Testo all’esame della Camera si sovrappone a quello varato ieri dal Cdm
“Il gruppo del partito democratico ha chiesto l’interruzione dell’esame del ddl Nordio alla Camera e l’urgente informativa del ministro della giustizia alla luce della sovrapposizione delle norme all’esame della Camera con una di quelle presenti nel provvedimento varato ieri dal Cdm. Non possiamo non tenerne conto, siamo una democrazia parlamentare, non possiamo lavorare in modo schizofrenico e nella confusione”. Così una nota del gruppo parlamentare del Pd alla Camera a seguito dell’intervento della capogruppo Chiara Braga a cui si sono associate le altre forze di opposizione.
Abbiamo chiesto al governo di riconoscere lo stato di Palestina secondo la dottrina dei “due popoli due stati” e seguendo i numerosi pronunciamenti delle Nazioni Unite e le scelte di alcuni importanti stati europei come Spagna e Norvegia. Il governo invece ha scelto ancora una volta una preoccupante inerzia: l’Italia è ormai fuori dalla tradizione diplomatica che ne avevano fatto una protagonista della politica di pace e convivenza del Mediterraneo per collocarsi in un limbo pericoloso. Nessun impegno per il cessate il fuoco, nessuna condanna per la violazione del diritto internazionale da parte di Israele e nessuna iniziativa per evitare l’estensione della guerra verso il Libano dove c’è un’importante missione di pace italiana.
Non ci fermiamo qui: nel 2015 il Parlamento impegnò il Governo al riconoscimento della Palestina. Lavoreremo per raggiungere questo obiettivo convinti che sia un passo fondamentale e non più rinviabile per la costruzione della pace in Medio Oriente.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha censurato il governo italiano per il trattenimento presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri di una donna con evidenti problemi di salute mentale, ordinandone il trasferimento in un luogo idoneo alla cura. La storia è quella di una donna, Camelia, che è stata detenuta e sostanzialmente abbandonata a sé stessa per nove mesi nel Cpr di Roma Ponte Galeria. Nonostante la sua evidente incompatibilità alla vita in comunità ristretta, la Questura di Roma ha continuato a richiedere proroghe del suo trattenimento, convalidate dal giudice di pace, lasciando la donna detenuta, da ottobre 2023, in una cella di isolamento. Una logica manicomiale condannata dai Giudici di Strasburgo. Grazie al mio intervento e a quello della collega Eleonora Evi, è stato presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti umani. La detenzione di una persona con problemi di salute mentale in un Cpr è contraria al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti. Il caso è stato seguito dagli avvocati Daria Sartori, Gennaro Santoro, Federica Borlizzi e dalla dottoressa Muriel Vicquery, con il supporto della Rule 39 Pro Bono Initiative, della dottoressa Monica Serrano e dei medici Antonello D’Elia e Nicola Cocco". Così in una nota la deputata dem Rachele Scarpa.
"Il trasferimento di Camelia - aggiunge l'esponente Pd - rappresenta un precedente importante che fa ben sperare sulla concreta possibilità di aiutare a far uscire degli esseri umani dall'inferno dei Cpr, vere e proprie carceri, in cui si entra senza colpe e non si sa quando, e se, si uscirà. È importante far riferimento a strumenti di tutela dei diritti umani come la Cedu, aiutano a rendere ancora più palese la stratificazione di politiche migratorie sbagliate nel nostro Paese, spesso in malafede. Per questo una richiesta della Corte come quella di oggi deve sollecitare un cambio radicale del sistema di accoglienza e il superamento del sistema Cpr, che eviti al nostro Paese di restare nell'abisso in cui, per qualcuno, i diritti umani non vengono riconosciuti e tutelati. I promotori del ricorso alla Cedu sottolineano che la vicenda di Camelia non sia isolata e che nei Cpr la violazione dei diritti umani è sistematica. In particolare, le criticità per la salute mentale delle persone detenute sono state evidenziate anche per altri Cpr, come quelli di Milano e Macomer. Tra le problematiche denunciate vi sono l'uso massiccio di psicofarmaci, il mancato accesso al diritto alla salute, la gestione dei servizi di cura affidata a privati, la normalizzazione della violenza e dell'abbandono e l’inadeguatezza di presa in carico delle problematiche di salute, in particolare delle condizioni psichiatriche, con la pericolosa adozione di pratiche manicomiali".
