“Con il Decreto Bollette, attualmente in discussione alla Camera, il governo ha ridotto di oltre 400 milioni il contributo di solidarietà sugli extraprofitti che spetta alle imprese energetiche. Ho presentato un emendamento affinchè queste risorse vengano ripristinare e utilizzate per finanziare un fondo straordinario finalizzato alla riduzione delle tariffe per la fornitura di energia elettrica e per la fornitura di gas naturale a favore delle Pmi che rappresentano la spina dorsale del tessuto imprenditoriale italiano e che sono ancora in gravi difficoltà.
Mi appello alla maggioranza perché sostenga questa iniziativa”. Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd di Montecitorio.
Cambiare governance ora è come cambiare il motore di un’auto in corsa mentre va in salita
“Scegliere di spostare la governance del Pnrr dal ministero dell’Economia a Palazzo Chigi riempiendolo di funzioni improprie, perché operative e non di controllo e verifica è legittimo, tuttavia questo produce un ritardo certo nella operatività di 4-6 mesi ed è già per questo un’operazione rischiosa e poco responsabile. È come cambiare il motore di un’auto in corsa mentre va in salita, non è né facile e né sicuro. Il governo fa una vera 'operazione sfiducia' nei confronti della tecnostruttura del Mef, ritenuto da Draghi e da molti (anche in Europa) il più preparato a svolgere funzioni operative, di controllo, verifica e rendicontazione. E l’operazione 'sfiducia' si estende anche nei confronti della tecnostruttura diffusa tra gli enti locali e le Regioni che ha 'conseguentemente' rallentato la propria attività operativa avendo sullo sfondo le dichiarazioni di molti esponenti di maggioranza, soprattutto leghisti, di revisione del piano, di abbandono di parte dei finanziamenti, di (falsi) dubbi sugli interessi sulle restituzioni delle rate dei mutui nei prossimi anni. Una tempesta di dubbi e veleni che non possono non aver fatto rallentare nei territori e, forse, nei ministeri, le attività di tutti, tecnici e politici. Il Pnrr è una sfida per l’Italia ma anche per il tipo di Europa che l’Italia vuole. Se noi vogliamo un Europa solidale e responsabile che mette in comune debito e difficoltà (come quelle legate all’accoglienza dei migranti) il successo del Pnrr italiano è fondamentale, mentre il suo fallimento sarà il carburante dei Paesi che pensano solo a un’Europa egoista, fatta di convenienze e di Paesi divisi tra loro. Ecco perché da europeisti convinti il lavoro dei democratici non può che essere rivolto al successo del Pnrr, per le opere e le azioni che rilanceranno e miglioreranno l’Italia ma anche per contribuire alla direzione giusta dell’Europa". Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, della commissione Bilancio della Camera.
Nel giorno in cui il Presidente Mattarella visita Auschwitz, Lollobrigida evoca un fantomatico pericolo di “sostituzione etnica”. Non sono solo parole indegne per un ministro, sono un insulto alla memoria, un vero e proprio incitamento all’odio razziale. Si deve scusare.
Lo scrive su Twitter il deputato dem Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Partito Democratico con delega ai diritti.
“Sono molto contento per la scelta fatta dalla regione Liguria di approvare una legge di civiltà come quella che garantisce il medico di base alle persone senza dimora. Ringrazio il consigliere Ferruccio Sansa, la lista Sansa e Linea Condivisa che si sono fatti promotori della legge, sottoscritta da Pd e M5s, e condivisa dall'intero centrodestra. L’unanimità di tutto il consiglio regionale significa buon senso e compattezza su un tema così rilevante”. Così Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e primo firmatario della Pdl per il medico di base per i senza dimora, commenta l’approvazione della legge regionale ligure.
“Sono 100mila - spiega l’esponente della segreteria nazionale mem - i senza dimora privi del medico di base. Molte di queste persone finiscono in strada perché non riescono a pagare l'affitto, perdendo la residenza e quindi il diritto al medico di base. Bene hanno fatto le regioni a intervenire, ma ora manca l’ultimo passo. Cioè quello di approvare la norma organica a livello nazionale per garantire a decine di migliaia di persone il diritto alle cure, con meno oneri per lo Stato, meno ingiustizia e meno marginalità”.
