“I fatti di questa settimana in Val Susa sono drammatici e preoccupanti. Queste violenze non possono essere tollerate. Come Gruppo del Partito democratico esprimiamo solidarietà, innanzitutto alle forze dell’ordine che sono impegnate quotidianamente in una attività faticosa per far rispettare le leggi di questo Parlamento. Solidarietà ai lavoratori delle imprese che ogni giorno vanno in un cantiere e vengono trattati come se fossero dei delinquenti, solo perché svolgono un lavoro per il quale sono pagati. Solidarietà agli amministratori dei comuni con le fasce tricolori, che in certi casi sono anche contrari in linea di principio all’opera, ma che garantiscono il funzionamento delle proprie istituzioni e il presidio della legalità sul territorio. Chiediamo che il governo si attivi per far sì che l’opera venga realizzata compiutamente anche nella tratta italiana, che deve essere ancora finanziata, e affinché la progettazione vada avanti. E’ l’unico modo, il modo migliore, per dire che questo Parlamento, questa Repubblica, non si piegano alla violenza”.
Così il capogruppo dem, Davide Gariglio, intervenendo in Aula alla Camera.
“L’ennesimo tragico episodio, il secondo in pochi mesi, avvenuto lunedì scorso nel carcere di Uta, ci obbliga a riflettere e ad intervenire sulla difficile situazione che vivono i detenuti. Per questo, sarebbe opportuno implementare le misure di supporto psicologico e di sicurezza delle carceri. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta, che ora più che mai mette in luce i problemi legati alla sicurezza del sistema penitenziario isolano, più volte denunciati da sindacati e associazioni, pertanto, con un’interrogazione ho chiesto alla ministra della Giustizia Marta Cartabia come intenda intervenire, al fine di garantire dei trattamenti umani negli istituti carcerari e come intenda bloccare l’aumento di suicidi e atti di autolesionismo che si consumano nelle carceri sarde”.
Lo dichiara il deputato dem Andrea Frailis, firmatario di un’interrogazione alla ministra della Giustizia riguardo la delicata situazione nelle carceri sarde, messa in luce dai recenti episodi di suicidio.
La mozione sull’infanzia appena approvata alla Camera, frutto del lavoro dei deputati democratici Lattanzio e Siani e dell'intergruppo Infanzia, vuole essere un vero progetto politico, rappresenta una visione della politica, uno sguardo verso il futuro e ha l’ambizione di proporre un nuovo modello di sviluppo sociale, economico e culturale per il nostro paese.
L’ha detto tra l’altro nella dichiarazione di voto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani.
“La proposta di legge di forze del centro-destra per mettere sotto inchiesta la magistratura è semplicemente irricevibile. Perché incostituzionale, perché lesiva dell’indipendenza di un altro potere dello Stato. E perché riporta indietro di oltre venticinque anni le lancette dell'orologio del dibattito politico.
Così il deputato del Partito democratico Walter Verini, membro della commissione Giustizia.
“Sarebbe un gesto di buon senso quello di ritirarla e concentrarci, insieme, sulle riforme del processo penale e civile, per una giustizia efficace e rapida. E su quella del CSM - conclude Verini - anche per contrastare il correntismo carrierista che ha colpito la credibilità della Magistratura”.
E’ stata finalmente approvata dalla mozione sull'infanzia, a prima firma Lattanzio, concernente iniziative in materia di definizione del Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza e ulteriori misure in campo educativo ed economico a favore dei minori. La mozione, frutto del lavoro dell’Intergruppo Parlamentare ‘Infanzia e Adolescenza’ (nato l’anno scorso con la volontà di puntare un faro sulle condizioni di vita di bambini e adolescenti durante la pandemia) è stata presentata a novembre 2020 ed è poi diventata una mozione di maggioranza, con una nuova formulazione: salgono a 22 impegni per il Governo in vista della riscrittura del PNRR. L’intergruppo, durante gli scorsi mesi, ha coinvolto oltre 200 realtà del Terzo Settore che si occupano di queste tematiche.
