“Il lavoro del Parlamento su un documento non definitivo è paradossale”. Così Graziano Delrio al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio. “In questo momento – ha concluso Delrio – il Parlamento non è nelle condizioni di discutere la manovra: la commissione bilancio sta lavorando a vuoto mentre in qualche stanza fumosa Salvini e Di Maio stanno mercanteggiando su un nuovo testo".
“Ringrazio la capogruppo M5S in commissione Bilancio Marialuisa Faro. Nel suo intervento ha detto che nella discussione sul Disegno di Legge Collegato (che verrà presentato dopo l’approvazione finale della legge di bilancio) si chiarirà chi stamperà le tessere del reddito di cittadinanza. È evidente quindi che lo stesso M5S riconosce che non è in corso nessuna stampa, contrariamente a quanto affermato da Di Maio e la Castelli”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Bilancio Luigi Marattin
"Soddisfazione per il fatto che il lavoro svolto dal Pd nella precedente legislatura per dare una legge quadro al settore biologico possa proseguire anche in questa legislatura". Lo dichiarano Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, e Susanna Cenni, vice-presidente della stessa Commissione, a proposito degli emendamenti alla legge sul biologico presentata dal PD e approvati in Commissione Agricoltura.
"Con il voto di oggi - continuano - si pongono le basi giuridiche per un piano strategico nazionale, si incentivano i biodistretti e la definizione di fondi assegnati al settore in modo strutturale. Quello di oggi è un passo importante non solo perché si è dato un seguito concreto alle richieste delle associazioni e degli operatori di filiera ma anche perché si dà forza a un settore sempre più in crescita e dal forte impatto oltre che economico, anche ambientale e sociale. L’accoglimento degli emendamenti innalzerà il livello qualitativo delle politiche sostenibili nei biodistretti e permetterà il varo del piano sementiero biologico nazionale”.
"Ora si tratta di accelerare i tempi dell'approvazione della legge - e noi siamo pronti a garantire il massimo impegno in questo senso, avendone chiesto la calendarizzazione in aula a dicembre - considerato anche le sollecitazioni di associazioni e operatori rispetto alla necessità di una legge-quadro per il settore", concludono.
Dichiarazione dell’on. Debora Serracchiani, deputata Pd
“L’Ape Sociale è una concreta opportunità per anticipare l’età pensionabile. Una misura che sta funzionando bene, che ha consentito a molti lavoratori in condizioni disagiate di andare prima in pensione. Scade improrogabilmente il 31 dicembre e noi del Pd abbiamo chiesto non solo di prorogarla ma di renderla strutturale. Come hanno chiesto anche Cgil, Cisl e Uil. Abbiamo però trovato un muro insormontabile, ma non ci arrendiamo e chiediamo alla maggioranza e al governo di ripensarci.”
E’ quanto ha dichiarato l’on. Debora Serracchiani, capogruppo del Pd in commissione Lavoro , all’indomani della bocciatura dell’emendamento alla legge di Bilancio che l’avrebbe resa strutturale.
“A parole – ha aggiunto Serracchiani – la maggioranza gialloverde intende cambiare la legge Fornero ma quando ne hanno la possibilità concreta, come nel caso dell’Ape Sociale, fanno il contrario. E’ un comportamento grave e inaccettabile. L’Ape sociale rappresenta per molti lavoratori che hanno gravi disabilità o che assistono familiari disabili o appartengono a categorie gravose , di andare in pensione prima rispetto a quota 100. Ma Lega e 5 Stelle hanno preferito bocciare la nostra richiesta e continuare nella assurda logica dell’inconcludenza e della propaganda”.
“L’audizione di oggi del ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, è stata a dir poco sconcertante. Il titolare della Farnesina, nonostante le precise domande dei parlamentari, si è rifiutato di rispondere su quale fosse la posizione del governo italiano sul Global Compact. Una scelta di tacere ancor più grave, poiché giunge il giorno dopo le parole del vicepremier Salvini che hanno smentito la posizione già assunta dal premier Conte. I silenzi di Moavero sono poi proseguiti su quanto sta accadendo in Libia ed anche sulla grave crisi in corso tra Russia e Ucraina per la contesa sul mar D’Azov che sta tenendo con il fiato sospeso l’intera comunità mondiale, ma evidentemente non l’Italia. Moavero ha perso un’occasione importante. Non è la prima di un esponente dell’esecutivo italiano e, purtroppo, c’è il concreto rischio che non sia l’ultima. Speriamo che tutte queste occasioni perse non mettano a repentaglio la nostra reputazione e collocazione internazionale. Da stigmatizzare, infine, anche il comportamento del presidente della commissione Petrocelli (M5s), che ha avuto un atteggiamento inqualificabile e vergognoso nei confronti della deputata Boldrini in avvio di seduta”.