Ascoltare un ministro parlare di “sostituzione etnica” mette i brividi. Un membro del governo della Repubblica italiana che fa riferimento alle teorie che ispirano i gruppi del “suprematismo bianco” è inammissibile. Sono affermazioni inconcepibili che non possono trovare e non troveranno mai dimora nel nostro Paese.
Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd
Al Governo da 6 mesi, la destra rischia di far naufragare il PNRR. Ritardi, confusione su governance, cantieri a singhiozzo e revisione progetti. Nessuna prospettiva chiara per mettere in sicurezza il più grande investimento per il futuro del Paese.
Così su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera sulla replica del Ministro Fitto.
Al Presidio del Tavolo Asilo a Roma. Tante persone per manifestare insieme contro il "decreto Cutro", che il governo sta provando ad approvare al Senato. Un decreto vergognoso. Che toglie la Protezione Speciale, affossa il sistema di garanzie dell'accoglienza, ostacola l'integrazione ed è pensato per creare decine di migliaia di nuovi irregolari. Per farlo la destra cancella addirittura gli obblighi internazionali dell'Italia e disconosce le norme della nostra Costituzione. Nonostante le dichiarazioni recenti della Presidente della Consulta, che parlando di immigrazione ha richiamato tutti dicendo che le "scelte del Parlamento devono muoversi nella piena consapevolezza dei vincoli internazionali". Un decreto contro i diritti dei migranti e contro l'interesse dell'Italia e del popolo italiano.
Un decreto che nasconde vigliaccamente il solito tentativo di sfruttare politicamente i fenomeni migratori dietro al nome di una tragedia immane come quella di Cutro. Faremo di tutto, come sempre, per impedire questo scempio. Lo stiamo facendo come opposizione e come Partito Democratico al Senato in queste ore. I numeri in Parlamento ci sono contro. Ma sappiamo di essere dalla parte della ragione. Tanto che Salvini e Meloni devono raccontare continuamente falsità, come quella sulla Protezione Speciale, per provare a far accettare il proprio veleno. Negli scorsi anni avevo contribuito, da viceministro all'Interno, a cancellare completamente i decreti Salvini. L'ho fatto per senso di giustizia e per garantire gli interessi legittimi di tutte e di tutti. Oggi provano a tornare indietro e, se possibile, fare anche peggio.
Lo scrive su Facebook il deputato del Pd Matteo Mauri, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali.
A certificare il livello vergognoso di accanimento di questo governo contro il Servizio Sanitario nazionale arriva oggi anche la Fondazione Gimbe che commentando il Def 2023 ne certifica, ancora una volta, la totale insufficienza del finanziamento del Fondo sanitario nazionale e la decrescita nel rapporto con il PIL nei prossimi anni. A partire dal 2025, infatti, il rapporto spesa sanitaria/Pil si attesterà al 6,2%, inferiore a livelli pre-pandemia. Interminabili liste di attesa, centralità del privato, rinuncia alle cure delle famiglie, diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di servizi e prestazioni che determinano migrazione sanitaria, sino alla riduzione dell’aspettativa di vita. Questa è la fotografia impietosa fatta di dati, altro che la propaganda e le menzogne di questo governo che sta di fatto calpestando giorno per giorno il diritto alla salute dei cittadini.
Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e responsabile Iniziative politiche, contrasto alle diseguaglianze e welfare nella segreteria del Partito democratico.
Dichiarazione di Silvia Roggiani, deputata Pd
“Secondo la Corte dei Conti le città negli ultimi anni hanno realizzato quasi la metà degli investimenti pubblici italiani. I comuni dovrebbero progettare e realizzare interventi per 70 miliardi entro il 2026, con particolare focus sulle missioni mobilità sostenibile, rigenerazione urbana, qualità dell’abitare, cultura, trasporto pubblico di massa e tutela del territorio. Pochi giorni fa il presidente di ANCI ha scritto ai ministri Fitto e Giorgetti. Il governo ascolti gli Enti Locali. Ascolti i sindaci, ascolti i territori. La maggioranza non ha accolto i nostri emendamenti, ora ascoltino almeno le loro proposte. Mettano mano alla Piattaforma Regis, rispettino i tempi per i pagamenti ai soggetti attuatori, a partire dagli anticipi, e sostengano i comuni nell’aumento dei costi che devono affrontare”.
