22/01/2015 - 17:38

L'Europa ha scelto di muoversi

“L’Europa si muove o muore”, si leggeva ieri sul Financial Times, ebbene pare proprio che abbia scelto di farlo. Da Francoforte la tanto attesa decisione sul Quantitative easing è finalmente arrivata. Come molti commentatori prevedevano, ancorché in un quadro di compromesso tra punti di vista diversi, le misure decise oggi sono molto significative, sia per l'ammontare degli acquisti di bond previsti sia per la suddivisione del peso tra banche centrali nazionali e BCE. Il Presidente Draghi porta oggi a compimento la strategia di difesa della moneta unica e dell'Eurozona "what ever it takes". Contrastare i rischi di deflazione, sostenere gli investimenti, ridurre il costo del denaro e aiutare le imprese europee che esportano: la BCE ha fatto la sua parte. Ora la parola passa alla Commissione Europea, che deve fare ancora passi avanti nella direzione di un allentamento delle politiche di rigore, agli Stati Nazionali, che devono ciascuno fare le riforme necessarie per sostenere domanda interna e investimenti, agli imprenditori, che devono avanzare progetti credibili”. Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni commenta la decisione della BCE.

 

22/01/2015 - 17:37

Allargamento Direttiva declassifica è un nuovo strumento per le indagini

“L’estensione della Direttiva sulla declassificazione degli atti riguardanti le stragi anche al caso Moro è una buona notizia. Ora confidiamo che tutte le amministrazioni sollecitate a riversare nell’Archivio centrale di Stato il patrimonio documentale riguardante il sequestro e l’uccisione del presidente della Dc possano farlo nel più breve tempo possibile. E’ tempo che tutti gli armadi siano aperti affinchè il parlamento, la magistratura - visto che prossimamente sapremo se l’opposizione dei familiari degli agenti della scorta di Moro contro la chiusura dell’inchiesta della Procura generale di Roma verrà accolta - e tutti i ricercatori interessati possano essere messi nelle condizioni di valutare il contenuto dei documenti esistenti e contribuire così a fare luce sui segreti ancora esistenti sui 55 giorni ”. Così Gero Grassi, vice presidente del Gruppo dei Deputati del Pd e membro della Commissione d’inchiesta sul caso Moro.

 

22/01/2015 - 17:17

"Non accettiamo che la Lega strumentalizzi pretestuosamente le dichiarazioni del ministro Gentiloni. Da sempre sosteniamo che non esiste un collegamento tra l’immigrazione e il terrorismo, e chi invece si ostina a rintracciarlo dimostra di non conoscere il fenomeno. I terroristi che tornano per colpire l’Occidente rappresentano un investimento per chi li ha “formati” e non verrebbero mai esposti al rischio di un viaggio su un barcone. Semmai, il vero rapporto tra immigrazione e radicalismo è che, spesso, chi gestisce il traffico di esseri umani finanzia poi con quei soldi alcune organizzazioni terroristiche.
La crescita del fondamentalismo non dipende dall’immigrazione, ma dalla voglia di rivalsa sociale che attecchisce in soggetti vulnerabili. Un dato importante da sottolineare è, infatti, che il fenomeno non riguarda nonni e padri, spesso assolutamente integrati, ma i loro figli, nati e cresciuti in Occidente, oltre ad una piccola percentuale, purtroppo crescente, di convertiti all’Islam. Vista la grande sfida al terrorismo che l’Italia, insieme all’Europa, dovrà combattere, confidiamo che ci sia da parte di tutte le forze politiche un’assunzione di responsabilità che si fondi sulla realtà dei fatti, mettendo da parte facili analisi populistiche".

Lo afferma Andrea Manciulli, vicepresidente della commissione Esteri e presidente della delegazione parlamentare presso l’assemblea Nato.

 

22/01/2015 - 17:16

“Avevamo chiesto al presidente Renzi di estendere la Direttiva sulla declassificazione degli atti riguardanti le stragi anche al caso Moro ed oggi abbiamo appreso che il governo ha dato seguito alla nostre sollecitazione. Tutte le amministrazioni sono state infatti sollecitate a riversare nell’Archivio centrale di Stato il patrimonio documentale riguardante il sequestro e l’uccisione del presidente della Dc”.

