28/11/2018 - 17:02

“Di affrontare in modo serio il tema delle migrazioni non gliene importa proprio niente: anzi, serve ad alimentare paure e insicurezze”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito del Global Compact dell’Onu.

“Per questo oggi in Aula – continua - ha smentito Conte affermando che l’Italia non firmerà il Global compact for migration - il patto lanciato dall’Onu per garantire un’immigrazione sicura, ordinata e regolare - dicendo che deciderà il Parlamento. Una retromarcia pazzesca rispetto alle assicurazioni del Premier che davanti all’Assemblea dell’Onu aveva assicurato l’adesione del nostro Paese”.

“Così Salvini ribadisce i rapporti di forza all’interno dell’esecutivo: è lui a comandare e Conte a eseguire, con un Paese sempre più isolato e meno credibile. Peccato che per Salvini sia solo tutta campagna elettorale”, conclude.

28/11/2018 - 16:07

Oggi in commissione Bilancio della Camera è stato bocciato il mio emendamento alla Legge di Bilancio, sottoscritto da tutto il gruppo del Pd, in cui si chiedeva di istituire una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio per il coordinamento delle risorse impegnate in Italia nella ricerca scientifica. Attualmente questo ruolo dovrebbe svolgerlo il Miur che, per sua stessa ammissione, non riesce a coordinare le risorse finalizzate alla ricerca assegnate a ministeri diversi - oltre al Miur stesso, quello dell’Agricultura, dell’Ambiente, del Lavoro e delle Politiche sociali, della Salute, dello Sviluppo economico e della Sanità, dei Beni e Attività culturali e dell’Economia - e dei molti altri Istituti di ricerca pubblici e privati che usufruiscono di risorse statali. Una bocciatura miope di un emendamento che avrebbe modificato la legge 204 del 1998 ormai inapplicata nella parte del coordinamento. Il governo Salvini-Di Maio, del tutto disinteressato alla razionalizzazione delle risorse, si contraddistingue ancora una volta per la sua limitata visione strategica”.

Così la deputata Dem, Rosa Maria Di Giorgi.

“Con questo emendamento - spiega la parlamentare del Pd - si sarebbe potuta chiudere un’esperienza fallimentare di coordinamento (inesistente), scegliendo la strada già adottata da altri Paesi europei che vede una regia unica negli investimenti per la ricerca e che consente una valorizzazione di quel mondo e di tutto il comparto, ricercatori e docenti, impegnati sul campo. Ancora una volta - conclude Rosa Maria Di Giorgi - la maggioranza boccia, senza nemmeno esaminarla con attenzione, ogni tipo di proposta, anche quelle valide e non costose, facendo strame del contributo positivo della minoranza”.

28/11/2018 - 15:49

“Se davvero il vostro obiettivo è contrastare la povertà (da un balcone avete pure annunciato di averla abolita), perché buttare a mare uno strumento - il reddito di inclusione - che ha appena debuttato, e che funziona (il reddito di inclusione) per inseguire uno strumento-fantasma (il reddito di cittadinanza) per il quale non è stata ancora presentata neanche una riga che ne spieghi il funzionamento? Accogliete la nostra proposta di metterci 3 miliardi in più. Dopodiché cambiategli anche nome e chiamatelo “reddito di cittadinanza”. Ma non sacrificate il buon senso in nome della propaganda”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd in commissione Bilancio Luigi Marattin durante l’esame della legge di Bilancio, al momento della discussione dell’emendamento Pd sul potenziamento del Rei.

28/11/2018 - 15:47

“Ho chiesto al Presidente della commissione Lavoro, Andrea Giaccone, che i vertici Fca siano chiamati a riferire sulle prospettive occupazionali e di sviluppo del gruppo automobilistico”.

Lo dichiara la deputata Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera, ai margini della riunione in commissione Lavoro.

“La discussione sul rinnovo del contratto collettivo - prosegue la deputata Dem - si apre in questi giorni e non sotto i migliori auspici: è stato venduto da poco un gioiellino italiano come Magneti Marelli e si vocifera della possibile vendita anche della controllata Comau, all’avanguardia nei processi di automazione. Se il ministro Di Maio latita, perché preso da poco edificanti faccende familiari, il Parlamento non può esimersi dal chiamare in audizione il responsabile di Fca Emea, Pietro Gorlier, e se necessario lo stesso Ad Manley. Spero che questa richiesta venga accolta in tempi rapidi, perché nel 2019 ci sono numerosi stabilimenti ex-Fiat con gli ammortizzatori sociali in scadenza e senza nuovi modelli da mettere in produzione. Questo governo - conclude Chiara Gribaudo - sta lasciando totalmente al caso la politica industriale di un settore da 252mila addetti diretti e indiretti, e l’Italia non può assolutamente permetterselo”.

