La Camera ha detto si' al rapporto su lotta crimine in Europa
“Esprimo soddisfazione per il fatto che, per una volta, il Parlamento decida di mettere da parte le divisioni partitiche e voti all’unanimità la risoluzione che contiene una serie di raccomandazioni per migliorare la lotta alle organizzazioni criminali nell’Unione Europea”. Lo afferma Laura Garavini, componente della Commissione Antimafia, in riferimento all’approvazione all’unanimità ed in via definitiva, alla Camera, della risoluzione che condensa le indicazioni del Comitato sulla lotta alle mafie nella UE da lei presieduto in Commissione Antimafia. “Mi fa doppiamente piacere”, prosegue la parlamentare PD, “perché riguarda un documento al quale ho lavorato intensamente negli ultimi mesi. E perché con questo voto l’Italia dice una parola chiara sulla lotta alle mafie su base internazionale: ci vuole più Europa, perché le mafie sono un’emergenza europea”.
La Garavini ha poi precisato: “Serve una Procura Europea, che si occupi anche di inchieste antimafia e non solo di frodi amministrative all'Europa, ed è necessario sensibilizzare i singoli Stati membri, affinché recepiscano la legislazione antimafia già deliberata dall'Europa".
Ha poi concluso: “Il fatto che la settimana scorsa questa stessa relazione sulla lotta alle mafie nell’UE sia stata accolta con reazioni altrettanto positive da tutti i gruppi partitici rappresentati presso il Parlamento Europeo fa ben sperare. Mi auguro che sia l'inizio di una nuova fase nel contrasto alle mafie. Un contrasto non più solo italiano, ma appunto internazionale, come necessario."
E’ emerso con chiarezza dalla audizione di Pignatone
"L’audizione del Procuratore Pignatone è stata molto interessante e ha messo in luce con chiarezza che non ci sono i presupposti per lo scioglimento per mafia del Comune di Roma. E’ un punto fermo importante in una vicenda che impone a Governo e Parlamento di continuare a fare la propria parte e con rapidità per mettere in campo le misure anticorruzione e tutelare le istituzioni dalle infiltrazioni mafiose”.
Così Laura Garavini, deputata Pd della commissione Antimafia.
Contro di noi accuse velenose e assurde
“Il Partito democratico si sta battendo per l’approvazione di una legge sul conflitto di interessi ampia, cioè che coinvolga il maggior numero di figure istituzionali e non solo i membri del governo e del parlamento, e applicabile. Per la commissione Bilancio il testo arrivato in Aula non ha le sufficienti coperture economiche: per questo ci viene chiesta una valutazione più approfondita circa i costi e le necessarie coperture. Occorre insomma trovare i soldi per mettere in piedi la macchina di controllo adeguata: e sarà un buon investimento. Vogliamo arrivare alla approvazione di un testo che sottoponga a verifica gli interessi economici non di poche decine di membri degli organi costituzionali ma anche le numerose figure della Pubblica amministrazione che hanno responsabilità anche nelle Autorità e nelle istituzioni territoriali dove viene gestita una massa imponente di spesa pubblica ed esistono interessi privati rilevanti. Perché dunque tante proteste? Sel o il Movimento 5S preferivano una leggina-manifesto e inapplicabile? Abbiamo già norme che contrastano il conflitto di interessi in via di principio: seguire la strada suggerita di inserire la materia nelle riforme costituzionali avrebbe portato solo a questo risultato. Noi invece vogliamo una legge efficace, di larga applicazione ed in grado davvero di tutelare la trasparenza degli attori istituzionali. Le accuse contro di noi sono in definitiva assurde e velenose”.
Lo afferma Francesco Sanna, deputato del Partito democratico, intervenuto oggi a Montecitorio sul rinvio in commissione della Legge sul Conflitto di interessi.
Confronto in commissione va avanti, presto testo per l’Aula
"Uno dei provvedimenti più importanti che stiamo discutendo in commissione Giustizia è quello che riforma la prescrizione. Nell’ambito degli interventi contro la corruzione non c’è dubbio che bisogna intervenire su questa materia con incisività, come sollecita anche il presidente dell’Autorità Raffaele Cantone”. Lo afferma il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, spiegando che “lo sforzo che stiamo facendo è quello di impedire che la prescrizione vanifichi le sanzioni per i reati anche dei cosiddetti colletti bianchi, cercando al contempo di rispettare il dettato costituzionale sul giusto processo. Dovremo poi integrare il nostro lavoro verrà con le indicazioni del governo, aspettiamo il consiglio dei Ministri convocato per approvare il nuovo pacchetto anticorruzione. Ricordo che fino ad oggi, e prima dell’emergenza di questi giorni, Governo e Parlamento hanno prodotto dei risultati introducendo il reato di autoriciclaggio e la riforma del 416ter sul voto di scambio politico mafioso. Ma ancora molto lavoro c’è da fare anche per riparare i guasti degli interventi legislativi sbagliati degli anni scorsi”.
