Leggendo i giornali oggi si resta basiti. Tajani si dichiara favorevole a ratificare la riforma del Mes e Giorgetti rimanda la responsabilità al Parlamento. Ci spieghino allora perché sono mesi che Governo e maggioranza rinviano la discussione in Aula. Se sono d'accordo, in settimana è calendarizzata la nostra Pdl alla Camera. Basta un voto.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Politiche Ue Piero De Luca.
“Ma in quale pianeta vive Meloni? Su Marte? Come fa a vantarsi di una maggioranza politica ‘seria’ e di un ministro Fitto definito addirittura ‘onnipotente’? La realtà dei dati sul Pnrr è purtroppo impietosa sia sulla spesa per l’anno 2023, che sulle risorse a fondo perduto scomparse per il 2004. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio l'avvio delle gare del Pnrr soffre di ritardi su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Mezzogiorno. Sempre l’Upb segnala che le modifiche approvate dalla Commissione europea non coincidono con quelle proposte dal governo la scorsa estate. Se a questo aggiungiamo quanto segnalato dal rapporto Svimez, scopriamo come Fitto continui a nascondere sotto il termine ‘rimodulazione’ tagli importanti alle risorse destinate ai comuni, per gli asili nido, per i progetti di case ed ospedali di comunità. La presidente del Consiglio deve avere il coraggio di dire la verità al Paese”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca.
“Il Governo e la maggioranza continuano a scappare dalle loro responsabilità, e preferiscono ancora decidere di non decidere. La destra prova a rinviare - come per il salario minimo - una discussione in Parlamento che non potrà eludere per sempre. Per evitare di fare una figuraccia interna smentendo anni di propaganda demagogica, preferiscono compromettere la credibilità dell'Italia a livello europeo, indebolire le tutele dei risparmiatori in caso di crisi bancarie e minare la stabilità dell'intera zona euro. La destra sta giocando col fuoco in modo del tutto irresponsabile”. Lo dichiara Piero De Luca capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.
“I numeri che emergono dal rapporto Svimez fanno tremare i polsi e smontano i toni trionfalistici di un governo nemico del Mezzogiorno e allergico al Pnrr. Svimez disegna infatti un Meridione che si spopola per mancanza di investimenti, dove i giovani continuano in massa ad emigrare verso il Nord e in cui aumenta il numero delle famiglie in povertà assoluta. Il lavoro inoltre è talmente precario che, seppur in aumento, non riesce a compensare i divari Nord-Sud. E infine, come se non bastasse, Svimez solleva dubbi molto seri sulla possibilità dell’Italia di raggiungere i Livelli essenziali delle prestazioni in alcuni servizi basilari a causa dei tagli voluti dal Governo nella sua ‘rimodulazione’ del Pnrr, ad esempio sugli asili nido. È amaro constatare nero su bianco quello che contestiamo da tempo, ossia che la destra sta facendo solo propaganda ma, nei fatti, sta tagliando risorse e portando al collasso l’Italia, alimentando divisioni drammatiche tra cittadini di serie A e cittadini di serie B".
Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche europee alla Camera.
“Sul Pnrr il ministro Fitto continua ad usa la parola ‘rimodulazione’ per nascondere la verità agli italiani. Ovvero che questo Governo ha tagliato 10 miliardi destinati ai Comuni, interventi per oltre 100.000 nuovi posti in asili, 500 progetti di case ed ospedali di comunità, risorse per la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia e investimenti contro il dissesto idrogeologico. Si tratta di progetti strategici per il Paese, non interventi minori o non più necessari alla luce del contesto, come ha ribadito Fitto nelle scorse ore. Questi progetti buttati fuori dal Pnrr sono ora privi di coperture e il Governo continua a non dire se e, nel caso dove, troverebbe tutte queste risorse. E non chiarisce come manterrà la soglia del 40 % al Mezzogiorno. La verità è che la destra sta raccontando bugie e il Ministro Fitto continua a prendere in giro gli italiani. Le promesse e i toni trionfalistici da propaganda hanno stancato. I fatti parlano chiaro. Questo governo ci sta portando a sbattere, mandando al macero un’occasione storica per l'intero Paese”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue di Montecitorio.