Ne dà notizia il presidente della Commissione d’inchiesta sul caso Moro, il democratico Giuseppe Fioroni, il quale aggiunge: “siamo soddisfatti di questa decisione che prova la volontà del governo Renzi di contribuire alla ricostruzione della verità sui tragici fatti del nostro passato, dando seguito ad una azione avviata nel 2008 dall’allora presidente del Consiglio Romano Prodi. Ora confidiamo nella sollecitudine delle Amministrazioni affinché tutti possano essere messi nelle condizioni di valutare il contenuto dei documenti esistenti”.

 

22/01/2015 - 17:07

“Con l’approvazione dell’emendamento Esposito, che contiene tutte le novità fondamentali del patto istituzionali tra le forze politiche che sostengono l’Italicum, si raggiunge un traguardo storico per il riequilibrio di genere della Camera”. Lo dichiarano le parlamentari del Partito Democratico Venera Padua, Giovanna Martelli, Sofia Amoddio e Flavia Piccoli Nardelli.

“Si prevede che le liste debbano contenere almeno il 40% di candidate donne, e che il cittadino elettore possa esprimere sulla scheda una doppia preferenza di genere”.

“Il Pd si è sempre impegnato in questo senso, garantendo tra i suoi deputati e i suoi senatori, percentuali di presenza femminile sempre vicine a questo traguardo. Ma inserire questa norma nella legge elettorale significa fare un salto nel futuro: tutti i partiti dovranno rispettarla e quindi si apre un’epoca nuova per la rappresentanza femminile nel nuovo Parlamento”, concludono Venera Padua, Giovanna Martelli, Sofia Amoddio e Flavia Piccoli Nardelli.

 

22/01/2015 - 16:18

“La decisione presa oggi dalla Banca Centrale Europea ha una portata storica. Rappresenta una svolta nelle politiche economiche europee. Segna l’abbandono di un approccio rigorista, e costituisce una mossa probabilmente decisiva nella battaglia contro la crisi”. Lo dichiara Silvia Fregolent, vice-presidente del gruppo dei deputati Pd.

“Con il quantitative easing annunciato da Draghi – spiega Fregolent – l’Unione Europea si appresta a varare una misura di sicura efficacia nel combattere la deflazione e ridare forza a una domanda ancora troppo fiacca. Oggi, l’istituto di Francoforte ha posto, di fatto, fine alla linea rigorista dopo che quest’ultima aveva dato evidente prova della sua sterilità”.

“Siamo dunque – prosegue Fregolent – molto soddisfatti, considerato anche il lavoro svolto in sede europea dal governo italiano per mettere in guardia l’Unione dai pericoli cui sarebbe andata incontro andando avanti sulla strada del rigore”.

“Con il quantitative easing, la Bce ha fatto la sua parte. La nostra è quella di continuare, con determinazione,  e portare a termine il lavoro sulle riforme. Solo così l’Italia potrà lasciarsi definitivamente la crisi dietro le spalle”, conclude Fregolent.

 

22/01/2015 - 15:35

“La scomparsa di Franco Nicolazzi, protagonista per decenni della vita politica nazionale e del mondo amministrativo del Novarese, del Verbano Cusio Ossola e del Piemonte e' un momento di riflessione per chi riveste incarichi politici e istituzionali e anche di commozione per chi ha avuto la possibilità di conoscerlo.
Nicolazzi fu certamente un riformista del popolo, un uomo della sinistra italiana che immediatamente dopo l'esperienza resistenziale cui partecipo', scelse di impegnarsi nella vita pubblica abbracciando valori e ideali del riformismo fino a giungere ai massimi livelli di responsabilità politica e istituzionale nella Repubblica Italiana come segretario nazionale del Partito Socialdemocratico Italiano e ministro dell'industria e dei lavori
pubblici, oltre che deputato per tre decenni. Un uomo del popolo, saldamente radicato nel suo territorio e da esso riconosciuto e rispettato, lontano anni luce dal cliché del politico frutto dei salotti e dell'improvvisazione. A lui dobbiamo essere grati per le sue opere (tra le tante, come non ripercorrere la sua decisiva azione per strappare l'allora Alto Novarese con le sue vallate da un isolamento viabilistico secolare e fragorosamente anacronistico), ma credo che dovremo essergli grati per un'azione politica fatta di ascolto, concretezza, disponibilità e impegno che gli ha fruttato in tanti anni il consenso di numerosi cittadini e il rispetto - quando non l'ammirazione - degli avversari politici. Nicolazzi ha interpretato una politica, con uno stile e un tratto caratteristico. Una lezione di una vita da trarre per molti che hanno responsabilità pubbliche. E nel salutarlo, penso sia giusto ricorrere a due parole che una mano anonima scrisse anni fa, con lo spray, su un viadotto della superstrada dell'Ossola per commentare l'arrivo di una infrastruttura attesa da decenni: "Grazie Franco!"”. Così il deputato Pd Enrico Borghi.

