“La presidente Meloni sbaglia clamorosamente e conferma che, anche davanti al trattamento degradante nei confronti di una nostra connazionale, per lei conta di più l’equilibrio politico con un suo alleato. Meloni ha il dovere di utilizzare tutti gli strumenti giuridici che gli consente il diritto europeo per far eseguire le misure cautelare in Italia anche durante il processo” così il capogruppo democratico nella commissione Affari europeo della Camera, Piero De Luca che cita “la decisione quadro 2009/829/GAI, insieme alla normativa sul riconoscimento reciproco di misure e decisioni giudiziarie in Europa, che consente all’autorità competente dello Stato di residenza di chiedere l’esecuzione sul proprio territorio di misure cautelari, privative della libertà personale, imposte ad un proprio cittadino, anche durante lo svolgimento del processo in un altro Paese europeo”
“Oggi in commissione Affari costituzionali alla Camera abbiamo toccato con mano tutto l’imbarazzo dei presidenti Zaia e Marsilio che sui Lep si sono trovati a prendere le distanze da quanto contenuto nel testo del governo, fornendo un'interpretazione non corrispondente alla realtà per non assumersi la responsabilità di avallare una vera e propria secessione dei ricchi”, così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca, che sottolinea “i due governatori hanno balbettato quando gli abbiamo fatto notare che il testo del governo cristallizza i divari esistenti e li aumenta in futuro, poiché il testo della riforma non prevede di finanziare prima i Lep e non prevede alcun fondo di perequazione prevedendo, di fatto, che in Italia ci saranno cittadini di serie A e di serie B quanto ai servizi essenziali come sanità, assistenza sociale, scuola, trasporto pubblico locale”.
“Non possiamo permetterci stanchezze o tentennamenti nel sostegno all’Ucraina, ovvero nella difesa di un popolo aggredito. Ne va del rispetto della sovranità e autodeterminazione di questo popolo, ma anche dei princìpi fondamentali della Ue e della nostra Costituzione come la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti umani. Ci siamo impegnati in questo senso in Europa e per questo motivo critichiamo l’atteggiamento schizofrenico del Governo che si muove come un giano bifronte. Con un vice premier, Tajani, che ha una postura in linea con gli impegni assunti finora, e un altro, Salvini, che si ostina ad avere da anni un comportamento ambiguo verso Putin e il suo regime. Da ultimo ricordo le frasi di congratulazioni all’indomani del voto in Russia che non sono cancellabili di fronte a smentite “obbligate” e di pura forma. Questa è la ragione per cui abbiamo presentato una mozione di sfiducia: la posizione di Salvini indebolisce ed imbarazza infatti il Governo e, inevitabilmente, l’Italia a livello internazionale. È indispensabile che la linea del Governo in politica estera sia netta e priva di divisioni, altrimenti diventiamo inaffidabili ed irrilevanti, come purtroppo sta accadendo da mesi a questa parte”. Così Piero De Luca, capogruppo Dem in commissione Affari europei a Montecitorio, intervenendo a “Il Rosso e il Nero”, su Rai Radio1.
Le audizioni di questi giorni confermano tutte le nostre preoccupazioni. Il disegno di Autonomia differenziata targato Lega-Meloni è profondamente divisivo e rappresenta una forte minaccia per la coesione nazionale. È un progetto secessionista che aumenta il divario tra Nord e Sud e mina i servizi pubblici essenziali come scuola, sanità, assistenza e trasporti. L’opposto di quello che serve al Paese e di quanto avevamo pensato e programmato con il Pnrr. Di fatto è una riforma che non solo non contrasta le diseguaglianze, ma le cristallizza per legge. E produce anche un caos ordinamentale perché crea, come ha sintetizzato bene Svimez nella sua audizione di oggi, “una Babele di Regioni sovrane, all'interno di uno Stato Arlecchino” che indebolisce l’intero sistema Paese non sostenendo gli investimenti e il rilancio economico. È una riforma assolutamente antistorica perché, in un momento in cui non è sufficiente nemmeno più la dimensione nazionale, spezzetta in 20 differenti ordinamenti materie strategiche come le politiche industriali ed energetiche, come ha lamentato anche Confindustria. Per far sventolare alla Lega una bandierina ideologica, il governo Meloni indebolisce il Paese e ammazza il Sud.