Così la deputata Pd Silvia Roggiani, intervenendo in Aula sul decreto per l’attuazione del Pnrr.
"Cinque anni di carcere per detenzione di sostanze psicotrope di lieve entità. Questa sarebbe l'idea dietro alla proposta di legge di Augusta Montaruli (FDI), di cui apprendo a mezzo stampa e che attendo di leggere. Mi sembra in ogni caso ormai evidente: c'è un'operazione scientifica di mistificazione dei problemi del paese, che non solo non vengono affrontati, ma vengono occultati dando in pasto all'opinione pubblica inutili polemiche, meglio se corredate dall’uso indiscriminato del diritto penale e del carcere. Se si vuole incentivare la riduzione del consumo di sostanze psicotrope e combattere la criminalità organizzata che sul loro traffico oggi fa una fortuna la strada è una sola: abbandonare il proibizionismo securitario e aprire una stagione di legalizzazione e consapevolezza del cittadino. Tutto il resto è ricerca affannata di capri espiatori, è inasprire le pene senza logica alcuna per fingere di starsi occupando di qualcosa". Lo dichiara la deputata del Pd, Rachele Scarpa.
"In Italia esistono ancora le “Case di Lavoro”, istituite dal Codice Rocco con l’intento di favorire, attraverso il lavoro, il reinserimento sociale di persone che hanno commesso reati ed espiato una pena, ma che sono ritenute ancora pericolose per la società in quanto delinquenti abituali, professionali o per tendenza. Le strutture tuttora attive sono quattro, una si trova a Vasto. Queste strutture attualmente in essere però purtroppo sono totalmente inadeguate, poiché la maggior parte delle case di lavoro è collocato dentro istituti penitenziari o in ex istituti psichiatrici, dove vi sono ancora celle con sbarre. Dunque il soggetto invece di essere reinserito con gradualità in un contesto lavorativo passa mesi e anni di internamento successivo al carcere senza occupazione lavorativa e senza la speranza di poter riprendere una vita normale e di contatto con la società. A popolare la casa di lavoro è una folla di disperati, in una situazione che non permette nemmeno a chi è sano di mente di rimanere tale molto a lungo. Ci sono persone provenienti da Ospedali Psichiatrici Giudiziari, tossicodipendenti, malati di mente, infermi con patologie praticamente incurabili in carcere, persone senza fissa dimora, stranieri senza documenti; risulta così che le case di lavoro, più che luoghi con cui accompagnare un ex detenuto verso il ritorno alla quotidianità, diventano un limbo nel quale si raccoglie la marginalità. Per questo chiediamo al ministro Nordio di non rimanere indifferente a tale palese inadeguatezza e chiediamo di intervenire quanto prima per riformare questo istituto ormai inadeguato, per sostituirlo con altre forme che consentano il reinserimento di queste persone nella società, come ad esempio "comunità di accoglienza dedicate" oppure "misure di sicurezza applicate nella libertà vigilata, eseguite nei territori di residenza e non in istituti di pena, spesso lontani dal luogo dove queste persone hanno affetti o radici". Lo dichiara il deputato del Pd, Luciano D'Alfonso, che ha presentato una interrogazione al ministro Nordio sulle Case di Lavoro.
Deputati Pd, conferenza stampa oggi, ore 16.30, Sala Stampa Camera
Partecipano: Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, e alcune deputate e deputati del Partito Democratico
Verrà presentata oggi alle ore 16.30, nella Sala Stampa della Camera, la legge di iniziativa popolare antifascista Sant’Anna di Stazzema. La legge, che oggi giace in commissione Giustizia, cerca di intervenire su tutti quei fenomeni che cercano di propagandare, promuovere e rilanciare il fascismo e il nazismo.
All’evento sarà presente Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, che incontrerà i giornalisti dopo essere stato ricevuto dal presidente della Camera, Fontana; con lui ci saranno deputate e deputati del Partito Democratico.
