Dichiarazione di Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in Commissione Cultura e Istruzione
Nonostante la pandemia, con tutto quello che ha comportato, abbiamo lavorato molto per rivoluzionare il mondo della scuola secondo gli indirizzi indicati dal Pnrr. Lo abbiamo fatto confrontandoci innanzitutto con le parti sociali, perché queste riforme cambiano il volto della formazione e con il coinvolgimento degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie”. Così Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo del Pd in commissione Cultura e Istruzione nella dichiarazione “favorevole” del suo gruppo al voto di fiducia sul decreto riguardante l’attuazione del Pnrr. “Un decreto di grande rilievo – ha proseguito Di Giorgi- perché contiene misure significative per l’attuazione del Pnrr”. Per la parlamentare Dem , “la conoscenza e i saperi faranno la differenza nei nuovi assetti del mondo globalizzato. Preparare le nuove generazioni secondo tale prospettiva è un dovere e un compito ineludibile per un governo e per la maggioranza che lo sostiene”. “Le riforme che qui trattiamo – ha continuato Di Giorgi- sono quelle relative al reclutamento e alla formazione degli insegnanti , l’istituzione della scuola di alta formazione e ancora la riforma del reclutamento nell’Università e la definizione di nuovi assetti per il preruolo, sempre nell’Università. Queste riforme – ha concluso Di Giorgi- devono condurre a una scuola di qualità. Quello che noi democratici abbiamo nella testa e che continueremo a perseguire è una scuola che deve essere basata sui principi dell’inclusione e dell’uguaglianza, con particolare attenzione al benessere psicofisico ed educativo degli allievi con disabilità e degli alunni con bisogni educativi speciali. Lo scopo della nostra scuola è quello di includere e non espellere , non dobbiamo mandare via i ragazzi, non vogliamo più l’abbandono scolastico , ma dobbiamo viceversa dedicarci a loro e quindi mettere a punto strumenti che sappiano rispondere a queste nuove esigenze. E Il Pd continuerà a chiedere le necessarie risorse per la retribuzione dei nostri docenti che ancora hanno uno stipendio inferiore del 13 per cento rispetto ai loro colleghi europei. Così come vogliamo che venga ripristinata per sempre la card dei docenti.”
“Domani in Aula per il question time chiederemo alla ministra per le Disabilità Erika Stefani di aggiornarci sullo status attuale dell’iter degli atti necessari per le risorse aggiuntive previste per gli anni 2021 e 2022, relative agli interventi a tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico e in generale per le risorse previste nell’ultima legge di bilancio a favore delle persone con disabilità.
Le risorse stanziate risultano necessarie per un incremento dei servizi e dell’assistenza nei confronti delle persone con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie specialmente dopo due anni di pandemia che hanno messo a dura prova la tenuta del sistema sociale e sanitario del nostro Paese. Chiederemo alla ministra, vista la gravità della situazione, di accelerare tale iter.”
Così in una nota del Gruppo dei deputati Pd.
“Il Decreto Aiuti è un provvedimento fondamentale per sostenere famiglie e imprese rispetto alle difficoltà del caro bollette ed energia. Abbiamo accettato l'utilizzo di oltre 6 miliardi di euro dal Fondo di Sviluppo e Coesione destinato al Sud per finanziare le esigenze dell’emergenza, con l'impegno tuttavia della ministra Carfagna affinché quei fondi fossero restituiti al Mezzogiorno già a partire dalla prossima Legge di Bilancio. In questo contesto, chiediamo però al Governo e in particolare alla ministra Carfagna di tendere la mano alla proposta del Pd e dare parere favorevole all’emendamento a prima firma Navarra per derogare al definanziamento delle opere in caso di pubblicazione degli atti di gara entro i termini previsti per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti. Non possiamo permetterci di perdere ulteriori risorse destinate al Mezzogiorno”.
Così i deputati dem, Piero De Luca, Ubaldo Pagano e Pietro Navarra.