"I promotori - conclude Scarpa - chiedono il superamento dei Cpr e della detenzione amministrativa, ritenuti istituti di degrado, sofferenza e abbandono, dove persone non colpevoli di reati sono private della libertà. Viene ancora utilizzata la psichiatria come strumento di controllo, anche per persone senza problemi di salute mentale, mediante un uso spropositato di farmaci, mentre coloro che soffrono realmente di disturbi psichiatrici vengono abbandonati. Inoltre, come testimoniato dall’ispezione effettuata lo scorso 18 giugno insieme a Monica Serrano e Federica Borlizzi, le generali condizioni di detenzione nel Cpr di Ponte Galeria sono del tutto inumane. In celle di pernotto di 24 mq dormono, per terra, su materassi di gommapiuma fino a 8 persone; vi sono quotidiani atti di autolesionismo e tentativi suicidari, derubricati come 'non credibili' dal personale sanitario dipendente dall’ente gestore. Condizioni di trattenimento costanti in tutti i Centri di Permanenza per i Rimpatri".
"Abbiamo depositato un'interrogazione parlamentare al Ministro della Salute chiedendo conto della grave situazione in cui versa la situazione sanitaria nella Media Valle del Tevere in Umbria. I cittadini, che si sono giustamente organizzati in un comitato che denuncia lo stato impietoso del servizio sanitario locale, affrontano tempi di attesa interminabili per esami e visite specialistiche, costringendoli così spesso a rivolgersi alla sanità privata o addirittura a rinunciare alle cure. L'Ospedale di Pantalla, che dovrebbe servire la zona e che è già stato ridimensionato in passato, è stato ulteriormente depauperato: il punto nascita e il centro per la procreazione assistita sono stati chiusi, così come diversi reparti essenziali. Nonostante le promesse di integrazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia, nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Chiediamo quindi al Ministro di intervenire urgentemente con iniziative di competenza sull'Ospedale di Pantalla al fine di incentivare l’elevazione agli standard di un Ospedale DEA I livello, garantendo così l'attivazione di specialità medico-chirurgiche essenziali. Inoltre, è necessario attuare l'integrazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia e l’Università degli Studi di Perugia per assicurare una sanità efficiente e di qualità. Non possiamo più tollerare che la salute dei cittadini venga sacrificata. È tempo di agire". Così Marco Furfaro, responsabile iniziative politiche e capogruppo in commissione Affari sociali del Partito Democratico, e Anna Ascani, vicepresidente della Camera.
“Ieri sera Rai1 ha mandato in onda un estratto della serata inaugurale del Taobuk festival di Taormina tagliando il momento in cui il ministro Sangiuliano è stato fortemente fischiato dal pubblico presente. Piccoli escamotage di montaggio hanno addirittura fatto credere ai telespettatori che il ministro sia stato applaudito durante la serata. Quanto andato in onda è vergognoso, degno della televisione di stato di Kim Jong-un. Questa è la stampa di regime non quella contro cui si scontra ideologicamente ogni giorno la presidente del consiglio Meloni” così i deputati democratici della commissione Cultura della Camera.
"Non dicano mai più "due popoli e due stati". Tajani, Meloni e qualsiasi esponente del governo e della maggioranza non vengano mai più in Parlamento a dire che sostengono la soluzione "due popoli e due stati", perché non è vero. Oggi la maggioranza ha respinto le mozioni di Pd, Avs e M5S che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina, un passo necessario e determinante perché in Medio Oriente si possa riavviare un processo di pace che consenta di vivere in pace, libertà e sicurezza sia agli israeliani sia ai palestinesi. Un passo già fatto da 146 Stati, da ultimo da Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia.