Così Lia Quartapelle, capogruppo Dem in commissione Esteri della Camera.
“L’incapacità del ministro Toninelli di dare risposte sulle grandi opere ha ormai raggiunto livelli insostenibili. Da mesi chiediamo certezze su Tav e Terzo Valico, raccogliendo l’ansia di quella larga parte del Paese che non si rassegna all’incertezza su infrastrutture fondamentali per lo sviluppo economico dell’Italia, e da mesi Toninelli si nasconde dietro paraventi di carta velina per incapacità, mancanza di risposte o mancanza di coraggio. Ora basta: l’Italia, la sua economia, il bisogno di tanti di avere certezze sul futuro infrastrutturale del nostro Paese non possono più attendere i tempi della confusione politica del Movimento Cinque Stelle. E il Parlamento ha diritto di conoscere tempi, modi e traguardi delle grandi opere”.
Lo dichiara Andrea Romano, deputato del Partito Democratico in commissione Trasporti della Camera.
“In appena metà mandato il M5s e Chiara Appendino hanno portato Torino ad un ruolo marginale che rischia di causare una recessione economica, occupazionale e sociale irreversibile. Ogni progetto che il Comune propone, dalla gestione della viabilità locale alla visione della città del futuro ('Torino 2030'), viene ormai apertamente criticata ed ignorata dai cittadini, dai commercianti e dagli imprenditori. Mentre ciò che chiede a gran voce la popolazione, dai grandi eventi alla Tav, alle Olimpiadi invernali, viene puntualmente contrastata da giunta e consiglio comunale. Ed anche sul fronte della sicurezza sgomberi sporadici di luoghi occupati sono falliti perché non accompagnati da credibili ed efficaci progetti di integrazione. Non è un caso infatti che il ministero dello Sviluppo economico stia cercando di inserire Torino tra le aree di crisi complessa, una categoria che riguarda le aree marginali e con gli indici economici ed occupazionali in rosso. Si tratta purtroppo di un disastro annunciato, il sindaco ne prenda atto e si dimetta”.
Così la deputata Dem Silvia Fregolent.
Unico responsabile sarebbe il ministro
"Il ministro Toninelli la smetta una volta per tutte con la vergognosa sceneggiata della valutazione dei costi-benefici e si decida a realizzare le opere decisive per il destino economico della Liguria e di tutto il Nord-Ovest". Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito del Terzo Valico.
"Già ieri - spiega - Confindustria ha calcolato quanto, dopo il crollo del ponte Morandi, costeranno alla Liguria l'incompetenza, l'arroganza e la linea grillina di anteporre l'ideologia anti-storica dei no ai bisogni del Paese: 784 milioni all'anno. Ogni mese di ritardo nella ricostruzione del ponte verrà dunque a costare ai liguri circa 65 milioni di euro. E questa non è solo la tassa Toninelli. È la dimostrazione, in cifre, della catastrofe economica a cui ci sta portando il folle atteggiamento dei grillini di opporsi alle opere pubbliche. Un atteggiamento che diventa ancora più folle quando si estrinseca nei no al Terzo Valico e alla cancellazione del raddoppio ferroviario Andora-Finale Ligure. Non servono parole, ma atti concreti: se Toninelli è davvero tentato di sbloccare queste opere lo faccia subito. Senza il Terzo Valico, opera strategica e fondamentale per non isolare la ragione dal flusso continentale delle merci e dalle persone, non solo la Liguria, ma l’Italia intera si gioca buona parte del suo futuro. Senza contare il disastro sociale per le migliaia di operai che rischiano, con il solo rallentamento dei cantieri, di perdere già da domani il loro posto di lavoro".
"I no hanno precisi responsabili nel M5S e nel Ministro Toninelli, ma anche compiacenti e ineffabili silenzi nei compari nella Lega. Il futuro economico e il benessere di un'area fondamentale del Paese non può essere sacrificato per seguire i sondaggi e certi deliri fuori della storia. Il tempo è ormai scaduto: servono subito i sí", conclude.
“In commissione abbiamo chiesto alla sottosegretaria Castelli di darci conto delle affermazioni fatte ieri sera a Otto e Mezzo: chi sta stampando i 5,5 milioni di card per il reddito di cittadinanza e in forza di quale atto normativo, visto che non c’è nessun atto (non dico approvato, ma persino presentato) che spieghi che cos’è? La sottosegretaria si è rifiutata di rispondere e, onestamente, ci chiediamo: è questa la trasparenza con cui il M5s ha legittimamente suscitato tante speranze in larga parte dell’elettorato? Dove credono di essere questi, al bar?”.
