Martedì 26 maggio ore 11,30 nella Sala Salvadori del Palazzo dei Gruppi Montecitorio, Marisa Bettassa e Giancarlo Ferrari presentano: “Storia di un filo d’Erba” e “Agli estremi dell’arcobaleno”. Presiederà l’iniziativa l’on. Francesca Bonomo, parlamentare del Partito Democratico.
Si parlerà dei temi della disabilità legata alla vita di tutti i giorni, nel rapporto con i propri genitori e nella società. L’approccio è quello di far riflettere le persone su come rendere la vita quotidiana dei ragazzi disabili il più inclusiva possibile.
I fondi che verranno raccolti con la vendita dei libri andranno a finanziare il progetto “Mai soli” dell’Associazione “Volare Alto”che prevede la costruzione di un centro diurno per ragazzi disabili. La struttura complessiva sarà nominata “Laboratorio di Vita”.
“Il governo faccia di tutto per disinnescare la clausola di salvaguardia che determinerebbe un aumento delle accise su benzina e gasolio”. Lo dichiara Edoardo Fanucci, deputato del Partito Democratico e componente in Commissione Bilancio alla Camera.
“La decisione della Commissione Ue sul reverse charge – spiega Fanucci – costringendo il nostro Paese a reperire ulteriori risorse per circa 700 milioni di euro, costituisce sì un ostacolo, rispetto al cammino finanziario programmato. Si tratta, tuttavia, di un ostacolo la cui è entità è tale da non rendere impossibile il suo superamento”.
“Il governo – continua il deputato democratico – ha oltre un mese di tempo per individuare una soluzione che è complicata ma raggiungibile. Invitiamo l’esecutivo ad affrontare subito il problema e far di tutto per evitare che un aumento della pressione fiscale su un fattore tanto importante per l’economia e le famiglie, come la benzina e il gasolio, possa indebolire la ripresa”.
“Confidiamo nell’impegno e nel lavoro del governo. Da parte nostra, siamo pronti a contribuire con il nostro lavoro per individuare come e dove poter reperire le risorse necessarie a scongiurare la clausola di salvaguardia”, conclude Fanucci.
“Questa volta è l’Ocse a scattare la foto di un Paese, il nostro, dove crescono le disuguaglianze e dove l’1% della popolazione italiana detiene il 14% della ricchezza nazionale netta mentre il 40% più povero della popolazione detiene il 4,9%. Aumenta la povertà e si allarga la forbice delle disparità, un dato che deve vedere impegnata la politica tutta, e il Pd in primis, in una battaglia senza tregua per la redistribuzione della ricchezza e in politiche mirate per la ripresa dell’occupazione”. Lo dichiara Giovanna Martelli, deputata del Partito Democratico, e consigliera del Presidente del Consiglio per le pari opportunità .
“Si tratta di temi – continua Martelli - su cui il governo è impegnato ma ancora non basta, perché in questo impoverimento della popolazione italiana, nella disoccupazione e nella crisi, sono le donne a pagare il prezzo più alto. Nella sua analisi l’Ocse dà anche suggerimenti all’Italia, dove il gender gap è tra i più alti in Europa e fra questi c’è quello della necessità di favorire l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro”.
“Ogni sforzo deve essere teso affinché questo non resti un buon proposito e lo si deve fare partendo da un presupposto: il lavoro delle donne non è e non può essere sussidiario a quello dell’uomo. È ora che il mercato del lavoro attui una trasformazione culturale al passo con la realtà, imparando a pensare a professioni e professionalità e non a maschile e femminile”.
“Soltanto in questo modo le donne inizieranno ad avere ruoli, funzioni e competenze in ogni settore e a ogni livello professionale”, conclude Giovanna Martelli
“Con la dichiarazione di oggi, Gasparri mette le mani avanti e si prepara a fare quello che gli riesce meglio: un sacco di confusione per tentare di non cambiare nulla della sua legge”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Vigilanza Rai.
“Quelli che Gasparri chiama trucchetti, infatti – continua Peluffo – non sono altro che il regolare svolgimento del calendario parlamentare, utilizzato dal Pd per portare avanti la discussione sul disegno di legge di riforma. Si tratta, insomma, di un trucchetto - questo sì – linguistico per alzare polveroni che lo aiutino a impedire che qualcuno possa toccare la sua legge”.
“Quindi – prosegue Peluffo - se Gasparri ha qualcosa di serio dire nel merito sulla riforma, può farlo nella sede deputata, ovvero la Commissione Trasporti del Senato. Altrimenti, sappia che le sue minacce di ostruzionismo, non impressionano nessuno”.