La maggioranza ha approvato la sua mozione: un testo vago che si trincera dietro le posizioni altrui, che rimanda al "muto riconoscimento". Come si può puntare su questo quando la posizione di Netanyahu e del suo governo di estrema destra è quella di non riconoscere mai uno Stato di Palestina?
Maggioranza e governo non hanno il coraggio di prendere una posizione e costringono a un passo indietro il Parlamento che già nel 2015 aveva detto sì allo Stato di Palestina.
Una posizione pilatesca e rinunciataria di chi sceglie di non fare niente e volta le spalle allo Stato di Palestina. Niente che serva davvero ad arrivare alla pace, niente che induca concretamente al riconoscimento dello Stato di Palestina, niente che spinga Netanyhau e al suo governo di ultra destra a porre fine alla catastrofe in corso a Gaza con oltre 38mila morti il 70 percento dei quali donne e bambini. Si trincerano dietro l’aiuto umanitario "Food for Gaza" che rimane un palliativo per niente efficace rispetto alla catastrofe umanitaria che il popolo palestinese sta vivendo, mentre hanno interrotto tutti i progetti di associazioni e ong che da anni operano a Gaza.
Si assumono una grande responsabilità: quella di restare a guardare mentre un intero popolo subisce una punizione collettiva, crimini di guerra e un innegabile sterminio". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“L'Italia riconosca lo stato di Palestina. Accanto al diritto di esistere di Israele, è necessario che i palestinesi abbiano un loro Stato, libero dall'occupazione, in cui esercitare democrazia e autodeterminazione. Due popoli e due Stati, basta vuota retorica e ipocrisia”. Così il deputato dem Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, intervenendo a Montecitorio durante la discussione delle mozioni sul riconoscimento dello Stato di Palestina.
“Siamo preoccupati dall'inerzia del governo italiano - ha aggiunto Provenzano - mentre riceviamo rassicurazioni, la presidente Meloni è letteralmente scomparsa: laddove scarseggiano le foto opportunity, lei non c'è. L'ultimo atto di questo governo è stata l'astensione al voto Onu sull'ammissione della Palestina come membro delle Nazioni Unite. Un grandissimo errore”.
“I 270 giorni trascorsi dal 7 ottobre 2023 - ha aggiunto - hanno trascinato il Medioriente e mostrato al mondo intero ciò che il governo non ha il coraggio di chiamare catastrofe. È vero non lo è. È peggio, È un'apocalisse. Decine di migliaia di vittime, stragi di bambini e fuggiaschi, tonnellate di bombe, macerie e scorie per decenni, milioni di sfollati, morti di sete, di fame e di malattie in un recinto di pochi km quadrati. Il governo israeliano guidato da Netanyahu, governato dall'estrema destra e composto da ultra-nazionalisti, fanatici religiosi e fascisti dichiarati come il ministro Smotrich, dal 7 ottobre ha messo in atto una rappresaglia atroce e senza alcun limite conducendo una guerra non al terrore ma a un intero popolo e questa scia di sangue - ha concluso - ci chiama a una responsabilità politica, non solo morale”.
Presentata interrogazione PD al Ministro della Salute su piano pandemico
“Apprendiamo a mezzo stampa che il Governo sarebbe in procinto di varare un nuovo piano anti pandemia che stralcerebbe completamente il precedente, quindi dpcm, lockdown, obblighi vaccinali e quant’altro, il che significherebbe distruggere tutto quel che di buono finora è stato fatto solamente per un gioco di potere, per dare il contentino ad una certa parte politica. La stessa stampa evidenzia un braccio di ferro tra i tecnici del ministero della salute a cui spetterebbe l’ok finale e tra le Regioni. A questo punto chiediamo dei chiarimenti al ministro della Salute affinché spieghi come realmente stiano andando le cose”. Lo dichiara il deputato del Pd, Gian Antonio Girelli, primo firmatario di una interrogazione al ministro della salute per sapere “ se il ministro sia a conoscenza di quanto esposto e cosa intenda fare per evitare che il nuovo piano pandemico diventi uno strumento non di prevenzione, ma di rischio per la diffusione di una pandemia”.
