“Raccogliamo e sosteniamo l’invito fatto dal segretario regionale di Sinistra Italiana Dario Danti: la festa di CasaPound non si deve svolgere nella nostra Regione, terra di democrazia e di libertà. Gli episodi di violenza e squadrismo, come quello accaduto ieri a Torino nei confronti del giornalista de La Stampa Andrea Joly, sono sempre più frequenti, simbolo di barbarie di organizzazioni che sono un’evidente minaccia per la democrazia, le libertà e la sicurezza del Paese”, ha commentato il segretario del PD Toscana Emiliano Fossi.
“Per la festa Nazionale di CasaPound, raduno di neofascisti, non deve esserci spazio, nel nostro territorio come in nessun altro. L'agone di democrazia non accoglie chi semina odio e violenza e, anzi, come Partito democratico di una Regione terra di diritti e libertà chiediamo a gran vocr al Governo di procedere celermente a sciogliere queste organizzazioni, come recita sapientemente la nostra Costituzione", ha concluso.
"Lascia davvero incredule e senza parole l'ultima decisione della Corte di Cassazione sul femminicidio di Lorena Quaranta, avvenuto a marzo del 2021. C'è sempre un buon alibi per attenuare le colpe degli uomini che uccidono le donne. L'ultima, incredibile, trovata è lo stress da Covid che avrebbe portato Antonio De Pace a strangolare la compagna fino a toglierle la vita.
La ragione che sta alla base di ogni femminicidio è la volontà di annientare le donne, la loro autodeterminazione, la loro identità. Si chiama patriarcato ed ha radici profonde, evidentemente anche nelle istituzioni, inclusa la magistratura che troppo spesso si appella al raptus, alla gelosia, al "troppo amore" e ora perfino allo stress da Covid.
Di questo parliamo, quando chiediamo che si investa seriamente nella formazione a tutti i livelli di chi si trova ad occuparsi di femminicidi e, in generale, di violenza degli uomini sulle donne.
Altrimenti ditelo chiaramente: la vita delle donne vale meno e chi decide di ucciderle troverà sempre una sponda di un'attenuante buona per vedersi, almeno, ridotta la pena". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Dopo la mobilitazione politica e quella della società civile la proposta di legge del senatore Potenti è stata ritirata, venendo definita dalla Lega un’iniziativa “del tutto personale”. Una vittoria contro chi vorrebbe riportare il Paese nel passato, con la volontà di estromettere dallo spazio pubblico e politico il vissuto e il punto di vista femminile” dichiara Gribaudo, vice presidente del Partito Democratico.
“Siamo contenti che la proposta sia stata ritirata, ma non abbassiamo la guardia di fronte ad un governo guidato da una premier donna che si fa chiamare “signor Presidente del Consiglio”: questa destra crede in un modello patriarcale e lo dimostra quotidianamente, sull’aborto, l’occupazione femminile, la famiglia”conclude.
Due terzi del governo ha deciso di stare all’opposizione e l’unico partito che ha vinto le elezioni europee, Forza Italia, viene puntualmente bastonato da questi due terzi. I lavori parlamentari annaspano, il governo è senza linea, non c’è una strategia e già l’assestamento di bilancio ci dimostra che ci attenderà un autunno caldissimo”. Lo ha detto Toni Ricciardi vicepresidente del gruppo pd alla Camera intervistato a Montecitorio.
Casu: Italia bloccata nel weekend, ma vicepremier pensa a altro
“Non è solo negli ultimi giorni che si registrano gravissimi disagi nei trasporti per cittadini, pendolari e turisti. In queste ore in cui l’Italia si sta fermando Salvini sembra occuparsi di tutto tranne che di quello che dovrebbe fare il Ministro dei Trasporti e il bug informatico non può essere un alibi perché i problemi sono cominciati prima e stanno continuando dopo. Chiediamo al Ministro di venire al più presto in Parlamento a spiegare cosa sta facendo il Governo di fronte alla situazione sempre più insostenibile, i ritardi di ore dei treni, i voli cancellati, il caos nel trasporto pubblico locale di linea e non”. Lo dichiara il deputato dem Andrea Casu rinnovando in aula a Montecitorio la richiesta dei Gruppi PD di Camera e Senato di informativa urgente da parte del ministro Salvini sul caos trasporti in Italia che ha avuto il suo culmine nel fine settimana.