“Dal risultato amministrativo emerge che il Partito democratico è il primo partito in Italia e perno di un campo di centrosinistra che, se unito intorno a programmi credibili di governo del territorio e candidati seri, è pienamente competitivo rispetto al centro destra. Lo abbiamo verificato in tutto il Paese, al Sud ma anche al Nord, in linea peraltro con un trend positivo che riscontriamo sin dalle ultime elezioni amministrative dello scorso autunno e che dimostra la capacità di ricostruire un rapporto, un dialogo e una sintonia con le nostre comunità. Oggi abbiamo una responsabilità ancora maggiore: continuare ad impegnarci con attenzione, determinazione ed umiltà per offrire ai nostri cittadini una proposta politica credibile di governo del Paese, in vista delle prossime elezioni politiche. Dobbiamo farlo partendo però dalle idee, dai contenuti, prima ancora che dalle sigle. Per questo, dobbiamo impegnarci da subito per definire un programma - che punti innanzitutto sull’agenda sociale, sul lavoro, sulla lotta alle diseguaglianze, sulla sostenibilità ambientale, sul rispetto dei diritti e sull’europeismo – intorno al quale aggregare e unire, senza veti di sorta, tutte le forze progressiste e riformiste che si riconoscono in un’idea di Paese del futuro alternativa a quella sovranista del centro destra”.
Lo dice Piero De Luca, vicepresidente Pd alla Camera, intervenendo a Coffeebreak su La7.
Insopportabile precarizzazione del lavoro soprattutto per i giovani, inflazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie, salari per milioni di lavoratori che non tutelano dal rischio povertà: il Paese è alle prese con una difficile crisi accentuata dalla guerra scatenata da Putin che sta arrestando la ripresa economica e provocando un generale innalzamento dei prezzi, da quelli energetici agli alimentari. Occorre affrontare questa grande questione sociale con determinazione, proposte radicali, rapidità. E’ questa la direzione di marcia del Pd e bene ha fatto il segretario Letta ad impegnare il partito su un’agenda sociale che, partendo da una massiccia riduzione della pressione fiscale sulle retribuzioni che intervenga già entro l’anno così da far arrivare nelle tasche dei lavoratori una mensilità aggiuntiva prima del 2023, aggredisca queste questioni sottraendole all’uso strumentale delle forze populiste interessate a cavalcare disagio e rabbia ma non a trovare soluzioni.
“Voglio esprimere la mia solidarietà al vice segretario regionale del Pd Lazio Enzo Foschi e a Marco Ricci, coordinatore dei circoli Sanità del Lazio, aggrediti via social dai no vax per aver portato la loro solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dello Spallanzani. Noi non arretreremo di un passo a difesa della salute di ognuno e della collettività, al fianco di chi è impegnato contro il Covid. Enzo e Marco siamo con voi”. Così la deputata democratica Cecilia D’Elia, portavoce della Conferenza delle donne democratiche.
“Il centrosinistra, con la vittoria di Jesi che si aggiunge a quella di Fabriano, porta a casa le città simbolo di questa tornata amministrative nelle Marche. Due vittorie sbocciate grazie all’unità delle coalizioni che hanno saputo mettere in campo progetti di governo riconoscibili e inclusivi. Il PD, che non governava nessuna delle due città, ha avuto il merito di stimolare e accompagnare la crescita dei rispettivi processi, come dimostra anche il risultato che ha ottenuto nel voto sulle liste. E’ una bella e forte iniezione di fiducia per il futuro. Da qui, con il PD e con tutto il centrosinistra, può partire il lavoro per tornare al Governo di una Regione che non può restare nelle mani delle destre.”
Così in una nota il Commissario regionale del Pd, Alberto Losacco.
"I ballottaggi hanno sancito una grande vittoria del Partito Democratico e del campo largo del Centrosinistra. Le belle vittorie di Parma e Piacenza, dopo i successi a Budrio e Riccione, ci dicono di uno straordinario contributo dell'Emilia-Romagna a questo risultato".
Così Andrea De Maria, deputato Pd e Segretario d’Aula della Camera dei Deputati.
“Servono risorse permanenti, quindi un forte impegno nella prossima legge di bilancio per rendere strutturali e garantite nel tempo le risorse necessarie a sostenere le riforme che stiamo approvando, ossia il reclutamento e la formazione degli insegnanti”. Lo ha detto, intervenendo in Aula sul dl Pnrr bis, Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.