La mozione dunque chiede al governo di realizzare all’interno del PNRR un vero e proprio Piano Infanzia straordinario, che si affianchi a quello biennale nazionale che sarà presentato a breve. Un capitolo strutturato, all’interno del Piano, con prospettiva ampia, che non guardi solo alle competenze della famiglia ma comprenda tutto ciò che riguarda i bambini, con uno sguardo a 360 gradi, dalla scuola all’educazione, dai primi mille giorni allo sport alla legalità. Quindi la realizzazione di un piano nazionale asili nido finalizzato a garantire l’accesso a tutti i bambini da 0 a 3 anni, realizzando le necessarie e adeguate strutture, soprattutto nel Sud, e prevedendo un conseguente piano di assunzione di personale qualificato e l'istituzione nelle scuole di sportelli di ascolto psicologico nell’ambito del patto educativo scuola-genitori. Ancora: iniziative che incentivano, anche mediante contributi economici, la pratica sportiva di bambini e ragazzi e l’inclusione in tutte le politiche sociali ed educative rivolte ai ragazzi e le loro famiglie di percorsi di prevenzione non repressiva della criminalità organizzata ed educazione alla legalità. “La pandemia ha messo in evidenza la fragilità del nostro sistema di welfare che spesso non è stato in grado di fronteggiare le aumentate necessità delle famiglie, esposte ad un crescente impoverimento economico. La pandemia può però rappresentare un’occasione unica e irripetibile per correggere definitivamente le diseguaglianze e dare le stesse opportunità a ogni bambina e a ogni bambino, a prescindere dal luogo di nascita - spiegano i deputati Paolo Lattanzio e Paolo Siani - Noi stiamo chiedendo di modificare l’approccio al tema infanzia, passando da un atteggiamento quasi caritatevole e marginale a un’azione organica e di lungo periodo. Non vogliamo solo progetti o bonus ma politiche per l’infanzia, politiche di sviluppo”. “Ora il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ci dà la straordinaria possibilità di investire un’enorme quantità di risorse. L’investimento sull’infanzia è certamente quello più altamente produttivo”, concludono i deputati.
Così in una nota i deputati Paolo democratici Lattanzio e Paolo Siani.
“Il Partito democratico ritiene indispensabile e non più rinviabile la realizzazione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Va recuperato un grave ritardo e ci siamo adoperati a tal fine nell’azione di governo anche del precedente, grazie in particolare al prezioso lavoro dell’ex sottosegretario Morassut. La prima fase si è conclusa con la fondamentale pubblicazione della Carta ed ora interveniamo con questa mozione sulla seconda fase a cui vogliamo dare un indirizzo preciso: che si faccia presto e bene.
Nella mozione di maggioranza sono state inserite le proposte del Pd che voglio sottolineare: favorire il massimo grado di coinvolgimento delle comunità locali nella fase delle consultazioni; integrare i requisiti delle linee guida con ulteriori criteri legati ai temi della mobilità e dell’accessibilità infrastrutturale per i materiali inquinanti e raccomandare massima attenzione per i territori dai valori paesaggistici, culturali ed agricoli; promuovere un’adeguata campagna d’informazione anche di ordine tecnico che consenta di rendere conosciuto il dettaglio delle operazioni fin qui realizzate da Sogin e per quelle che seguiranno.
Siamo di fronte ad una scelta decisiva per l’ambiente, per la transizione ecologica. Attualmente rifiuti radioattivi presenti in Italia sono stoccati in una ventina di siti provvisori che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo, oltre ad altre strutture di stoccaggio che detengono rifiuti radioattivi. Non è più possibile questo. Il deposito nazionale è indispensabile per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e del loro smaltimento.
Insieme al deposito nazionale sarà realizzato il parco tecnologico, un centro di ricerca aperto a collaborazioni internazionali dove svolgere attività nel campo energetico della gestione dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile. Per la prima volta in Italia la localizzazione di una grande opera avviene mediante una procedura di dibattito pubblico basata su un processo di coinvolgimento dei territori con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione condivisa con le comunità locali grazie a informazione e trasparenza. Dobbiamo rassicurare i cittadini mai più ecomafie, mai più criminalità sui rifiuti radioattivi ma piuttosto un percorso serio, rigoroso di una classe di governo, dirigente che sa fare presto, bene e in maniera pulita”. Lo ha detto in Aula la deputata del Pd, Stefania Pezzopane, dichiarando voto favorele del Pd alla mozione di maggioranza sui rifiuti radioattivi.
