“Sono passati 41 anni dal vile assassinio del generale Dalla Chiesa, della moglie Manuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo. Continuare a ricordare il sacrificio di chi ha combattuto le mafie è un dovere morale. Per la memoria collettiva e la coscienza democratica del Paese”. Lo scrive sui social il deputato PD Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera.
"Ho presentato negli anni diverse interrogazioni parlamentari, con il collega Verini, per sollevare il tema che oggi pone così autorevolmente Amato sulla strage di Ustica. Cioè l'importanza che si assumano iniziative verso paesi amici dell'Italia, come Francia e Stati Uniti, e in sede Nato per avere notizie utili a fare piena luce sulla strage di Ustica. Su quella battaglia area nel cielo del Paese nella quale è rimasto coinvolto un nostro aereo civile. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari. Lo dobbiamo alla dignità dell'Italia, di cui fu evidentemente violata la sovranità. Dopo queste dichiarazioni cosi importanti chiederò di nuovo al Governo, con una interrogazione parlamentare, di attivarsi in questa direzione".
Così Andrea De Maria, deputato PD.
Abbiamo letto alcune ricostruzioni giornalistiche dove emerge che il Cnel si appresta a convocare i partiti per un confronto sul salario minimo. Di solito accade l’opposto: è il Cnel che viene audito dalle commissioni competenti, cosa peraltro già accaduta attraverso il deposito di una memoria nel mese di luglio. Conoscendo la sensibilità istituzionale del Presidente Brunetta escludiamo che voglia sostituirsi al Ministro del Lavoro. Continuiamo a pensare che il confronto debba essere fatto in Parlamento e auspichiamo che la maggioranza voglia davvero aprire una riflessione su una riforma che interviene sulla condizione di 3 milioni e mezzo di persone che lavorano sotto i 9 euro lordi orari. Altre scorciatoie per noi non esistono.
Così i deputati del Pd della commissione Lavoro Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Chiara Gribaudo, Mauro Laus e Marco Sarracino.
A rischio il diritto allo studio per molti studenti. Chiederemo al Ministro il rifinanziamento in tempi brevi
“Il flop del governo sulle misure a sostegno delle fasce più in difficoltà della popolazione si misura anche dal mancato finanziamento del bonus trasporti. In un momento in cui per numerose famiglie è sempre più difficile arrivare a fine mese il governo si fa trovare per ancora una volta impreparato. A inizio anno, come componenti del Partito Democratico nella Commissione Trasporti alla Camera, avevamo già denunciato i ritardi nella riattivazione del bonus e il finanziamento sottodimensionato rispetto all'anno passato e alle necessità. Ora, dopo la mancata erogazione di agosto - ‘per esaurimento della dotazione finanziaria prevista’ - salta anche settembre, il mese in cui sarebbe stato più necessario riattivarlo soprattutto per gli studenti. Si prende ancora tempo: tutto rimandato a ottobre, senza alcuna garanzia di riattivazione. Nel frattempo, decine di migliaia di studenti e lavoratori che contavano su questa misura per spostarsi con i mezzi pubblici in vista della ripresa della scuola e dell’attività lavorativa rimangono in attesa. Chiederemo al Ministro il rifinanziamento in tempi brevi di questo strumento. Ottobre è troppo tardi e servono garanzie sul rifinanziamento che al momento non ci sono”. Lo dichiara Valentina Ghio, vicecapogruppo PD alla Camera e componente della Commissione Trasporti di Montecitorio.
“Una grave inadempienza che non consente alle famiglie di affrontare i costi della vita crescenti a causa dell’inflazione e che rischia di mettere in discussione il diritto allo studio per molti studenti che come unica modalità per raggiungere i luoghi di studio hanno il trasporto pubblico locale. Il governo incrementi immediatamente il fondo per garantire la possibilità a chi è più in difficoltà di usufruire del trasporto pubblico locale e garantire oltre che gli spostamenti per chi lavora anche il diritto allo studio a quegli studenti che contano sui mezzi pubblici per spostarsi e per i quali questo strumento è diventato indispensabile”, conclude Ghio.