“Serve forte attenzione - ha aggiunto Di Giorgi - anche al rinnovo del contratto di lavoro degli insegnanti. Chiediamo loro molto in termini di formazione e acquisizione di competenze in questo decreto, ma la formazione è a spese del docente, con un vulnus evidente che incrina tutto il sistema".
“Dobbiamo valorizzare la categoria degli insegnanti, a partire dalle loro retribuzioni, inferiori del 13% rispetto ai loro colleghi in Europa. Qualità e riconoscimento di ruolo, perché il modello di scuola che stiamo disegnando possa essere all'altezza delle aspettative dei nostri docenti, dei giovani e delle famiglie. Su questi fronti proporremo alcuni ordini del giorno e nello stesso tempo garantiamo, come Partito democratico, il nostro impegno in legge di bilancio”, ha concluso la deputata dem.
Dichiarazione di Alessia Rotta, deputata Pd
“Siamo molto soddisfatti come Pd per quello che abbiamo fatto a Verona: un grande lavoro di coalizione, un grande lavoro di Damiano Tommasi. Un risultato straordinario che già dal primo turno aveva indicato una tendenza chiara perché la proposta del sindaco uscente Sboarina è stata sonoramente bocciata. Sia chiaro: una vittoria di Tommasi e del Pd e una sconfitta di Giorgia Meloni perché Sboarina era il suo sindaco.
Ma il Pd e il centro sinistra sono andati bene anche in altre città del Nord, come Lodi e Monza e questo dimostra che il Nord diventa contendibile.
Il centrodestra è andato male anche dove si è presentato unito. Nel nostro caso la differenza l’hanno fatta i candidati, la coalizione: i cittadini sanno distinguere tra chi pensa a loro e chi alle beghe, ai tatticismi e alle rese dei conti interne come sta accadendo nel centro destra. Molte questioni personali e poca proposta politica.
A Verona, Tommasi ha vinto insieme al Pd che , ricordo, è il primo partito uscito da queste elezioni. C’è un’indicazione chiara: queste elezioni le vince il Partito Democratico che è il perno del centro sinistra. Il Pd è stato tra i federatori del progetto di Damiano Tommasi sindaco che è certamente un civico e questo ha costituito un fattore ulteriore per convincere le persone che hanno rifiutato il campo immobilista dove sono stati costretti a vivere per 15 anni. Hanno scelto -a Verona e in tutta Italia- chi ha parlato di cose concrete alle persone. Anche cosi si ricostituisce la fiducia nella politica. Con parole giuste e convincenti”. Lo ha detto Alessia Rotta, deputata Pd, a L’Aria che tira Estate, su La7.
Dichiarazione di Walter Verini, deputato Pd e membro delle Commissioni Giustizia e Antimafia
“E' doveroso che anche la Camera, nel giorno nel quale ricordiamo la strage di Ustica, esprima la propria vicinanza ai familiari delle 81 vittime e alla presidente della associazione, Daria Bonfietti, che da tanti anni anni, anche da parlamentare, si è battuta per il definitivo accertamento della verità”. Così il deputato del Pd Walter Verini, intervenendo stamane in Aula. “Noi sappiamo – ha aggiunto Verini- quello che accadde quella notte del 27 giugno 1980. Sopra Ustica volava un Dc9 dell'Itavia, sotto il quale c'era, nascosto, un Mig libico. Quattro aerei cercarono di abbattere quel Mig, dove sospettavano ci fosse il leader libico Gheddafi. Presero invece il Dc9 dell'Itavia, il cui relitto si può vedere oggi al Museo della Memoria di Bologna . Noi dunque sappiamo quel che accadde – ha concluso Verini- abbiamo visto i tracciati e tuttavia manca un “timbro”: alcuni paesi alleati debbono dire cosa esattamente accadde quella notte e quali erano gli aerei e di quali paesi, anche se è noto, e ne sanno qualcosa gli Stati Uniti , la Francia , la stessa Libia e anche l'Italia. Una storia molto brutta, una ferita ancora aperta” . Per il parlamentare Dem, “occorre riaffermare, in questa giornata, l'impegno affinchè il governo italiano aiuti a mettere questo timbro di verità su quella strage e convinca i paesi amici e alleati a disvelare tutto, perchè Ustica è una ferita ancora aperta e fintanto che non sarà fatta piena verità quella ferita non si chiuderà.”