“Il governo - aggiunge Girelli - pare che si stia orientando verso una modalità di azione che sembra più interessata ad attaccare i precedenti governi, piuttosto che predisporre azioni efficaci per contrastare possibili nuove pandemie. Ad esempio - secondo quanto riporta la stampa - quando si parla di vaccini il piano in via di approvazione affermerebbe che i vaccini approvati e sperimentati risultano misure preventive efficaci contraddistinte da un rapporto costo beneficio significativamente favorevole ma che non possono essere considerati unici elementi di contrasto ai patogeni infettivi. È evidente che un tale approccio da parte del governo risulterebbe molto pericoloso soprattutto in caso di un’emergenza pandemica, quindi è necessario un immediato chiarimento da parte del ministro della salute”, conclude Girelli.
“Abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro Sangiuliano dopo aver avuto notizia della sospensione, fino al 20 settembre 2024, delle attività culturali dell’Associazione Piemonte Movie, decisione dovuta alle mancate garanzie sui tempi di assegnazione e liquidazione dei contributi da parte di Regione Piemonte, Ministero della Cultura e Comuni. Piemonte Movie intende rinviare a data da destinarsi l’intera programmazione annuale, compresa la sua manifestazione principale: il Glocal Film Festival. L’Associazione è infatti in attesa di ricevere il saldo del Glocal Film Festival organizzato nel marzo del 2023 e costretta ad anticipare anche i pagamenti relativi al saldo del contributo non ancora erogato per le attività 2023. Questa situazione preclude qualsiasi possibilità di avere della liquidità per saldare fornitori e stipendi dei dipendenti. Sollecitiamo il Min. Sangiuliano ad agire in fretta per risolvere questa situazione e permettere a Piemonte Movie di continuare a fare il proprio lavoro e offrire al Piemonte la propria proposta culturale”.
Lo dichiarano i deputati piemontesi del Partito Democratico Mauro Berruto e Chiara Gribaudo, insieme alla capogruppo della Commissione Cultura Irene Manzi.
“Oggi 4 luglio, alle ore 11.30, si terrà una conferenza stampa presso la Camera dei deputati per mettere in evidenza le recenti ricerche scientifiche che confermano l’impatto dello smog sulla salute del feto, dei bambini e degli adolescenti. Le evidenze scientifiche saranno presentate da tre esperte in materia: Valentina Bollati, EPIGET Lab - Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, Sonia Brescianini, epidemiologa dell’Associazione Italiana Epidemiologia, e Laura Reali, pediatra dell'Associazione Culturale Pediatri. L’iniziativa, nata su impulso della associazione Cittadini per l’Aria, è volta a sensibilizzare la politica ad agire su questo tema urgente e a proporre ai politici un “Patto per l’aria dei bambini e delle bambine” è quanto rende noto Eleonora Evi, deputata del Partito Democratico.
“Le imprese italiane nell'economia circolare sono eccellenze mondiali, capaci di innovare e sviluppare modelli sostenibili. È prioritario garantire loro l'accesso a strumenti efficaci come il PNRR per supportare obiettivi ambiziosi, inclusa la transizione ecologica, che deve procedere parallelamente tra politiche ambientali e sviluppo economico”. Lo ha detto il deputato dem Augusto Curti, membro della Commissione Ambiente a Montecitorio durante la prima giornata di Ecoforum 2024 nella sessione ‘Le filiere strategiche, tra innovazione e sinergie’.
“È essenziale - ha continuato Curti - sostenere le aziende per mantenerle competitive a livello globale. E’ necessario inoltre sburocratizzare le procedure per evitare ritardi e migliorare la competitività e l'efficienza delle iniziative imprenditoriali”.