Così Piero De Luca, capogruppo PD nella Commissione parlamentare per le questioni regionali.
“Il trattamento che sta subendo Ilaria Salis in Ungheria è indegno e inaccettabili. Le condizioni carcerarie cui è sottoposta sono disumane e degradanti, violano la Carta dei diritti fondamentali dell'uomo e le altre norme dell'UE in materia. Non possiamo tollerarlo, e chiediamo al Governo un impegno forte e deciso per attivare tutte le procedure consentite dalla disciplina europea sulla cooperazione giudiziaria per riportare Ilaria Salis in Italia, facendole scontare le misure cautelari nel nostro Paese. Il Governo è stato finora completamente e colpevolmente assente, e questo è assolutamente inaccettabile”. Lo ha dichiarato il deputato democratico, Piero De Luca, capogruppo dem nella commissione Affari europei della Camera dei Deputati.
La scelta di forzare la mano per far approdare in Aula l’Autonomia differenziata il 29 aprile, riducendo drasticamente i tempi del confronto, è l'ennesimo schiaffo inaccettabile della maggioranza al Parlamento. E soprattutto al Paese, considerate le gravi criticità e gli enormi rischi che stanno emergendo dalle audizioni in corso in commissione. Pur di dare un contentino ad un Salvini sempre più in difficoltà e potenzialmente pericoloso per la stabilità del governo, la destra spinge l’acceleratore su un disegno di Autonomia che aumenta le diseguaglianze, crea dei divari incolmabili in settori delicati come quello della sanità e spacca il Paese. Il Partito democratico farà un’opposizione durissima a questa riforma pericolosa.
Così Piero De Luca, deputato Pd e componente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Audizioni stanno smontando provvedimento governo, ‘no Italia a due velocità’
“Come Pd condividiamo pienamente la posizione di Gimbe che oggi in audizione informale presso la Commissione Affari costituzionali della Camera ha ribadito la necessità di escludere la salute dalle materie su cui le regioni possono richiedere maggiori autonomie. Includere la sanità tra i settori su cui sono possibili ulteriori divisioni su base regionale significa assestare il colpo di grazia al Sistema sanitario nazionale al Sud ma vuol dire creare criticità enormi anche nel resto del Paese per un sovraccarico di mobilità passiva. Si confermano le nostre preoccupazioni rispetto al rischio di cristallizzare per legge un'Italia a due velocità”. Così Piero De Luca, deputato Pd e membro della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
“È chiaro che la proposta che la destra vuole attuare con l'Autonomia differenziata aumenta le diseguaglianze, crea delle spaccature e dei divari incolmabili in settori delicati come quello della sanità e, soprattutto, non è la risposta all'obiettivo di un'Italia unita, che dovrebbe essere equa, coesa e solidale” ha concluso De Luca.
“La decisione del Consiglio Ue di proporre al Parlamento Europeo alcune modifiche della Politica Agricola Comune, con l’auspicio che possa essere approvata prima della fine della legislatura, va nella giusta direzione perché raccoglie le proposte avanzate collegialmente da gran parte delle forze politiche, e noi tra questi, puntando a ridurre gli oneri amministrativi a carico delle aziende agricole e dare maggiore flessibilità, senza intaccarne la portata, per quanto riguarda il rispetto dei vincoli ambientali. Con il suo solito trasformismo il governo Meloni/Lollobrigida e il centro destra tentano di intestarsi la decisione europea. È la destra alla cui famiglia politica appartiene il commissario europeo all'agricoltura tanto criticato dagli operatori. Ed è lo stesso governo, come sanno bene le organizzazioni agricole, che in Italia ha abolito la norma sull’esenzione contributiva di due anni per i giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, che ha cancellato gli sgravi fiscali e i crediti di imposta e ha tagliato i fondi a sostegno dell’assicurazione obbligatoria per gli eventi atmosferici. Poi sotto la spinta delle proteste degli agricoltori e delle opposizioni in Parlamento ha fatto marcia indietro. La decisione del Consiglio Ue ha comunque mantenuto ferma la prospettiva della transizione ecologica, che la destra continua ad avversare non riconoscendo storicamente la crisi climatica”.
Lo dichiarano i capigruppo Pd delle commissioni Politiche Ue e Agricoltura della Camera, Piero De Luca e Stefano Vaccari.