28/11/2018 - 15:46

“L’attuazione di questo provvedimento farà sempre più assomigliare il Ministro dell'Interno a un suo predecessore: non all'onorevole Minniti, ma all'onorevole Alfano”. Lo ha dichiarato in Aula Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del Dl sicurezza.

 

“Perché Salvini – ha spiegato - sta esattamente creando le condizioni che determineranno una totale similitudine tra l'ex Ministro Alfano e la sua politica e il Ministro Salvini. Il governo sta generando dei nuovi Cara di Mineo: lo smantellamento del sistema diffuso e capillare di integrazione del fenomeno dell'immigrazione, il ritorno a una concezione prefettizia della gestione del fenomeno, il ritorno a una concentrazione di immigrati in luoghi fisici di coercizione riprodurranno esattamente gli stessi effetti perversi per i quali noi nella scorsa legislatura addirittura avevamo dovuto fare una Commissione parlamentare di inchiesta. Nel 2014, 2015 e 2016 sono arrivati sulle nostre coste quasi 200 mila migranti ed eravamo in una condizione di emergenza. Oggi noi stiamo parlando di 20 mila-25 mila migranti, cioè un decimo rispetto a quel fenomeno. Che cosa accadrà qualora si dovesse verificare di nuovo una situazione emergenziale, il cui controllo non appartiene al nostro Paese? Accadrà che nel frattempo si saranno creati degli ‘invisibili’ nel nostro territorio nazionale che diventeranno uno straordinario serbatoio per la malavita organizzata, per le mafie, per chi intende far lavorare in nero le persone. La responsabilità del Ministro Salvini è quella di ripercorrere strade che nel passato sono state modificate”.

“La capacità di un governante è quella di saper adeguare, rispetto alla situazione che cambia, l'assetto dell'organizzazione dello Stato. Se, invece, mettiamo l'ideologia al posto dalla capacità di governo produrremo solo disastri. Sono 12 mila le persone che perderanno il lavoro per questo decreto, perché con i 35 euro si pagano i nostri ragazzi che lavorano nell'integrazione, nel volontariato e nella sussidiarietà. Voi li state licenziando e pagherete il pegno di questo”, conclude.

28/11/2018 - 15:45

Leggerò il testo del decreto con attenzione non appena sarà disponibile, ma a giudicare dalle dichiarazioni dei ministri proponenti, si è preferita ancora una volta la propaganda alle soluzioni ragionate e concrete. È  antipatico dover ricordare che il cosiddetto bollino rosso è in realtà già previsto dal codice di procedura penale. La legge n.119/2013 c.d. sul femminicidio, all’articolo 132 bis delle disposizioni attuative del c.p.p., prevede infatti una corsia preferenziale di trattazione dei procedimenti per i reati di stalking, violenza sessuale, maltrattamenti. Questo significa che è già obbligo di legge garantire una trattazione prioritaria con la conseguenza che mettere nel cassetto una denuncia può portare a responsabilità disciplinari, civili, eventualmente penali di chi omette la trattazione di quel singolo caso.  Il problema sta nella organizzazione degli uffici giudiziari e nella adeguata formazione che è necessaria per non trascurare o sottovalutare questo tipo di reato e le conseguenti denunce e per dare piena applicazione all’articolo 132 bis. Questo ci dicono anche le recenti linee guida sul tema approvate dal Consiglio Superiore della Magistratura. Mi auguro che nel suo iter in Commissione la maggioranza e il Governo si rendano disponibili a una discussione approfondita e costruttiva e che vengano garantite le risorse necessarie affinché questo provvedimento non sia solo un “bel libro dei sogni”.  

Lo afferma Lucia Annibali, deputata del Pd in commissione Giustizia alla Camera.

28/11/2018 - 14:36

A causa del protrarsi dei lavori di Camera e Senato, è annullata la conferenza stampa dei Deputati e dei Senatori del Partito democratico - prevista oggi in Sala Stampa di Montecitorio, alle ore 17.30 - per la presentazione della proposta di legge per l’introduzione di un assegno di cura alle persone con gravi non autosufficienze.

28/11/2018 - 12:50

“Il Presidente Conte all’Onu dice che l’Italia voterà a favore del Global Compact sull’immigrazione, il ministro Moavero ripete lo stesso in Aula. Ma il M5S vota a favore di un ordine del giorno che smentisce Conte. Salvini annuncia che l’Italia voterà no e i 5stelle piegano il capo come sempre”.

Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

28/11/2018 - 12:42

"Cinque domande per Luigi Di Maio". Lo scrive su Twitter Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, a commento di una card con 5 domande rivolte al ministro del Lavoro.

"1) come fa - continua - a sostenere di non essere a conoscenza della causa di lavoro pendente ancora nel 2014, quando lui diventó socio dell'azienda di famiglia? 2) nel periodo in cui lavoró per l'azienda di famiglia, era stato assunto regolarmente? 3) non ha mai parlato del condono della casa di famiglia in cui abitava con suo padre? 4) è a conoscenza della irregolarità edilizia del capannone di Mariglianella, patrimonio dell'azienda di cui è socio? 5) perché non ha mai inserito la quota dell'Ardima nei curricula presentati quando si è candidato?".

"Cinque domande al Ministro del Lavoro sul lavoro nero nella sua azienda. Cinque domande che non riguardano suo padre. Cinque domande che riguardano lui. Servono cinque risposte inoppugnabili. Oppure, Di Maio di dimetta", conclude.

28/11/2018 - 12:10

“Con grande enfasi il vicepresidente del Consiglio Di Maio, oggi presente in Abruzzo, annuncia una cosa che dovevano fare già sei mesi fa, ovvero di aver assegnato al sottosegretario Vito Crimi la delega per tutte le aree sismiche. Si tratta di una nomina che giunge dopo decine di appelli e sollecitazioni di sindaci, sindacati e categorie. Il governo avrebbe dovuto chiedere scusa per questo ritardo ingiustificabile, anziché sbandierare questa decisione come un trionfo. In ogni caso, risolto finalmente il problema dell’indicazione del nome, diciamo ora a Crimi tre cose ben precise: 1) venga subito nei territori colpiti dai terremoti; 2) incontri i parlamentari dei territori, i presidenti delle Regioni coinvolte e i sindaci; 3) faccia approvare gli emendamenti all’articolo 79 della Legge di Bilancio che trattano e affrontano nel merito le emergenze non più rinviabili. Mi riferisco alla questione delle tasse cratere 2009 e 2016/17, delle mancate entrate e delle maggiori spese nei bilanci comunali, al problema della semplificazione delle procedure per la ricostruzione e a quello del personale con i contratti in scadenza. L’utilità del sottosegretario Crimi si misurerà su queste risposte. Finora solo promesse mancate ed impegni sbugiardati da M5s e Lega, che hanno rapidamente dimenticato le scorribande elettorali, gli impegni presi e le legittime aspettative di cittadini, imprese ed enti locali”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

28/11/2018 - 11:33

Domani, giovedì 29 novembre, alle ore 14.30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (via della Missione, 4 ) si terra una  conferenza Stampa sulla direttiva Ue contro le pratiche commerciali. 

Partecipano Paolo De Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, i capigruppo Pd delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Maria Chiara Gadda e Mino Taricco, il capogruppo nella precedente legislatura Nicodemo Oliverio.

“Quella condotta da Paolo De Castro in Europa – spiegano Gadda e Taricco - è una grande battaglia politica e culturale per riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera e per dare più tutela e informazioni ai cittadini. Sono a rischio la qualità delle produzioni e la salute stessa dei consumatori. L'adozione della logica del massimo ribasso rischia di soffocare i piccoli produttori con ricadute pesantissime. Verrà illustrata la grande battaglia che si sta conducendo a livello europeo. Una battaglia che riguarda direttamente il nostro Paese”.

L’incontro sarà, inoltre, occasione utile per fare un report da parte dei Capigruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera, Maria Chiara Gadda e del Senato, Mino Taricco, sulle principali proposte emendative del Pd alla legge finanziaria e al decreto fiscale.

28/11/2018 - 10:47

Deputati e Senatori Pd - Conferenza stampa - Oggi, mercoledì 28 novembre, ore 17.30, Sala Stampa Montecitorio

Partecipano: Delrio, Marcucci, Noja, Carnevali, Nannicini, Carnevali, Patriarca, Barbieri

Verrà presentata oggi, alle ore 17.30, presso la Sala Stampa di Montecitorio, la proposta di legge sull’introduzione di un assegno di cura personale volto a rispondere al bisogno immediato e concreto delle persone con disabilità che si trovano in una condizione di grave non autosufficienza.

Alla presentazione della Pdl intervengono: il presidente dei deputati Dem, Graziano Delrio; il presidente dei senatori Dem, Andrea Marcucci; le deputate del Pd, Lisa Noja ed Elena Carnevali; i senatori del Pd, Tommaso Nannicini ed Edoardo Patriarca; e Pietro Barbieri, già responsabile welfare del Pd ed ex portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore.

