“La Camera ha approvato all’unanimità un ordine del giorno alla legge di Bilancio presentato dal Pd per rendere stabile il finanziamento di due milioni di euro annui all’Istituto degli Studi Filosofici e l’Istituto Croce di Napoli a partire dal 2026. Pensiamo sia un fatto molto rilevante, un segnale di attenzione a Napoli e a istituzioni che hanno contribuito da sempre allo sviluppo culturale della città”.
Lo dichiarano i deputati democratici, Roberto Speranza, Arturo Scotto, Marco Sarracino, Piero De Luca, Enzo Amendola, Stefano Graziano e Toni Ricciardi.
Dichiarazione di Piero De Luca, capogruppo Pd commissione Politiche Ue
Continuando a decidere di non decidere sul tema delle concessioni balneari, il Governo conferma un atteggiamento irresponsabile che porta avanti da tempo, le cui conseguenze ricadono sull'intero Paese. Come si può pensare che i Comuni debbano assumersi la responsabilità di effettuare proroghe automatiche delle attuali concessioni balneari, in assenza di una norma di legge chiara ed in presenza di una sentenza del Consiglio di Stato che va in direzione opposta, con una procedura d’infrazione europea in atto sostenuta dalla giurisprudenza della Corte di giustizia UE? Per questo, abbiamo presentato un ordine del giorno alla legge di bilancio che invitava il Governo a provvedere con urgenza per consentire l’avvio delle procedure di evidenza pubblica finalizzate al rilascio dei nuovi provvedimenti concessori. Rigettando questa richiesta, la destra preferisce prendere in giro e danneggiare tutti, lasciando nel caos, senza alcuna certezza giuridica, gli operatori di questo settore così importante da un punto di vista economico ed occupazionale, ma anche gli amministratori locali degli enti concedenti. Un disastro totale.
“Oggi con le dichiarazioni di alcuni esponenti Fdi sulle concessioni balneari, la destra conferma ancora una volta la sua totale inadeguatezza. Affidare ai Comuni la responsabilità di effettuare proroghe automatiche delle attuali concessioni, in assenza di una norma di legge chiara ed in presenza di una sentenza del Consiglio di Stato che va in direzione differente, con una procedura d’infrazione europea in atto, è folle. Il Governo la smetta con questa farsa e proceda con urgenza per consentire l’avvio delle procedure di evidenza pubblica finalizzate al rilascio dei nuovi provvedimenti concessori, rimuovendo l’incertezza giuridica e la confusione che penalizza i cittadini italiani ma soprattutto i tantissimi operatori di questo settore così importante da un punto di vista economico ed occupazionale. Oltre che gravare in modo pericoloso sulle varie amministrazioni concedenti”. Lo dichiara il depu
Dichiarazione di Piero De Luca, ufficio di presidenza gruppo Pd Camera
Il Ministro #Giorgetti ammette la responsabilità di un accordo al ribasso sul #PattodiStabilità. La valutazione del @pdnetwork è chiara. Si peggiora la proposta della Commissione, danneggiando gravemente l'Italia. Il Governo mostra di non avere nessun peso e autorevolezza in #UE.
“ È incredibile e sconvolgente come la destra continui a mistificare la realtà. Per coprire la figuraccia e l'irrilevanza del Governo sulla riforma del Patto di stabilità, per sviare l'attenzione dalla clamorosa sfiducia a Giorgetti e la gravissima spaccatura in maggioranza, per distrarre dal fatto che il Governo non ha una linea unitaria in politica estera ed europea, Fazzolari tira dal cilindro l'ultima battuta che non fa ridere ma fa solo piangere, dicendo che il Mes non serve all'Italia. Gli ricordiamo, come ha fatto poco fa l'Eurogruppo, che, ratificare la riforma del Mes avrebbe prodotto notevoli effetti positivi. Avrebbe rafforzato la stabilità della zona euro di cui fa parte l'Italia. Avrebbe assicurato un paracadute pubblico a tutti i risparmiatori, anche italiani, in caso di crisi bancarie sistemiche, evitando il rischio di mettere le mani nei conti correnti dei privati. E soprattutto, come ha chiarito lo stesso Mef lo scorso giugno, avrebbe migliorato il rating dei nostri titoli di Stato, consentendo in sostanza di pagare meno soldi degli italiani per interessi sul debito. Risorse che la destra ha deciso oggi di bruciare sottraendole ai nostri cittadini e mettendo in pericolo la tenuta finanziaria del Paese. Altro che non serve. Pur di non smentire la falsa demagogia di questi anni, la destra sta sacrificando e devastando gli interessi nazionali dell'Italia e degli italiani”. Lo dichiara il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue.