“Il calo delle nascite è un problema presente in Italia da molto tempo, che si è ulteriormente aggravato in questo anno di pandemia. Noi siamo convinti che l'assegno unico universale, che il Pd ha proposto ed è riuscito a far approvare, debba essere salutato con molto favore perché può contribuire a invertire la tendenza. Certamente le curve demografiche non si invertono in un giorno, e hanno motivazioni che vengono da lontano, ma il costo dei figli ha un'incidenza importante nelle scelte delle coppie, e l'assegno unico può essere uno degli strumenti per rimuovere gli ostacoli di natura economica”.
Lo dichiara Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali, intervenendo ai microfoni di Radio Immagina, la radio del Partito democratico.
“L’assegno unico - ha proseguito l'esponente dem - rappresenta anche un riordino rispetto agli otto strumenti precedenti, permettendone un accesso più semplice e chiaro. Inoltre, non essendo un bonus ma una misura universale permette di superare le disuguaglianze attuali garantendo che nessuno possa venire escluso”.
“L’obiettivo è staccare il primo assegno unico per i figli a luglio 2021, noi ci contiamo e lavoriamo per approvare i decreti attuativi e la clausola di salvaguardia per evitare che nel conteggio delle otto misure precedenti qualcuno abbia a perderci, staremo inoltre attenti affinché non sia penalizzato il secondo percettore di reddito del nucleo familiare. Aggiungo - conclude Carnevali - che l’altro pilastro delle nostre politiche per la natalità è quello di investire nelle infrastrutture sociali e nei servizi, nell’occupazione femminile, e favorire tutti quegli strumenti, ad esempio incrementando i posti degli asili nido, i servizi 0-6, che servono a non mettere le donne nella condizione di dover scegliere tra lavoro e cura dei figli”.
"Il Governo nel garantire all'Uefa una presenza di pubblico in sicurezza per almeno il 25% di capienza dello stadio Olimpico di Roma, conferma un evento come gli Europei di calcio, importante vetrina per il nostro Paese e per lo sport italiano più popolare. Segnale positivo".
Lo scrive su Twitter il deputato del Pd Andrea Rossi, componente della commissione Cultura della Camera.
Lo sforzo che governo e Parlamento hanno posto in essere con l'impegno di forti risorse per assicurare continuità a occupazione e produzione, è risultato determinante ma ancora non risolutivo per il sostegno e il rilancio del settore dell'acciaio e per la ripresa della produzione dell’impianto ArcelorMittal di Taranto, asset fondamentale per il settore e per le filiere italiane che fanno uso dell’acciaio.
Domani, durante il Question time, chiederemo al ministro Giorgetti quali azioni il governo intenda mettere in campo per assicurare una produzione ambientalmente sostenibile dell'acciaio a Taranto, e il pieno rilancio della siderurgia nazionale.
“Positiva la risposta della sottosegretaria Ascani e bene l’ammontare complessivo delle risorse che a regime saranno disponili per il settore fieristico nazionale, sia allocate nel passato, sia allocate nel Decreto Sostegni, che vanno oltre il mezzo miliardo di euro. Di fronte a questo, però, permane rilevante la possibilità di derogare al regime ‘de minimis’ nell’ambito degli aiuti di Stato, anche se è positiva la possibilità di una prima risposta sui costi fissi da parte di Simest sino a 10 milioni a fondo perduto. La questione apre in ogni caso un tema fondamentale per sostenere la nostra filiera e preservarla anche da una concorrenza intra-europea che potrebbe diventare scorretta. Importante, ad esempio, il caso della Germania, dove i nostri principali concorrenti del settore riceveranno 642 milioni di euro a fondo perduto entro il 31 giugno, derogando appunto il ‘de minimis’, in ragione di quanto contenuto nella stessa normativa europea in relazione agli ‘eventi eccezionali’, riconoscendo la pandemia da Covid-19 come calamità naturale. Appare, inoltre, importate definire una data attendibile per la ripartenza del settore”.