“Mentre oggi papa Francesco nel suo messaggio per la conferenza sul clima, a Lima, chiede al mondo intero una risposta collettiva responsabile che superi gli interessi e i comportamenti particolari, per la prima volta questo appuntamento mondiale sull’ambiente invece di essere esclusivamente una Conferenza di faticosi negoziati per frenare il riscaldamento globale si trova davanti a due eventi epocali sul versante clima: il piano europeo di riduzione CO2 per il 2030 e l’accordo Usa-Cina sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Due novità recenti che vanno nella direzione auspicata da Bergoglio che testimoniano come il problema di preservare la salute del nostro pianeta superi ormai confini geografici e religiosi.
E in questa direzione anche l’Italia sta facendo la sua parte. Infatti, finalmente, Governo e Parlamento hanno fatto di questo tema il filo conduttore di una politica che guarda al contempo alla salute del clima e del territorio e allo sviluppo economico con interventi legislativi efficaci che fanno dell’ambiente il perno, e non più l’ostacolo o il vincolo, di uno sviluppo sostenibile del paese”. Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera Enrico Borghi
“Se l’Italia non è sprofondata nel baratro, lo dobbiamo a personalità come Napolitano”. Lo dichiara Ettore Rosato, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
“Non osiamo immaginare – continua Rosato - quale sarebbe l’immagine dell’Italia nel mondo nello sciagurato caso in cui un giullare come lui avesse avuto una qualche responsabilità”.
“L’Italia non sta affatto sprofondando e anzi, grazie al lavoro e alle riforme portati avanti dal governo e dalla maggioranza, ha compiuto dei passi importanti sulla strada della crescita, di cui nei prossimi mesi vedremo i frutti”.
Ddl delega in discussione in commissione è l’occasione per tutelare lavorati e volontari
“La discussione in corso in commissione Affari sociali sulla legge delega di riforma del Terzo settore è l’occasione giusta per mettere mano anche al sistema dei controlli, attualmente frammentati tra diversi enti o limitati solo agli aspetti fiscali. Occorre una autorità unica con veri poteri di controllo sull’intero settore, sul volontariato, sull’associazionismo, le imprese sociali e le cooperative che sia in grado di cogliere i segnali di situazioni a rischio. Vogliamo tutelare i tanti volontari e lavoratori, più di 4 milioni, impegnati ogni giorno in attività solidaristiche e dare a loro certezza che i delinquenti siano espulsi dal sistema”.
Lo ha detto Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e relatore della legge delega di riforma del Terzo settore.
Il filo conduttore degli interventi è stato proprio quello della violenza assistita in famiglia. A me è stato affidato l’intervento conclusivo su questo argomento quanto mai complesso: nella mia relazione ho sottolineato che il fenomeno della violenza sui minori non comprende solo la violenza subìta direttamente da bambini e adolescenti ma anche quella, non meno grave, alla quale alcuni di loro sono costretti ad assistere, spesso proprio tra quelle mura domestiche che dovrebbero garantire maggior protezione.
La violenza assistita, infatti, è da considerarsi a tutti gli effetti una forma di maltrattamento, perché obbliga il bambino o l’adolescente ad assistere ad atti di aggressività, abuso e violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale o economica contro altri membri della propria famiglia, genitori o fratelli, cioè contro persone di riferimento o comunque figure affettivamente significative.
In queste situazioni i più piccoli sono costretti a vivere in un ambiente domestico caratterizzato da aggressività e violenza, percependo il costante clima intimidatorio e il pericolo per la vittima a cui è legato affettivamente; questo, nel lungo periodo, aumenta il rischio della riproducibilità, ossia la tendenza a sviluppare comportamenti violenti in età adulta, assumendo la violenza come legittimo strumento relazionale.
Per questo ho già presentato alla Camera una mozione (http://bit.ly/1vEIhtW) per impegnare il governo ad adottare misure immediate per contrastare il fenomeno su più versanti (prevenzione, educazione, repressione); a predisporre un sistema di raccolta dei dati e di monitoraggio su questo fenomeno, a realizzare una campagna informativa per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, a favorire le buone pratiche già messe in campo da servizi, enti e associazioni antiviolenza per migliorare la consapevolezza educativa e l’assunzione di responsabilità da parte dei genitori (a partire già dai corsi di preparazione al parto e dai percorsi nascita) come fattori di prevenzione degli episodi di violenza ai danni di bambini e adolescenti.
