17/10/2018 - 17:16

Il voto sulle dimissioni -respinte- dell’on. Crosetto segnala un doppio fatto politico: per la prima volta in questa legislatura, la maggioranza va in frantumi dentro il voto segreto e il Movimento 5 Stelle viene smentito platealmente, anche dalle ampie assenze tra le proprie fila.

I grillini, infatti, nonostante la prerogativa del voto segreto legato all’articolo 67 della Costituzione, hanno voluto dare una specifica indicazione di voto, ma hanno raccolto solo 187 voti favorevoli a fronte dei 220 deputati appartenenti al loro gruppo. Spiccano, in proposito, le numerose assenze non giustificate nel gruppo 5 stelle (25, oltre il 10% del gruppo), e appare evidente il fallimento del tentativo del Movimento 5 Stelle di “forzare” sul piano dialettico l’esito del voto. Appare chiaro che i deputati leghisti hanno per lo più votato contro le dimissioni del collega Crosetto, segnando in tal modo un preciso fatto politico”.

Lo dichiara il deputato dem Enrico Borghi, della presidenza del Gruppo.

17/10/2018 - 17:06

Dichiarazione di Graziano Delrio, presidente gruppo Pd e Debora Serracchiani capogruppo in commissione Lavoro

“Apprendiamo  che il governo degli annunci fa retromarcia anche sui tagli alle  pensioni d’oro. Da mesi andiamo ripetendo che il testo all’esame del parlamento è iniquo e inattuabile e  che l’unica proposta praticabile è la nostra, quella di un contributo di solidarietà, sulla quale oggi pare convergano anche M5S e Lega.

Chiediamo pertanto al governo di ritirare immediatamente il testo in esame , essendo tutti consapevoli  che non vedrà mai la luce e che rappresenta solo una perdita di tempo e una presa in giro per gli italiani. “

E’ quanto hanno dichiarato il presidente  del gruppo  Pd alla Camera Graziano Delrio e l’on. Debora Serracchiani, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

“L’Inps  - scrivono Delrio e Serracchiani -   ha peraltro confermato  che il risparmio non sarebbe di un miliardo,  come più volte sbandierato dal vicepremier Di Maio, ma sarebbe meno di   150 milioni di euro per una platea di 44 mila persone, di cui 29 mila colpite dal taglio.  Lega e M5S fanno ora dietrofront. Bene: non è mai troppo tardi. A conferma che la loro proposta era  irragionevole e sconclusionata.”

17/10/2018 - 17:01

Il ministro Toninelli dovrebbe sapere che il piano antisismico e di messa in sicurezza per la A24 esiste, è stato predisposto dal nostro governo, validato dal Consiglio superiore dei lavori Pubblici e concordato con l’Unione europea perché non rientrasse negli aiuti di Stato. Basterebbe che parlasse con i suoi uffici. Dovrebbe sapere anche che il piano è finanziato per oltre un miliardo con il Fondo investimenti del 2018. Si concentri dunque ad applicare il piano e si attivi per usare le risorse del Fondo bloccate da mesi a palazzo Chigi.

Lo dichiara il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio.

17/10/2018 - 16:10

“E’ un peccato che il primo provvedimento di natura agricola sia giunto in Aula gettando alle ortiche ogni possibilità di trovare soluzioni efficaci, ascoltando il mondo agricolo e anche le forze di minoranza”. Lo ha affermato Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, intervenendo in Aula a sostegno degli emendamenti del Pd che hanno cercato di modificare e migliorare il testo Gallinella, e proponendo, anche simbolicamente la soppressione di tutti gli articoli.

“Questa scelta – continua - ci consegna un’accozzaglia di definizioni incongruenti che complicheranno ulteriormente la possibilità di identificare i prodotti di filiera corta, ulteriore burocrazia, e tanta, tanta confusione. Peccato. Non serviva una nuova legge. Collegato agricolo e ambientale, codice appalti e, soprattutto, la legge sui piccoli comuni rispondevano già alle esigenze di valorizzazione delle produzioni locali e di filiera corta. Le Regioni, attraverso proprie norme, progetti, uso dei piano integrato di filiera, hanno già avviato ottime iniziative. La maggioranza poteva fare una legge cornice o mettere risorse a loro disposizione.  Non ha fatto né l’una né l’altra cosa. Il tutto con una dose di schizofrenia politico-istituzionale derivante dall’aver prima votato la legge sui piccoli comuni, per poi rinnegarla con le modifiche di oggi agli art. 11 e 12”.

