“Leggo una intervista allucinante del ministro Zangrillo che certifica il fatto che lo Stato non rinnoverà il contratto per i dipendenti pubblici riconoscendo tutta l’inflazione perduta in questi anni. Come dire, prendetevi quello che abbiamo a disposizione e stringete la cinghia. Vi diamo aumenti del 6 per cento al posto di una inflazione che si è mangiata i salari del 17 per cento. Che lo dica un uomo di governo preoccupa molto. Soprattutto perché come sempre si chiedono sacrifici a chi le tasse le paga fino all’ultimo centesimo. Quando lo Stato programma la riduzione dei salari sta dicendo alle giovani generazioni nei fatti di lasciare il Paese”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Bene Schlein, mobilitazione su referendum cittadinanza e lavoro
"E’ molto importante l’indicazione di Elly Schlein di mobilitare il Pd a sostegno dei 5 referendum su cittadinanza e lavoro. Va archiviata definitivamente la stagione della precarietà e dell’insicurezza sui luoghi di lavoro. L’opposizione riconquista la fiducia e allarga le sue alleanze sociali se mette al centro i diritti. I cittadini hanno un’arma formidabile: il voto referendario. Va usato". Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, commentando l'intervento dalla segretaria Elly Schlein durante la Direzione nazionale del Partito democratico.
"Vorrei esprimere la mia solidarietà ai lavoratori di Stellantis in sciopero. La condizione precaria in cui versano va avanti ormai da mesi senza che il Governo Meloni faccia nulla. Serve un piano industriale strutturato e duraturo, non servono mancette da 600 euro lordi. Il governo si sieda al tavolo con tutte le parti sociali e ci metta la faccia. Il settore dell'automotive è strategico per l'economia italiana, non possiamo abbandonarlo". Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.
"Il presidente Rocca, ascolti il grido di dolore sul demansionamento scolastico lanciato dagli studenti medi che oggi hanno occupato simbolicamente la sede della regione Lazio. Convochi un tavolo di confronto permanente. Servono risposte politiche, non minacce di sgombero".
Così il capogruppo della commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Dichiarazione di Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro
Daniela Santanchè annuncia che resterà inchiodata al suo posto. A maggior ragione dopo la decisione di Delmastro di liquidare come sentenza politica una condanna a 8 mesi. Martedì ci sarà la mozione di sfiducia alla Camera dei Deputati: aspettiamo che ci spieghi molte cose. Non solo le sue innumerevoli traversie giudiziarie, ma soprattutto perché dopo due anni di governo non c’è nessun indicatore del turismo che dica che l’Italia cresce di più della Francia, Spagna e Gran Bretagna. Si può fare propaganda martellante, ma i dati non mentono mai.
“Andrea Delmastro, un uomo di governo che sostiene di aver subito una sentenza politica è un personaggio tecnicamente eversivo. Perché dovrebbe essere il primo a dare fiducia alla magistratura. E difendere lo stato di diritto. Che garantisce il debole e il potente. Si dimetta. Senza esitazioni”. Lo scrive su X il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera commentando la sentenza di condanna del sottosegretario Delmastro nel processo Cospito.
Pone al centro benessere dipendenti
“La delibera presentata dall’assessora, Laura Sparavigna, e dalla sindaca di Firenze, Sarà Funaro, rappresenta una novità assoluta: viene messo al centro il benessere dei dipendenti come chiave fondamentale per rilanciare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici. Si scommette sul rilancio del lavoro a distanza, sulla bellezza e la vivibilità degli spazi di lavoro, sull’implementazione del welfare della cura, sulla sfida della transizione ecologica e digitale. Una iniziativa costruita con il confronto con il sindacato che rimette finalmente al centro il lavoro dopo anni di indebolimento della funzione pubblica. Un esperimento pilota a cui dovrebbe guardare anche il governo che invece si ostina a considerare la pubblica amministrazione come un peso”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Nella quarta puntata di Fanpage sulla Gioventù Meloniana una militante annuncia che Elly Schlein va impalata. Proprio così. Con il consenso degli astanti. Meloni spenga quella fiamma. Chiuda l’organizzazione giovanile perché fuori dal dettato della Costituzione”.
Così sui social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Nel decreto Pa licenziato oggi dal Consiglio dei ministri viene sospesa fino a fine 2025 la norma ‘taglia idonei’ nei concorsi pubblici che lo stesso governo Meloni aveva introdotto improvvidamente nel 2023. Si sono accorti evidentemente che hanno paralizzato inutilmente la pubblica amministrazione e soprattutto gli enti locali con una legislazione stupida è inefficace. Questo passettino in avanti è un risultato della mobilitazione di tanti ragazzi e ragazze che si sono organizzati in questi mesi, del Partito Democratico che con tante interrogazioni e atti parlamentari ha sempre contrastato questa scelta, dei sindacati che hanno organizzato innumerevoli iniziative e dei comuni che hanno contestato scelte che li danneggiavano nel reclutamento del personale. Dopodiché, questa misura tardiva in ogni caso non basta. Va eliminato definitivamente il tetto del 20 per cento sulle graduatorie e per quel che riguarda gli idonei non ci si può limitare ai concorsi soltanto di quest’anno. Presenteremo emendamenti per ripristinare definitivamente una situazione normale che aiuti l’accesso di migliaia di giovani al pubblico impiego”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Tavolo governo-sindacati per stop ritardi
“La destra riapre di nuovo il dibattito sulla pace fiscale. Nel frattempo, c’è una pace che lo Stato deve fare immediatamente con i propri dipendenti: dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale 130/2023. Lo Stato non può restituire il Trattamento di fine servizio ai lavoratori del pubblico impiego 3,4,5 anni dopo e con una perdita secca del valore dei trattamenti fino a quasi 12000 euro in media. Sono soldi di chi ha lavorato e devono essere dati a chi va in pensione in tempi rapidi e con una piena rivalutazione economica. Per usare una espressione cara alla Presidente Meloni: uno stato che non mantiene i patti con i cittadini che hanno svolto un servizio pubblico è ‘tossicò’. Per queste ragioni siamo a fianco di Cgil, Uil, Cgs, Cse, Cosmed, Cida, Codirp che oggi a Roma hanno rilanciato la necessità di una soluzione normativa immediata. Chiediamo che si proceda rapidamente alla convocazione di un tavolo con le parti sociali per mettere fine a questa situazione scandalosa che si trascina da 15 anni e si approvino le proposte di legge che già sono depositate in Parlamento”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Trovo strampalato sostenere che il salario minimo impoverisce i lavoratori. Anche in Germania c’è una grande tradizione sindacale: il salario minimo esiste e ha tenuto alti i salari di tutti. Molto più che in Italia. Dove la destra continua a dire No a questa misura di civiltà”.
