“Investire nella difesa è diventata un’esigenza indifferibile per l’Unione. Viviamo una crisi globale, con nuovi conflitti ai confini dell’Europa e non solo, in cui serve un impegno comune, rinviato sin dagli anni 50 del secolo scorso, nella difesa, anche in ottica di deterrenza. Ben venga quindi l’idea degli Eurobond. Non si tratta di avanzare politiche bellicistiche, ma al contrario di rafforzare investimenti e un coordinamento operativo su base comune, allo scopo di rafforzare la capacità di preservare i nostri valori di pace, libertà e democrazia. Oltre che di continuare nella costruzione di una politica estera e di sicurezza comune che porti l’Europa a parlare con una voce sola ed essere sempre più attore protagonista negli scenari globali. Peraltro, come emerge da un dossier di studio del Parlamento UE, gli investimenti comuni nella difesa portano benefici anche economici con guadagni tra i 24 e i 75 miliardi di euro all’anno. Non solo. Con un sistema di appalti congiunti a livello europeo si potrebbe risparmiare fino al 30% della spesa annuale destinata alla difesa dai vari Stati. Risorse che potrebbero essere indirizzate alle politiche sociali e green, oltre che alla ricerca. Mettiamo da parte allora gli ideologismi: investire nella difesa conviene ed è indispensabile per il futuro dell’Europa”, cosi il capogruppo del Pd nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
Serracchiani e De Luca, procedura nomina irrituale, compromette autonomia
“Con la proposta di nomina del fedelissimo di Fitto a membro italiano per la Corte dei Conti europea l’amichettismo sbarca a Bruxelles”, così i democratici Debora Serracchiani e Piero De Luca commentano il parere positivo della commissione per la revisione dei bilanci del Parlamento europeo alla nomina di Manfredi Selvaggi come membro italiano della Corte dei Conti europea. “La procedura di nomina è stata irrituale - sottolineano - il governo ha scelto un fedelissimo del ministro Fitto invece di trasmettere i due nomi individuati, come da prassi, dalla Corte dei Conti italiana. Un atto molto grave, una vera e propria forzatura, che compromette l’indipendenza del componente italiano e che viola le regole istituzionali, come peraltro ingenuamente dichiarato da Fitto nella risposta alla nostra interrogazione parlamentare su caso”.
P. De Luca, C. Stefanazzi: dopo dichiarazioni Cassese, ministro riferisca in parlamento
“Nel corso dell'audizione che si è tenuta oggi pomeriggio presso la Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, il Prof. Cassese, Presidente del CLEP (Comitato per i Livelli Essenziali delle Prestazioni) ha sostenuto che il percorso di attuazione dell'Autonomia Differenziata non può prescindere dall’allocazione di nuove risorse finanziarie. Questo, sempre secondo quanto dichiarato dal Prof. Cassese, consiglierebbe una fase di riflessione sulla reale possibilità di attuare l'Autonomia voluta da Calderoli" dichiarano i Deputati De Luca e Stefanazzi componenti della Bicamerale. "Sempre dell'audizione abbiamo appreso, con sconcerto, che i lavori del CLEP, sono terminati a fine ottobre 2023 e la relativa relazione è stata consegnata in pari data. Troviamo gravissimo che il Ministro Calderoli non abbia reso noti i risultati del lavoro del CLEP, tenendo all'oscuro il Parlamento. Chiederemo che il Ministro venga a riferire con urgenza alla Camera. Troviamo il comportamento di Calderoli oltraggioso delle prerogative del Parlamento. Continua la cortina fumogena intorno ad un provvedimento che rischia di spaccare in 2 il Paese. Apprezziamo e facciamo nostro l'invito del Prof. Cassese ad avviare una fase di lunga e profonda riflessione sulle possibilità che la riforma voluta dalla Lega possa avere attuazione”.