Il Governo ha abbandonato le città. La riqualificazione e il rilancio delle aree urbane è stato per noi un punto centrale del Pnrr. Le varie missioni avevano come obiettivo prioritario gli investimenti per modernizzare e migliorare la qualità della vita urbana con interventi mirati sull'efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, sulla mobilità sostenibile, sulla messa in sicurezza del territorio, così come orientati al rafforzamento dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni. Fondamentale per il Partito democratico è la creazione di nuove reti di servizi sociali e sanitari. Eppure la stragrande maggioranza di questi progetti dei Comuni purtroppo sono stati cancellati e mandati in fumo dal Governo. La modifica del Pnrr ha previsto infatti ben 10 miliardi di tagli per i quali il Ministro Fitto non ha individuato risorse alternative, al di là delle promesse e della propaganda ormai stantia. La verità è che questa destra sta rubando un pezzo di futuro ai nostri cittadini, negando la possibilità di vivere in città nuove, moderne ed accoglienti". Lo ha dichiarato Piero De Luca, capogruppo PD Commissione Politiche UE alla Camera, intervenendo a “Le Città Nuove”, seminario di discussione nazionale sull’urbano e la politica, organizzato a Pompei da Left Wing.
“Le parole del ministro degli Esteri del governo italiano nei confronti di un Paese europeo alleato e importante come la Spagna risultano scomposte, fuori luogo e poco lucide. Tajani pone addirittura la seguente domanda retorica: ‘A Madrid rispettano lo Stato di diritto?’. Dichiarazione grave che rischia di creare un incidente diplomatico che non aiuta il nostro Paese, perché rivolta a un Paese con cui condividiamo obiettivi comuni e che peraltro ha da poco messo in campo, da presidente di turno del Consiglio europeo, una proposta molto utile e positiva anche per l’Italia sulla riforma del patto di stabilità. Se questa è la posizione della parte politica più moderata della maggioranza di Governo...”.
Così il capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari europei alla Camera, Piero De Luca.
“Sulla modifica del nuovo Pnrr abbiamo ascoltato toni trionfalistici dal ministro Fitto che, francamente, proprio non riusciamo a condividere. La premier ha annunciato di aver ottenuto oltre 21 miliardi in più per l’Italia. Ma questa è una fake news, una bugia, poiché si tratta invece di 2,8 miliardi legati agli adeguamenti tecnici del nuovo capitolo REPowerEU. C'è, dunque, una bella differenza. Quei 21 miliardi, inoltre, sono in realtà rimodulazioni di risorse già esistenti su cui state producendo un disastro, perché stralciate progetti strategici per l'Italia. Infatti cancellate: oltre 100mila nuovi posti in asili nido, scelta grave; oltre 500 progetti di nuove case ed ospedali di comunità, decisione scellerata; circa 10 miliardi di progetti di riqualificazione delle periferie e di interventi nei comuni, operazione profondamente sbagliata. Dove avete spostato le risorse tagliate e con quali criteri? Avete rispettato l'equilibrio del 40% al Sud? Oggi dovevate mostrare le carte al Parlamento e invece continuate a produrre fumo e promesse al vento, ma non fornite risposta e nessuna delle nostre domande e lasciate nell'incertezza l'intero Paese”.
Lo ha detto il capogruppo del Pd in commissione Politiche europee, Piero De Luca, replicando in Aula al ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, nel corso del Question time alla Camera. Nell’illustrazione, Silvia Roggiani, della Presidenza del Gruppo Pd, aveva chiesto al governo quale fosse la portata del nuovo Pnrr e i criteri e le modalità di scelta per le modifiche.
“Basta bugie e propaganda. Il nuovo PNRR prevede 2,8 miliardi di euro in più, tra quote ETS e aggiustamento Pil. In compenso, nella rimodulazione si tagliano progetti per oltre 100 mila posti negli asili nido e 9 miliardi ai Comuni. Consigliamo una buona calcolatrice alla Premier”. Lo scrive su X Piero De Luca dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera.
“È gravissimo che siano i comuni a pagare l’incapacità del Governo. Meloni e Fitto hanno cancellato e definanziato oltre 13 miliardi di euro del Pnrr destinati agli enti locali nella revisione del Piano sottoposta all'UE. Parliamo di risorse fondamentali, in tantissime casi già stanziate, per progetti di recupero delle periferie, contro il dissesto idrogeologico per l’efficientamento energetico, per il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture di comunità. Tutti ambiti delicati per la vita dei nostri cittadini. Il Governo ha promesso che avrebbe garantito comunque questi interventi, ma ad oggi non si ha alcuna certezza al riguardo, neppure rispetto all'interlocuzione con la Commissione. Il caos è totale e il Governo rischia di far saltare il banco bruciando un'occasione unica per il nostro Paese".