Così sui social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Questo governo e questa maggioranza saranno ricordati come i "signori del rinvio". Di fronte a ogni passaggio cruciale, la strategia è sempre la stessa: fuggire. Oggi hanno deciso di rimandare alle calende greche una proposta attesa e popolare: la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Lo stesso schema già adottato per il salario minimo viene ora riproposto, dimostrando ancora una volta l’incapacità di affrontare le vere sfide del mondo del lavoro“ così in aula alla camera, Arturo Scotto è intervenuto per contestare la proposta del presidente della commissione lavoro della camera di interrompere l’esame della proposta delle opposizioni. “La nostra proposta – ha aggiunto Scotto - è il frutto di un'analisi approfondita e di un confronto serio con il mondo dell’impresa e le forze sindacali. È un modello che si sta già affermando in tutta Europa, mentre in Italia il governo continua a difendere un sistema di lavoro caratterizzato da orari massacranti e salari bassi. I dati parlano chiaro: in Italia si lavora in media 400 ore in più rispetto alla Germania e oltre 200 ore in più rispetto alla Francia. Questi non sono numeri del Partito Democratico, ma dati ufficiali dell’OCSE. Non c’è mai stata una rivoluzione industriale – ha aggiunto Scotto - senza una corrispondente riduzione dell’orario di lavoro. Questa proposta non è solo una misura di equità sociale, ma rappresenta una visione moderna per il futuro del lavoro in Italia. Ma il governo ha scelto da che parte stare: non con i lavoratori e le imprese che guardano avanti ma con chi vuole mantenere il paese bloccato nel passato”
“Domani è convocato il tavolo dei 9 della commissione Lavoro della Camera dei deputati sulla proposta di settimana corta presentata dalle opposizioni. La destra mesi fa ha annunciato che avrebbe avanzato una proposta. Aspettiamo che battano un colpo. A una cosa si rassegnino: non ce la faremo cancellare. La ministra Calderone venga in Aula a confrontarsi”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Dopo la tragica morte di Satnam Singh, sembra che poco o nulla sia cambiato. Oggi la Cgil porta alla luce il caso di un lavoratore indiano che ha perso una gamba e rischia di perdere altri arti perché esposto ad agenti chimici nocivi durante il suo lavoro. I dispositivi di sicurezza ovviamente non pervenuti: i lavoratori trattati come carne da macello. Presenteremo una interrogazione per chiedere chiarezza. Ancora una volta chiediamo al governo cosa ha fatto per fermare infortuni e sul lavoro al di là di dichiarazioni roboanti che si spengono nell’arco di poche ore”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Dopo un anno e due mesi in cui si è presa la delega dal Parlamento cancellando la proposta delle opposizioni sul salario minimo e il Senato ancora oggi ha scelto di non convertire tale delega in legge, abbiamo chiesto alla ministra Calderone se riteneva superato tale fase e ritenesse giusto ripensarci. Ci risponde di no ignorando che dopo 14 mesi, tecnicamente, l'ha sfiduciata”. Così il deputato dem Arturo Scotto intervenendo in replica alla ministra Calderone nel question time a Montecitorio.
“Non si può rispondere – continua il capogruppo Pd in Commissione Lavoro - sempre con la stessa frase, 'siamo per la libera contrattazione'. Noi siamo per la piena applicazione dell'articolo 39 della costituzione per una legge sulla rappresentanza che introduca contratti erga omnes ed eviti contratti pirata. Il salario minimo è presente in tutti i principali paesi d'Europa e in Italia non lo volete perché pensate che la competizione si faccia su salari bassi, su tutele scarse e senza nessuna innovazione. Una scelta che ci porta indietro e le conseguenze sono note: la produzione industriale è ferma da 22 mesi! Ci sono quasi 7 milioni di lavoratori che aspettano ancora il rinnovo contrattuale e laddove è stato rinnovato nel pubblico impiego non è stato riconosciuto integralmente il tasso di inflazione”. “State spingendo le giovani generazioni nel limbo della precarietà. A questo ci opponiamo e porteremo il salario minimo di nuovo in Aula grazie alle centinaia di migliaia di firme degli italiani che hanno sottoscritto la legge di iniziativa popolare”, conclude Scotto.