Così il capogruppo dem in commissione Attività produttive alla Camera, Gianluca Benamati, rispondendo alla sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico, Anna Ascani, in occasione del question time sull’interrogazione di cui è primo firmatario.
"L’ approvazione della legge di conversione del decreto legge di modifica delle modalità di svolgimento dell'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense è la
migliore delle risposte a quei ventiseimila giovani professionisti che attendono da mesi di potere provare completare il loro percorso formativo.
Nel ringraziare il Ministro Cartabia per la sensibilità mostrata nel volere porre un rimedio, concreto ed immediato, ad una ingiustizia che si protraeva da troppo tempo, a nome del Partito Democratico mi auguro che tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, vogliano continuare ad affrontare i temi della giustizia con la capacità di sintesi che si è concretizzata in occasione del provvedimento odierno, elevando il confronto su questioni fondamentali come quello della necessaria riforma del processo civile e penale a meri confronti di merito, scevri da tatticismi e beceri tentativi di speculazione politica. Solo se sapremo avere questo approccio, la Giustizia diventerà uno dei motori della ripartenza dell’Italia nel dopo pandemia".
Cosi il deputato del Pd Carmelo Miceli, componente della commissione Giustizia e Antimafia, a margine dell'intervento in Aula sulla riforma dell'esame per l'accesso alla professione forense.
“Non si è mai vista una commissione di inchiesta parlamentare con il compito di indagare su un altro potere dello stato. Il Parlamento non può fare un'indagine sul lavoro fatto dalla magistratura in questi anni, come invece stanno ora proponendo alcune forze politiche del centrodestra in commissione Giustizia e Affari costituzionali, chiedendo di calendarizzare le loro proposte di legge che vanno in questa direzione. A meno che Forza Italia, Lega e FdI non vogliano che deputati e senatori rifacciano i processi dell'ultimo ventennio. Tutte le commissioni di inchiesta parlamentare hanno svolto approfondimenti su avvenimenti o fenomeni specifici, ma mai sull'attività svolta da un altro potere dello Stato. Sarebbe allora il caso che i partiti della destra abbandonassero questa iniziativa, che diversamente rischierebbe di diventare solo uno strumento per provare a condizionare la magistratura. Alle forze di centrodestra mi permetto di ricordare, sommessamente, che qua siamo in Italia non in Ungheria. Da noi la magistratura è indipendente dal potere politico”.
Lo dichiara il deputato democratico Michele Bordo, componente della commissione Giustizia.
Intervista a LaStampa.it di Beatrice Lorenzin, ufficio di presidenza gruppo Pd
“L’istituzione di un gruppo multidisciplinare di coordinamento centrale, nazionale o regionale, che orienti gli interventi di salute mentale, predisponendo progetti e programmi coerentemente ai bisogni della popolazione e all’andamento della diffusione delle epidemie sul territorio nazionale. È soprattutto cruciale oggi più che mai, tenere in considerazione i bisogni dei bambini e degli adolescenti in ogni dibattito o decisione di adozione di misure restrittive, secondo il principio ‘non per noi, ma con noi’. La ricerca dice che alti livelli di stress e isolamento influenzano il loro sviluppo psico-fisico, più su chi vive situazioni di povertà economica, sociale, educativa. Un bambino su sei in Italia ha un probabile problema di salute mentale”. Così l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, in un'intervista su Lastampa.it, che sul tema centrale della salute mentale dei cittadini e dei bambini in periodo Covid “sta combattendo in Parlamento una vera e propria crociata”, presentando, insieme ad altri colleghi, una risoluzione, a prima firma On. Siani, sulla neuropsichiatria infantile e chiesto la calendarizzazione di una mozione in Aula sulla salute mentale di adulti e bambini.