“Un governo totalmente allo sbando nella gestione del Pnrr. Quello che accade ogni giorno, oltre alle notizie che leggiamo e ai dati riportati da fonti accreditate, certificano il fallimento di una destra che continua a fare solo propaganda mentre la realtà parla di ritardi, buchi e continui rinvii. Come quello di un nuovo decreto annunciato da settimane per accelerare la spesa delle risorse del Piano, che non riesce a vedere la luce per incapacità e tensioni interne alla maggioranza. Per colpa del Governo, l’Italia rischia di non riuscire ad attuare progetti già previsti per migliorare servizi essenziali come istruzione, sanità, trasporti, riqualificazione urbana. Sono mesi che i comuni e gli enti locali attendono risposte precise ad esempio sui 10 miliardi cancellati dall'ultima rimodulazione del Pnrr per interventi fondamentali per le nostre comunità. Abbiamo chiesto come Partito democratico più volte al ministro Fitto di riferire ed informare il Parlamento sullo stato attuale reale dell’attuazione del Pnrr ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Una mancanza di rispetto totale nei confronti dei cittadini e del Parlamento. Non sono risorse della destra, sono risorse del Paese”. Così il capogruppo democratico nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
Serracchiani, De Luca: motivazioni insufficienti, è stata forzatura
“La risposta del ministro Fitto alla nostra interrogazione sulla procedura di nomina del membro italiano per la Corte dei Conti europea è del tutto insoddisfacente. Le motivazioni confermano, al contrario, che il governo ha scelto un fedelissimo invece di trasmettere i due nomi individuati, come da prassi, dalla Corte dei Conti italiana. Una vera e propria forzatura”. Così i democratici Debora Serracchiani e Piero De Luca commentano la risposta del ministro Fitto alla loro interrogazione parlamentare per fare luce sulla procedura che ha portato alla nomina alla Corte dei conti europea del Capo della struttura di missione del ministero per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. “Il ministro Fitto – rendono noto i deputati - ha risposto sottolineando che la scelta è ricaduta su Carlo Alberto Manfredi Selvaggi dal momento che i due nomi indicati dalla Corte dei conti italiana, ossia Giovanni Coppola e Maria Annunziata Rucireta, non avevano “un’età anagrafica compatibile con l’espletamento dell’interno mandato di sei anni”. Una risposta del tutto insoddisfacente – commentano - dal momento che l’ordinamento europeo prescinde dalla legislazione nazionale sui limiti di età (come peraltro dimostra l'età anagrafica del membro attuale). Inoltre, il nome indicato dal governo, la cui autonomia - che è requisito fondamentale - è del tutto discutibile, non avrebbe neanche partecipato alla procedura interna della Corte dei conti italian
“Trovo positivo il confronto che si è svolto oggi in direzione. Condivido l'impegno a continuare ad assicurare pieno sostegno alla resistenza ucraina, al fine di giungere quanto prima ad una pace giusta e sicura. Così come l’unanime consapevolezza della necessità di costruire un'Europa sempre più forte, solidale e coesa per affrontare al meglio le sfide e le problematiche del nostro tempo. Oggi abbiamo confermato anche la nostra ferma e convinta opposizione al patto scellerato della destra tra Premierato e Autonomia differenziata secessionista che distrugge l'unità nazionale. Così come valuto molto utile e costruttiva l'apertura ad un confronto su possibili modifiche all'attuale disciplina elettorale degli amministratori locali, nel quadro di un assetto istituzionale complessivo da modulare in modo equilibrato e coerente”. Così il deputato Piero De Luca, intervenendo oggi durante la Direzione del Partito Democratico.
“Tra scelte di politica economica e proposte di riforma, la destra sta smantellando le istituzioni democratiche e spaccando l’Italia, creando cittadini di serie A e di serie B. Basta guardare ai fatti: dalla legge di bilancio che ha tagliato i servizi, aumentato le tasse e sta bloccando la crescita, al Pnrr insabbiato e rimodulato dal governo che ha cancellato miliardi per comuni, asili, ospedali e case di comunità. Per non parlare delle riforme. L'Autonomia differenziata - così come è stata pensata - è devastante per il Sud: distrugge l'unità nazionale con l'ipotesi di residuo fiscale e senza il previo finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni. Ovvero di quei servizi scolastici, sanitari, sociali, infrastrutturali, che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini in modo omogeneo in ogni area del Paese. Ci opporremo con tutte le nostre forze. Lo stesso faremo per l'altra riforma, frutto di un patto scellerato tra Lega e Fdi, quella sul Premierato. Altro progetto folle che rafforzerà il potere nelle mani di un’unica persona, rendendo ancora più subalterno il Parlamento e creando un conflitto enorme con il ruolo di garanzia e di equilibrio del Presidente della Repubblica. Questa destra insomma, dietro ad una sfacciata propaganda, si sta confermando davvero pericolosa per l’Italia. Faremo un'opposizione dura per evitare che portino a compimento questi piani”, così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Commissione Politiche UE alla Camera, intervenendo stamattina a Omnibus su La7.
Le dichiarazioni di Crippa tradiscono la vera natura della Lega. Non riescono a staccarsi dal legame con Putin, la cui difesa d'ufficio è del tutto fuori luogo e fuori tempo. La voce di Navalny, morto per le sue idee di libertà, non si spegne ma continuerà a risuonare con forza.
“L'atteggiamento del Governo rispetto a centinaia di sindaci e amministratori è stato inaccettabile. Si è sottratto al confronto rispetto a richieste legittime e sacrosante sullo sblocco dei Fondi Sviluppo e Coesione che spettano al Sud e sui rischi dell'autonomia secessionista per l'unità nazionale. Invece di ascoltare, incontrarli e dare risposte concrete, la destra preferisce fuggire e lasciare gli amministratori soli con i blocchi della polizia”. Così il deputato democratico, Piero De Luca.