"Questa mattina ho partecipato a Bologna alla cerimonia per il 42esimo anniversario della strage di Ustica con le istituzioni bolognesi e dell'Emilia-Romagna e con l' Associazione dei familiari delle vittime. Tutti coloro che ricoprono ruoli pubblici sentano il dovere di essere al fianco dei familiari delle vittime. Per il loro diritto alla verità ed alla giustizia e perché l'atto di guerra che ha ucciso 81 innocenti, che viaggiavano sul DC9 Itavia, ha rappresentato un'inaccettabile violazione della nostra sovranità nazionale. Come gravissima è stata una lunga storia di depistaggi che hanno allontanato la ricerca della verità.
Sinceramente sconcerta vedere ancora oggi riproporre la tesi della azione terroristica.
Ora la priorità è chiara: agire in sede internazionale per avere, da paesi amici dell'Italia, tutte le informazioni in loro possesso. Una iniziativa che sarebbe resa più forte da una volontà comune di tutte le istituzioni e le forze politiche".
Così Andrea De Maria, deputato PD e Segretario di Presidenza della Camera.
“Stamattina la morte di un altro immigrato in provincia di Foggia per l'incendio delle baracche in cui dormiva. Da parlamentare e da cittadino mi vergogno per questa ennesima tragedia. Insisto da anni perché quelle baraccopoli fatiscenti e senza servizi minimi essenziali vengano smantellate per assicurare agli immigrati, che ogni giorno lavorano nei nostri campi, condizioni di vita diverse. Ma continua a non succedere nulla. Aumentano purtroppo solo i numeri di questa strage silenziosa. Non so davvero cosa debba ancora succedere perché le istituzioni intervengano per cancellare questa vergogna”. Lo dichiara Michele Bordo, deputato e responsabile Mezzogiorno Pd.
La guerra contro l’Ucraina, la propaganda del Cremlino e il “caso Italia”
Presentazione del report “Disinformazione sul conflitto russo-ucraino” a cura di FIDU e ODF
Domani 28 giugno 2022 ore 18:00 presso Sala stampa della Camera dei Deputati in via della Missione 4, Roma
Nei suoi quattro mesi di atrocità, la guerra russa contro l’Ucraina ha prodotto un lungo e drammatico elenco di crimini internazionali. Le azioni criminali perpetrate dalle forze russe hanno generato la più grave crisi umanitaria che l’Europa abbia conosciuto negli ultimi decenni, dove persino il cibo è usato come arma per destabilizzare i mercati globali. Parallelamente, il Cremlino continua ad alimentare la sua collaudata macchina di disinformazione con l’obiettivo principale di deviare le responsabilità di tali crimini e compromettere il dovuto sostegno della comunità internazionale all’Ucraina e a favore delle vittime. Per motivi che sono tuttora oggetto di studio da parte degli esperti delle operazioni di disinformazione, l’Italia risulta essere tra i Paesi più colpiti in Europa. Dall’inizio del conflitto russo-ucraino, speculazioni e contenuti propagandistici sono stati diffusi sul web e nei media italiani. Il diffondersi di tali informazioni è in particolare attribuito ad alcuni personaggi – politici e no – che sono stati invitati ad intervenire in diversi programmi televisivi o sono essi stessi autori di articoli fuorvianti.