“Non è di questo che gli agricoltori hanno bisogno, e non si comprende il segno del cambiamento di cui ogni giorno si sente parlare”, conclude.

17/10/2018 - 15:59

“Una manina pentastellata ha fatto passare il condono edilizio per Ischia all’interno del Dl Genova. Neppure Silvio Berlusconi osò tanto con i condoni del ’94 e del 2003. In questi anni abbiamo fermato tutti quei tentativi di inserire condoni edilizi all’interno dei provvedimenti al vaglio del Parlamento. È stato necessario l’arrivo del governo gialloverde per tornare ai tempi più bui delle “mani sulla città”

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Di Maio aveva detto agli abitanti di Ischia “ora avete un governo amico”, ma per l’isola anziché cercare di sanare un territorio ferito vuole sanare gli abusi. Il vicepremier sa bene che in questo modo “lo Stato perde ogni credibilità” se- sottolinea la deputata Dem - invece di ordinare le demolizioni degli abusi ordina i bonifici per la ricostruzione”. 

“Al leader del movimento 5 stelle è bastato passare dall’opposizione al governo per cambiare idea, atteggiamento e, soprattutto, poltrona. Ma, per dirla con Di Maio, “tuttavia le cose cambiano e gli impegni presi con gli elettori in campagna elettorale pure”. Quello che non cambia – conclude Rotta - è il rischio idrogeologico di quel territorio e il rischio della vita per i suoi cittadini”.

17/10/2018 - 15:54

“M5s e Lega, con il voto favorevole del Governo rappresentato dal sottosegretario Crimi, bocciano l’emendamento del Pd che affidava al Commissario nominato per l’emergenza a Ischia il compito di effettuare le demolizioni delle costruzioni abusive su cui già sono stati emessi gli ordini di demolizione. Il messaggio è chiarissimo per chi ha commesso gli abusi edilizi: dormite pure sonni tranquilli perché il ‘Governo del Cambiamento’ è con voi. Alla faccia della legalità professata per anni. Cosa ne pensa il ministro dell’Ambiente Costa?”.

Così Chiara Braga, capogruppo Pd in commissione Ambiente.

17/10/2018 - 15:53

“Un governo del Paese trova le soluzioni. I cittadini, innanzitutto, e gli operatori sanitari non ne possono più della diatribe interne tra ministri e dello scarico barile tra colleghi”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito delle dichiarazioni della ministra Giulia Grillo a proposito della questione degli specializzandi in medicina.

“Lo abbiamo già visto ieri – continua - sulla fantasiosa proposta sull’abolizione del numero chiuso nelle facoltà di medicina. Nella scorsa legislatura le borse per gli specializzandi passarono dalle 4.500 a 7.400, comprese quelle regionali.  Ora la ministra non si nasconda. Se non vuole paralizzare il Sistema sanitario nazionale, il governo stabilisca come priorità il finanziamento del Ssn, quello delle specializzazioni e la possibilità di poter assumere nei nostri ospedali specializzandi dell’ultimo anno.

“Il resto sono solo chiacchiere e comunicati stampa di cui non ce ne facciamo nulla”, conclude.

17/10/2018 - 15:37

“I dati portati oggi in commissione Lavoro dal presidente dell’Inps Boeri sul pacchetto pensioni del governo sono allarmanti: tenere insieme ‘quota 100’, il blocco dell’adeguamento della speranza di vita, ‘opzione donna’ e ‘ape social’ è impossibile, sui giovani si carica un debito insostenibile di 140 miliardi in 10 anni e ne servono solo per iniziare 7 per il 2019, 11,5 nel 2020 e 17 miliardi, un punto di Pil, nel 2021. Non solo: si mandano in pensione prima delle persone sulle quali poi verrà effettuato un prelievo forzoso con un blocco dell’indicizzazione degli assegni, che si somma alla penalizzazione fino a 500 euro per la pensione anticipata. Il governo ha preparato una fregatura sia per i giovani che si ritrovano un macigno di debito sulle spalle, sia per chi pensava di andare in pensione. Un capolavoro”.