“Roma è una città di 1300 chilometri quadrati di superfice amministrata, con 8000 km di rete stradale, per una buona parte ancora di proprietà privata. È la più grande città europea come superfice territoriale. Ha quasi tre milioni di abitanti – esclusi turisti, pendolari e ‘invisibili’ – la metà dell’intera Regione Lazio. Se ragioniamo in termini di Città Metropolitana questa dimensione sale portando Roma a quattro milioni e mezzo di abitanti e a 5500 chilometri quadrati di superficie, la metà del Lazio. Chi ha amministrato Roma sa bene cosa significa questa enorme scala quantitativa che si accompagna ad una morfologia territoriale sparsa e a bassa densità insediativa”. Così il deputato Roberto Morassut in una nota.
“È necessario - continua Morassut - un approccio alla politica dei rifiuti che contempli un forte sviluppo dell’economia circolare e della raccolta differenziata con un impianto di valorizzazione energetica che integri quanto già esiste, ad esempio, a San Vittore. Su questo tema deve lavorare il centro sinistra, il ‘campo largo’, trovando un punto di sintesi tra le diverse visioni esistenti, con uno spirito concreto, consapevole della particolarità del ‘caso romano’ e senza approcci pregiudiziali di nessun tipo e da nessuna parte.
Roma deve chiudere il ciclo dei rifiuti, rendersi autonoma, realizzare un sistema di impianti finalmente pubblici che faccia crescere la differenziata e l’economia circolare e copra la inevitabile quota di rifiuti non trattata con un impianto di valorizzazione energetica adeguato e dimensionato nella misura giusta.
Serve uno studio attuariale che renda più chiaro quante tonnellate questo impianto può realmente distruggere quando questo impianto sarà realizzato, in presenza di una contemporanea realizzazione di impianti di economia circolare la cui evoluzione tecnologica è certo crescerà nei prossimi anni”.
“Poiché la realizzazione di impianti per i rifiuti va affrontata dialogando con la popolazione e spiegando di cosa effettivamente parliamo - conclude il deputato dem - occorre costruire un grande patto sociale sul risanamento ambientale di Roma che metta sul piatto anche il risanamento dei territori feriti da tante discariche abusive di materiali tossici (a Ponte Galeria, nel quadrante Prenestino e Casilino, principalmente), collaborando con autorità nazionali e con la Protezione Civile”.
“Nonostante le rassicurazioni e le promesse avute dal Ministero dell’Ambiente in Parlamento nelle scorse settimane i 28 milioni di euro, già stanziati per la bonifica del Sin – Sito di interesse nazionale di Orbetello - e bloccati per problemi burocratici, rischiano di non essere più disponibili. L’apposito emendamento del Partito Democratico al decreto Pnrr, presentato prima al Senato e poi alla Camera, per recuperare tali finanziamenti è stato però respinto e l’apposizione della fiducia al Provvedimento impedirà ogni discussione sul merito in Aula. Siamo sconcertati dall’atteggiamento di governo e maggioranza e dall’assoluta mancanza di attenzione alla vicenda da parte dei parlamentari territoriali della destra. La laguna di Orbetello è infatti una zona di rilevante valore ambientale oltre a rappresentare un volano irrinunciabile per l’economia e l’occupazione locale: per questo motivo continueremo ad impegnarci, con ogni iniziativa utile, per recuperare le risorse”. Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera.
"Quanto avvenuto stamane a Melito racconta, ancora una volta, la drammatica condizione di questo importante comune del napoletano. Continua, purtroppo, ad emergere una commistione molto forte tra politica ed associazioni camorristiche. Nell'ultima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale, il PD ha sostenuto con forza la candidatura di Dominique Pellecchia, proprio per offrire alla città un'alternativa libera da condizionamenti e che facesse della lotta alla criminalità un proprio tratto identitario. Nel ringraziare la magistratura e le forze dell'ordine per l'importante lavoro che quotidianamente svolgono, riteniamo che per Melito occorrano provvedimenti di carattere straordinario per spezzare definitivamente i legami tra la criminalità e una certa malapolitica, inaugurando una nuova stagione di rinnovamento e cambiamento". Lo scrive in una nota il deputato e membro della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino.