seri rischi che corrono poiché spesso non sussistono le condizioni necessarie a garantire la sicurezza personale.

02/07/2024 - 17:23

"Non dimenticate l'Afghanistan: è questo il monito che da molte piazze si alzò dopo il ritiro dei contingenti occidentali dal Paese e l'avvento del governo dei Talebani. In 20 anni di presenza militare internazionale su quel territorio, la più lunga della storia, l'Italia ha speso 8,7 miliardi di dollari e gli Usa 1 trilione, ma l'Afghanistan è rimasto senza alcuna autonomia economica e con standard di vita peggiori di prima. Il Paese è in mano a un governo che viola i diritti umani, vieta alle donne perfino di studiare, opprime una popolazione già stremata da una situazione sociale ed economica al collasso". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

"Oggi il Comitato diritti umani nel mondo della Camera ha audito alcune ong che lavorano in Afghanistan, come Emergency, Intersos, Afgana e United Against Inhumanity le cui denunce non possono lasciarci indifferenti. Solo per citare alcuni dati, 23,7 milioni di persone - più della metà della popolazione - non può vivere senza aiuti umanitari, l'80% delle afgane e degli afgani vive con 1 dollaro al giorno e il 20% ha visto morire una persona cara perché non ha avuto accesso alle cure sanitarie - riferisce Boldrini secondo quanto riportato dalle ong -. "Un paese con più kalashnikov che libri di scuola" è stato descritto dove a subire le conseguenze peggiori sono le donne che vivono quella che l'Onu ha definito "apartheid di genere"."

"In più, i risparmi degli afgani sono stati congelati dagli Usa: si tratta dei soldi delle persone e delle imprese, non del regime. Una situazione aggravata dall'espulsione della Banca centrale afghana dai circuiti internazionali - prosegue la presidente -: nessuna transizione da e per l'estero è possibile: una vera "rappresaglia economica", sottolineano le ong".
"In questa situazione, secondo le associazioni, non si può condizionare il ripristino degli aiuti allo sviluppo alla caduta del regime talebano, a meno di immaginare un'altra guerra per destituirlo - aggiunge Boldrini -. Bisogna aprire dei canali diplomatici perché "parlare non vuol dire legittimare" e per sostenere la parte più dialogante dei talebani: la chiusura attuata finora non ha fatto che rafforzare il regime che, intanto, attira le attenzioni di Cina e Russia, fanno notare le Ong".

"Un quadro drammatico da cui tentavano di scappare molte delle vittime del naufragio di Cutro e i loro familiari. Le testimonianze di Zahra Barati e Gulaqa Jamshidi, due sopravvissuti assistiti dalla "Rete 26 febbraio", sono state un vero e proprio atto di denuncia sulle promesse non mantenute dall'Italia verso il popolo afgano - aggiunge -: dalla garanzia che tutti coloro che avevano collaborato con i nostri contingenti in Afghanistan sarebbero stati portati in Italia, all'apertura di corridoi umanitari fino all'impegno preso da Meloni a Palazzo Chigi di concedere il ricongiungimento ai familiari delle vittime di Cutro rimaste in Afghanistan".
"Niente di tutto questo è accaduto. Così le persone, per mettersi in salvo, sono costrette ad affidarsi ai trafficanti rischiando la vita in mare, com'è successo a Cutro lo scorso anno e a Roccella Jonica, appena 15 giorni fa. Per queste ragioni presenteremo un'interrogazione al governo per chiarire qual è la posizione dell'Italia nei confronti dell'Afghanistan, quali misure intenda intraprendere per sostenere la popolazione stremata e tutelarne i diritti, anche ripristinando aiuti allo sviluppo del Paese, come intende dare seguito alle promesse fatte ai superstiti di Cutro, alle loro famiglie e alle famiglie delle vittime e come intenda garantire la protezione internazionale alle afgane e agli afgani in fuga dai talebani" è l'impegno di Boldrini.

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