Il report “Disinformazione sul conflitto russo-ucraino” prodotto da FIDU e ODF elenca una selezione di casi di rilievo ed esemplificativi della disinformazione, sia successivi all’invasione del 2022 che precedenti, per mostrare come il problema della penetrazione di una narrazione filo-Cremlino sia di lunga durata. Questa narrazione, a volte esplicita e grossolana, è spesso veicolata tramite semplificazioni, mancanze di contraddittorio e accettazione di versioni della propaganda russa senza un’adeguata analisi giornalistica delle fonti o una semplice contestualizzazione dei fatti. Il servizio pubblico, che non fa eccezione, rappresentativo del sistema politico e dello Stato stesso, non può permettersi di ospitare la propaganda di un regime aggressore, di mantenere un livello giornalistico non ottimale e di, in nome di una malintesa ‘par condicio’ o libertà di espressione, consentire a personaggi e opinioni di non incontrare alcun controllo dei fatti, anche quando sono in palese contrasto con la realtà sul terreno. Inoltre, il comportamento dei media pubblici e privati in Italia ha spesso rasentato la violazione delle sanzioni dell'UE contro i media statali russi, agendo contro gli obiettivi perseguiti dall'Unione. Persone che figurano nell'elenco delle sanzioni dell'UE, come il noto propagandista Dmitry Kulikov e alcuni dipendenti di media bannati come Sputnik, sono state invitate ai talk show, nonostante, come anche ricordato dalla Commissione europea, sia noto che la disinformazione diffusa dal Cremlino rappresenti una componente essenziale nell’aggressione russa dell'Ucraina.
L’evento, organizzato dalla Federazione Italiana Diritti Umani e dalla Open Dialogue Foundation si propone di riflettere, insieme ai membri del Parlamento italiano, difensori dei diritti umani, rappresentanti della comunità ucraina e giornalisti, sugli effetti della disinformazione russa in Italia e sulle nostre responsabilità nel riconoscere senza esitazione i responsabili e le vittime di questa guerra al fine di tener fede ai nostri valori democratici e non consentire l’impunità di chi si è macchiato di gravissime violazioni dei diritti umani.
Intervengono:
On. Lia Quartapelle Procopio - responsabile Esteri Partito Democratico
On Andrea Romano – Partito Democratico
On. Riccardo Magi – +Europa
Eleonora Mongelli – Federazione Italiana Diritti Umani (FIDU)
Massimo Gordini – Open Dialogue Foundation (ODF) - in collegamento
Jacopo Iacoboni – giornalista de “La Stampa” e autore di “Oligarchi. Come gli amici di Putin stanno comprando l'Italia”
Olga Tokariuk – giornalista indipendente e non-resident fellow presso CEPA – Center for European Policy Analysis - in collegamento
Oles Horodetskyy – Associazione cristiana degli ucraini in Italia
In allegato l'invito
“Il turno di ballottaggio che si è celebrato ieri ci consegna un quadro chiaro, con l'affermazione dei candidati di centrosinistra nelle piazze più importanti, a partire da Verona (vittoria di altissimo valore simbolico), per arrivare a Parma e Piacenza che ritornano in mano al centrosinistra dopo anni di governo delle destre. Il Partito Democratico si conferma l’asse portante delle coalizioni risultate vittoriose, con risultati lusinghieri che premiano la costanza e la serietà del lavoro quotidiano sui territori e in Parlamento. In una fase estremamente difficile, segnata da una crisi sistemica scatenata dal Covid prima e della guerra in Ucraina poi, il Pd ha saputo rappresentare agli occhi degli elettori una forza credibile, in grado di coniugare i valori ideali del riformismo, con il realismo indispensabile in una fase estremamente complicata”. Lo dichiara la deputata dem Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera.
“Ovviamente – conclude Di Giorgi - non tutto è andato nel verso giusto: in particolare in Toscana spiace per quanto accaduto a Lucca, dove, tuttavia, il candidato di centrodestra, pur di vincere, ha dovuto imbarcare forze che occhieggiano al peggiore passato della nostra storia nazionale. Da lì dobbiamo ripartire, esaminando gli eventuali errori commessi, nella consapevolezza che il Pd rimane l’asse del buongoverno e della credibilità politica, nonostante tutte le difficoltà e le turbolenze che animano il nostro Paese e la nostra politica. Queste vittorie ci danno ulteriore slancio e convinzione nel rafforzare il nostro impegno a tutela delle fasce più deboli della popolazione, dei lavoratori, dello sviluppo sostenibile e della pace”.