“A Matteo Renzi la nostra solidarietà. Le minacce di morte che gli sono state rivolte sono un fatto di estrema gravità su cui non si può minimizzare. Mi auguro che la condanna sia unanime”.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
“I dati diffusi oggi dall'Ocse con il rapporto Education at a Glance dimostrano tutta l'urgenza della legge sulla parità salariale. Secondo l'indagine infatti, le laureate italiane guadagnano in media il 30% in meno dei loro colleghi uomini, un dato superiore alla media europea. Inoltre la differenza si amplia rispetto a quella fra diplomati, al 20%, rendendo questa disuguaglianza ancora più inaccettabile visto che aumenta all'aumentare dell'impegno e degli sforzi che le ragazze italiane compiono per studiare e trovare un impiego qualificato. Le clausole ottenute dal Pd nel Pnrr sono importanti per garantire l'occupazione femminile di qualità, ma non bastano. Occorre trasformare in legge quanto prima il testo sulla parità salariale già approvato all'unanimità in commissione Lavoro alla Camera, per consentire finalmente l'applicazione del principio di trasparenza e garantire le pari opportunità sul luogo di lavoro”.
Lo dichiara la deputata Chiara Gribaudo, della segreteria nazionale Pd.
“L’annuncio della vendita di Ast da parte di Thyssen al gruppo Arvedi rappresenta un passaggio significativo per tutto il sistema siderurgico italiano. Come Partito Democratico abbiamo seguito con attenzione l’evoluzione della situazione di Terni e crediamo che la solidità e la competenza del gruppo Arvedi nel settore acciaio siano una base importante per valorizzare e far crescere un’eccellenza italiana come Acciai Speciali Terni, tutelando occupazione e tecnologie. I dettagli del piano industriale ci daranno maggiori indicazioni in questo senso, ma ciò che oggi ci appare non più rimandabile e che chiediamo al governo è la stesura di un piano siderurgico nazionale che integri e razionalizzi gli sforzi in questo settore cruciale per la ripresa”.
Lo dichiara Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.
“Giorgia Meloni da leader politico, prima di parlare di rapporto rischio-benefici dei vaccini e loro autorizzazione, ha il dovere di assumere informazione da tecnici che conoscono i meccanismi regolatori dei farmaci così da evitare di generare confusione su una materia delicatissima in una fase decisiva della lotta al COVID 19. Per questo consiglio a tutti di ascoltare meno certi politici e leggere invece ciò che scrivono Aifa, Ema, il ministero della Salute e il vademecum dell'ISS contro le fake news sui vaccini dove si chiarisce che ‘il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza’”. Lo afferma l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.
“In più - conclude Lorenzin - si puntualizza che ‘con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all'immissione in commercio’. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall'Ema. Il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa EMA sul proprio sito ‘una autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità, e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala’. Il nemico è il virus, non certamente la scienza e i vaccini”
"Il capo della Lega sa annunciare solo barricate. A Milano iniziano a esserci barricate di dissensi contro di lui. Ha scelto un candidato inadeguato, balbetta sul green pass, minaccia contro ogni riforma. Beppe Sala vincerà e il PD sarà di gran lunga il primo partito. E così nelle altre grandi città. Non è difficile capire che il leader del Carroccio sta perdendo la testa".
Lo afferma la deputata del Pd Barbara Pollastrini.
“L’apertura del governo e l’orientamento favorevole a rivedere tra 15 giorni la capienza per gli spettacoli e manifestazioni sportive è un segnale di apertura e di ripresa verso la normalità. Alla luce dei dati epidemiologici sulla diffusione del virus e l’incremento della campagna vaccinale delle prossime settimane, l’allargamento del green pass aiuterà per il raggiungimento di questo obiettivo.
Insieme al grande tema prioritario della salute pubblica può rappresentare un incentivo la ripresa verso la normalità della fruizione della cultura e dello sport. Per questa ragione ritireremo i nostri emendamenti sull’ampliamento delle capienze, continuando a sostenere il governo nelle scelte che si presta ad adottare”. Lo dichiarano le deputate del Pd, Rosa Maria Di Giorgi ed Elena Carnevali, rispettivamente capogruppo Pd in commissione Cultura e Sport e in commissione Affari sociali di Montecitorio.
“Annunciando Bertolaso come suo vice, Calenda sceglie la persona che avrebbe dovuto essere il vero candidato della destra a Roma. Bertolaso non ha voluto essere candidato Sindaco per motivi personali ed è arrivato Michetti, come ripiego. Quella di Calenda è quindi una scelta politica chiara che sposta la sua proposta politica nettamente a destra. Ora non ci sono più equivoci possibili”. Così in una nota il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Morassut.