Guarda caso come per l'Abruzzo, la Premier Meloni sottoscrive oggi un nuovo Accordo per lo sblocco dei Fondi di sviluppo e coesione in Basilicata alla vigilia delle elezioni regionali. Un utilizzo politico di risorse fondamentali soprattutto per il Sud, che altre regioni attendono invano forse perché guidate da amministrazioni di colore politico differente dal centro destra. Utilizzare questi fondi come bancomat elettorale è semplicemente vergognoso. Ma questo Governo ormai ci ha abituato a tutto” così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.
"L'Istituto Gimbe conferma le nostre preoccupazioni e denunce sulla proposta di autonomia differenziata spacca Italia. Si certifica la totale inadeguatezza del Governo nel tutelare i servizi fondamentali per i cittadini. Gimbe mette infatti il bollino rosso sulla riforma di Autonomia differenziata, chiarendo che avrebbe effetti devastanti sulla sanità pubblica, ponendo un allarme ulteriore su un progetto di legge che aumenterebbe solo i divari tra Nord e Sud del Paese e toglierebbe efficacia ed equità nell’accesso alle cure a danno dei cittadini del Mezzogiorno. La destra si fermi. È folle che per accontentare la Lega - in un gioco tutto politico - il governo metta a rischio la salute degli italiani". così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.
"L'amministrazione comunale di Bari è un'amministrazione sana che da anni si batte contro la mafia e la criminalità organizzata, con il sindaco De Caro in prima fila. Spiace a dir poco vedere l'uso strumentale e politico, al limite del privatistico, che si sta facendo di strumenti rigorosi e leggi che sono nelle mani del Ministro degli Interni, con modalità e procedure sospette - tra l'altro dopo sollecitazione di parlamentari del centrodestra - che non possiamo tollerare. Questo è un atto ostile contro la città di Bari che da anni premia la buona amministrazione del sindaco De Caro. A cui va riconosciuta tutta l'onorabilità di dieci anni di lavoro importanti e a cui va tutta la mia solidarietà". Così il deputato democratico Piero De Luca intervenendo oggi pomeriggio su SkyTg24.
Clamoroso ritardo del Mit su attuazione Pnrr, dati Corte dei Conti inequivocabili
"Il prossimo Consiglio europeo è chiamato ad assumere decisioni fondamentali. La preoccupazione è che l’Italia, con la presidente Meloni al Governo, non sia in grado di giocare un ruolo da protagonista.
Come può l’Italia sostenere davvero l’Ucraina ed assumere un ruolo decisivo per la pace se ogni giorno il Vice Presidente del Consiglio Salvini rilascia dichiarazioni imbarazzanti? Come possiamo credervi se c’è una parte del Governo che si complimenta con Putin per la vittoria in elezioni che sono chiaramente condizionate e non libere davvero? Il Governo ha il dovere di chiarire quale sia la sua posizione politica e quella del vicepremier Salvini. Altrimenti queste tensioni e decisioni ci indeboliscono a livello internazionale ed europeo". Lo ha detto in Aula Piero De Luca, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue, a proposito delle comunicazioni della presidente del Consiglio Meloni alla Camera in vista del Consiglio europeo.
E sulla questione di Israele Piero De Luca ha aggiunto: "Bisogna fare ogni sforzo per proteggere la popolazione palestinese innocente e inerme. Sarebbe un errore grave aggiungere vittime innocenti palestinesi alle vittime innocenti israeliane. Invitiamo Il Governo a sostenere ogni iniziativa per un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza. Basta violenza. Tacciano le armi. Si aprano i valichi per gli aiuti umanitari e si avvii un’iniziativa di de-escalation per aprire una conferenza di pace che ponga fine al conflitto attraverso una soluzione politica, quella dei “due popoli e due Stati”. Non vi sono altre strade percorribili".
