"Lo spettacolo indecoroso del dibattito sulle risoluzioni per il Consiglio europeo ha certificato la spaccatura enorme in maggioranza sui temi europei. La Premier è andata a Bruxelles senza un mandato a negoziare la costruzione della difesa europea e come arma di distrazione di massa ha deciso di sferrare un attacco vergognoso al Manifesto di Ventotene. Già qualche settimana fa, del resto, la maggioranza non era stata in grado di presentare una mozione comune sul Piano Draghi, perché divisi sul futuro dell'UE, sulla risposta ai dazi, e in generale sul rafforzamento dell'autonomia strategica del nostro continente. Oggi la conferma politica arriva dalle parole del sottosegretario Durigon che appaiono come un evidente commissariamento della Lega per il Ministro degli Esteri Tajani. La Premier Meloni prenda atto che non esiste più una maggioranza e ne tragga le conseguenze". Così in una nota il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera.
"Le crepe interne alla maggioranza sui temi europei ed internazionali sono evidenti e l'attacco volgare e strumentale al Manifesto di Ventotene, simbolo di democrazia e libertà, serviva a coprire queste gravi divisioni. Si è trattato di un'arma di distrazione di massa per nascondere l'assenza di una visione comune sulle azioni da mettere in campo per il futuro dell'UE sulla difesa europea, sulla risposta ai dazi, e in generale sul rafforzamento dell'autonomia strategica del nostro continente. Per questo, la Premier che voleva fare da pontiere con gli USA si è ridotta ormai a portavoce di Trump a Bruxelles, complice del tentativo di indebolire e disgregare l'Europa. Meloni ha relegato ormai in una posizione di secondo piano l'Italia, rendendola del tutto ininfluente sui tavoli europei ed internazionali, come emerso chiaramente nelle ultime settimane. È questa l'idea di sovranismo che ha la destra?" Lo ha dichiarato l'On. Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee alla camera, a margine del congresso nazionale del PSI a Napoli.
“Finalmente anche Salvini si accorge di quello che denunciamo da tempo: le risorse per la messa in sicurezza dei Campi Flegrei sono inadeguate e insufficienti. Il governo non ha più alibi, utilizzi subito i fondi del Pnrr invece di rischiare di perderli. L’area sta vivendo una condizione di emergenza costante, e gli eventi delle ultime ore hanno aumentato l’angoscia e la preoccupazione dei cittadini. Non c’è più tempo da perdere”.
Lo dichiara il deputato Dem Piero De Luca, che aggiunge: “È da settimane che ho invitato il capo del dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, in audizione davanti alla commissione Politiche Ue, e l'intero Governo a verificare la possibilità di destinare ulteriori risorse a valere sul Pnrr. I fondi stanziati fino al 2029 non bastano e gravano per quasi la metà sulle risorse FSC della Campania. Serve subito un intervento concreto per la sicurezza del territorio, il Governo si muova”.
“In un momento storico così delicato ci saremmo aspettati un discorso alto e responsabile. La premier, invece, ha fatto un intervento da comizio ad Atreju e ha attaccato in modo sguaiato e irresponsabile per camuffare le proprie gravi divisioni interne. Siamo di fronte a un fatto politico eclatante: la presidente del consiglio non ha un mandato a negoziare la Difesa europea sulla base della risoluzione di maggioranza approvata ieri. Per nascondere la crisi della maggioranza sulla politica estera, come arma di distrazione di massa, attacca il Manifesto di Ventotene, facendo una vergognosa apologia del fascismo perché quel manifesto è stato scritto nel 1941 durante la dittatura fascista ed è un manifesto simbolo di libertà e democrazia”. Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione politiche europee intervenendo a Restart su Rai3.
“Irridere e dileggiare chi l'ha scritto, decontestualizzare alcuni passaggi vuol dire offendere la memoria del nostro Paese, la nostra democrazia e la nostra stessa Carta costituzionale. La ragione di questo attacco, ripeto, era quella di provare a nascondere le divisioni interne e l'assenza di mandato a negoziare in Europa. Ma è stata un'operazione di basso cabotaggio che ha fatto emergere tutta l’inadeguatezza della premier”. Così conclude De Luca
“Il Manifesto di Ventotene è stato scritto durante la dittatura fascista. È un documento simbolo di libertà e democrazia, che ha espresso una visione per sconfiggere l'oppressione e indicato un percorso federale europeista come risposta ai sovranismi devastanti. Quel progetto coraggioso degli Stati Uniti d'Europa, la cui ambizione ha consentito di avere oltre 70 finora di pace nel nostro Continente e di garantire diritti fondamentali. Meloni dovrebbe vergognarsi di una vera e propria apologia di fascismo che offende gravemente la nostra storia, la nostra memoria, il fondamento della nostra Costituzione democratica. Un'inaccettabile arma di distrazione di massa per distogliere l'attenzione dalla totale ambiguità della risoluzione di maggioranza sulla difesa europea che non dà nessun mandato chiaro alla Premier in vista del prossimo Consiglio UE”. Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche europee della Camera.
“Siamo in una fase storica decisiva per l’Europa. L’Europa non nasce per 'fregare' come dichiarato da Trump ma per salvare un intero continente dopo la seconda guerra mondiale, dopo l'orrore della Shoah e delle leggi razziali. L'Europa non limita le libertà, l’Europa è presidio di libertà, diritti e democrazia. Oggi però la sua mission è a rischio, minacciata da nuove insidie. Il Piano elaborato dal presidente Draghi traccia un indirizzo a nostro avviso condivisibile per rilanciare l’Europa. Per colmare il divario nei confronti di Stati Uniti e Cina, per difendere il nostro modello di welfare, infatti bisogna rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa, quale 'una sfida esistenziale'. Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo PD in Commissione Politiche UE, a margine dell’audizione del Presidente Draghi al Senato sulla competitività europea.
“Se non avviamo il percorso di rilancio sulla scia da lei indicata - ha aggiunto il dem - il futuro dell’Unione è a rischio. Nell’agenda Trump c’è un pericolo per l’Europa. Dobbiamo garantire la competitività europea attraverso la capacità fiscale comune per finanziare beni pubblici europei e un grande piano di investimenti comuni europei da circa 800 miliardi di euro l’anno, con nuovo debito comune, come sperimentato con il Next Generation EU". "Oggi è in gioco il nostro futuro e l’esistenza stessa dell’Europa. Occorrono risposte straordinarie e inedite. È urgente iniziare ad agire come un solo Stato”, conclude De Luca.
"Il PNRR rappresenta un'opportunità unica per il rilancio economico e sociale del nostro Paese, ma il Governo continua ad accumulare ritardi e rinvii preoccupanti. L'Italia è il principale beneficiario del Piano, ma solo un terzo delle risorse totali è stato speso, mentre restano ancora 284 obiettivi da raggiungere entro il 2026. I settori chiave, come sanità, istruzione e inclusione sociale, registrano avanzamenti minimi, e il rischio di perdere questa occasione storica è concreto. Chiediamo trasparenza e un’informazione puntuale al Parlamento e al Paese. Il Governo non può limitarsi a rimodulare e tagliare progetti strategici come asili nido, case di comunità e investimenti nella transizione ecologica e digitale. Serve un cambio di passo immediato, perché dal successo del PNRR italiano dipende anche il futuro di un’Europa solidale e inclusiva. Non possiamo permettere che l’inerzia dell’esecutivo metta a rischio il futuro del Paese." Così in aula alla camera il capogruppo democratico nella commissione affari europei, Piero De Luca che ha chiesto “al governo di fare un’operazione verità sul Pnrr”.
“Oggi la sfida delle forze progressiste e democratiche è portare avanti un impegno deciso nelle istituzioni nazionali e comunitarie, ma anche dare sostegno, slancio, ossigeno ad una chiamata all’azione, a una mobilitazione pubblica e popolare, per riavviare e rilanciare il percorso che conduca verso gli Stati Uniti d'Europa. Una mobilitazione ampia, plurale, non irrigidita necessariamente in schemi di partito precostituiti, che abbia però un'ambizione ideale e una consapevolezza condivisa, quella di considerare l'Europa come la nostra casa comune da proteggere e da rafforzare. L’Europa non nasce per fregare, nasce per salvare un intero continente dopo l'orrore della shoah e delle leggi razziali. L'Europa non limita le libertà, l’Europa è presidio di libertà, diritti e democrazia”. Lo scrive Piero De Luca, deputato e capogruppo Pd in commissione politiche europee, in un editoriale su Huffington Post
“Per un’Europa forte, protagonista nella scena internazionale quale garante di Pace, diritti e libertà. Per un’Europa sovrana e indipendente da un punto di vista economico e finanziario. Per un’Europa equa, sociale, inclusiva e solidale. Per gli Stati Uniti d’Europa, del progetto di Ventotene, serve agire con determinazione ora, rafforzando l’integrazione a tutti i livelli”. Così conclude Piero De Luca
“Chiediamo un intervento urgente del governo sulla situazione dei campi Flegrei. Il governo sta sottovalutando l’entità della catastrofe ma siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo. I cittadini sono molto scossi, il ministro Musumeci venga a riferire in parlamento. Occorre verificare che tutte le infrastrutture non siano state danneggiate, occorre verificare l’entità di eventuali danni ed intervenire prontamente. Soprattutto non possiamo lasciare sole le amministrazioni locali. Un ringraziamento a tutte le forze dell’ordine intervenute sul campo, alla protezione civile, e a tutti i concittadini colpiti dal sisma va la mia più sentita vicinanza”. Lo dichiara Piero de Luca della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Siamo in presenza di un bluff, un provvedimento ingannevole della maggioranza. Il disegno di legge approvato oggi non supera affatto il numero chiuso e non elimina neppure chiaramente il quiz per l'accesso alla facoltà di medicina. Si prevede un semestre al termine del quale si rinvia con una delega in bianco al Governo la scelta delle modalità di selezione degli studenti che potranno davvero iscriversi ai corsi di medicina. Si prevede una graduatoria nazionale che non è chiarito come sarà realizzata lasciando evidentemente la porta aperta ad un test nazionale. Peraltro, con un provvedimento privo di risorse non si è neppure voluto dare un'indicazione sul numero degli studenti che sarebbero ammessi. Insomma, in questo disegno di legge non c'è scritto nulla: una delega in bianco per sventolare una bandierina priva di contenuto che prende in giro famiglie e studenti cui invece sarebbe necessario dare una risposta seria” così in una nota il capogruppo democratico in commissione affari europei, Piero De Luca.
“Chiediamo al ministro Piantedosi quali urgenti iniziative intenda assumere per fare luce sul gravissimo atto intimidatorio ai danni del municipio di Castel San Giorgio e garantire la sicurezza del territorio”. Così il deputato del Pd Piero De Luca in un' interrogazione al ministro dell'Interno.
“Nella notte del 10 marzo, un ordigno è stato lanciato e fatto esplodere contro il portone d'ingresso del palazzo del Municipio di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, causando danni al portone e alle finestre di alcuni edifici della zona e un principio d’incendio. Non si tratta del primo episodio del genere: già due anni fa, una bomba carta era stata fatta esplodere davanti al portone della palazzina dove vive il sindaco Paola Lanzara, fortunatamente senza vittime né feriti ma con danni all’edificio e alle auto parcheggiate. L'esplosione di un ordigno artigianale non è solo un gesto di violenza inaccettabile, ma un attacco alle istituzioni e alla comunità intera”.
"È inquietante che, in un contesto geopolitico così delicato, il governo Meloni non stia elaborando una strategia che permetta all'Europa di rafforzare la sua autonomia strategica sviluppando delle proprie infrastrutture satellitari, costruendo sistemi di sicurezza e difesa europee. La decisione nel DDL Spazio di aprire all'utilizzo di fondi pubblici italiani per rafforzare la capacità trasmissiva nazionale, attraverso investimenti rivolti ad attori stranieri non istituzionali come SpaceX appare insensata e miope, considerando le dichiarazioni di Elon Musk, che sollevano serie preoccupazioni sulla sicurezza europea”. Lo afferma il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Unione europea.
"Le affermazioni di Musk ‘se disattivo Starlink il fronte ucraino crolla’ e ‘dovremmo uscire dalla Nato, non ha senso che l'America paghi per la difesa dell’Europa’, evidenziano in modo chiaro i pericoli derivanti dalla dipendenza da un unico attore privato. È allarmante dunque che Giorgia Meloni non dica una parola per prendere le distanze da queste affermazioni inquietanti e soprattutto che il nostro governo abbia scelto di fare affidamento su Starlink senza perseguire invece una strategia autonoma di lungo periodo volta a sostenere la creazione di infrastrutture di sicurezza e difesa europee. È l'unica strada da percorrere se vogliamo garantire la nostra indipendenza e sovranità in futuro", ha concluso De Luca.
Fitto batta un colpo
Rafforzare l'autonomia strategica europea in tutti i settori strategici, costruendo finalmente una vera e propria difesa comune dell'UE è una sfida non più rinviabile. È l'unica strada possibile se vogliamo proteggere davvero gli interessi dei nostri cittadini e delle nostre comunità nei prossimi anni. Sarebbe un errore però dirottare i Fondi coesione, generalmente impegnati per le politiche di sviluppo territoriale del Mezzogiorno in Italia, negli investimenti volti a rafforzare la capacità di difesa. È stato positivo il lavoro svolto dal Partito Democratico, con la segretaria Schlein, a Bruxelles per opporsi a questa ipotesi. Per realizzare la difesa europea servono nuovi fondi e investimenti europei specifici, realizzati in particolare attraverso l'emissione di nuovi eurobond, come fatto per reagire alla crisi del Covid, volti a sostenere azioni congiunte dell'Unione e a mettere insieme gli impegni nazionali in programmi comuni in ricerca, industria, infrastrutture strategiche, sistemi, interoperabilità. Ci vuole lo stesso coraggio e la stessa rapidità di decisione avuta durante la pandemia. Il Commissario Fitto cosa ne pensa? Batta un colpo.” Così il capogruppo democratico in commissione affari europei della camera, Piero De Luca.
“Preoccupante la decisione della maggioranza di non sostenere l’emendamento del PD, che chiedeva di adottare tutte le azioni necessarie per rafforzare la sicurezza nazionale attraverso investimenti strategici e strutturali anzitutto europei. Un'occasione mancata per consolidare la sovranità e l'autonomia strategica dell’UE. Dire no al rafforzamento dell’integrazione politica, di sicurezza e di difesa comune europea è un errore”. Così il capogruppo democratico in commissione affari europei della camera, Piero De Luca che aggiunge “la discussione alla Camera sta confermando l'assenza di una linea politica comune e seria della maggioranza, che è stata influenzata invece in modo preoccupante ed inquietante dal rappresentante italiano di SpaceX su un punto cruciale del DDL Spazio. Per il PD, invece, sono imprescindibili dei princìpi fondamentali: la creazione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale, utilizzando in particolare satelliti gestiti da soggetti istituzionali italiani ed europei, limitando solo in caso di comprovata impossibilità il ricorso ad altri appartenenti all'Alleanza atlantica. Princìpi che dovrebbero essere scontati, ma che il governo ha ignorato, con il rischio concreto di consegnarsi ad attori stranieri non istituzionali proprio come SpaceX, compromettendo così sicurezza, autonomia e opportunità industriali strategiche”.
“L'Europa ha bisogno di una vera e propria difesa comune. Come Partito Democratico lo sosteniamo da tempo e riteniamo che l’Unione europea debba rafforzare la propria autonomia strategica con investimenti congiunti in sicurezza e difesa europea.” Così il deputato Piero De Luca, capogruppo PD in commissione Politiche dell’Ue, durante un’intervista sui canali social dei deputati dem.
De Luca ha evidenziato le criticità del piano presentato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sottolineando che “le proposte attuali sono inadeguate a garantire un vero rafforzamento della difesa comune europea. Servono maggiori risorse e fondi europei destinati a investimenti strategici congiunti in industria, ricerca, infrastrutture e tecnologia. Solo così si potrà costruire una difesa europea efficace e non più rinviabile.”
Il deputato dem ha poi commentato le discussioni sulla possibile creazione di una forza comune europea di 20 mila soldati da dispiegare in Ucraina, una proposta che ha suscitato perplessità in diversi Paesi, compresa l'Italia. “Il problema – ha affermato De Luca – è che il nostro governo non ha una linea politica chiara a livello europeo e internazionale. La presidente del Consiglio continua a tacere di fronte alle provocazioni di Trump, che punta a indebolire l’Europa con dichiarazioni inaccettabili, mentre nel governo regna la confusione: Tajani si è espresso a favore del piano della Commissione, Salvini invece lo osteggia dopo aver applaudito alle dichiarazioni dell’ex presidente USA contro Zelensky. “In questo scenario – ha concluso De Luca – l'Italia rischia di perdere peso e credibilità sulla scena politica internazionale. È necessario che il nostro Paese torni a essere protagonista in Europa, sostenendo con forza un progetto di difesa comune che garantisca sicurezza, stabilità e benessere ai cittadini europei.”