“L’approvazione all’unanimità della Risoluzione che raccoglie le indicazioni della nostra Relazione sulla lotta alle mafie in Europa è un segnale importante della volontà del Parlamento di rafforzare e migliorare gli strumenti internazionali di contrasto delle organizzazioni criminali.
Le mafie non hanno confini ed hanno saputo sfruttare con grande spregiudicatezza e abilità le opportunità offerte dalla globalizzazione e lo spazio di libero mercato della Ue per moltiplicare i profitti delle attività criminali.
E’ necessario promuovere una maggiore convergenza tra legislazioni nazionali e l’Italia può offrire un contributo decisivo alla definizione di una strategia comune che faccia leva anche su nuovi strumenti, come la Procura antimafia europea.
Nella recente missione al Parlamento europeo abbiamo ribadito la necessità di alzare il livello di attenzione ai fenomeni di criminalità di stampo mafioso contrastando il rischio di rimozione e minimizzazione ancora diffusi nell’opinione pubblica europea. Abbiamo trovato attenzione e consapevolezza e registrato l’impegno sia del Presidente Schultz che dei presidenti dei gruppi parlamentari e il voto di oggi spero ci aiuti a passare dalle parole ai fatti.”.
“Un accordo che offre opportunità di crescita a tutti i soggetti coinvolti e per il quale dobbiamo lavorare affinché sia realizzato nel rispetto delle garanzie irrinunciabili per una trasparenza reale del processo negoziale” . Lo ha dichiarato il deputato Pd Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione Agricoltura, commentando le parole dell’europarlamentare Paolo De Caro, relatore permanente dell’accordo, in audizione in commissione.
Spiega Oliverio: “Dire sì al Ttip significa innescare la ripresa economica su entrambe le sponde dell'atlantico attraverso la semplificazione degli scambi commerciali, un’ eventualità da non perdere soprattutto in questo periodo di stagnazione economica generalizzata.
Ora dobbiamo porci l’obiettivo di preparare l’agroalimentare italiano a questa maggiore apertura commerciale tutelando i prodotti italiani senza abbassare gli standard alimentari né in termini qualitativi né ambientali. Voglio comunque ricordare che il sistema italiano è uno dei maggiori garanti in termini di qualità del prodotto e di ricaduta sulla salute dei consumatori”.
“Dobbiamo quindi lavorare – conclude Oliverio - per rendere il Ttip il più possibile trasparente. Su questo punto si sta rivelando fondamentale l’operato dell’europarlamentare De Castro che ancora ieri si è riunito con i maggiori leader europei per porre di nuovo al centro del confronto il tema rischi-vantaggi che il Ttip arrecherebbe all’Europa”.
“L’accordo con gli Usa è una opportunità per l'agroalimentare italiano, il Parlamento garantisce trasparenza e controllo democratico del processo negoziale”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della commissione Agricoltura Luca Sani (Pd) commentando le parole di questa mattina dell’europarlamentare Paolo De Castro, in audizione in commissione, sul rischio di un possibile ‘no’ da parte del Congresso americano al Ttip a favore dell'altro negoziato con Cina e Giappone.
“Voglio ricordare – ha dichiarato Sani - che il saldo della bilancia agroalimentare è nel complesso positivo per l’Europa (+ 6 miliardi) e caratterizzato da una continua crescita (+36% negli ultimi 10 anni). Il volume complessivo delle esportazioni europee ammonta oggi a quasi 17 miliardi di euro e tra le opportunità dell’accordo ci sono l’eliminazione di alcune barriere non tariffarie che frenano l’export europeo di vini, formaggi, carni, ortofrutta e olio di oliva.
Dobbiamo dunque puntare al buon esito di questo accordo. Buon esito che è legato a un fattore di trasparenza e controllo democratico del processo negoziale che sono garantiti dal presupposto che il negoziato sarà ratificato dal Parlamento europeo e dai singoli Parlamenti nazionali. Altra priorità da rispettare riguarda le etichettature. In questo senso le parole di De Castro sono state confortanti in quanto l’ Europa le difende. L'iter di riconoscimento, infatti, il complesso sistema di controllo e certificazione fino alle attività di tutela e vigilanza poste in essere sono attività che, oltre a salvaguardare il patrimonio agroalimentare nazionale e comunitario, offrono garanzie al consumatore. Allora, un passaggio cruciale all'interno dei negoziati transatlantici sarà proprio quello relativo al riconoscimento delle denominazioni, fondamentale per continuare a garantire a consumatori e produttori gli altissimi standard qualitativi europei. Come presidente della commissione Agricoltura della Camera – conclude Sani – da parte nostra ci adopereremo con determinazione affinché il nostro patrimonio di produzioni agroalimentari a denominazione d'origine e controllata sarà difeso e valorizzato all'interno dei negoziati”.
