“L'Europa continua a essere ostile all'obbligo di etichettatura di origine e continua a chiedere di eliminare le leggi in tal senso.
Noi a questo diciamo no! All’estero sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro. Il mercato mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari “Made in Italy” vale oltre 50 miliardi di euro. Se ci fossero più controlli e sanzioni più elevate per la contraffazione alimentare internazionale le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy potrebbero quadruplicare!
Dare un' informazione chiara e trasparente al consumatore sull'origine degli alimenti è fondamentale e di vitale importanza per tutto il comparto made in Italy. Come dice il Ministro Maurizio Martina ‘Basta guardare l'interesse da parte di gruppi stranieri sui marchi del made in Italy agroalimentare: è il segno evidente della forza dei nostri prodotti’. Sosteniamo il Ministro su questa battaglia!” . Lo ha dichiarato la deputata Pd Gessica Rostellato.
Approvata proposta di legge che istituisce premio biennale di ricerca
“Non solo conservare, ma innovare; non solo condividere il sapere tra pochi, ma allargare le potenzialità della conoscenza a tutti. Sono questi i motivi che ci hanno portato a sostenere, con convinzione, il provvedimento che istituisce il Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno approvato oggi dalla Camera. La responsabilità di coltivare le radici culturali della nostra identità nazionale e rinnovarle, in una condizione di grandi mutamenti come quelli che caratterizzano questa prima parte del terzo millennio, per noi, è di straordinaria importanza”. Lo ha detto Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Pd e vice presidente della commissione Cultura della Camera.
“Il provvedimento approvato - ha proseguito Piccoli Nardelli - prevede il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno che conserva la memoria del deputato socialista assassinato da una squadra fascista a Mola di Bari il 25 settembre 1921 ed è parte del mondo degli istituti culturali italiani. L'istituzione del Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno, rivolto a giovani studiosi, ha come oggetto il socialismo, i cambiamenti politici e istituzionali del Mezzogiorno, i conflitti sociali e le lotte politiche, lo studio del fenomeno della violenza politica. Gli istituti culturali sono realtà di diritto privato e di interesse pubblico che in modo virtuoso hanno saputo coniugare pubblico e privato, in anticipo su quanto ormai è acquisito dalle nostre politiche culturali. L'archivio della Fondazione Di Vagno è nella rete Archivi del Novecento che dal 1991, raccoglie gli archivi di oltre ottanta istituti culturali italiani. Va ricordato, d'altra parte, che anche la biblioteca della Fondazione Di Vagno conta oltre 11 mila volumi. La biblioteca fa parte del sistema bibliotecario nazionale, ha immesso in rete il 60 per cento del proprio patrimonio e aderisce al sistema SBN, attraverso il polo bibliotecario della provincia di Bari. L'integrazione in reti di biblioteche e archivi e di sostegno alla ricerca sono parte importante della politica culturale delle istituzioni tutelate dal Ministero per i beni e le attività culturali in base alla legge n. 534 del 1996. Fanno parte di una tabella triennale, come sanno i colleghi del MoVimento 5 Stelle, normata da regole certe e controlli puntuali, che tengono conto del patrimonio posseduto, dell'apertura al pubblico, del lavoro di riordino e digitalizzazione, delle ricerche promosse, di borse di studio e di partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali”.
“Se, come ha detto il ministro Martina al Forum internazionale sull’agricoltura, nell’ambito dell’Expo, l’agricoltura gioca un ruolo cruciale per la sfida a essere la generazione ‘fame zero’, noi in Parlamento, che abbiamo il compito di tradurre le parole in fatti, accogliamo questa sfida e diciamo che stiamo già lavorando per dare impulso e strumenti al settore e che proseguiremo con determinazione su questa strada”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione Agricoltura Luca Sani, deputato Pd, che aggiunge: “Oggi parte in Milano il Forum internazionale dell’Agricoltura, un’occasione straordinaria di confronto tra 115 paesi, più di 50 ministri, 370 delegati , oltre al direttore della Fao. Un’occasione prima di oggi inimmaginabile che avviene nel nostro Paese a dimostrazione di quanto l’agricoltura e l’agroalimentare sia al centro della strategia economica e politica di questo governo e parlamento.