Il padre di Saman Abbas arriverà a notte tarda in Italia. I funzionari del ministero degli Interni pakistani confermano così l’estradizione di Shabar Abbas, accusato di essere il responsabile dell’omicidio della figlia nel 2021.
Dopo due anni, l'uomo potrà essere finalmente giudicato dalla giustizia italiana per il femminicidio di Saman. Una vicenda che ha profondamente colpito non solo la comunità reggiana, ma tutto il Paese. Proprio lo scorso autunno, insieme alla collega Ilenia Malavasi, avevamo presentato un'interrogazione al Ministro della Giustizia e del Ministro degli Esteri affinché avviassero l’iter di estradizione per riportare Abbas padre in Italia. Un atto di giustizia, doveroso per portare verità e onore alla terribile morte della giovane, diventato presto un simbolo delle battaglie delle donne, non solo straniere, per l'emancipazione dalle tradizioni patriarcali.
Così il deputato del Pd Andrea Rossi.
"La firma del contratto per la realizzazione del tunnel di base del Moncenisio in Italia nell'ambito della Torino-Lione è sicuramente un fatto simbolico di portata storica per il sistema infrastrutturale nazionale ed europeo. Si completa in questo modo l’assegnazione di tutti i 57,5 Km del tunnel ferroviario sotto le Alpi cofinanziato da Europa Italia Francia.
Un risultato che rafforza lo spirito e la collaborazione sanciti dal Patto del Quirinale Italia - Francia e che contribuirà agli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive portati avanti dall'Ue. Sarà ora necessario monitorare l'iter di edificazione del tunnel, affinché venga portato a termine nei tempi stabiliti (2032) e mettere in campo le misure necessarie per garantite la sicurezza di tutti i lavoratori coinvolti. L'incidente ferroviario in Piemonte è infatti una tragedia insostenibile per il nostro paese le cui cause vanno appurate e che non può assolutamente ripetersi. Voglio esprimere le mie piu’ sentite condoglianze alle famiglie dei lavoratori che hanno perso la vita a Brandizzo". Così Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
“Con l’estradizione del padre di Saman Abbas, si compie una parte della dolorosa storia di quell’orrendo femminicidio. Ci sarà ora un processo e eventualmente una condanna. Nulla potrà riportare Saman in vita, ma è necessario ottenere giustizia. È un dovere nei confronti della memoria della ragazza e soprattutto di chi le voleva bene.
Ringrazio tutti coloro che, tra le autorità pakistane e tra gli esponenti di questo e dei precedenti governi italiani, hanno lavorato affinché la giustizia faccia il proprio corso.”
Così la deputata del Pd Sara Ferrari, Presidente della Sezione Bilaterale di Amicizia Italia - Pakistan della Camera dei Deputati.
“Non è tollerabile che si muoia sul posto di lavoro. Non è degno di un Paese civile. Oggi la nostra piena vicinanza e solidarietà vanno alle famiglie delle cinque vittime di Brandizzo. Ma da subito va fatto il massimo per accertare tutte le responsabilità. Ed è necessario uno scatto del Paese. Non possiamo ricominciare come se nulla fosse. Occorre intervenire in modo strutturale ed efficace per tutelare i nostri lavoratori e rendere tutti i lavori pienamente sicuri. Occorrono più investimenti, maggiori controlli ed anche - per quanto necessario - pene più efficaci e severe per chi non rispetta le norme di sicurezza. Come Partito democratico riteniamo questa una priorità assoluta del nostro Paese”.
Così Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche Ue della Camera.
Tweet di Lia Quartapelle, capogruppo Pd commissione Esteri
Fonti libiche confermano quanto scritto dal @ilfoglio_it: Dabaiba ha respinto la nomina di un diplomatico come ambasciatore a Tripoli.
C’è un problema tra governo Meloni e governo Dabaiba? Si tratta di una questione della massima rilevanza ed è necessario che Tajani risponda. Così la Lia Quartapelle capogruppo Pd in commissione Esteri che annunciato una interrogazione al ministro degli Esteri.