Così Luigi Marattin, capogruppo Dem in commissione Bilancio alla Camera.
Presenti Paolo De Castro, Maria Chiara Gadda, Mino Taricco, Nicodemo Oliverio
Oggi, giovedì 29 novembre, alle ore 14.30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (via della Missione, 4 ) si terra una conferenza Stampa sulla direttiva Ue contro le pratiche commerciali. Partecipano Paolo De Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, i capigruppo Pd delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Maria Chiara Gadda e Mino Taricco, il capogruppo nella precedente legislatura Nicodemo Oliverio.
“Quella condotta da Paolo De Castro in Europa – spiegano Gadda e Taricco - è una grande battaglia politica e culturale per riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera e per dare più tutela e informazioni ai cittadini. Sono a rischio la qualità delle produzioni e la salute stessa dei consumatori. L'adozione della logica del massimo ribasso rischia di soffocare i piccoli produttori con ricadute pesantissime. Verrà illustrata la grande battaglia che si sta conducendo a livello europeo. Una battaglia che riguarda direttamente il nostro Paese”.
L’incontro sarà, inoltre, occasione utile per fare un report da parte dei Capigruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera, Maria Chiara Gadda e del Senato, Mino Taricco, sulle principali proposte emendative del Pd alla legge finanziaria e al decreto fiscale.
Domani in Campidoglio per discutere della delibera su Anagnina
“Domani sarò presente al consiglio comunale di Roma che discuterà una mozione sulla delibera della Giunta Raggi che sposta dalla Stazione Tiburtina ad Anagnina i terminal degli autobus regionali. Seguirò con molta attenzione i lavori dell’assemblea del Campidoglio per ribadire tutta la mia contrarietà a quella scelta assolutamente inaccettabile, che penalizza decine di migliaia di pendolari che giungono a Roma dall’Abruzzo e non solo. E anche per chiedere che si apra al più presto un tavolo con il ministro Toninelli, con l’obiettivo di migliorare l’attuale area dei capolinea e per rafforzare il servizio pubblico di trasporto. Sono convinta che quella delibera vada ritirata, anche per le modalità con cui la Giunta l’ha assunta e cioè senza neanche una preventiva discussione con le Regioni, i gestori del trasporto e i cittadini”.
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“La notizia di un emendamento governativo finalizzato a ridurre la durata delle scuole di specializzazione mediche è l’emblema dell’approssimazione e dell’inettitudine di questo Governo su temi fondamentali come quello formazione e della sanità. Ci aspettiamo una smentita dal governo. Prima il cortocircuito delle dichiarazioni tra Ministri interessati sull’abolizione del numero chiuso ora si palesa la volontà di ridurre gli anni delle scuole di specializzazione con un blitz emendativo. Siamo sicuri che questa operazione non confligga con le norme europee? È soprattutto cosa pensano di fare dei risparmi ottenuti. Perché questo ha tutta l'aria di essere più escamotage per fare cassa piuttosto che affrontare seriamente la carenza degli specializzandi.
Conosciamo tutti e molto bene quali sono i problemi che affliggono il nostro SSN e dal Governo ci si aspetta soluzioni ben diverse da quelle prospettate fino ad oggi.
Basterebbe ascoltare un po' di più la voce e le richieste della classe medica che nei giorni scorso ha giustamente scioperato contro questo Governo dell’immobilismo.
Il PD ha apprezzato le 900 borse aggiuntive ma insufficienti, azione in continuità anche se molto minore rispetto a quanto fatto nella legislatura precedente, ma abbiamo il dovere di consentire a tutti i medici di accedere alla specializzazione. Che dire della opzione variabile per gli specializzandi all’ultimo anno? Se si accorcia lo si fa per tutti altrimenti si mantiene in vita un doppione per i pochi che vogliono sostare un anno in più nella scuola di specialità.
“Il grave fatto di Monte San Savino non merita né applausi né commenti strumentali e scomposti come quelli di Salvini. C’è stato un morto, e comunque non ci possono essere esultanze. La posizione del gommista, certamente traumatizzato e colpito da una incredibile quantità di furti, sarà giustamente valutata da un magistrato. Come accade nel 99% di volte in questi casi, potrebbe essere probabilmente dimostrata la legittima difesa, il suo caso potrebbe essere archiviato o, se arriverà in giudizio, potrebbe esserci una assoluzione. Questa è la legge attuale che tutela chi agisce per legittima difesa. Ma in democrazia, decide il magistrato, non un finto sceriffo che sta al Viminale. Non c’è bisogno di aumentare le armi in giro. Sono messaggi pericolosi. Aumenterebbero le disgrazie in famiglia e banali liti potrebbero sfociare in tragedia con più pistole in circolazione”. Lo dichiara il deputato dem Walter Verini.