“Si rassegni al fatto che presto, si arriverà al momento in cui si potrà capire chi vuole davvero cambiare la Rai, come il Pd, e chi invece sta facendo di tutto perché nulla cambi. Come Gasparri”, conclude Vinicio Peluffo.
"La legge sui delitti ambientali è frutto di un lavoro approfondito e serio svolto nei due rami del Parlamento, con audizioni di decine di giuristi, di tecnici, di associazioni, con studio e impegno di parlamentari di tutti i gruppi. E' veramente triste che qualcuno, arrivato a cose fatte, con le sue dichiarazioni offra sponda a coloro che hanno cercato di ritardare l'approvazione di una legge importante, innovativa, voluta da una grande maggioranza di parlamentari e dalla stragrande maggioranza dei cittadini, e agli inquinatori che cercheranno - temendola - di limitarne l'applicazione”. Lo dichiara Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del Partito Democratico.
“Difendere l'ambiente – spiega Braga - è cosa diversa dal difendere un piccolo spazio elettorale o di visibilità personale”.
“Continuiamo a lavorare per altre norme che dovranno integrare questa legge, in particolare quelle sulle Agenzie ambientali, e per un cambio di passo, verso un ambientalismo di risultati concreti”, conclude Chiara Braga.
“Le norme ci sono, dobbiamo farle applicare”. E’ questo il commento della deputata Pd Colomba Mongiello, vicepresidente della commissione d’inchiesta sulla contraffazione, ai numeri per l’allarme frodi sull’olio che registra il record import del + 38 per cento.
“Il Parlamento – spiega Mongiello – ha fatto la sua parte: abbiamo approvato due normative fortemente volute dal Pd, la legge quadro Salva Olio, per un’etichettatura chiara e trasparente, e quella per l’uso obbligatorio dei tappi antirimbbocco nella ristorazione. Questa maggioranza sta dando il massimo per arrivare a una tutela e protezione efficace del made in Italy e in particolare dell’olio. Ora bisogna che si vigili attentamente su tutto il territorio nazionale affinché queste leggi vengano rispettate. Servono più controlli sui regimi di importazione, senza i quali non si verifica la qualità merceologica del prodotto in entrata e più controlli sul versante della valutazione organolettica del prodotto, oltre a una maggiore applicazione delle sanzioni già previste per le frodi”.
Il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, rispondendo ad una interpellanza urgente presentata dai deputati Pd, ha illustrato la posizione del governo in vista del Consiglio di Competitività Ue chiamato il prossimo 28 maggio a decidere sulla effettiva entrata in vigore del regolamento “Made In” già approvato dal Parlamento europeo.
“E’ importante – osserva Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive e primo firmatario dell’interpellanza – la determinazione negoziale del nostro governo. Occorre infatti che anche nella logica di una applicazione selettiva del regolamento si punti alla sua applicazione alla più ampia gamma di settori possibili”.
“Dunque – prosegue Benamati – non solo ceramica e calzature, come potrebbe essere proposto dalla presidenza lettone, ma anche tessile, oreficeria e legno-arredo”.
“Ci sembra importante cogliere l’opportunità del decollo operativo del regolamento sul “Made In” proprio in una fase caratterizzata da una importante finestra di opportunità confermata sul versante dell’export dai più recenti dati che collocano l’Italia tra i soli 5 paesi al mondo con un surplus commerciale manifatturiero di valore superiore ai 100 miliardi di dollari”.
“Con la legge sulla ‘Buona Scuola’ si può essere non essere d’accordo, ma attribuire a essa contenuti che non corrispondono al vero non è corretto. Si ottiene solo il risultato di diffondere immotivatamente ulteriori preoccupazioni tra gli insegnanti precari, in particolare per quanto riguarda le procedure di assunzione”. Lo dichiarano Giulia Narduolo e Anna Ascani, componenti Pd in Commissione Cultura alla Camera.
“Facciamo chiarezza. All'articolo 10 – continuano le due deputate democratiche – la legge prevede l'assunzione di 100mila precari dalle graduatorie a esaurimento dal I settembre 2015 e un successivo concorso per titoli ed esami, riservato ai soli abilitati, per l’assunzione di altri sessantamila insegnanti nel triennio 2016-2018. In questo concorso, coloro che hanno conseguito l’abilitazione mediante TFA riceveranno un punteggio aggiuntivo rispetto agli altri abilitati, in modo da non risultare penalizzati rispetto a chi ha maggiori titoli di servizio. I vincitori saranno immediatamente assunti e immessi in ruolo dopo aver superato il canonico anno di prova, come previsto dalla normativa vigente e come ulteriormente specificato anche dall'articolo 11 della legge appena approvata”.