Il confronto tra così tanti paesi darà l’opportunità a tutti di crescere e di scambiarci informazioni utili per una strategia globale di crescita più democratica che vada sempre più a sanare inaccettabili disuguaglianze tra chi ha troppo e chi ha troppo poco. Disuguaglianze che sono anche alla base di migrazioni di intere popolazioni con conseguenti sconvolgimenti epocali. Questa è la vera scommessa per il futuro.
"Una vera e propria agenda politica per la Sardegna che individua le criticità dell'isola e traccia un percorso di uscita dalla crisi: questo il significato della mozione che ha appena incassato l'ok della Camera e che i parlamentari sardi del Pd hanno voluto con forza proporre all'attenzione del Governo. Ora ci aspettiamo che l'esecutivo parta dai nostri punti, dalle priorità che abbiamo indicato, per aprire un tavolo di lavoro che, in maniera concreta, porti a buon esito le principali emergenze che affliggono l'isola. Lo stesso premier Renzi, nella recente visita in Sardegna, ha dato la sua disponibilità per l’apertura di alcuni tavoli su problemi principali contenuti anche nel nostro documento", così in una nota la deputata del Pd Caterina Pes, tra i firmatari della mozione oggi all'esame dell'aula di Montecitorio.
"Le questioni toccate dalla mozione vanno dalla vertenza entrate alla questione energetica, fino al deficit infrastrutturale e nei trasporti"- spiega Pes che continua- " Senza dimenticare le servitù militari e la lotta alla dispersione scolastica, uno dei fattori che frena lo sviluppo della nostra Regione".
"Una Regione che, in virtù di questa specialità, deve sapersi rimettere sui binari della crescita rivendicando i suoi diritti dallo Stato ma anche assumendosi la responsabilità di individuare il percorso migliore per invertire la rotta: questo può essere il punto di partenza" conclude la parlamentare dem.
“Il premio che viene istituito con questa legge è un giusto tributo alla memoria del politico e dell’intellettuale Di Vagno, ma è anche strumento per incentivare e promuovere ricerche da parte di giovani studiosi meridionali sulla storia e sulla cultura della Puglia del XX secolo”. Lo dichiara il deputato del Pd, Dario Ginefra, a proposito dell’approvazione della legge sull’istituzione del “Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno” condivisa con il collega Di Staso e sottoscritta da deputati provenienti da diversi schieramenti e da differenti formazioni politiche.
“Una trasversalità – aggiunge Ginefra - che già di per sé dà la misura dell’importanza, nella storia e nella cultura del nostro Paese, della figura di Giuseppe Di Vagno. Esponente del meridionalismo, primo parlamentare in Italia a cadere vittima di un atto di violenza politica, e soprattutto testimone e portavoce di quella lunga e feconda tradizione del pensiero socialista e democratico, che attraverso vari e plurali rivoli ha alimentato la riflessione politica e il dibattito culturale del nostro Paese”.
“Il provvedimento – prosegue il deputato dem - è occasione per potenziare la Fondazione Di Vagno: un’istituzione presieduta dall'infaticabile Gianvito Mastroleo che ha tra i suoi soci ordinari numerosi enti territoriali e locali pugliesi e che si inscrive nell’alveo di quel grande fiume che è la tradizione culturale socialista, democratica e antifascista. Con la proposta di legge, dunque, si stanziano fondi e si dislocano risorse utili a sostenere e a consolidare il grande patrimonio di conoscenze custodito dalla Fondazione Di Vagno: la sua biblioteca e i suoi archivi, esempi unici nel Mezzogiorno d’Italia, vere e proprie miniere di dati e di informazioni per chi voglia approfondire la storia del movimento socialista e dei sindacati in epoca contemporanea. E’ investendo sulla ricerca e sulle risorse intellettuali che si creano le giuste e solide basi per la costruzione del futuro”, conclude Ginefra.
Commissione migranti continuerà attività di inchiesta e proposta
"La prosecuzione dell'inchiesta di Mafia Capitale ha portato a nuovi arresti che coinvolgono rappresentanti politici e amministratori di cooperative che operano a Roma, in Sicilia e a Mineo in particolare. Si conferma la gravità degli intrecci tra politica, affari e criminalità nella gestione del "business dell'accoglienza", che rappresenta una grave violazione tanto dei diritti dei migranti, che pagano per primi le conseguenze di queste malversazioni, quanto per le casse dello Stato e per la sicurezza pubblica".