“Dobbiamo prepararci a combattere una seconda pandemia nascosta – spiega Lorenzin - quella della salute mentale. Dobbiamo mettere la salute fisica e mentale dell’infanzia e dell’adolescenza al centro delle politiche socio-sanitarie del paese e dei singoli territori, coinvolgendo neuropsichiatri infantili, psicologi, servizi educativi e sociali, il terzo settore e i pediatri. Dobbiamo rafforzare la medicina territoriale di neuropsichiatria e quella preventiva, a partire dall’ambulatorio del pediatra di famiglia, orientare i servizi sui bisogni di salute mentale dei giovani, incrementare il numero di posti letto per la neuropsichiatria infantile per potenziare la risposta ai casi acuti e più gravi di tipo neuropsichiatrico con la possibilità di ricovero in centri specialistici. Dai disturbi alimentari ai problemi del linguaggio, del comportamento, l’offerta è troppo differenziata tra regioni e tra nord e sud”.
“Chiediamo al governo – continua la deputata Pd - un piano strategico sulla salute mentale con interventi mirati, da quelli sanitari a quelli di potenziamento delle reti sociali specie per i giovani, finanziati con degli stanziamenti ad hoc del fondo sanitario e con degli investimenti sulle regioni, con una misurazione puntuale degli interventi fatti. Chiediamo prevenzione, intercettazione del disagio e della malattia, formazione del personale non solo sanitario, ma anche la scuola e le reti assistenziali, incentivi alla telemedicina, tele psichiatria. Vanno aumentati i fondi stanziati sulla ricerca in salute mentale ma anche sulla parte neuropsichica, del long covid, e potenziate le reti di assistenza e di urgenza. Altro tema è l’osservatorio sui suicidi, fenomeno di grande allarme che va monitorato.
“Ma è soprattutto importante– conclude l’ex ministro Lorenzin – lavorare sui dati giovanissimi ,perché la loro raccolta sulla salute mentale è frammentata e in molti casi ferma al 2018, noi ad ora facciamo delle indagini epidemiologiche e degli interventi in base a dati difficili da raccogliere e molto
Si è svolto oggi in video conferenza l'incontro tra i rappresentanti di Fai Cisl, Fai Cgil, Uila Nazionale e una delegazione del Gruppo del Partito Democratico della Camera dei Deputati
Alla riunione a cui hanno partecipato Debora Serracchiani e Piero De Luca, rispettivamente presidente e vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Susanna Cenni, responsabile Politiche Agricole della Segreteria nazionale del Pd e Antonella Incerti, capogruppo dem in commissione Agricoltura della Camera, è stato sottolineato come il tema del lavoro in agricoltura sia strategico per la transizione ecologica del Paese e come abbia contribuito a garantire approvvigionamenti continui al nostro Paese durante la pandemia. Nonostante questo i lavoratori agricoli sono ad oggi esclusi da bonus ed ammortizzatori. Il Partito Democratico, che aveva già manifestato la sua vicinanza alla mobilitazione dei giorni scorsi, ha ribadito il suo impegno per sostenere emendamenti depositati dal Gruppo Pd al Senato che intervengano sui lavoratori ad oggi esclusi da ogni forma di ammortizzatori. La proposta di non escludere il lavoro agricolo dal sistema di ammortizzatori sociali universali è attualmente all'esame della commissione Lavoro di Montecitorio.
E’ stata poi ribadita l’attenzione complessiva del Pd nei confronti dell’agricoltura, considerata un settore determinante per l’economia e per la tutela ambientale e alimentare del Paese. A tal fine, sarà fondamentale che il Pnrr contenga investimenti strategici per modernizzare e rafforzare il comparto agricolo, della pesca e forestale. Sarà poi importante che la clausola sociale sia ripresa anche dal Piano strategico nazionale. Le sigle presenti hanno posto il problema del rinnovo del contratto, ringraziando gli esponenti del Pd per la vicinanza dimostrata.
"Le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente dell'Anci Sicilia, certificano l'emergenza nell'emergenza. L'emergenza e la disorganizzazione burocratica dentro la crisi pandemica. Sono la cartina al tornasole del fallimento della gestione commissariale della sanità da parte del presidente Musumeci. Ogni giorno che passa con Musumeci commissario è un danno, un pericolo per i cittadini siciliani". Lo afferma il deputato siciliano del PD Carmelo Miceli, commentando le dichiarazioni di Leoluca Orlando sulla richiesta giunta al sindaco da parte dell'azienda sanitaria di comunicare i deceduti per Covid.