"Il fallimento del Governo nell'attuazione del Pnrr è accertato dalle notizie di oggi. Per rimediare agli errori si rinuncerebbe ai fondi per il dissesto idrogeologico. Dopo le tragedie di questi mesi e davanti agli effetti della crisi climatica sarebbe una scelta scellerata."
Lo scrive in un tweet la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
"Bene il sostegno di Schlein alla proposta di legge dell'ex ministra Elena Bonetti per sostenere i comuni nel contrasto alla povertà educativa. È necessario investire risorse per le attività e colmare le diseguaglianze economiche e territoriali che dividono il Paese". Lo afferma in una nota la deputata Pd Michela Di Biase, componente della commissione parlamentare Infanzia e Adolescenza.
"È importante unire il fronte politico delle forze di opposizione - aggiunge Di Biase - per rendere strutturali gli interventi e per garantire e finanziare attività educative durante tutto l'anno, anche d'estate, coinvolgendo comuni, il terzo settore e le scuole".
Dichiarazione di Michela Di Biase, deputata Pd
"Apprendiamo dai giornali che il Ministro Nordio avrebbe definito la terna che andrà a comporre il collegio del Garante per i detenuti e le notizie, apprese da Repubblica, lasciano forti perplessità". Lo afferma in una nota la deputata del Pd Michela Di Biase, membro della commissione Giustizia.
"Tre uomini, questo il pacchetto che il governo si accingerebbe a portare in approvazione, senza alcun rispetto per il principio di alternanza di genere - sottolinea la deputata Pd -. Ma davanti ad una scelta inopportuna e politicamente grave sembra emergere anche un profilo di illegittimità. Infatti a presiedere la terna sembra che potrà essere il prof. Felice Maurizio D'Ettore, che è stato deputato di Forza Italia ed oggi milita nel partito di Giorgia Meloni. Un professore dell'Università di Firenze, dunque dipendente pubblico, che sarebbe chiamato a svolgere un ruolo nonostante una incompatibilità chiara, prevista dalle norme che istituiscono l'incarico di Garante. D'Ettore peraltro - conclude Di Biase - è professore di Diritto privato, materia che nulla ha a che vedere con il ruolo del Garante dei detenuti".
“Una cosa mai vista: la maggioranza ha eletto in contumacia Michela Vittoria Brambilla presidente della commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza. In contumacia, perché la nuova presidente non si è neanche degnata di partecipare ai lavori. Se queste sono le premesse ne vedremo delle belle”.
Lo afferma Michela Di Biase, deputata Pd e componente della commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
"Buon lavoro a Davide Desario, nuovo direttore responsabile dell'agenzia di stampa Adnkronos. Giornalista esperto, da sempre orientato verso le nuove frontiere dell'informazione e del digitale. Abbiamo apprezzato le sue capacità negli anni di lavoro al Messaggero e alla direzione di Leggo, saprà condurre con competenza l'agenzia Adnkronos verso nuovi obiettivi". Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
"Non è bastato aumentare precarietà e povertà, ora la destra vuole cancellare con un emendamento la nostra proposta sul salario minimo, lasciando tre milioni di lavoratori poveri senza risposte”.
Lo afferma in un tweet la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase.
"Buon lavoro ad Enzo Foschi, nuovo segretario del Partito Democratico di Roma.
Una candidatura unitaria che Enzo ha voluto raccogliere spendendosi con un grande lavoro di confronto con i circoli romani e che rappresenta un metodo che darà forza alla nuova segreteria. Il Partito che oggi si rinnova nasce con i migliori supporti per sostenere il lavoro del Sindaco Gualtieri e aiutare i nostri amministratori per un rafforzamento del rapporto tra cittadini e Campidoglio".
“È a rischio la quarta rata Pnrr, 16 miliardi di euro, ma nessuno sembra accorgersene. Il governo ha convocato una riunione d’urgenza per oggi, dopo aver passato settimane ad occuparsi di altro. Senza capire che da quei fondi passa il futuro dell'Italia".
Lo scrive su Twitter la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase.