Presentata interrogazione a prima firma Debora Serracchiani
E’ approdata in parlamento la vicenda legata alla famiglia Di Maio e al ruolo che il ministro del M5S ha svolto all’interno dell’azienda di famiglia. Con una interrogazione allo stesso ministro del Lavoro, a prima firma Debora Serracchiani, e sottoscritta da tutti i deputati del Pd, il Partito Democratico ha formalmente chiesto al ministro Di Maio se “intende rendere pubblica l’intera documentazione inerente al suo rapporto di lavoro con la Ardima costruzioni, con particolare riguardo all’estratto conto contributivo, nonché chiarire se nel corso degli anni dal 2008 al 2013 sia stato percettore di trattamenti di indennità legati allo stato di disoccupazione”. “Dalla documentazione patrimoniale dell’on. Di Maio depositata alla Camera dei Deputati – scrivono i deputati del Pd, emerge la titolarità di una partecipazione nella società Ardima s.r.l.; tuttavia, da tale documentazione, dalla suddetta partecipazione non risultano derivare redditi”.
Nel testo si fa riferimento alla trasmissione televisiva “Le Iene” che ha contattato, tra gli altri, Domenico Sposito, un lavoratore della Ardima costruzioni. “Sposito – si legge nell’interrogazione - ha dichiarato alle Iene di aver svolto in azienda, per diversi anni, attività lavorativa senza regolare contratto di lavoro, cui ha fatto seguito, nel 2013, l’instaurazione di un contenzioso ancora pendente presso la corte di appello di Napoli”. “Alla richiesta di chiarimenti dei giornalisti delle Iene– scrivono i parlamentari del Pd- il ministro ha dichiarato di essere all’oscuro della vicenda”. “Una affermazione che necessita, a parere degli interroganti, di una verifica scrupolosa, stante la delicatezza del caso e la perplessità generata dal fatto che al momento dell’acquisizione della proprietà dell’azienda, uno dei due soci potesse essere all’oscuro della predetta controversia giudiziale”. Inoltre, scrivono Serracchiani e gli altri deputati del Pd, “oltre a questa specifica situazione, sono stati segnalati altri tre casi di operai, Salvatore Pizzo, “Giovanni” e “Stefano”, che dichiarano di aver lavorato presso la medesima azienda in “nero” o in condizioni di irregolarità contrattuale e contributiva”. Per il Pd “anche la posizione del ministro Di Maio necessita di chiarimenti in merito all’attività svolta nel corso degli scorsi anni nell’azienda di famiglia, relativamente alla propria condizione contrattuale e contributiva, al fine di fugare possibili dubbi sulla regolarità della prestazione lavorativa svolta”. Oltre a chiedere di rendere pubblica l’intera documentazione , il Pd chiede a Di Maio anche “se non intenda adoperarsi con la massima urgenza per fornire ogni utile informazione riguardante la posizione lavorativa e contrattuale dei lavoratori che nel corso degli ultimi 10 anni abbiano prestato attività presso le società Ardima costruzioni e Ardima srl. e quali siano state le attività svolte dalla Ardima s.r.l. dalla data della sua costituzione ad oggi.”
"Il Ministro Toninelli sulla Tav viene smentito dal suo stesso dicastero dopo pochi minuti. Ci chiediamo cosa stia facendo l'esponente del M5S dal momento che non è nemmeno in grado di riferire in Parlamento cosa stanno realmente predisponendo i suoi collaboratori”. Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata del Partito democratico, a proposito dell’intervento del ministro Toninelli sulla Tav alla Camera.
“Oggi – continua - Danilo Toninelli ha, infatti, dichiarato rispetto alla Tav che 'l'analisi costi-benefici sulle grandi opere in senso proprio è stata recentemente completata e verrà pubblicata unitamente alla distinta analisi tecnico-giuridica, all'esito del vaglio dell'Avvocatura dello Stato'”.
“Poco dopo però agenzie di stampa trapelate dal suo stesso ministero hanno reso noto che il 'completamento dell'analisi costi-benefici e l'attesa del vaglio da parte dell'Avvocatura dello Stato cui ha fatto riferimento il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, al question time riguarda il Terzo valico e non il Tav Torino-Lione'. Siamo allibiti da tanta incompetenza”, conclude.