“La proroga del tanto sbandierato Codice dello Spettacolo conferma il fallimento e il bluff portato avanti in questi mesi dal tandem Sangiuliano-Mazzi” così il deputato democratico componente della commissione cultura della Camera, Matteo Orfini che, dall’approvazione della legge del 2022 che delega il governo a riformare le modalità di finanziamento pubblico dello spettacolo dal vivo, ha promosso diversi atti parlamentari sul tema. “In tutti questi mesi – sottolinea Orfini – il Mic ha sempre detto che la delega sarebbe stata approvata in tempi record. L’approvazione da parte del Cdm di oggi di una proroga a ‘data da destinarsi’ certifica invece il fallimento e il bluff del tandem Sangiuliano-Mazzi che hanno millantato la presentazione imminente del nuovo codice in tutte le sedi istituzionali e negli incontri con le associazioni di settore e con le parti sociali. Lo spettacolo italiano non merita tutto questo, chiediamo l’immediata audizione in commissione alla Camera del ministro Sangiuliano per conoscere le motivazioni di questo rinvio che paralizzerà ulteriormente un settore che sta chiedendo con forza questo intervento legislativo. Rivedere le modalità di finanziamento pubblico di questo settore e modificare la disciplina vigente senza una effettiva concertazione e un coinvolgimento del parlamento sarebbe un vulnus e un grave precedente”.
Un reddito per chi decide di non abortire non è un modo di applicare la 194, ma una misura demagogica che non rispetta la scelta della donna. La proposta del senatore Gasparri non sostiene la maternità ma mette ancora una volta in discussione l’autodeterminazione con un ricatto.
Invece di proposte senza senso - per cui una donna in stato di bisogno che sceglie di evitare di abortire avrebbe diritto al reddito di maternità, mentre una donna in difficoltà che decide di fare un figlio, no - dia piuttosto consigli alla Premier Meloni, perché sostenga il contributo per le spese di babysitting e il congedo paritario obbligatorio proposte dal Pd.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Domani 4 luglio, alle ore 11.30, si terrà una conferenza stampa presso la Camera dei deputati per mettere in evidenza le recenti ricerche scientifiche che confermano l’impatto dello smog sulla salute del feto, dei bambini e degli adolescenti. Le evidenze scientifiche saranno presentate da tre esperte in materia: Valentina Bollati, EPIGET Lab - Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, Sonia Brescianini, epidemiologa dell’Associazione Italiana Epidemiologia, e Laura Reali, pediatra dell'Associazione Culturale Pediatri. L’iniziativa, nata su impulso della associazione Cittadini per l’Aria, è volta a sensibilizzare la politica ad agire su questo tema urgente e a proporre ai politici un “Patto per l’aria dei bambini e delle bambine” è quanto rende noto Eleonora Evi, deputata del Partito Democratico.
“La ministra Roccella invece di prendersela con il Pd dovrebbe prendere atto che quanto sta emergendo sul bonus mamme conferma la gestione caotica di una misura che dovrebbe tutelare le donne e che invece esclude le tante mamme lavoratrici più vulnerabili e che introduce un meccanismo di calcolo paradossale che premia chi guadagna di più rispetto a chi guadagna di meno”. Così le deputate del gruppo del partito democratico replicano nota dell'ufficio stampa del ministero per la Famiglia che definisce ‘parziali’ i dati oggetto del question time di oggi sul bonus mamme. “Le modalità con cui il governo ha comunicato e promosso il bonus – proseguono le deputate- stanno lasciando fuori tante potenziali beneficiarie, parliamo di centinaia di migliaia. Dal ministero ci saremmo aspettati un po’ più di umiltà davanti a questo plateale fallimento. Inoltre chiediamo alla ministra di rendere noti i dati Inps nell’interezza dal momento che anche i dati contenuti nel nostro question time sono dati Inps, pubblicati sulla stampa e non smentiti dall’istituto. Non vorremmo – concludono - che vi fosse un uso di parte di dati pubblici che dovrebbero essere neutri e accessibili a tutti”.