“Questione totalmente diversa – chiariscono Narduolo e Ascani - è invece il nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso alla professione docente nella scuola secondaria (art. 23). E’ stata data delega al Governo di provvedere per il futuro, terminata la fase transitoria dell’esaurimento del sistema delle graduatorie e dell'accesso al lavoro per gli attuali abilitati, a introdurre un sistema unitario e coordinato che tenga insieme formazione iniziale, concorso di assunzione e formazione in servizio degli insegnanti. Si tratta di una soluzione estremamente innovativa, di cui occorrerà approfondire i particolari in sede di decreti applicativi, anche se i 'paletti' sono stati specificati nella legge: concorsi nazionali a cadenza regolare, con successivo contratto a tempo determinato di durata triennale di formazione professionale presso istituzioni scolastiche e universitarie, retribuito dallo Stato e non a pagamento degli interessati, come invece è stato per TFA e PAS. Una volta a regime, quindi – aggiungono Narduolo e Ascani - il futuro reclutamento permetterà di abbandonare il sistema delle graduatorie e delle supplenze esterne che abbiamo conosciuto fino a ora. Ci preoccupano le notizie completamente fuorvianti che vediamo passare in queste ore, sia attraverso i social sia attraverso i siti di alcuni quotidiani nazionali. Basterebbe avere letto anche solo una volta il testo della legge per avere un quadro corretto di come sarà strutturato il futuro reclutamento”.
“Ma forse la volontà di chi diffonde informazioni fuorvianti è aumentare ad arte la preoccupazione ed inasprire tensioni tra gli insegnanti precari. Non è questo un buon servizio al mondo della scuola", concludono Giulia Narduolo e Anna Ascani.
Dopo la riforma del voto di scambio politico mafioso il Parlamento dà un ulteriore forte segnale della volontà di combattere con nuovi strumenti contro l’illegalità diffusa che le mafie alimentano e in cui prosperano. Questa legge è un importante passo avanti nella lotta alla corruzione nella Pubblica amministrazione. Finalmente torna il falso in bilancio e si rafforzano i poteri dell’Autorità nazionale anticorruzione e prende corpo un sistema normativo di contrasto di una piaga che danneggia la credibilità delle istituzioni e l’economia del Paese”.
“Oltre che un provvedimento serio ed efficace per combattere uno dei mali della società e dell’economia italiane, il ddl corruzione approvato oggi è anche un messaggio mandato al mondo del calcio”. Lo dichiara Laura Coccia, deputata del Partito Democratico, e componente in Commissione Cultura alla Camera.
“Con questa legge – spiega Coccia – i comportamenti corruttivi che tornano in modo carsico a sporcare il calcio italiano, erodendone la credibilità, potranno infatti essere contrastati con maggiore decisione ed efficacia”.
“Mi auguro per questo che il voto di oggi sia la premessa perché il calcio italiano possa voltare una volta per tutte pagina, e diventare più pulito”, conclude Laura Coccia.
"Siamo molto orgogliosi di ricordare l’anniversario della Grande Guerra con il voto di approvazione della legge che riabilita i militari italiani fucilati per reati contro la disciplina. La proposta, inizialmente presentata solo dal Partito democratico, è stata poi accolta dal consenso unanime di tutti gli altri gruppi e prevede l'apertura d'ufficio da parte della magistratura militare del procedimento di riabilitazione e l'emanazione della sentenza da parte del Tribunale di sorveglianza. Con la nostra iniziativa intendiamo restituire l'onore ai militari ingiustamente accusati solo con l'intento di impedire con il terrore e con la pena capitale qualunque atto di indisciplina. Inoltre, vogliamo stabilire, attraverso la forza della legge, che la pratica della decimazione, cioè la condanna a morte senza processo, per la quale furono passati per le armi tantissimi soldati innocenti, è stata una orribile pagina della nostra storia che, a distanza di cento anni, abbiamo il dovere di riscrivere".
Così il capogruppo del Pd in commissione Difesa, Gian Piero Scanu, nella dichiarazione di voto a favore del provvedimento.
“Quello approvato oggi è provvedimento davvero importante: dimostra la validità e la serietà dell’azione riformista di Governo e Parlamento. Le nuove norme sono un contributo a contrastare la piaga della corruzione con una serie di nuove, stringenti misure (l’inasprimento delle sanzioni penali, la "ripenalizzazione" di reati come il falso in bilancio, gli "sconti" e sospensioni di pena solo se si restituisce il maltolto, etc), che vanno inquadrate in una strategia più ampia di provvedimenti finalizzati a rendere davvero efficace la lotta all'illegalità e alla criminalità economica. Una strategia di grande valore non solo giuridico-amministrativo, ma anche etico, morale e politico”.
Lo ha detto Walter Verini, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia, durante la dichiarazione di voto delle nuove norme anti-corruzione. “Ci siamo battuti negli anni passati – ha aggiunto Verini - contro la corruzione e il malaffare mentre il Parlamento approvava leggi bruttissime che vale la pena ricordare: la depenalizzazione del falso in bilancio; la "Cirami”; i condoni fiscali tombali; la "Ex-Cirielli"; la limitazione nell'uso delle prove acquisite nelle rogatorie internazionali; l'abolizione delle imposte di successione non per le piccole eredità, ma per i grandi patrimoni; l'inappellabilità da parte dei Pm delle sentenze di proscioglimento”. “I parlamentari di più recente nomina, come quelli del M5S, - ha continuato il capogruppo Pd - dicono che il provvedimento è insufficiente, non organico, inefficace e che va cambiato. Possono invece dire di far parte di un Parlamento che ha visto approvare la riforma del 416 ter contro il voto di scambio politico-mafioso; che ha introdotto il reato di autoriciclaggio e colpito quello di falso in bilancio; che ha introdotto nell'ordinamento i reati ambientali e che aumenta le pene per i reati di corruzione e contro la pubblica amministrazione o raddoppia i tempi di prescrizione per questi stessi vergognosi reati”.
“Noi andremo dunque avanti con la nostra azione, perché siamo certi che così l’Italia potrà davvero cambiare pagina”, conclude Walter Verini.
La vice presidente della Camera: anche questo impegno è stato rispettato
“Anche questo impegno è stato rispettato! Dopo molti mesi di discussione abbiamo approvato definitivamente la legge che reintroduce il reato di falso in bilancio, inserisce nel codice il reato di autoriciclaggio e rende più severe le pene per i reati contro la pubblica amministrazione. Grazie al lavoro del Governo e del Parlamento si compie un passo avanti innegabile per scoprire e colpire meglio la corruzione e i corrotti. Come hanno riconosciuto giuristi ed esperti da anni in prima fila nella battaglia per la legalità, da oggi abbiamo una legge più efficace per evitare che si ripetano scandali e per stroncare gli intrecci illegali tra politica, economia, pubblica amministrazione”. Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni dopo l’ok definitivo alla legge anticorruzione.
“Dobbiamo rendere merito al determinato impegno del presidente del Consiglio Renzi e del ministro della Giustizia Orlando per aver fortemente creduto e voluto questa legge. Le nuove norme anticorruzione costituiscono un significativo fiore all'occhiello per questo governo e questo Parlamento. Una bella iniezione di fiducia per i cittadini, un importantissimo segnale a per la ripresa economica che incoraggerà gli investimenti stranieri”. Lo dichiara il deputato democratico Daniele Marantelli della presidenza del Gruppo Pd.
“Giunge al traguardo un'altra importantissima legge – conclude Marantelli - in una stagione di riforme che sta finalmente cambiando l’Italia. Nel 2001 veniva cancellato di fatto il falso in bilancio, da allora si sono succeduti 4 governi, oggi si rimargina una ferita. Promessa mantenuta”.
L’approvazione del ddl sui delitti contro la pubblica amministrazione “è la risposta forte del Parlamento contro quel vero e proprio cancro che è la corruzione. Il messaggio è chiaro: mai più impunità”. Così Donatella Ferranti commenta il voto definitivo della Camera: “Dopo il varo della legge sugli ecoreati, oggi è un’altra giornata importante per la legalità e la lotta al malaffare, la legge appena approvata costituisce, come sottolineato dal presidente dell’Anac Cantone, quanto di meglio si poteva fare. E’ un provvedimento – rimarca la presidente della commissione Giustizia a Montecitorio – serio e rigoroso, che aumenta le pene dei reati di corruzione in proporzione alla loro effettiva e assoluta gravità, rende più incisive le sanzioni accessorie, obbliga i corrotti a restituire il maltolto, riduce le pene a chi collabora a scardinare il fenomeno corruttivo e reintroduce finalmente il reato di falso in bilancio che era stato di fatto eliminato nel 2002”.
Insomma, “rispetto al passato è netta ed evidente l’inversione di rotta per eliminare una delle cause principali del declino economico del nostro paese: la corruzione, gli appalti truccati e i fondi neri nei bilanci. Certo, nessuno è così ingenuo da ritenere che basti una legge da sola per sconfiggere la corruzione, ma il dato di fatto – conclude Ferranti – è che in questi mesi abbiamo impostato un dispositivo che segna un indubbio salto di qualità sotto il profilo della affermazione della legalità a ogni livello: reato di autoriciclaggio già in vigore, ora falso in bilancio e pene rafforzate per i delitti più gravi contro la pubblica amministrazione, e presto sarà anche archiviata la ex Cirielli sulla prescrizione. Direi che d’ora in poi corrotti e corruttori non avranno più alcuna speranza di impunità”.