- lo dichiara Gennaro Migliore, presidente della Commissione d'inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti, commentando la notizia de. -
"La Commissione di inchiesta si incarica di affrontare il tema sia acquisendo un quadro chiaro, sulla base degli atti prodotti dalla magistratura, sia individuando situazioni radicali che possano stroncare quello che è un vile utilizzo della sofferenza di tante persone che sono richiedenti asilo e che fuggono da guerre e sofferenze".
"Già nella nostra prima missione a Mineo - spiega il presidente Migliore -, prima dell'ulteriore evoluzione dell'inchiesta, abbiamo potuto verificare molte inadempienze che, evidentemente, sono meritevoli di essere poste sotto l'attenzione dell'autorità giudiziaria.
"Ora intendiamo proseguire con approfondimenti ancora più stringenti sulla modalità di gestione dell'accoglienza e continueremo con l'attività di inchiesta e di proposta. Perché crediamo che si debbano superare, nel più breve tempo possibile, i grandi centri, che sono anche grandi attrattori di soldi pubblici ".
"Non intendiamo lasciare spazio a chi da queste inchieste trae conclusioni che hanno il retrogusto della xenofobia, ma - conclude Migliore - saremo inflessibili nei confronti di chiunque abbia approfittato di questa condizione, definita erroneamente emergenziale, per ottenere un vantaggio e un interesse proprio".
“E’ la geografia della Sardegna, il suo essere isola che ci rende disponibili e pronti a divenire snodo strategico di connessione tra il nord Europa e la sponda sud del Mediterraneo. E’ questo il senso della mozione Pd che chiede al Governo di lavorare per strutturare e potenziare i naturali corridoi fisici della Sardegna. Questo anche per non dover rinunciare ai 26 milioni di euro di finanziamento Ue da usare entro il 2020. Nella mozione chiediamo anche che la Sardegna diventi un laboratorio di sperimentazione di fonti energetiche e la restituzione di parte del territorio oggi sotto servitù militari”. Lo ha dichiarato la deputata sarda Romina Mura oggi in aula durante la dichiarazione di voto della mozione Pd votata in aula.
“Ritengo – ha proseguito Mura - che rispetto alla grande operazione che questo Governo sta portando avanti di cambiare pelle al nostro paese, la Sardegna e il mezzogiorno siano un tassello fondamentale su cui intervenire . Bene la decisione del nostro Presidente di Regione e del presidente del Consiglio Renzi di avviare, da settembre, un tavolo per trovare soluzioni a quelle vertenze storiche della nostra regione che come è accaduto per le regioni del sud sono state spesso retrocesse per l’inerzia e l’incapacità dei governi e che sono proprio quelle regioni che, invece, stanno avendo un ruolo decisivo nelle politiche di accoglienza di chi scappa da guerre e povertà. La Sardegna accetta con coraggio la sfida al cambiamento puntando sulla sua specificità di regione autonoma che non significa privilegio, ma consapevolezza di essere isola al centro del mediterraneo, quindi opportunità per una nuova politica euro-mediterranea che potrebbe cambiare l’importanza del Mediterraneo stesso in termini di relazioni e di scambio. In particolare penso ai servizi logistici che sono il 13 per cento del pil nazionale e che potrebbero divenire la nostra specializzazione produttiva. Sardegna dunque come punto strategico di collegamento tra la Lombardia e la Tunisia, tra la Baviera e il Marocco. Snodo fondamentale di quel di quel 19 per cento di traffico mondiale che passa per il Mediterraneo”.
Un bel segno voto unanime
“Il voto di oggi ci mette al passo delle altre legislazioni europee in materia di diritti dei consumatori. Nasce dai due progetti di legge, uno del Movimento 5S, l’altro del Pd: è un bel segno che tutti i gruppi abbiano votato favorevolmente, consentendo l’approvazione alla unanimità di norme che rafforzano e ampliano le tutele dei cittadini”.
Così David Ermini, responsabile Giustizia del Partito democratico, dopo l’approvazione della proposta di legge sulla class action.
“Quello sulla class action è un provvedimento di valore europeo”. Lo dichiara Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera.
“Esso – spiega Verini - rappresenta un modo moderno per tutelare i diritti di tutti i cittadini e i dei consumatori ma, al contempo, non penalizza la stragrande maggioranza delle imprese e delle società di servizi che sono responsabili e serie. Con questo legge viene, anche su questo piano, ridotto lo spread tra l’Italia e i Paesi più avanzati”, conclude Walter Verini.
"E’ un buon testo, condiviso da maggioranza e opposizione, una collaborazione che ha portato a rafforzare e ampliare le tutele dei cittadini. Innanzitutto, la class action entra a pieno titolo nel codice di procedura civile uscendo dal ristretto ambito del codice del consumo. In concreto, sarà efficace il ricorso all'azione di classe. Inoltre, ed è l’altra novità rilevante, potranno aderire alla class action anche coloro che aderiscono dopo il pronunciamento di una sentenza. Nella sostanza, tutti i cittadini, consumatori o meno, potranno far valere di più e meglio i loro diritti".
Così Giuseppe Guerini, deputato del Pd, durante la dichiarazione di voto del provvedimento.
Presentata alla Camera la Mozione, prima firma Colomba Mongiello, relatore in Aula Salvatore Capone
Piena attuazione della Risoluzione 7-00461 approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati; pieno sostegno alle imprese colpite dalla diffusione del batterio; esenzione dell’Imu per imprese e terreni danneggiati dalla diffusione del batterio; trattativa con l’Europa sul blocco ai vivai e sull’obbliga di eradicazione nella fascia cuscinetto, sostegno e intensificazione delle azioni di ricerca e sperimentazione.
Sono tra i punti qualificanti della Mozione del Pd, prima firma Colomba Mongiello, presentata oggi alla Camera dei deputati, relatore Salvatore Capone, per sostenere le imprese colpite dall’epidemia della xylella, rafforzare il negoziato con l’Europa e, contemporaneamente, rilanciare l’azione del Governo a sostegno dell’olivicoltura nazionale attraverso il Piano nazionale olivicolo che dovrà essere sempre più e sempre meglio il punto di riferimento della nuova olivicoltura italiana.
“E’ prioritario”, afferma la deputata pd Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera. “dare piena attuazione alla Risoluzione approvata nell’ottobre scorso dalla Commissione Agricoltura e sostenere le imprese colpite dall’epidemia causata dalla xylella. La Mozione sostiene questa tesi e indica le misure da intraprendere in questa direzione”.
“Oggi aggiungiamo un altro tassello a sostegno dell’olivicoltura salentina, delle imprese colpite dalla diffusione del batterio, degli agricoltori penalizzati ulteriormente dall’Imu”, afferma Salvatore Capone. “La mozione che abbiamo presentato è inequivoca sia sul fronte interno che su quello del confronto con l’Europa. La lotta alla Xylella deve necessariamente passare, tra le altre, anche dal potenziamento della ricerca e della sperimentazione”.
“Grillo ha detto che i segnali positivi sui posto di lavoro e sulla crescita sono ‘tutte balle’. Ne è ancora convinto, alla luce dei dati diffusi oggi dall’Istat? Il suo pare proprio l’atteggiamento di un “lazziatore”, uno di quei comici che Totò riteneva capaci solo di lazzi e macchiette”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico.
“L'Istat – spiega Anzaldi – registra infatti la prima vera inversione di tendenza sul lavoro: nel primo trimestre di applicazione (gennaio-marzo 2015), la decontribuzione sui nuovi contratti fa segnare +133mila occupati su base annua, mentre nel primo mese di applicazione vera del contratto a tutele crescenti (aprile 2015) si registrano +159mila occupati rispetto al mese precedente. Si tratta dell'incremento più alto su base mensile degli ultimi sette anni. Sono i primi effetti del Jobs Act”.
“Negli ultimi mesi, però – continua il deputato democratico - non sono solo i dati sul lavoro a restituire il primo vero cambio di scenario dopo anni di crisi. Solo per citare alcuni altri indicatori: dopo tre anni consecutivi di calo, cresce per la prima volta il Pil (secondo l’Ocse, +0,6% nel 2015); tornano a salire i consumi delle famiglie (i dati Istat attestano un aumento dei consumi privati pari allo 0,5%, aumento che viene ricollegato da Bankitalia al bonus degli 80 euro); torna il segno più nel mercato immobiliare (nel 2014 compravendite a +3,5%) e nell'accensione dei mutui-casa (+50% nel I trimestre del 2015); riprende il settore dell’auto (a marzo le immatricolazioni fanno registrare un +15%, ad aprile +24,16%, a maggio + 10,78%), a conferma delle dinamiche di crescita, come altrettanto significativi in questo senso sono i dati sui consumi petroliferi e l’export”.