La proposta di legge, presentata sia alla Camera che al Senato, trova la sua corrispondenza in un emendamento alla Legge di Bilancio con cui si offre al governo una soluzione concreta per intervenire a sostegno delle persone con disabilità. La misura intende favorire progetti individualizzati per l’inclusione sociale, l’autonomia personale e l’indipendenza di tutte e tutti coloro si trovino in una condizione di seria difficoltà.

27/11/2018 - 20:12

“Il contributo di Alessandro Di Battista al dibattito non riesce ormai ad andare oltre il turpiloquio, l’offesa priva di qualunque forma di ragionamento.”. Lo dichiara Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole di Alessandro Di Battista sulla vicenda del lavoratore che avrebbe lavorato in nero per il padre di Luigi Di Maio.

“Nella sua difesa d’ufficio della famiglia Di Maio – spiega –  Di Battista non è stato in grado di costruire nemmeno una argomentazione logica. Solo una serie sconclusionata e vergognosa di insulti contro Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, colpevoli, secondo il personalissimo e sommario tribunale rappresentato dalle sue dirette Facebook, di aver essersi augurati per il padre di Di Mai un trattamento diverso da quello che Di Maio ha riservato ai loro. Nelle offese di oggi c’è un che di esagerato anche per il metro di Di Battista. Un’esagerazione sospetta”.

“Chissà, forse Dibba vuole ostentare una difesa del gemello grillino per nascondere le sue vere intenzioni rispetto al futuro di Di Maio: prenderne il posto a capo del Movimento”, conclude.

27/11/2018 - 18:33

“Quanto accade nel mare di Azov non è un fatto minore in un luogo lontano ma è un ennesimo, gravissimo attacco di Mosca contro Kiev”. Lo scrive Lia Quartapelle, capogruppo Pd in Commissione Affari esteri, in una lettera al Foglio.

“Forse la Russia – continua - conta sul fatto che in pochi sanno dove si trovi il Mare di Azov e che quindi l’aggressione a un rimorchiatore e a due navi cannoniere ucraine passi quasi inosservata. Il Mare di Azov è uno sbocco strategico per l’Ucraina: su di esso si affacciano i porti della principale regione industriale del paese, il Donbass. Lo status giuridico del mare di Azov è in bilico dopo l’invasione della Crimea e per chiarirlo l’Ucraina nel 2016 ha attivato un arbitrato internazionale. Nelle more di questa situazione, la Russia, sta provando a forzare la situazione, come di consueto: subito dopo l’occupazione della Crimea, Mosca ha pensato bene di costruire sullo stretto di accesso al mare di Azov un ponte che impedisce a grossi cargo di entrarvi. Successivamente, le autorità russe hanno iniziato a controllare tutti i navigli in entrata e in uscita, allungando i tempi di navigazione. I risultati di questa strategia sono visibili: le crescenti restrizioni imposte dalle autorità russe ai traffici marittimi hanno sottratto un quarto dei ricavi al porto ucraino di Mariupol. Insomma, il disegno russo è molto chiaro: da un lato si vuole tenere impegnata l’Ucraina militarmente con il conflitto congelato nelle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, e dall’altro si mira a determinare il collasso economico del Donbass. Come Italia, come Europa, come Occidente non possiamo accettare senza fiatare questo ennesimo atto di prepotenza della Russia contro l’Ucraina”.

“L’Italia proponga di estendere la missione di monitoraggio dell’Osce anche a quanto sta accadendo nel Mare di Azov e chieda di ridiscutere le sanzioni alla Russia, per incrementarle. All’aggressività sullo scenario internazionale si deve rispondere immediatamente con fermezza, con l’unità tra alleati e con la durezza del diritto internazionale”, conclude.

27/11/2018 - 17:59

“Non è il Partito Democratico, ma lo stesso mondo della scuola a riconoscere l’importanza dell’alternanza scuola lavoro come indispensabile strumento di orientamento e formazione degli studenti. Spero che il governo voglia ascoltare l’appello di questa mattina dell’Associazione Nazionale Presidi e faccia marcia indietro sul taglio all’alternanza previsto nella Legge di Bilancio”.

 

Lo dichiara in una nota la deputata Chiara Gribaudo, vice capogruppo Pd, commentando il convegno tenutosi oggi al Cnel alla presenza del Presidente Tiziano Treu.

 

“L’alternanza - aggiunge la deputata Dem - ha bisogno di essere migliorata e sviluppata con investimenti e personale dedicato, facendola rientrare nel più ampio percorso delle politiche attive del lavoro. Anche su questo tema, se non ci saranno correzioni, sarà confermata una manovra che è contro la scuola e contro il lavoro. E soprattutto contro i più giovani”.

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