“Giovani in difficoltà e maglia nera in Europa per l’occupazione femminile e per la media degli stipendi: i dati presentati nel Rapporto Istat 2023 sono drammatici e interrogano il Governo sulle misure da adottare per mettere al centro lavoro e benessere”. Così in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
“Nel nostro Paese – sottolinea Di Biase - abbiamo 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni che non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione, i cosiddetti Neet. Sono numeri che dovrebbero far riflettere un governo che invece continua a creare precarietà e rimanda la discussione sugli incentivi per l’occupazione femminile, graduatoria in cui siamo maglia nera in Europa insieme a Malta e Grecia. Il rapporto Istat mette anche in evidenza che la media delle retribuzioni è 3700 euro sotto i livelli europei, aggiungendo valore all’iniziativa del Partito Democratico per l’introduzione del salario minimo”.
“Un’analisi - – conclude la deputata Pd – che evidenzia i temi da cui dovrebbe ripartire l’iniziativa di governo: lavoro, istruzione, inclusione sociale. Esattamente il contrario di quanto sta facendo il governo Meloni, che con il decreto Lavoro e con la riforma per l’autonomia differenziata rischia di creare una situazione ancor più insostenibile per le donne e per i più giovani”.
Non abbandonare i territori. Intervenga anche commissione Antimafia
“E’ necessario accendere i riflettori sull’ondata di fenomeni criminosi nei comuni di Anzio e Nettuno. Il Ministro degli Interni intervenga per mandare un forte segnale di presenza dello Stato”. Così in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase. “Negli ultimi mesi si sono succeduti molti episodi di criminalità in un territorio, quello di Anzio e Nettuno, già sotto la lente per il commissariamento per infiltrazioni delle due amministrazioni comunali. C’è una situazione preoccupante, con una crescita dei fenomeni di violenza e senza che sia stato possibile escludere una matrice mafiosa. E’ per questo – evidenzia la deputata - che ho depositato un’interrogazione urgente al Ministro Piantedosi: non possiamo abbandonare quel territorio, non è possibile non sostenere le forze positive dei due comuni che in questi anni hanno rappresentato un argine alla malavita. Altre iniziative, anche dal gruppo Pd del Consiglio regionale del Lazio, si stanno muovendo in questa direzione”.
“E’ importante – conclude Di Biase - che su questo tema anche la commissione Antimafia faccia la propria parte, come chiesto anche dal senatore Walter Verini, avviando tutte le audizioni necessarie per conoscere in profondità la situazione ed il collegamento tra gli episodi di cronaca e la malavita organizzata”.
Dichiarazione di Michela Di Biase, deputata Pd
“Il sesso senza consenso è sempre stupro. La decisione contenuta nella direttiva contro la violenza sulle donne votata oggi dalle commissioni Libertà civili e Diritti delle donne del Parlamento Ue rappresenta un grande passo in avanti perché chiede a tutti gli stati nazionali di prevedere una legge che elimini ogni eccezione. Gli eurodeputati hanno chiesto di aggiungere la paura e l'intimidazione all'elenco dei fattori che precludono il libero processo decisionale. Una direttiva che inserisce anche nuove aggravanti al reato di stupro come gli atti particolarmente inumani, degradanti o umilianti, reati che comportano la morte o il suicidio di persone a carico, e l'intenzione di punire le vittime per il loro orientamento sessuale o altri attributi della loro identità. Ancora, tra le aggravanti anche la presenza di bambini al momento dello stupro, l’essere rifugiati o in stato di gravidanza. Adesso bisogna raccogliere le indicazioni del Parlamento Europeo e accelerare per approvare una legge che consenta, anche in Italia, di rafforzare i diritti delle donne e trasformare il terreno culturale che è alla base delle violenze di genere”. Così in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
"Le sanzioni comminate dal Garante della Privacy al comune di Roma e all'Ama danno ragione, a distanza di tre anni, a chi aveva denunciato la pratica della sepoltura dei feti da parte delle associazioni antiabortiste nel cimitero Flaminio".