“Sulla ratifica del Mes, Meloni e i suoi alleati stanno mostrando il volto di un governo incapace e di una maggioranza allo sbando, spaccata su un atto fondamentale di politica estera ed europea. Mentre Forza Italia si astiene, Fdi e Lega votano contro la modifica, nonostante il ministero dell'economia di Giorgietti, che della Lega è un esponente di rilievo, abbia smentito i dubbi strumentali sollevati sulla riforma del Mes. Una figuraccia clamorosa dell’Italia davanti ai partner europei che mette peraltro a rischio anche la stabilità finanziaria del nostro Paese".
Così il capogruppo del Pd in commissione Affari europei alla Camera e primo firmatario della Pdl di ratifica del Mes, Piero De Luca, in una dichiarazione a margine dei lavori della commissione Bilancio.
“L’atteggiamento dilatorio del governo e della maggioranza sulla riforma del Mes continua ad essere davvero ridicolo e infantile. Dopo aver fatto auto ostruzionismo la settimana scorsa, oggi la destra sceglie un presunto tecnicismo in commissione Bilancio per rinviare il parere e insabbiare il voto in Aula, mancando del tutto di rispetto al Parlamento e agli italiani. Il richiamo a ipotesi di mancate coperture o altro sono state infatti chiaramente smentite da un documento dello stesso ministero dell’Economia protocollato il 9 giugno scorso, che non ha rilevato problemi di coperture ma ha anzi precisato che in sostanza la ratifica della riforma del Mes migliora il rating dei nostri titoli di Stato. Chiediamo alla destra di smetterla con questa pantomima e di assumersi le proprie responsabilità, anche per non indebolire ulteriormente il nostro Paese nel negoziato sulla riforma del Patto di Stabilità”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Affari europei alla Camera e primo firmatario della Pdl di ratifica del Mes, Piero De Luca.
“I toni trionfalistici della premier Meloni e degli esponenti del suo governo sul Pnrr sono offensivi nei confronti degli italiani, che sotto l’albero di Natale quest’anno troveranno un pacco svuotato di sette miliardi e mezzo di euro. La quinta rata del Pnrr prevedeva, infatti, che l’Italia ricevesse 18 miliardi di euro legati al raggiungimento di 69 obiettivi. Il governo ha invece pensato bene di rimodulare il Piano, tagliando drasticamente gli obiettivi del semestre, che si riducono a 52, e quindi i fondi da poter richiedere che scendono a 10,5 miliardi, a causa della propria clamorosa incapacità. Questa è la realtà, altro che i toni trionfalistici della premier che parla addirittura di primati. Diciamo le cose come stanno. Se un primato caratterizza questa destra è quello di smontare e far perdere pezzi al Pnrr, che è stato peraltro fortemente depotenziato rispetto a progetti fondamentali, ad esempio per asili, comuni e sanità. Il tutto con la presunzione di poter anche prendere in giro gli italiani. E’ inammissibile”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Affari europei alla Camera, Piero De Luca.
“Complimenti ed auguri di buon lavoro ad Eike Schmidt, nuovo direttore del museo e Real Bosco di Capodimonte. Un incarico prestigioso per un sito straordinario ed unico al mondo. Mi auguro però che vengano smentite categoricamente le voci di un suo possibile coinvolgimento in politica nei prossimi mesi, in particolare con la candidatura a sindaco di Firenze. Sarebbe inopportuno ed irrispettoso nei confronti della città di Firenze e della città di Napoli che lo accoglierà a breve. Se fosse confermata una simile ipotesi, sarebbe l'ennesimo successo e colpo di genio del Ministro Sangiuliano dopo la vicenda del San Carlo.
Così il deputato del Pd Piero De Luca.
“Le nostre preoccupazioni sono confermate. Orban pone il veto alla revisione del Bilancio Ue e a nuovi fondi per sostenere l’Ucraina. Gli amici della destra sono nemici degli interessi nazionali ed europei. L'azione diplomatica della Meloni è stata ancora una volta fallimentare”. Così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Ue.
“Pur di distogliere l'attenzione dalla propria incapacità di assumersi le proprie responsabilità e pur di confondere le acque rispetto ai danni che sta creando al nostro Paese la melina sul Mes, la premier Meloni continua ad inondare il dibattito di fake news e di omissioni. Il Trattato Mes esiste dal 2012 e il primo atto politico ufficiale per la sua costituzione risale al 2011. Anno in cui l’Italia era rappresentata dal Governo Berlusconi, di cui faceva parte anche l’attuale premier come ministro della Gioventù. È questo il governo che ha messo le basi per la creazione del Mes. Non solo. I negoziati per la sua riforma sono stati portati avanti dal governo Conte 1 nel 2019, con Matteo Salvini Vicepremier che, però ai tempi, non ebbe nulla da eccepire! Sulla riforma del Trattato, infine, nella foga di mostrare documenti, fax, pec (peraltro citando date sbagliate), la premier Meloni dice una cosa non vera, evitando di ricordare proprio gli atti parlamentari più importanti. Nel dicembre 2020 il Parlamento ha votato un’apposita risoluzione di maggioranza in cui era contenuto esattamente l'invito al governo a finalizzare l'accordo politico raggiunto all'Eurogruppo e all'ordine del giorno dell'Eurosummit sulla riforma del trattato Mes. La ricostruzione storica sulla vicenda Mes è tutt'altra rispetto a quella che prova a narrare la destra. Le amnesie o la mala fede giocano brutti scherzi e fanno fare solo brutte figure al Paese".