"Sulle riforme in materia economica bisogna essere credibili e attuare il Pnrr - ha proseguito Piero De Luca -; i dati che la corte dei conti ha emanato nelle scorse ore irritano la presidente del consiglio ma sono dati reali. Siamo indietro in modo clamoroso con l'attuazione del piano, questa è la verità. Il Mit di Salvini è al 15 per cento della spesa rispetto alle risorse ottenute e avete fatto tagli drammatici certificati su settori decisivi quali sanità e asili nido, state sbagliando strada. Il pnrr è arrivato grazie al Pd e grazie al lavoro che David Sassoli ha fatto in Europa dando vita ad un piano, il next generation, che non era mai esistito finora e grazie a lui abbiamo portato 200 miliardi in Italia. Non possiamo dimenticare che il governo Meloni ha votato contro quel piano! Vi chiediamo serietà e responsabilità in Europa perché solo da lì possiamo riportare democrazia, diritti ed economia".
“Contrariamente a quanto ha affermato il ministro Fitto questa mattina, l’assegnazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione alle Regioni non costituisce una graziosa elargizione del governo, bensì un preciso obbligo previsto dalla legge. Il riferimento normativo più immediato ed espresso è costituito dall’art.1, comma 178 della legge n.178 del 2020, che prevede la obbligatoria sottoscrizione di un apposito Accordo per la Coesione con le singole Regioni e la conseguente assegnazione delle risorse da parte del CIPESS ‘in favore di ciascuna Regione’. Tra l’altro, le risorse del Fsc 2021-2027 hanno costituito oggetto di riparto, con indicazione della specifica quota spettante a ciascuna Regione, già con delibera CIPESS n.25 del 3 agosto 2023. Tenuto conto del tempo trascorso dalla menzionata delibera CIPESS, piuttosto che ascriversi facoltà che la legge non attribuisce al Governo, il Ministro dovrebbe dare mandato agli uffici di definire con urgenza i procedimenti per la conclusione degli Accordi con tutte le Regioni, perché le risorse possano essere concretamente assegnate e possano finalmente partire gli investimenti sui territori”.
Lo dichiarano il senatore e responsabile Economia del Pd, Antonio Misiani, e il capogruppo Pd in commissione Affari europei alla Camera, Piero De Luca.
“La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta. Ce lo dicono i dati che, solo nell'ultimo anno, ci forniscono una fotografia drammatica con oltre mille vittime e più di 580 mila infortuni. È necessario un impegno costante e deciso di tutti gli attori per affrontare una piaga inaccettabile. Bisogna rafforzare gli investimenti tecnologici e nella formazione, ma è indispensabile anche evitare competizioni al ribasso sui costi negli appalti pubblici che rischiano di penalizzare proprio le risorse per la sicurezza. Così come occorre intervenire per evitare subappalti a cascata che portino ad eludere norme e procedure per salvaguardare l'incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori. Accanto a questo sforzo fondamentale, riteniamo urgente affrontare poi anche il tema della sicurezza sociale ed economica, approvando anche in Italia la nostra proposta sul salario minimo e la nuova disciplina che si sta definendo a livello europeo per coloro i quali svolgono nuovi lavori per aziende delle piattaforme digitali”. Così il deputato del Partito democratico Piero De Luca intervenendo all’incontro, organizzato da Alis Let Expo, a Verona sul tema: “Il mondo del lavoro tra sicurezza e progresso”
“Sul Pnrr è davvero ridicolo continuare ad esaltarsi richiamando confronti inesistenti. Alla premier Meloni ricordiamo, infatti, che siamo l'unico Paese che ha questa mole di risorse e di corrispondenti obiettivi da raggiungere su base semestrale. I dati sono chiari e smentiscono l'entusiasmo del governo. Dopo mesi passati a riformare la governance per accentrare il controllo a Palazzo Chigi, perdendo di vista l'attuazione dei progetti e degli investimenti, la quarta rata è stata pagata circa 6 mesi dopo la scadenza del 30 giugno. Sulla quinta rata, relativa a progetti da realizzare entro il 31 dicembre 2023, il governo ha ridotto gli obiettivi da raggiungere da 69 a 52 perché in ritardo sul cronoprogramma. Questo ha comportato una drastica riduzione delle risorse che scendono dai 18 miliardi inizialmente previsti a 10,5 per la scadenza di fine anno. Infine, quanto alla spesa dei fondi, la percentuale al 2023 è ben inferiore alle risorse trasferite, essendo pari a circa 45,6 miliardi di euro a fronte dei 101,93 miliardi ottenuti finora dall'Italia, corrispondenti a circa il 52,4% del totale. Insomma, la destra ha prodotto finora un disastro che si vende come un miracolo. Alle spalle degli italiani”.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera.