27/11/2018 - 16:57

Oggi il governo chiede la quarta fiducia al Parlamento in assenza di qualsiasi motivo logico, senza l’ostruzionismo delle opposizioni, in un Aula dove ha 352 deputati su 630. Certo, al primo voto segreto, questa granitica maggioranza si è sfaldata. Ma quando una maggioranza di 73 deputati viene battuta è perché c’è un accordo tra le forze di governo: meglio concedere un salvadeputati della Lega oggi, che perdere la possibilità di una prescrizione zero domani; meglio concedere un condono edilizio oggi che perdere un condono fiscale domani. Anche se stai approvando un salvapeculato per chi viene condannato in appello a restituire 49 milioni rubati ai cittadini italiani. Meglio essere giustizialisti quando capita ai padri degli altri che ai propri, vero presidente Di Maio? Quello che succede oggi lo ha ammesso il presidente Brescia quando ha detto che questo provvedimento è della Lega ed è immodificabile. C’è una legge che è di un partito, non del popolo, per cui va votata senza incertezze. Questo non è che l’ennesimo tassello di un disegno pericoloso: approvazione dei referendum senza quorum su materia ampliata, cancellazione del voto segreto, Stato di Polizia nei confronti di chi sostiene anche con piccole cifre i partiti, in contravvenzione al diritto alla segretezza del voto, attacco al ruolo del Presidente della Repubblica con l’impeachment, all’indipendenza della magistratura e alla libertà di informazione. È il tentativo di minare le figure terze che costituiscono quel pluralismo della democrazia che, come dice Cassese, non è dittatura della maggioranza. Tutto ciò è oggi più grave, perché con questa fiducia, Presidente Fico e Presidente Brescia, chinate il capo di fronte a palesi violazioni della Costituzione e permettete che si calpestino i diritti delle persone, si vanifichi l’uguaglianza tra i cittadini, si apra nel nostro Paese una fase di incertezza giuridica della propria condizione per milioni di persone, cresca l’insicurezza per l’aumento dell’irregolarità e si alimenti la discriminazione come finta medicina per la sicurezza.

Lo ha detto in Aula Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera, nella dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Sicurezza.

27/11/2018 - 15:38

“Conferenza Fao, indicazioni Pac, carta di Milano: tutto ci spinge verso una agricoltura sostenibile, pratiche agro-ecologiche, riduzione dell’uso dei fitofarmaci”. Lo ha dichiarato Susanna Cenni, vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera, nel corso della presentazione del rapporto “Cambia la terra” oggi alla Camera.

“Le proposte illustrate dalla coalizione e avanzate alla politica – continua - ci chiedono sostanzialmente di essere coerenti con gli indirizzi generali approvati da Bruxelles e dai principali consessi globali che si occupano di cibo, di clima, di sostenibilità.  Le pratiche agro-ecologiche fanno bene al clima, alla terra, alla salute. Alcune di queste sfide saranno oggetto del lavoro di questi giorni in commissione, sul testo di legge per l’agricoltura biologica, in modo particolare sostenendo la crescita dei biodistretti”.

“Altre dovremo provare ad affrontarle con gli strumenti che l’Italia avrà a disposizione per orientare le misure della Pac, cercando di incentivare e premiare i comportamenti ecosostenibili e dedicando risorse importanti alla ricerca per agricoltura biologica e biodiversita”, conclude.

27/11/2018 - 15:38

“Vi ricordate quando Salvini voleva abolire le accise sulla benzina nel primo Consiglio dei Ministri? Era durante questa campagna elettorale, poi una volta arrivato a Palazzo Chigi si è dimenticato di farlo. Ci abbiamo pensato noi a ricordarglielo, presentando la "sua" proposta come emendamento alla legge di bilancio. Bocciata. Come tutte le promesse che hanno fatto, utili solo a prendere voti”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito della legge di Bilancio.

27/11/2018 - 15:32

“Le parole con cui Sabato il leader iraniano Rouhani,  ha nuovamente definito lo Stato d’Israele un “tumore canceroso” fondato dai paesi occidentali per difendere i propri interessi in Medio Oriente, sono inaccettabili e pericolose.