"Esprimo cordoglio all'ambasciatore palestinese a Roma, Mai Alkaila, per la morte del ministro Ziad Abu Ein, un ennesimo, gravissimo episodio di violenza avvenuto nel corso di una manifestazione di protesta in Cisgiordania. Spero che la Comunità internazionale pretenda chiarezza sulle responsabilità di questo assassinio che aggrava la tensione nei Territori occupati”.
Lo afferma Marietta Tidei, deputata Pd e membro della delegazione italiana all’Osce.
“Con la solita lucidità e saggezza il presidente della Repubblica Napolitano ci ha esortato a proseguire sulla strada delle riforme, confermandosi ancora una volta il baluardo più prezioso per l’Italia che vuole costruire, contro chi vuole solo distruggere”. Lo dichiara Alessia Morani, vicepresidente del gruppo parlamentare Pd.
“Il richiamo di Napolitano contro la violenza – spiega Morani – e il continuo tentativo di fermare i lavori parlamentari con metodi di tipo squadristico, toglie ogni alibi a chi utilizza il dibattito istituzionale non per far uscire l’Italia dalla crisi ma come pretesto per tentare di bloccare il cambiamento, con lo scopo di lucrare poi politicamente su un stallo. E’ per questo motivo - prosegue Morani - che il presidente Napolitano è diventato un bersaglio ossessivo delle offese volgari di Grillo: perché il Capo dello Stato è una garanzia per le riforme, e quanto più queste vanno avanti, tanto più Grillo rischia di sparire dalla scena politica”.
“Al presidente Napolitano rinnoviamo quindi la nostra gratitudine per il suo instancabile contributo al cambiamento del Paese. Grillo, invece, si rassegni. Il suo gioco al tanto peggio tanto meglio è destinato al fallimento”, conclude Alessia Morani.
“La priorità delle politiche migratorie deve essere la tutela e la salvaguardia della vita umana: è questo il messaggio che ci arriva oggi, giornata mondiale dei diritti umani, dal Rapporto dell’agenzia dell’Onu sulla protezione dei diritti dei rifugiati”. Così Paolo Beni, deputato del Partito Democratico commentando i dati dell’Unhcr presentati oggi.
“Si tratta di dati agghiaccianti -spiega - che fotografano chiaramente il fenomeno migratorio nel mondo, mostrandoci che per molte persone la salvaguardia dei diritti umani è un miraggio nonostante il diritto d’ asilo sia tra i quelli fondamentali sanciti anche dalla Comunità Europea. Notiamo che il numero di coloro che sono costretti ad abbandonare la loro terra d’origine per scappare da guerre e persecuzioni è in forte aumento. Infatti nel 2014, secondo questo Rapporto, sono 348 mila le persone nel mondo che hanno rischiato la loro vita in mare e la maggior parte di questi nel Mediterraneo ( 3.419 nel 2014). Dati sconcertanti ed inaccettabili che richiamano ad una responsabilità politica, la quale dovrebbe agire soprattutto sulle cause che inducono queste persone a scappare rischiando la vita. In secondo luogo, bisognerebbe garantire canali sicuri di ingresso ed accoglienza per togliere ai delinquenti i traffici delle vite umane. Purtroppo, le scelte degli Stati sembrano essere più orientate a presidiare i confini che a garantire canali di ingresso e accoglienza”.
Con Ralph Giordano viene meno una grande personalità del mondo della cultura, molto apprezzato in Germania e all’estero. La sua testimonianza di sopravvissuto alla Shoah e di narratore ha toccato i cuori di migliaia di persone. Figlio di una tedesca di famiglia ebraica e di un siciliano emigrato in Germania, con la sua stessa biografia Ralph Giordano rappresenta un monito contro il risorgere in Europa di estremismi basati sull’odio razziale. Estremismi che lui ha combattuto per tutta la vita, attraverso la sua opera di scrittore e di giornalista di successo”. Così Laura Garavini, deputata PD eletta nella Circoscrizione Estero-Europa.