Facciamo i complimenti al senatore della Lega, Manfredi Potenti. Mentre il suo leader di partito e ministro delle Infrastrutture Salvini toglie 300 milioni di euro per l'interporto di Livorno, non attiva le compensazioni promesse per il rigassificatore di Piombino e dimentica le risorse per la Tirrenica, non solo rimane in religioso silenzio ma trova il tempo per presentare 'l'ottima e fondamentale' proposta di legge che cancella il genere femminile negli atti pubblici, introducendo addirittura multe di 5000 euro per i trasgressori. Complimenti! E' così che si fanno gli interessi del territorio e dei cittadini".
Lo scrive sui social il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani.
*Ricciardi: cosa aspetta Governo a sciogliere Casapound?*
“Ancora un episodio di violenza e ancora la stessa matrice e connotazione politica. Con la aggressione del giornalista de ‘La Stampa’, Andrea Joly, da parte di un gruppo di neofascisti di Casapound si conferma l’ondata antidemocratica in corso in Italia legata soprattutto all’ambiguità di un governo che non condanna con forza ogni recrudescenza fascista fino a garantirne una sensazione di impunità”. Lo dichiara intervenendo in Aula il deputato dem Toni Ricciardi, Vicepresidente del Gruppo Pd a Montecitorio.
“È il momento di fare chiarezza su Casapound: è un’organizzazione neofascista, che inneggia e pratica violenza su chi considera avversario o ‘diverso’ e che rimane fin troppo giustificata e protetta da una parte della destra italiana”, continua Ricciardi. “Per questo - conclude - oltre a rinnovare la nostra più vicina solidarietà a Joly, chiediamo al ministro Piantedosi di riferire in Aula su quanto accaduto e di agire immediatamente per fermare questa sciagurata ondata di violenza attraverso il celere scioglimento di Casa Pound”.
“La fiction su Stromboli fuori dai palinsesti Rai, da subito! Proprio mentre sull’isola delle Eolie c’è massima l’attenzione per l’attività del vulcano e a due anni dal disastroso incendio causato proprio mentre si girava la fiction è assolutamente inopportuno inserire nei palinsesti della Tv di stato questo sceneggiato che danneggia l’immagine dell’Isola, dei suoi abitanti e dell’indotto turistico, facendo passare l’immagine del vulcano assassino proprio mentre bisognerebbe fare passare ben altro tipo di messaggi, più rassicuranti e certamente a supporto delle attività economiche e ricettive dell’Isola. Ancora più grave tutto ciò se si considera che la società di produzione non ha ancora provveduto ai risarcimenti in seguito ai danni causati dal rogo”. Lo dichiara il segretario regionale del PD e deputato nazionale Dem, Anthony Barbagallo che, accogliendo le proteste di Federalberghi e degli abitanti di Stromboli, ha presentato, assieme ai parlamentari siciliani del PD, una interrogazione in commissione di vigilanza Rai.
“E’ assolutamente singolare che, in questa vicenda – aggiunge Giuseppe Siracusano, responsabile del dipartimento regionale Turismo del PD Sicilia – assistere al balletto tra il governatore siciliano Schifani che chiede lo stop della fiction e dall’altro lato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci che sembra avere totalmente dimenticato non solo di essere siciliano ma di essere stato anche presidente della Regione Siciliana. Entrambi però sono in sintonia su un punto: neanche un euro di ristori è stato destinato alle Eolie da Roma o dalla Regione siciliana”.
"Vogliono cancellare l’esistenza delle donne dalle professioni, impedendo per legge la declinazione al femminile dei ruoli ricoperti da donne.
Con tanto di multa fino a 5000 euro per punire chi, negli atti pubblici, usa correttamente la lingua italiana declinando ruoli e cariche al femminile. Un distillato di stupidità, ignoranza e misoginia. Solo la Lega di Salvini e Vannacci poteva arrivare a tanto". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Siamo di fronte a una maggioranza litigiosa che indebolisce il ruolo dell’Italia in Europa e mette in pericolo delicati dossier, dal Pnrr alla prossima legge di bilancio”. Lo ha detto Chiara Braga capogruppo del PD alla Camera dei deputati intervenendo oggi a sky tg24
“Abbiamo chiesto alla presidente Meloni di venire in parlamento a spiegare qual è la politica estera italiana. Abbiamo assistito al surreale spettacolo del partito della premier che dichiara il proprio voto a scrutinio concluso e ora alla lite tra i due vicepremier ” ha aggiunto la capogruppo del Pd.
“Un’alternativa possibile c’è ed è l’unione di chi si ritrova intorno a temi fondamentali come sanità, lavoro, casa, giustizia sociale.
Le prossime amministrative saranno il banco di prova della possibilità di mettere insieme tutte quelle forze che come noi sono preoccupate per il progressivo abbandono di politiche sociali, accanto a quelle di sviluppo e industriali, che garantiscono la tenuta del paese” ha concluso la Braga.
Martedi’ confronto con esperti ed associazioni su futuro del settore
Si svolgerà domani, mercoledì 23 luglio, dalle ore 11.00 alle 13.00, presso la Sala Berlinguer, via degli Uffici del Vicario 21, il convegno promosso dal Gruppo Pd della commissione Agricoltura della Camera dal titolo: “Con l’agricoltura, verso il futuro. Prospettive e nuovi orizzonti per il sistema agroalimentare italiano nell’era del Green New Deal”.
A introdurre l’evento, presieduto dalla deputata Antonella Forattini, sarà il capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari.
Relazioni: Livio Proietti, presidente Ismea; Roberto Grismondi e Francesco Giovanni Truglia, Istat - “Sostenibilità ed eccellenze dell’agricoltura italiana”; Stefano Cuicchio e Roberto Moro, Istat - “Il settore agricolo nei conti nazionali”; Barbara Nappini, presidente Slow Food - “Un’agricoltura buona, pulita e giusta per il futuro della terra”.
Interventi programmatici: Cristiano Fini, presidente Cia; Stefano Masini, direttore Coldiretti area Ambiente e Territorio; Tommaso Battista, presidente Copagri; Corrado Martinangelo, presidente Agrocepi; Angelo Petruzzella; vicepresidente Legacoop Agroalimentare; Carlo Piccinini, presidente Fedagripesca Confcooperative. Partecipano: Maria Stefania Marino e Andrea Rossi, deputati Pd commissione Agricoltura.
Interviene Camilla Laureti, responsabile politiche agricole segreteria nazionale Pd, e conclude i lavori Chiara Braga, presidente del Gruppo Pd alla Camera.
Per accreditarsi scrivere a: segreteria.vaccari@camera.it. L’evento si potrà seguire da remoto sulla pagina Instagram Deputati Pd.
"Solidarietà ad Andrea Joly, giornalista della Stampa, aggredito a calci e minacciato ieri sera a Torino dai militanti di CasaPound impegnati in una festa a base di braccia tese. E' l'ennesima violenza a cui assistiamo in poche settimane commessa da soggetti appartenenti a un'organizzazione dichiaratamente neofascista e che si sarebbe dovuta sciogliere già molti anni fa.
Un movimento che colpisce anche la libertà di stampa, i cui militanti si sono macchiati di diversi reati, animato dall'odio non può avere alcuna legittimazione. Il Governo condanni l'accaduto e sciolga subito CasaPound e tutte le organizzazioni neofasciste". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
I componenti democratici della commissione di vigilanza Rai esprimono "solidarietà ad Andrea Joly, giornalista de 'La Stampa', vittima ieri sera di un'infame aggressione a Torino da parte di militanti di Casa Pound". Per i democratici, “il ministro dell'Interno, Piantedosi, ha il dovere di intervenire e applicare la norma che permette di sciogliere le organizzazioni neofasciste, come previsto dalla Costituzione. Stanno suonando troppi campanelli d'allarme, c'è un preoccupante clima di violenza che sicuramente alimentato dall'impunità che persiste davanti a questi episodi".
“La giunta Manfredi ha approvato una delibera con cui si prevede che tutte le aziende che hanno rapporti di lavoro, forniture e servizi con il Comune di Napoli, non potranno pagare i propri dipendenti meno di 9 euro l’ora. Mentre la destra del Governo Meloni continua a ostacolare il salario minimo e comprimere i diritti dei lavoratori, da Napoli arriva un segnale fortissimo per contrastare il lavoro povero e avere un paese più giusto” così in una nota il deputato democratico, responsabile Mezzogiorno del Pd, Marco Sarracino.
“La delibera sul salario minimo in tutti gli appalti comunali approvata dalla giunta Manfredi è un messaggio importantissimo. Il Comune di Napoli sceglie la strada della lotta al lavoro povero che rappresenta soprattutto nel Sud uno dei principali fattori di diseguaglianza. Un segnale chiaro a Giorgia Meloni che ha scelto di affossarlo nonostante le indicazioni che venivano anche dall’Europa. Questa scelta che anche in altre città governate dal Pd e dal campo progressista - con delibere e ordini del giorno - si sta affermando e’ una spinta forte anche per la legge di iniziativa popolare sul salario minimo che abbiamo promosso. Non ci fermiamo” così in una nota il capogruppo democratico nella commissione lavoro della camera, Arturo Scotto.