Nell’esprimere la nostra solidarietà allo Stato d’Israele per questo ennesimo episodio, facciamo appello alla comunità internazionale perché faccia sentire la propria solidarietà ad Israele, perché quelle frasi vengano universalmente condannate con forza e la posizione iraniana contrastata in tutte le sedi”.

Questo il testo di un appello, primo firmatario Marco Minniti, sottoscritto da oltre 100 parlamentari del Partito democratico e rivolto alla comunità internazionale contro le parole del leader Rohani su Israele.

Questi i firmatari

Marco   Minniti, Graziano Delrio,  Alessandro Alfieri, Lucia Annibali, Michele Anzaldi, Anna Ascani,  Alfredo Bazoli, Gianluca Benamati, Caterina Bini, Francesco Boccia, Francesca Bonomo, Enrico Borghi, Maria Elena Boschi, Chiara Braga, Umberto Buratti, Carla Cantone, Nicola Carè, Elena Carnevali, Stefano Ceccanti, Susanna Cenni, Lucia Ciampi, Francesco Critelli, Giuseppe Cucca, Camillo D’Alessandro, Gianni Dal Moro, Vito De Filippo, Piero De Luca, Andrea De Maria, , Roger De Menech, Mauro Del Barba, Rosa Maria Di Giorgi,  Marco Di Maio, Piero Fassino, Valeria Fedeli, Alan Ferrari, Cosimo Ferri, Emanuele Fiano, Gianmario Fragomeli, Dario Franceschini, Silvia Fregolent, Maria Chiara  Gadda, Laura Garavini, Davide Gariglio, Paolo Gentiloni, Roberto Giachetti, Anna Giacobbe, Antonello Giacomelli, Lorenzo Guerini, Stefano Lepri, Luca Lotti, Marianna Madia, Ernesto Magorno, Simona  Malpezzi, Gavino Manca, Luigi Marattin, Mauro Marino, Maurizio Martina, Matteo Mauri, Carmelo Miceli, Gennaro Migliore, Mattia Mor, Alessia Morani, Roberto Morassut, Sara Moretto, Tommaso Nannicini, Martina Nardi,  Pietro Navarra,  Luciano Nobili, Lisa Noia, Matteo Orfini,  Andrea Orlando, Pier Carlo Padoan, Alberto Pagani, Ubaldo Pagano, Lella Paita, Nicola Pellicani, Stefania Pezzopane, Flavia Piccoli Nardelli, Roberta Pinotti, Gianni Pittella, Barbara Pollastrini, Patrizia Prestipino, Lia Quartapelle,  Roberto Rampi,  Matteo Renzi, Tatjana Rojc,  Andrea Romano, Anna Rossomando, Luca Rizzo Nervo, Ettore Rosato, Andrea Rossi, Alessia Rotta, Ivan Scalfarotto, Angela Schiró, Filippo Sensi, Paolo Siani,   Mino Taricco Lello Topo, Franco Vazio, Walter Verini,  Antonio Viscomi, Alessandro Zan.

27/11/2018 - 15:19

“Nei primi 10 mesi dell’anno sono morte 945 persone negli incidenti sul lavoro, 81 morti bianche in più del 2017. Si tratta di un’emergenza nazionale di cui il ministro Di Maio si è evidentemente dimenticato, almeno finché non è diventata un caso di famiglia dopo il servizio delle Iene. C’è bisogno di un piano straordinario per la sicurezza sul lavoro che favorisca gli investimenti in sicurezza e migliori controlli e prevenzione, coordinando soprattutto gli attori sanitari regionali perché le strutture nazionali da sole non possono bastare. Di Maio si occupi di questo invece di giocare con i decimali di una manovra che è già stata fatta a pezzi dalla realtà”.

Lo dichiara in una nota la deputata Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera, commentando i dati Inail diffusi oggi.

27/11/2018 - 15:19

Il salvataggio dell’azienda è solo questione di volontà politica

“La nomina di un commissario o ottenere un ‘appuntamento’ dal governo, non sono certo la soluzione ai problemi della Piaggio”. Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della crisi di Piaggio Aero.

“Il silenzio della maggioranza e del governo – spiega - sul futuro di Piaggio era ed è irresponsabile. Ma è stato solo la naturale anticamera di questo disastro. La proprietà attendeva da molti mesi la conferma del Governo circa il programma di investimento connesso ai droni (P1HH e P2HH) e il relativo finanziamento di 766 milioni di Euro già assunto dal governo Gentiloni con un decreto del Ministro della Difesa Pinotti. Voleva, insomma, sapere se l’idea dei passati Governi Gentiloni e Renzi di rafforzare il futuro industriale di Piaggio, in un quadro sinergico con lo stato italiano, e quindi anche circa l’affidamento della manutenzione dell’intero parco motori delle Forze Armate, fosse ancora reale e percorribile. Il Parlamento, con una schiacciante maggioranza di M5S e Lega, con le opposizioni favorevoli, doveva solo rilasciare un parere. Purtroppo un parere che ancora oggi non esiste. Senza contare che, da mesi, il Ministro della Difesa avrebbe potuto procedere in ogni caso. Ora ci si attesta su urgenze che sono di retroguardia. Forse si pensa che il Commissario sia ‘Mago Zurlí’, che possa fare, senza soldi e senza impegni del Governo, quello che era a portata di mano solo pochi mesi fa? Le battaglie devono avere un obiettivo. Ma, soprattutto, è necessario avere chiaro cosa si chiede e chi lo deve fare. Il Governo, Di Maio e i suoi sottosegretari potrebbero risolvere questa crisi. Ma si tratta di assumere subito una scelta politica, una scelta strategica ed economica in cui Piaggio e i lavoratori sono al centro”.

“Le ‘interlocuzioni’ di cui ha parlato Crippa, le fake news e i post su Facebook non servono a nulla. Il governo dia subito corso al Decreto Gentiloni-Pinotti, perché i lavoratori non possono pagare il prezzo dei suoi no, della sua incapacità e inconcludenza”, conclude.

27/11/2018 - 14:11

“Ha dell’incredibile la bocciatura del mio emendamento, che proponeva il taglio delle auto blu per finanziare la riduzione delle accise sulla benzina, proprio da quelle forze politiche che si sono riempite la bocca sulla necessità di questi interventi”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando la bocciatura in commissione Bilancio dell’emendamento 3.010 all’articolo 55 della manovra

“Per anni il Movimento 5 stelle ci ha detto che dovevano essere tagliate le auto blu. Per anni la Lega ha detto che una volta al governo avrebbe tagliato le accise sulla benzina, ma dopo 5 mesi dall’insediamento dell’esecutivo non c’era traccia di questi provvedimenti.

“Mi aspetto che ora spieghino agli italiani cosa li ha mossi nello scegliere di respingere un emendamento non solo di buon senso, non solo contro i cosiddetti privilegi, non solo a favore delle cittadine e dei cittadini, ma che addirittura aiutava la maggioranza nel trovare risorse e coperture. Ancora una volta, - conclude Rotta - purtroppo, abbiamo la dimostrazione che le promesse elettorali gialloverdi sono solo parole al vento”.

27/11/2018 - 11:24

“Dopo quasi sei mesi dall’insediamento del governo gialloverde si registra ancora una diminuzione della fiducia delle imprese, la quinta consecutiva. Una dimostrazione plastica di come l’azione di governo stia preoccupando non solo l’Europa, ma il sistema produttivo italiano”.

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando i dati dell’Istat

“Anche le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in calo, come già dimostrato dal fallimento dell’Asta dei Btp. Ma come potrebbero non esserlo con quasi quindici miliardi di risparmi bruciati e l’avvio di una procedura di infrazione da parte dell’Europa? - chiede polemicamente la deputata Dem- Mesi di spread in rialzo, il fermo delle opere infrastrutturali, le liti e i ricatti tra le anime della maggioranza stanno riportando il Paese indietro di anni, a tempi di sacrifici che avevamo ormai superato”.

“Si fermino finché sono in tempo, non per noi, ma - conclude Rotta - perché lo chiedono le cittadine e i cittadini italiani”. 

27/11/2018 - 11:15

“Un altro segno del cambiamento che il governo Lega-5 stelle porta avanti con assoluta determinazione: crolla la fiducia dei consumatori e delle imprese. Per queste,  siamo al quinto calo consecutivo. Un motivo in più per cambiare rotta e riscrivere la manovra, gli italiani  stanno pagando a caro prezzo la permanente propaganda elettorale di Salvini e Di Maio”.  Lo dichiara la capogruppo del  Pd in commissione Finanze alla Camera Silvia Fregolent.

26/11/2018 - 20:03

“Davanti all’insistenza delle indiscrezioni su una possibile nomina di Giampaolo Rossi a vice-presidente, lo ripetiamo: il Cda Rai si appresta a compiere un nuovo atto illegittimo”. Lo dichiara Carla Cantone, deputata Pd e componente della Commissione Vigilanza Rai, a proposito delle notizie di stampa su una possibile nomina del consigliere Rai Giampaolo Rossi a vice-presidente.

“Un voto a favore di Rossi – spiega – rappresenterebbe una violazione dello statuto Rai. La regola statutaria prevede che a sostituire il presidente in caso di impedimento debba essere il consigliere anziano. Ma nel caso specifico il consigliere anziano è Rita Borioni, la quale non è evidentemente considerata abbastanza ‘affidabile’ da Lega e 5 Stelle. L’escamotage della vice-presidenza a Rossi, nasce da qui”.

“Nominare Rossi non rappresenterebbe quindi solo l’ennesima, inaccettabile forzatura della gestione giallo-verde della Rai. Ma anche la plastica conferma dell’occupazione militare in corso alla Rai per mano di Lega e M5S”, conclude.

26/11/2018 - 19:10

“Come è possibile un dialogo con chi definisce un ‘cancro’ Israele? L’Italia non può far finta di nulla: il difficile percorso verso la pace deve passare anche da toni diversi e dal reciproco riconoscimento. Senza questo tutto diventa impossibile”. Lo scrive su Twitter Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole del  presidente iraniano Hassan Rohani su Israele.

26/11/2018 - 19:04

“Siamo alla quarta fiducia del Governo del cambiamento: un cambiamento talmente rilevante che fa assumere alla natura di questa richiesta le fattezze di un passato che evidentemente molti colleghi non conoscono”. Lo ha dichiarato in Aula Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del Dl sicurezza.

“Questa – ha continuato - è una fiducia che viene posta senza che l'opposizione abbia fatto ostruzionismo. Anzi, in presenza del ritiro di tutti gli emendamenti del Partito Democratico e in presenza di una disponibilità di contenere il numero degli emendamenti al fine di un esame contenuto e con tempi certi. Perché, dunque, un provvedimento di questa natura? Questa è una fiducia contro i deputati del Movimento 5 Stelle. Per impedir loro di esprimervi, di tradurre in un libero esercizio di voto di questo Parlamento le opinioni espresse fuori da qui. Questa è una delle tante retromarce innestate dal M5S e che viene imposta ai suoi deputati nel quadro di un patto leonino dal quale stanno uscendo davvero malconci”.

“M5S sta retrocedendo sulla TAP, sui voucher, sul taglio delle spese militari, sull'Euro. Nelle ultime ore, fortunatamente, sta anche retrocedendo rispetto a una concezione un po' arcaica secondo la quale le colpe dei padri dovevano ricadere sui figli. M5S sta facendo come maggioranza un doppio errore e ci sarà una doppia smentita: il doppio errore risiede nel fatto che per i 5 Stelle questa fiducia, che viene fatta contro di loro, va contro le idee, i valori e le proposte che ha sin qui portato avanti nell'arco di tutta la precedente legislatura. Insomma, per un patto di potere si è venduto l'anima”, conclude.

26/11/2018 - 18:13

“Anche per la Corte d’Appello di Genova la Lega di Bossi, Belsito, Salvini e Giorgetti è colpevole e quindi le somme ‘truffate’ agli italiani, i 49 milioni spesi o fatti sparire, devono essere confiscate: possibile che il ministro dell’Interno continui a far finta di nulla e a non spiegare che fine abbiano fatto quei soldi?”. Lo dichiara Franco Vazio, Vice Presidente della Commissione Giustizia della Camera, a proposito della sentenza della corte d’Appello di Genova che conferma la confisca dei fondi della Lega.

“Una vergogna – continua – la cui gravità è aumentata dalle rivelazioni dell’ex tesoriere leghista Francesco Belsito, il quale ha evidenziato che Salvini, 'come europarlamentare si occupava di Radio Padania ed era molto attento a ricevere i fondi. In via Bellerio tutti sapevano’. Secondo Belsito, sapevano ‘Salvini e Maroni - anche Giorgetti, Calderoli’. Se, come sostiene Belsito, tutti sapevano, l’atteggiamento omertoso che il ministro dell’Interno si ostina a tenere, oltre che gravissimo fa anche a pugni con la linea di durezza della Lega. Un partito a due facce: da un lato, invoca punizioni draconiane per i delitti altrui, capovolgendo la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza, ma, dall’altro, pretende di fatto di essere trattato al di sopra della legge e non dà il minimo contributo all’accertamento della verità, rimediando almeno in parte alla ‘truffa’ a danno dei cittadini italiani restituendo il maltolto”.

“Di fronte a questo spettacolo indecoroso è altrettanto indecente l’indifferenza dei 5 Stelle. Anche loro intransigenti con tutti, ma ciechi di fronte alle malefatte degli alleati di governo. Per Lega e 5 Stelle, insomma, “la Legge è uguale per tutti, ma qualcuno è più uguale degli altri’”, conclude.

26/11/2018 - 18:01

"La richiesta di fiducia non ha mai avuto motivazioni così chiare come quelle che sono alla base di quella sul decreto sicurezza. Dopo il ritiro degli emendamenti in commissione da parte nostra, dopo la dimostrata inesistenza di rischi di dilatazione dei tempi per il voto finale, la necessità di chiudere la bocca alle considerazioni dei deputati cinquestelle che in questi giorni hanno manifestato le loro critiche al provvedimento resta l’unico motivo per cui è stato bloccato il confronto in Aula. Si impedisce la libera discussione in Parlamento per questioni politiche interne alla maggioranza e per consentire che lo scambio di favori tra i partner della maggioranza vada in porto senza rischi per i contraenti. Ciò è ancora più grave perché avviene su misure che ledono i fondamentali diritti delle persone e finiscono per aumentare l’insicurezza dei cittadini".

Lo ha dichiarato il presidente dei deputati Pd Graziano Delrio.

26/11/2018 - 17:41

“Quante violazioni di legge ci sono nello spot girato oggi da Matteo Salvini, montato per ragioni di pura propaganda su una ruspa dell’esercito per demolire una delle ville dei Casamonica?”. Lo scrive su Istagram Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito della demolizione della villa dei Casamonica a Campo Romano, avviata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Sicuramente – continua - ce ne sono almeno due: 1) Per manovrare un mezzo del genere è obbligatoria un’abilitazione, il cui rilascio prevede un corso e il superamento di un esame specifico, e la cui validità è 5 anni; 2) Dal momento che la ruspa appartiene all’Esercito, per manovrarla non basta una patente civile ma un’ulteriore, specifica autorizzazione.  Siamo dunque davanti a una serie di gravi irregolarità compiute da chi, più di tutti gli altri, dovrebbe invece garantire il rispetto delle regole come ministro dell’Interno nonché vice-presidente del Consiglio. Ma si sa: Salvini in questi giorni ha il problema di distogliere l’attenzione degli italiani dalla retromarcia con l'Europa sulla linea del 2,4% deficit/Pil e la conseguente marcia indietro anche sull'anticipo una tantum della pensione (valido solo per il 2019) e il mini reddito di cittadinanza, costruito con solo un decimo dei fondi necessari”.

“Anche delle regole, il ministro se ne frega. Uno spot ripreso da tutti i tg Rai, oggi come 83 anni fa: 19 febbraio 1935, primo colpo di piccone per la costruzione/distruzione per la Mole Littoria”, conclude.

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