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Affari europei alla Camera, in un intervento sull'Huffington Post.
“Pur di non discutere del Mes in Parlamento, la destra sta rasentando il ridicolo: fa ostruzionismo a se stessa in Aula alla Camera durante l'esame degli ordini del giorno presentati sul decreto Anticipi. Cos’altro dobbiamo vedere, dopo mesi e mesi di sceneggiate che stanno minando gravemente la nostra credibilità e indebolendo l'Italia in un momento così delicato per le trattative sulla modifica del Patto di Stabilità?”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Affari europei alla Camera, Piero De Luca.
“Attivatevi affinché la revisione della governance economica, a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, sia completata entro il 2023, evitando il rischio della riattivazione del vecchio Patto di stabilità, che obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. Fate di più rispetto ai negoziati in corso. Sono mesi che non riuscite a porre sul tavolo una vostra proposta perché vi manca l’autorevolezza e la credibilità necessaria. Anzitutto a causa dei vostri storici alleati politici, che sono da sempre tra i più ostili a maggiore flessibilità. Abbiamo negli occhi del resto le immagini, poche settimane fa, di Salvini entusiasta del risultato di Wilders in Olanda, quello che girava col cartello: ‘Neppure un centesimo all’Italia’. Come pensate di essere presi sul serio nelle trattative che conduce il ministro dell’Economia, peraltro dello stesso partito di Salvini? Povero Giorgetti! State disperdendo tutto il patrimonio di credibilità dell’Italia ed i risultati politici ottenuti”.
Così Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Affari europei, intervenendo nell’Aula della Camera per le comunicazioni della presidente Meloni in vista del Consiglio europeo.
“Accanto al tema delle alleanze - aggiunge - le criticità ulteriori arrivano dalle vostre stesse azioni. Penso a due vicende. La prima è la modifica del Pnrr. Noi abbiamo giocato per l’Italia quando abbiamo ottenuto 200 miliardi di euro nonostante il vostro voto contrario. Voi invece andate contro gli italiani quando cancellate oltre 100mila nuovi posti in asili nido, 500 progetti di nuove case ed ospedali di comunità, 10 miliardi di progetti di riqualificazione delle periferie e interventi nei territori dei nostri comuni, o tagliate i fondi per i beni confiscati alla mafia. L’altra vicenda su cui vi state coprendo di ridicolo, danneggiando gravemente il nostro Paese è quella legata alla ratifica della riforma del Mes. Bisogna essere chiari. Le vostre contraddizioni, la vostra melina imbarazzante e imbarazzata, i vostri ricatti politici scomposti - conclude - non ci danno più forza nella trattativa sul patto di Stabilità, ci rendono solo più deboli e inaffidabili sui tavoli europei”.
Il governo sta giocando col fuoco. È necessario ratificare la riforma del Mes in Italia entro quest’anno e consentire la sua entrata in vigore per poter attivare uno dei principali strumenti innovativi previsti, il “backstop”, ossia il contributo al Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie. Questa nuova funzione Salva-banche consente infatti quasi di raddoppiare la dotazione finanziaria del Fondo alimentato dagli istituti di credito, che oggi vale quasi 80 miliardi, così da poter intervenire con le risorse del MES in caso di crisi bancarie contenendo i rischi di eventuale contagio per altri istituti, compresi quelli italiani. Il backstop del nuovo Mes rappresenta un vero e proprio estintore in grado di spegnere i possibili focolai di crisi sistemiche, una sorta di paracadute in caso di crollo di istituti bancari per evitare ulteriori rischi devastanti. La riforma deve però entrare in vigore al più tardi entro la fine dell’anno, perché gli attuali accordi bilaterali di “backstop” fatti nella zona euro scadranno proprio entro la fine del 2023 e si rischierebbe altrimenti di lasciare privi di adeguate tutele i risparmiatori europei ed anche italiani. È quindi fondamentale che entro la fine dell’anno entri in vigore la riforma del trattato Mes per attivare questa nuova rete di sicurezza finanziaria europea. L'opposto della narrazione demagogica della destra.
Così Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
Sono mesi che la destra butta la palla in Tribuna sulla riforma del Mes e i risultati negativi purtroppo si vedono. L'Italia è sempre più debole sui tavoli di Bruxelles in cui si sta negoziando una complessa riforma del Patto di Stabilità. Se il Governo invitasse la maggioranza ad un ulteriore rinvio della votazione in Parlamento farebbe un atto di masochismo politico. Meloni metta da parte la propaganda e pensi almeno una volta non ai suoi calcoli elettorali ma agli interessi del Paese”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Affari europei alla Camera, Piero De Luca.