Lo afferma la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, commentando le sanzioni decise dal Garante per la Privacy che ha multato il comune di Roma per 176 mila euro e la società Ama per 239 mila euro, colpevoli di aver diffuso nomi di donne che avevano affrontato un'interruzione di gravidanza.
"Una vicenda intollerabile, che era emersa grazie alla denuncia di una donna, Marta L., che aveva avuto il coraggio di raccontare l'episodio di cui era stata vittima. Una decisione - aggiunge la deputata Pd - che deve spingere la politica a vigilare sempre sui diritti delle donne. A Roma, grazie alla giunta Gualtieri, sono stati riscritti i regolamenti che oggi garantiscono la privacy e la riservatezza delle donne che praticano l'interruzione di gravidanza".
"Oggi il comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha richiamato l'Italia sulle condizioni delle carceri italiane per l'elevato numero di suicidi nel 2022 e per chiedere di migliorare il sistema delle Rems. In queste settimane ho interrogato il Ministro della Giustizia per chiedere di intervenire sulle condizioni di detenzione: è necessario garantire la funzione rieducativa del carcere, come previsto dalla nostra Costituzione, servono risposte chiare".
Lo afferma in una nota la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase.
"La richiesta di Strasburgo arriva dopo due condanne inflitte al nostro Paese dalla Corte europea dei Diritti Umani. Solo nel 2022 - evidenzia Michela Di Biase - sono stati registrati 84 suicidi e nel 2023 siamo già a 25 casi. Sono numeri inaccettabili, che devono spingere il Governo ad intervenire con urgenza con misure contro il sovraffollamento delle carceri, per il rispetto dei diritti dei detenuti e per potenziare il personale di supporto sanitario e rieducativo".
"Una tragedia che lascia senza parole, una ragazza giovanissima e brillante come Simona Amorello mancherà alla politica e alla nostra comunità democratica. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza alla sua famiglia per una morte che ci sconvolge. Questa tragedia colpisce il partito di Monterotondo e l'amministrazione guidata dal sindaco Riccardo Varone, a cui ci stringiamo in queste ore drammatiche".
La deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, ricorda così Simona Amorello, la giovane consigliera comunale e vice presidente del consiglio di Monterotondo (Rm) deceduta in seguito ad un aneurisma cerebrale fulminante.
“I dati sul sovraffollamento nelle carceri italiane mostrano la necessità di un’azione forte a tutela degli spazi vitali nelle carceri. L’assenza di iniziative legate al reinserimento lavorativo e la percentuale di suicidi tra i detenuti, che nel 2022 hanno toccato un record negativo, sono elementi che rischiano di compromettere la funzione rieducativa del carcere”.
Lo afferma la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, commentando il rapporto annuale di Antigone sulle condizioni detentive in Italia.
“Due detenuti su tre - aggiunge la parlamentare dem - non hanno accesso al lavoro e la grande maggioranza di chi lavora lo fa alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, senza l’attivazione di percorsi di integrazione all’esterno. Sulle condizioni di detenzione impatta anche il numero limitato di operatori ed in particolare modo di psicologi e psichiatri: da una rilevazione di Antigone emerge che le ore di servizio degli psichiatri nel 2022 erano in media 8,75 ogni 100 detenuti, quelle degli psicologi 18,5 ogni 100 detenuti. Questo al netto di un uso massiccio di psicofarmaci in carcere. Al sovraffollamento si aggiunge una difficoltà cronica di presa in cura dei detenuti in stato di bisogno che produce uno stato della detenzione in Italia che genera allarme. Solo nei primi cinque mesi del 2023 sono già stati 24 i suicidi in carcere. Una situazione drammatica, davanti la quale si rende necessario un intervento urgente del Governo per dare piena attuazione funzione rieducativa della detenzione, come previsto dalla nostra Costituzione. Va raccolto - conclude Michela Di Biase - il grido d’allarme di Antigone sulle modifiche presentate alla legge sul reato di tortura, perché una modifica nelle aule parlamentari potrebbe mettere a rischio i processi in corso e rappresentare un passo indietro grave sul campo dei diritti”.