 

22/01/2015 - 15:33

Presentate le conclusioni dell’indagine conoscitiva della commissione bicamerale: in due anni sono raddoppiati i bambini in situazione di indigenza

“Dalla indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile della commissione bicamerale sull’infanzia e l’adolescenza, emerge che i bambini in situazione di povertà dal 2011 al 2013 sono raddoppiati, tendenza che non è stata registrata nella popolazione adulta. La politica faccia una riflessione e decida se la povertà dei bambini è una priorità o meno”. Lo dicono Sandra Zampa, vicepresidente commissione bicamerale sull’Infanzia, Vanna Iori, responsabile Pd per l’infanzia, Giorgio Zanin e Chiara Scuvera componenti della commissione parlamentare bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza.“Durante le numerose audizioni - proseguono i deputati dem - si è evidenziato come un basso livello di scolarizzazione corrisponda anche ad un impoverimento materiale. A fronte degli adulti che diventano poveri c’è un popolo di bambini che si impoveriscono di più: dal 2011 al 2013 i minori in povertà sono passati da 723mila a un milione e mezzo, relegando l’Italia agli ultimi posti in Europa. Chiediamo al ministro Poletti di interessarsi personalmente a questa emergenza. La situazione è particolarmente grave tanto da richiedere un intervento ad hoc da parte del governo. Urge la presentazione del piano nazionale per l’infanzia previsto dalla legge istitutiva della commissione bicamerale, che non è stato ancora presentato; l’ultimo è della scorsa legislatura ed era privo di finanziamenti. Questo la dice lunga anche della retorica sulla famiglia che in molti fanno. Mentre in Europa la crisi aumentava e numerosi paesi incrementavano i loro investimenti per l’infanzia, in Italia si azzeravano, gli interventi come la social card si sono dimostrati fallimentari e i Comuni tagliavano i servizi. La differenza tra Nord e Sud è diminuita nel senso che è peggiorato il Nord. E anche la povertà educativa è aumentata: questa è una doppia povertà perché priva i bambini in condizioni di svantaggio degli strumenti per uscire da questa situazione. Si impone un cambiamento culturale che faccia passare dal concetto di spesa a quello di investimento ed escludere dal patto di stabilità le spese per le mense scolastiche affrontate dai municipi, così come accade per gli investimenti per l’edilizia scolastica”.

 

22/01/2015 - 14:32

“Bene le Regioni che con il presidente Chiamparino chiedono al Governo di porre rimedio al fatto che già da marzo si potrà seminare mais, in un lasso di tempo quindi che precede l’entrata in vigore della direttiva Ue sugli ogm che lascia agli stati membri le libertà di coltivazione o no. Una semina, dunque, che può comportare ovvi e scontati rischi di inquinamento con il biotech.

Il Gruppo del Pd alla Camera aveva sollecitato con un emendamento al provvedimento la proroga del termine della semina del mais, per impedire l’uso di Ogm prima dell’entrata in vigore della direttiva. Ora alla voce del Parlamento si unisce quella delle Regioni a sottolineare ancor più l’urgenza di un intervento in questa direzione, dopo che anche il Ministro Martina ha ribadito che il decreto di divieto sarà rinnovato. Le Regioni sono più che consapevoli di quanto le scelte di politica agricola siano direttamente collegate alla crescita del territorio in termini di salute ambientale e della popolazione e di sviluppo economico. La presa d’atto che dobbiamo proteggere il nostro Made in Italy è un obiettivo culturale da raggiungere e con le nuove politiche agricole di questo governo, è divenuto il leitmotive imprescindibile della nostra strategia agroalimentare”. Così Nicodemo Oliverio il capogruppo Pd alla commissione Agricoltura Camera 