Cinque famiglie distrutte, un immenso dolore e un’inspiegabile ragione. Perché non si può morire di lavoro e non si può morire lavorando. Oggi è il momento del cordoglio e della vicinanza a quelle famiglie, ma deve arrivare subito il momento delle responsabilità e dell’azione. È depositata alla Camera una proposta di legge del Partito Democratico a mia firma che prevede l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro. La prevenzione rimane l’arma più potente, ma il riconoscimento di una fattispecie sanzionatoria diventa un incentivo a considerare la vita dei lavoratori un bene da difendere prima di tutto e con ogni mezzo. Perché il dramma di Brandizzo non si ripeta mai più.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Solidarietà a Galeazzo Bignami e Giorgia Meloni per le minacce che hanno ricevuto, rivolte a loro e alle loro famiglie. Tutte le forze politiche si uniscano per respingere qualsiasi forma di violenza e di intolleranza.
Lo ha scritto su Twitter Andrea De Maria, deputato Pd.
Dichiarazione di Federico Fornaro, dell’ufficio di presidenza gruppo Pd Camera
“La tragedia di Brandizzo è inaccettabile. Cinque vite di lavoratori spezzate senza una ragione. Non si può andare avanti cosi’”
"Cinque vite spezzate, la morte sui luoghi di lavoro che ancora una volta segna le nostre cronache. Voglio esprimere vicinanza alle famiglie dei cinque operai che questa notte hanno perso la vita mentre lavoravano sui binari della Torino-Milano, nei pressi della stazione di Brandizzo.
Attendiamo le indagini per conoscere tutti i dettagli di questo tragico incidente, ma questo episodio ci spinge ancora una volta a chiedere maggiori investimenti nazionali per la sicurezza sui luoghi di lavoro." Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
Sottosegretario Mazzi mente o non sa di cosa parla. Testo del Governo è insulto a Parlamento e lavoratori spettacolo
“Il sottosegretario Mazzi, forse distratto dalle sue tante attività, evidentemente non sa di cosa parla o mente.
O probabilmente ambedue le cose.
Pare francamente surreale che rivendichi come un successo del governo lo stanziamento di 60 milioni di euro a copertura della norma sui lavoratori dello spettacolo. Quei 60 milioni sono frutto di un emendamento a mia prima firma. Il governo si era presentato in Parlamento senza mettere un euro.
A dimostrazione dello scarso interesse per le sorti dei lavoratori dello spettacolo, lo stesso governo ci ha messo 8 mesi per produrre i decreti attuativi e ha deciso di far partire la misura dal 2024. Quindi ha letteralmente buttato un anno. Un anno perso per tutti i lavoratori del settore.
Ma non basta: la norma prodotta nulla ha a che vedere con lo spirito della nostra riforma, che avrebbe garantito un nuovo sistema di tutele per un lavoro strutturalmente discontinuo.
È inoltre abbastanza incredibile che il sottosegretario citi il SET, che come egli dovrebbe sapere era una vecchia proposta del governo Draghi poi superata dal lavoro parlamentare e sostituita appunto dalla indennità di discontinuità.
Ma a parte questi strafalcioni, davvero il sottosegretario o il ministro pensano che una elemosina di 1.500 euro all'anno per nemmeno 20.000 persone sia una riforma? Pensano davvero che sia sufficiente?
Ma in che mondo vivono?
Ritirino un testo offensivo per il Parlamento e per i lavoratori e aprano un confronto serio”. Lo dichiara il deputato dem Matteo Orfini.
“Altri 5 morti sul lavoro. Oltre 17 vittime a settimana nel 2023. Il trend in crescita non può essere solo evocato statisticamente. Un paese civile ha il dovere morale di intervenire con più incisività. Lotta al precariato, paghe dignitose, sicurezza e controlli serrati le prime misure da adottare”. Lo scrive sui social Il deputato Pd Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza della Camera.