"Il quadro che emerge dal Rapporto Ocse “Education at a Glance 2021” sulle disparità di genere nel mondo del lavoro e dell’istruzione in Italia è particolarmente preoccupante. Persistono nel nostro Paese condizioni di insopportabile squilibrio per le donne sia per l’accesso al lavoro sia per le retribuzioni rispetto agli uomini, situazioni che, tra l’altro, si vanno a sommare agli altri elementi di diseguaglianza che la crisi sanitaria economica e sociale indotta dalla pandemia ha accelerato. L’Italia che, da presidente di turno del G20, ha promosso per la prima volta una conferenza sull’empowerment femminile, deve mettere in campo ogni sforzo progettuale che miri non solo ad un superamento di queste disparità ma soprattutto ad un cambiamento di paradigma per un nuovo modello di sviluppo che abbia al centro le donne. In questo senso fondamentale è il Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha individuato proprio nelle donne e nei giovani significative priorità: nei settori trainanti del Pnrr come green economy e digitale ci sono grandi opportunità che vanno colte sia sul piano della formazione che del lavoro. E’ un’occasione storica che l’Italia non può perdere".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
"La visita di oggi delle due capogruppo di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, è un segnale importante di un'attenzione forte da parte del PD che è arrivata in questi anni e continuerà ad arrivare nei confronti di tutto il Mezzogiorno e in particolare della città di Salerno. I Comuni saranno decisivi nella possibilità di utilizzare le risorse del NEXT GENERATION EU, attuando i tantissimi progetti di sviluppo del Pnrr. È bene avere alla guida dei nostri comuni figure istituzionali capaci, competenti, seri, capaci di utilizzare questa opportunità storica per ricostruire i nostri territori dopo la pandemia e rilanciare azioni essenziali come quelle rivolte alla cura delle persone. Grande attenzione quindi alle politiche sociali e grande attenzione al Sud. Speriamo che a Salerno continueremo ad avere un'amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Napoli che potrà a continuare a porre Salerno all'avanguardia sul profilo dell'attenzione e la cura delle persone, agli anziani, ai bambini, alle famiglie.
Lo afferma Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd.
“A Vicenza una consigliera paragona il green pass al passaporto nazista che attestava l’appartenenza alla razza. Salvini prenda le distanze da questi amministratori impresentabili”.
Così la deputata dem, Alessia Rotta, su Twitter.
"È legittimo avere un’opinione critica sull’uso del green pass quale strumento di prevenzione e tutela della salute dei cittadini in particolare dei più fragili. Legittimo è anche protestare se si è in disaccordo con le misure decise dal Governo, anche se è più discutibile se tali critiche arrivano da esponenti politici di forze politiche che stanno al governo e hanno ministri seduti in Consiglio dei ministri che votano a favore delle suddette misure. Ciò che però è intollerabile sono le affermazioni come quelle viste sui profili social della consigliera leghista veneta, Franca Mattiello, che paragona il green pass al certificato di purezza della razza che il nazismo, come il fascismo, chiedeva a chi voleva accedere ai pubblici uffici. È del tutto evidente che il delirio ha solo fini di propaganda, ma forse la consigliera non si rende conto del danno che produce nello svilire uno strumento del tutto legittimo sul piano costituzionale, che serve per tutelare la salute di tutti, a partire dai soggetti fragili che per ragioni di salute pregresse non possono vaccinarsi. È ora di smetterla di strizzare l’occhio a complottisti vari, No Vax. Ci salveremo dalla pandemia e risolleveremo l’economia solo quando ci sarà l’immunità di gregge e il green pass su questo ha un ruolo strategico”.
Così il deputato dem, Diego Zardini, commenta i post sui social della consigliera leghista veneta, Franca Mattiello.
“L’Anpi denuncia sui social la vendita, tramite siti internet, di oggetti che inneggiano e richiamano il fascismo. Invito le autorità competenti ad applicare la normativa vigente e a sospendere tali attività, che con evidenza sono contro le leggi dello Stato che vietano la propaganda e la diffusione di tale materiale. Credo, comunque, che dobbiamo anche lavorare in Parlamento per prevedere misure per renderla più cogente ed efficace. Contrastare l’apologia di fascismo significa difendere la democrazia e la libertà di tutti”.
Lo dichiara Andrea De Maria, parlamentare Pd, segretario d’Aula alla Camera.
“L'estromissione da agosto delle Grandi Navi dal Bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca è un passaggio fondamentale per iniziare a ripensare Venezia nel segno del lavoro e della sostenibilità. Ci sono voluti quasi 10 anni per raggiungere questo obiettivo. Il decreto individua un percorso per difendere il traffico crocieristico e l’home port in attesa dell'esito del concorso internazionale di idee per realizzare se sarà fattibile un terminal off-shore fuori dalla laguna. Il decreto fissa in 25 mila tonnellate la stazza massima delle navi che d’ora in poi potranno transitare in Bacino, individua le soluzioni provvisorie e le risorse per eseguire gli interventi necessari per costruire gli approdi temporanei e stanzia i ristori a favore delle imprese e dei lavoratori. È previsto un fondo complessivo di 35 milioni per il 2021 e di 22,5 per il 2022 e di 10 milioni per la Cassa integrazione 2021-2022. Il decreto assegna maggiori poteri al Presidente dell'Autorità Portuale, che diventa Commissario straordinario per la realizzazione degli approdi provvisori a Porto Marghera, con una dotazione di 157 milioni di cui 65 per gli interventi di adeguamento dei canali portuali, in particolare del Malamocco-Marghera”.