"Il governo ascolti la voce dei sindaci che oggi hanno manifestato, in tanti, a Roma contro il progetto di autonomia differenziata. In questa fase storica, di fronte alle diverse crisi in atto, climatica, energetica, economica, c'è bisogno di unire il Paese e non certo dividerlo acuendo le differenze su servizi ed opportunità tra i cittadini del Nord e quelli del Sud e delle Isole". Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai.
"Invece il governo - conclude Lai - con una accelerazione senza senso, allarga la separazione con misure che tagliano risorse ai Comuni e negano servizi indispensabili a cominciare da scuola, mobilità ed istruzione. Un vero e proprio scippo su Pnrr, fondi europei e FSC che può diventare il preludio ad una vera e propria secessione".
“Oggi a Roma, una grande mobilitazione popolare per ribadire la nostra forte e decisa opposizione ad un Governo che sta distruggendo l'unità nazionale. Altro che patrioti! Bisogna sbloccare immediatamente le risorse FSC per le Regioni e i cittadini del Sud. Ed è necessario fermare l'Autonomia differenziata secessionista, che produce un solo risultato: spaccare in due l'Italia.
Noi come Partito Democratico metteremo in campo ogni azione possibile in Parlamento e nel Paese per evitare il rischio che la destra approvi un progetto devastante, che creerà cittadini di serie A e di serie B, minando servizi essenziali come scuola, sanità, assistenza, rendendo impossibile vivere al Sud nei prossimi anni. L'Italia intera può crescere davvero ed avere un ruolo decisivo a livello europeo ed internazionale solo se unita e coesa, non se spaccata in due” così il deputato democratico, Piero De Luca.
Commissione certifica enormi criticità
La Commissione certifica le enormi criticità delle politiche economiche del Governo, come noi denunciamo da tempo. La crescita dell'Italia si riduce dallo 0,9% allo 0,7% nel 2024 e ultima in UE insieme alla Germania nel 2025. Questi dati, inseriti peraltro nel quadro della riforma del Patto di Stabilità al ribasso, costringeranno molto probabilmente il Governo a delle correzioni della manovra per assicurare la tenuta del Paese nei binari di sostenibilità finanziaria. La verità è che la destra è bravissima a fare propaganda ed annunci, ma incapace di rilanciare l'economia e di attuare in modo efficace il Pnrr su cui arrivano ogni giorno tra l’altro allarmi che parlano di ritardi, mancanza di fondi e criticità. Questo succede quando si agisce in modo approssimativo e per spot come fa da mesi ormai il Governo ai danni del Paese”. così il capogruppo del Pd nella commissione affari europei della Camera, Piero De Luca.
“L’autonomia differenziata mette a rischio l'unità e la coesione nazionale e renderà impossibile vivere al sud dove saranno compromessi i diritti dei cittadini perché minati i servizi essenziali, dalla scuola, alla sanità all’assistenza sociale”. Così il deputato democratico, Piero De Luca che aggiunge: “Siamo davanti a un provvedimento estremamente dannoso per questo chiediamo che il dibattito parlamentare non venga strozzato e che la presidenza della commissione affari costituzionali si faccia garante di un esame approfondito che, nei tempi e nelle modalità, consenta al parlamento di ascoltare gli esperti all’interno di un ampio ciclo di audizioni. Non possiamo agire con fretta e superficialità su un provvedimento che spacca l’Italia e crea cittadini di ‘serie A’ e cittadini di serie B”.
De Luca e Sarracino, lo contrasteremo con forza in Parlamento e nel Paese
“L’autonomia differenziata è una bandierina ideologica che mette a rischio l'unità e la coesione nazionale. La contrasteremo con tutti i mezzi che ci mette a disposizione il regolamento in Parlamento e nel Paese. Non accetteremo accelerazioni o contrazioni del dibattito su un provvedimento che comprometterà inesorabilmente i servizi essenziali, dalla scuola alla sanità, all'assistenza sociale e renderà impossibile vivere nel Mezzogiorno”. Così Piero De Luca e Marco Sarracino nel giorno in cui il Ddl sull'autonomia differenziata, già approvato dal Senato, è stato incardinato in commissione Affari Costituzionali della Camera che ha iniziato la discussione alla presenza del ministro Calderoli. “Ancora più grave - sottolineano i democratici - che la maggioranza abbia già dato segnali di insofferenza al dibattito e al confronto: chiederemo una discussione ampia e approfondita e useremo tutti gli strumenti a partire da un approfondito ciclo di audizioni”.
Quanto avvenuto oggi a Napoli davanti alla sede Rai è gravissimo e lede il diritto alla libertà di espressione garantito e sancito dalla Costituzione. È necessario che il Ministro Piantedosi faccia piena chiarezza, il prima possibile, sull’esatta dinamica dei fatti. Le immagini che abbiamo visto tutti rappresentano una brutta pagina per l’Italia, in cui non possono trovare spazio alcuno manganellate o azioni di repressione violenta nei confronti di manifestazioni pacifiche. C'è un clima pesante nei confronti di chi esprime in modo democratico il proprio pensiero, da fermare subito perché non più tollerabile”.