 

22/01/2015 - 13:36

“L’ottimo lavoro dei Carabinieri dei NAS sul maxi sequestro di mozzarelle contraffatte nel salernitano ha bisogno di un supporto legislativo coerente con la scelta del Governo di tutelare e valorizzare il Made in Italy e della Commissione europea di difendere il consumatore dai rischi per la salute”. Lo afferma la deputata Pd Colomba Mongiello, vice presidente Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione, commentando il sequestro di mozzarelle prodotte con latticini scaduti e cagliata di incerta provenienza, che spiega: “A questo serve rafforzare la filiera normativa sulla tracciabilità dei prodotti e delle materie prime utilizzate, battaglia su cui ci stiamo impegnando in Parlamento e nel confronto dialettico con il Governo, come l’intensificazione delle azioni di promozione del valore delle certificazioni”.

“E’ criminale – conclude Mongiello - utilizzare rifiuti e cartoni per ‘affumicare’ le mozzarelle, com’è criminale alterare i sapori con agenti chimici pericolosi per la salute. La contraffazione alimentare rappresenta un serio rischio per la salubrità dei prodotti e la sicurezza sanitaria di chi li mangia”.

 

22/01/2015 - 12:50

"È con grande soddisfazione che apprendiamo che il “Decreto mutui” è finalmente realtà, perché oggi si pone un altro tassello in favore della scuola italiana".
- lo dichiara Simona Malpezzi, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione Cultura, dopo la firma da parte del ministro delle infrastrutture del decreto interministeriale -
"Con la firma del ministro Lupi, dopo quelle della ministra Giannini e del ministro Padoan, finalmente le Regioni, per gli interventi straordinari di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici, potranno stipulare mutui trentennali i cui oneri di ammortamento saranno a totale carico dello Stato. Le somme di cui potranno beneficiare gli Enti locali per la ristrutturazione e le nuove costruzioni di edifici scolastici ammontano a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro e - sottolinea la deputata - saranno escluse dal computo del patto di stabilità interno".
"Anche le iniziative che saranno varate dal "mille proroghe" vanno ad arricchire il quadro. Con il piano #Scuolenuove, #Scuolesicure e #Scuolebelle verranno fatti complessivamente interventi su 21.320 edifici scolastici e vedranno protagonisti quattro milioni di studenti. L'impegno in favore dell'edilizia scolastica che questo governo ha messo sin dal primo momento al centro dell'agenda politica - ha concluso Malpezzi - sta conseguendo dei risultati straordinari".

 

22/01/2015 - 12:49

“Nel rispondere in Commissione Ambiente all'interrogazione a mia prima firma il viceministro De Vincenti ha confermato l'impegno del Governo a definire in tempi brevi e certi il nuovo sistema di incentivazione per le fonti rinnovabili, con l'obiettivo di dare continuità agli investimenti nel settore. Positivo che si voglia arrivare a questa definizione prima dell'effettivo raggiungimento del tetto dei 5,8 miliardi fissato dal precedente DM 6 luglio 2012, tenendo conto del recente aggiornamento del Contatore del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi effettuato dal GSE.

Il sostegno alle fonti rinnovabili deve poter contare su un quadro regolatorio certo e stabile, che garantisca possibilità di programmazione e sostenibilità degli investimenti e che punti verso obiettivi di maggiore efficienza, raggiungimento della grid-parity e contenimento degli oneri per i cittadini.  L'impegno del nostro Paese sul fronte della produzione di energia da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi europei al 2030, rappresenta un pezzo fondamentale della strategia nazionale in materia di sviluppo sostenibile e che il Governo si è impegnato ad attuare anche attraverso il Green Act annunciato per il prossimo mese di marzo dal Presidente Renzi”. Così la deputata Pd Chiara Braga, responsabile nazionale ambiente.