“Non possiamo negare che il processo di integrazione europea abbia subito una battuta di arresto. E che sia il momento di guardare avanti. Ma per farlo dobbiamo ricordare che l’Europa unita nasce per dare risposta al dramma della Seconda Guerra Mondiale. Come soluzione in grado di creare sviluppo e benessere e di assicurare pace. I risultati raggiunti sono stati tanti. Eppure, di fronte al mutare della situazione internazionale, la Ue non è stata in grado di tenere pienamente il passo e questo ha creato delle diseguaglianze che stiamo pagando con l’emergere di forze nazionaliste che ne mettono in discussione l’esistenza stessa. Non possiamo permettere che accada. Non possiamo lasciare tutto com’è. Nè lasciare che i governi nazionalisti abbiano la meglio e ci riportino indietro. Dobbiamo spingere il processo di integrazione europea il più possibile e per farlo dobbiamo accelerare le riforme istituzionali che regolano la governance europea - penso all’eliminazione del diritto di veto che paralizza spesso le azioni del Consiglio impendendo o rallentando decisioni fondamentali per il benessere di tutti gli Stati membri. Ma allo stesso tempo dobbiamo lavorare per più forti politiche comuni nei settori economici, della sostenibilità ambientale, della difesa, delle politiche migratorie, dello sviluppo. La storia degli ultimi tempi, con il Covid e la guerra in Ucraina, ha evidenziato che l’unica risposta possibile alle difficoltà del nostro tempo è quella comune. È quella europea”, Così Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Politiche Ue intervenendo all’incontro “Il rosso e il verde per il futuro dell’Europa”.
Salvini esulta per la vittoria di Wilders. Gli ricordiamo che il suo amico chiede da tempo che non si dia neppure un centesimo all'Italia. Il Governo acceleri sul Pnrr per evitare di perdere fondi UE già stanziati, anziché rincorrere derive sovraniste dannose per il nostro Paese.
Così sui social Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
“La valutazione della Commissione europea, che ritiene la manovra italiana in parte non adeguata a rispettare le indicazioni e le raccomandazioni UE, la dice lunga sull'inadeguatezza di questa destra che sta portando il Paese sull’orlo del baratro soprattutto sui temi economici. Le previsioni di deficit e debito, la confusione nelle politiche fiscali che grava su famiglie e imprese, l'incertezza e l'opacità sull'uso dei fondi del Recovery Fund, sono criticità gravi che stiamo denunciando con forza anche come Partito Democratico. Se il governo non apporterà le dovute modifiche e non adotterà le misure opportune richieste, l'Italia rischia sulla base dei dati Eurostat che verranno diffusi a marzo, l'apertura di una procedura di deficit eccessivo che non possiamo assolutamente permetterci. Il Paese merita meno propaganda, maggiore serietà e risposte concrete ai problemi dei nostri cittadini, che si trovano in condizioni peggiori di un anno fa. C’è ancora qualche mese di tempo per riequilibrare il tiro dei nostri conti ed evitare il burrone, ma il fallimento politico è già evidente e il prezzo lo pagano gli italiani”.
“Con l’approvazione in Commissione Affari Costituzionali del Senato del ddl sull’Autonomia targato Calderoli, il Governo Meloni si schiera definitivamente contro il Mezzogiorno. Tutto per assecondare gli intenti secessionisti della Lega e mantenere gli equilibri al suo interno in uno scambio squallido con la riforma sul premierato fatto sulla pelle dei cittadini del Mezzogiorno e dei più deboli. Senza fondi e con un carico che grava pesantemente sul Sud, infatti, la sanità pubblica andrà in frantumi così come la rete di servizi fondamentale per la vita dei cittadini in particolare nei settori dei trasporti locali, della scuola, degli asili nido e delle politiche sociali. Mi chiedo come possa una destra che parla di nazione decidere di spaccare in questo modo l'Italia, nel silenzio colpevole dei colleghi eletti nel Mezzogiorno che avallano questo scempio senza colpo ferire. Come Partito democratico presenteremo degli emendamenti in legge di bilancio per prevedere che venga assicurata in via preliminare un'adeguata copertura finanziaria dei Lep e del fondo perequativo, nel rispetto della stessa Costituzione, e continueremo a batterci in tutte le sedi per fermare una riforma che rompe l'unità e la coesione nazionale.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd della Commissione Bicamerale Questioni regionali.
“Come volevasi dimostrare la Commissione europea ha rilanciato la procedura di infrazione verso l’Italia sui balneari con un parere motivato. Questo non ci rallegra per niente, anzi ci preoccupa profondamente perché l'atteggiamento ottusamente propagandistico della destra sta portando il Paese verso il disastro. Evitando di affrontare il tema con una soluzione strutturale seria, equilibrata e ragionevole, il governo rischia di produrre danni irreparabili agli stessi operatori esistenti e agli amministratori locali che si trovano esposti ad una condizione di incertezza giuridica ed economica estremamente pericolosa”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.