“Ovviamente c'è ancora molto da fare. Bisogna recuperare un milione di posti di lavoro persi negli ultimi anni e lo stop sulla crescita, servono misure maggiori contro la povertà ed è necessario che la ripartenza dell'economia si stabilizzi interessando tutta la società. Ma queste tessere mostrano un puzzle italiano finalmente reattivo, il Paese che torna a sperare”, conclude Michele Anzaldi.
Si attendeva da tempo, dopo voto in Senato possibile accelerare vari dossier tra cui Ustica
“Avevamo sollecitato più volte l’approvazione di questa Ratifica, attesa dal 2001, quindi siamo soddisfatti del voto di oggi, auspicando un rapido iter al Senato. La legge consentirà di avere risposte rapide su molti dossier giudiziari aperti e alle richieste rivolte dalle procure della Repubblica competenti a Stati amici e alleati, tra cui quello relativo alla strage di Ustica”.
Così i capigruppo del Pd in commissione Giustizia ed Esteri, Walter Verini e Enzo Amendola, firmatari della Pdl di Ratifica della Convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea, approvata oggi dalla Camera insieme ai testi presentati da altri gruppi parlamentari.
Ci auguriamo decisione sia temporanea
"La decisione del consiglio dei ministri di accorpare i provveditorati dell'amministrazione penitenziaria non era, purtroppo, inattesa. Sarebbe stato meglio che ciò non fosse avvenuto e che anche i provveditorati di Marche e Umbria avessero mantenuto la loro autonomia. Avere accorpato Ancona con Roma e Perugia con Firenze può, obiettivamente, creare disagi e problematiche nella gestione quotidiana delle carceri, nel rapporto con le Direzioni delle carceri e per il personale di Polizia Penitenziaria. Ci auguriamo, come parlamentari dell'Umbria e delle Marche e membri della Commissione Giustizia, che la decisione possa essere temporanea e che, comunque, si garantisca la permanenza di presidi funzionali nelle realtà di Ancona e Perugia".
Così Alessia Morani, vicepresidente dei deputati Pd e Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia.
“L’esperienza del servizio civile è un passo importante che mette insieme giovani, che sono la ricchezza, il nostro futuro, l’energia per rilanciare il Paese e il servizio alla propria Comunità. Il servizio civile, per svolgere i suoi compiti fondamentali e la sua missione di solidarietà, ha bisogno del pieno sostegno delle istituzioni. La giornata di confronto voluta dal Governo e dalla Boldrini ieri alla Camera ne è un chiaro esempio e da propositrice del progetto di servizio civile universale ero veramente emozionata nel vedere i sorrisi e l'entusiasmo dei più di 500 volontari presenti e nel sentire le loro testimonianze. Innanzitutto è necessario un sostegno economico. Molto è già stato fatto essendo riusciti a garantire più di 50 mila posti per quest'anno ma, soprattutto nella fase di approvazione della legge di stabilità, dovremo verificare e monitorare che si garantisca gradualmente l'obiettivo dei 100 mila posti nel 2017. Con il passaggio della riforma al Senato, inoltre, ci impegneremo a perfezionare alcune cose soprattutto sul tema delle finalità del servizio civile, in quanto difesa non armata della Patria. Dovrà essere lo Stato e il governo nazionale a dare l’indirizzo su programmi, obiettivi e priorità e i progetti degli enti dovranno rispettare sia gli indirizzi nazionali che la governance dell’ente stesso. Il governo dovrà fare accordi con le Regioni per stabilire e distribuire in modo equo e strategico i posti assegnati al servizio civile per singola regione, conciliando le necessità di ogni territorio, coordinando il tutto a livello nazionale" . Lo dichiara in una nota la deputata del Pd e responsabile nazionale del servizio civile del Partito democratico, Francesca Bonomo.