 

21/01/2015 - 19:44

Riforma sistema creditizio richiede idea del capitalismo che vogliamo, altrimenti è rischiosa per il nostro sistema produttivo

“Si chiariscono sempre di più i contenuti della proposta del Governo  per la riforma delle Banche popolari e sempre più non si comprende come la governance delineata  possa sbloccare il credito alle imprese”. Lo dice il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, il quale nota che “il DL riguarda gli assetti di 10 banche italiane, 7 quotate più altre 3 e, intanto, si comprenderebbe di più il provvedimento (non di certo il decreto legge che resta assolutamente ingiustificato) se facesse riferimento alle sole quotate. Invece propone un meccanismo che coinvolge anche le 3 non quotate. Il capitalismo italiano è caratterizzato da centinaia di migliaia di piccole imprese con rapporti molto territoriali. Le popolari non quotate e le piccole banche locali hanno un loro cordone ombelicale con gli oltre 200 territori italiani superiori al numero di province che fatturano dai 300 ai 500 milioni di euro. Quella funzione straordinaria è svolta dalle popolari e questo decreto di fatto le annacqua in un tentativo indistinto di intercettare nuovi investitori”. Boccia aggiunge che “la riforma del sistema creditizio è indispensabile ma va fatta con una idea precisa di come si voglia riformare il sistema capitalista nel suo insieme. E’ sbagliata, insomma, la strada di interventi non organici per rincorrere il mercato bancario europeo, soprattutto perché non abbiamo  l’armonizzazione delle regole fiscali e giuridiche nei paesi Ue”.

 

21/01/2015 - 18:34

“Prevedere la possibilità di assimilare, in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, la possibilità i lavoratori stagionali a quelli agricoli”. Lo chiede la deputata del Partito Democratico Sara Moretto, che per questo ha inviato una lettera ai colleghi del Partito Democratico in Commissione Lavoro perché tale possibilità venga inserita nel parere del D.Lgs 135 sul riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali.

“Lo schema di decreto – spiega Moretto - prevede che la NASpI sia corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo a erogazione delle prestazioni di disoccupazione. Con l'attuale ASpI i lavoratori stagionali che non trovano altra occupazione, riescono invece ad avere un sostegno al reddito che copre l'intero anno. Dopo l'entrata in vigore del decreto vedrebbero di colpo invece dimezzarsi il periodo di copertura”.

“Condivido – continua la deputata democratica - la ratio ‘contributiva’ che guida tale modifica dei criteri di calcolo. Ritengo che la norma, in questo momento, meriti una valutazione. Oggi il settore del turismo vive una forte crisi e in molte zone del nostro Paese, ad esempio il litorale dell'Alto Adriatico, la stagione turistica è sempre più breve. In queste zone un contratto di lavoro di 6 mesi è ormai raro. Rispetto al passato, poi, il lavoro stagionale purtroppo in molte famiglie è la fonte di reddito principale e, alle volte, l'unica”.

“Ecco perché ho proposto ai colleghi di inserire nel parere che la Commissione dovrà esprimere un richiamo a questa particolare situazione proponendo di equiparare il lavoratore stagionale a quello agricolo, che ha un'indennità di disoccupazione a requisiti ridotti specificatamente legata al suo status”, conclude Sara Moretto.

 

21/01/2015 - 16:42

"Ora il governo intervenga”. Lo dichiarano in una nota Sabrina Capozzolo, deputata e responsabile Agricoltura del Pd, Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, Enrico Borghi, capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Marco Causi, capogruppo Pd in Commissione Finanze.

“La sentenza del TAR del Lazio sull'Imu agricola di oggi – spiegano Capozzolo, Oliverio, Borghi e Causi - dà spazio a un intervento dell'esecutivo per risolvere tale questione, sia per il 2014 che per il futuro, nei termini che ieri sono stati illustrati nel corso dell'incontro con il sottosegretario Baretta, ovvero il ripristino dell'esenzione ai fini del pagamento dell'Imu sui terreni agricoli montani, avendo come base di riferimento l'elenco dei comuni della cosiddetta ‘montagna legale’ elaborato dall'Istat ai sensi della legge 991/1952 e quindi ripristinando la situazione originaria di totale esenzione dal pagamento dei terreni agricoli montani, ed escludendo altresì dal pagamento gli agricoltori professionali nei comuni parzialmente montani ai sensi della suddetta legge".

 

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