Così il deputato dem Nicola Pellicani, intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole del Gruppo Pd al decreto Grandi navi.
“Ma è evidente - aggiunge - che l’obiettivo principale resta il rilancio del porto, perché Venezia è il suo porto che va ripensato anche in vista del Mose, sebbene sulla conclusione dei lavori si addensano molte nubi. Cantieri fermi da mesi, Consorzio sepolto dai debiti e in concordato preventivo, con i dipendenti delle aziende collegate in Cig e altri che non percepiscono lo stipendio da mesi. Questo decreto, dunque, deve rappresentare un punto di partenza, un nuovo inizio, per un confronto sul futuro di una città patrimonio dell'umanità, stretta tra una pletora di commissari straordinari e un sindaco sempre alle prese con un conflitto di interessi mai chiarito, che pretenderebbe di fare contemporaneamente l'amministratore pubblico e lo sviluppatore immobiliare sulle aree di sua proprietà, contigue proprio agli approdi per le grandi navi oggetto del decreto. Su questo aspetto - conclude - il sindaco ha il dovere di chiarire, perché il conflitto di interessi è una cosa seria che implica una questione di etica politica e di qualità del governo”.
“Abbiamo chiesto al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini quali iniziative intenda adottare per ripristinare il collegamento marittimo Civitavecchia - Arbatax — Cagliari, e garantire il servizio di trasporto aereo in regime di continuità territoriale. La Sardegna tutta, ed in particolare quella meridionale, si ritrova infatti a vivere una situazione di grande difficoltà per quanto riguarda i collegamenti sia marittimi che aerei, con gravi disagi in merito alla mobilità e la libera circolazione. Il 12 e il 13 settembre, infatti, la Cin Tirrenia ha svolto l'ultimo viaggio lungo la tratta Cagliari Civitavecchia. A questo si aggiunge la messa in liquidazione della compagnia Air Italy, ex Meridiana, e il passaggio di consegne da Alitalia alla nuova compagnia Ita, con il rischio di vedere ulteriormente ridimensionati i servizi di trasporto aereo”. Lo dichiara Gavino Manca, deputato del Pd intervenendo in Aula per il Question time.
Nella replica Romina Mura, presidente della commissione Lavoro, ha espresso tutta la sua preoccupazione, perché “non si doveva arrivare ad una situazione di tale gravità, la quale restringe il diritto alla libera circolazione. Diritto fondamentale previsto dalla nostra Costituzione, il quale in Sardegna si traduce nella necessità di avere trasporti marittimi e trasporti aerei adeguati. E nonostante il Parlamento abbia sollecitato più volte a prendere in considerazione questo tema, siamo grave in ritardo. Impensabile che un diritto così importante sia negato da aspetti amministrativi, come gare andate deserte o passaggi societari. Noi – conclude Mura - continueremo a lavorare per far sì che, in tutti i provvedimenti in cui sia margine per agire, la continuità territoriale diventi un obbligo per lo Stato italiano”.
“Nel question time di oggi in Commissione Lavoro ho chiesto al Ministro del Lavoro le ragioni dei ritardi, lamentati da molti imprenditori, nel riconoscimento effettivo delle agevolazioni previste dalla legge di bilancio per il 2021 al fine di sostenere le assunzioni e le stabilizzazioni di giovani under 36 e donne lavoratrici”. Così in una nota il deputato Antonio Viscomi, capogruppo del PD in Commissione Lavoro. “Nella risposta odierna in Commissione la sottosegretaria Nisini ha segnalato che per quanto riguarda gli under 36 il Ministero ha notificato la richiesta di autorizzazione alla commissione Ue e che la Rappresentanza permanente ha anticipato proprio ieri l’esito positivo della verifica. Per quanto invece riguarda le agevolazioni per l’occupazione femminile la sottosegretaria ha evidenziato l’esistenza di ritardi per la complessità delle procedure ed ha comunque assicurato una forte azione del Ministero sul punto. Apprezzando l’impegno del Ministro del Lavoro - continua Viscomi - nel portare ad effettività l’importante previsione legislativa a beneficio dei giovani e sollecitando comunque il massimo impegno per quanto riguarda le agevolazioni relative alle donne, ho sottolineato quanto sia necessario per l’azione imprenditoriale potersi fidare ed affidare alle previsioni legislative. Non si tratta solo di assicurare la certezza del diritto ma anche e in questo caso soprattutto, la calcolabilità dei costi che per le imprese rappresenta un valore essenziale”.