Lo dichiara Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro del Partito democratico, ai margini dell’audizione di Tito Boeri alla Camera.

“Non si può fare - aggiunge la deputata Dem - tutto e il contrario di tutto. ‘Ape social’ e ‘opzione donna’ sono provvedimenti del Pd che avevano già smontato la Fornero, e sarebbe giusto farli rientrare in questa legge di bilancio insieme ad un’ultima salvaguardia per gli esodati. ‘Quota 100’ invece è una contraddizione e un’inutile spreco di risorse che mettono a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale. Si fanno esplodere i conti pubblici - conclude Chiara Gribaudo - e si ipoteca il futuro dei nostri giovani”.

17/10/2018 - 15:35

“La Commissione Giustizia, forte dei voti di Lega e M5S, non impone il rispetto delle normative Antimafia nel Decreto Genova, così richiesto anche dal dott. Cantone, presidente ANAC, e dal Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho”. Lo dichiara Franco Vazio, vice-presidente della Commissione Giustizia.

“Il fatto che il Ministro Toninelli – continua - voglia controllare il rispetto della legge antimafia, al netto delle sue proverbiali e recenti performance in tema di infrastrutture, e che proponga solo un debolissimo ed effimero odg, la dice lunga sul peso di quelli che all’interno del Governo non intendono avere vincoli di questa natura - quelli che lui chiama ‘lacci e lacciuoli’ - e circa la voglia residua di legalità e di onestà del M5S. Non opporsi con fermezza alla mafia è una vergogna, soprattutto se si pensa alle conseguenze di tali ‘infiltrazioni’ in tema di corretta esecuzione delle opere e di utilizzo di materiali delittuosamente alterati - calcestruzzo depotenziato”.

“Una ferita insanabile alla legalità e uno schiaffo ai Genovesi che da subito hanno chiesto piena trasparenza e sicurezza nell’immediata ricostruzione del Ponte Morandi e delle infrastrutture collegate”, conclude.

17/10/2018 - 14:48

"Se il governo intende davvero contrastare la povertà ha a disposizione uno strumento già pronto e che funziona, il Reddito di inclusione: fermare tutto e ripartire da zero sarebbe un grave errore. Lo diciamo da tempo. Abbiamo anche presentato una proposta di legge per estenderlo e potenziarlo. Abbiamo dato la nostra disponibilità per migliorarlo, disponibilità che confermiamo. Alla maggioranza ed al governo abbiamo detto in più occasioni che il Reddito di inclusione è il frutto di una scelta maturata e compiuta insieme alle associazioni dell’Alleanza contro la povertà. Oggi la Caritas lancia l’allarme e chiede al governo di non smontare il Reddito di inclusione perché metterebbe a serissimo rischio la lotta alla povertà. Chiediamo alla maggioranza di mettere almeno una volta da parte la propaganda e ascoltare la voce della Caritas". 

Lo dichiara il capogruppo del Partito democratico alla Camera Graziano Delrio.

17/10/2018 - 13:53

“Il M5S ha sempre contestato il valore degli ordini del giorno giudicandoli come del tutto inefficaci. Ora leggiamo che il Ministro Toninelli propone egli stesso dal Governo un ordine del giorno per impegnare se stesso a garantire la normativa antimafia. Proprio mentre in commissione sul decreto Genova il Governo esprimeva parere contrario ad emendamenti funzionali a contrastare le infiltrazioni mafiose nell’opera di demolizione del vecchio ponte e di costruzione del nuovo.  Siamo di fronte ad una dissociazione scandalosa. Il Ministro pensa che la legalità possa essere meglio garantita da un impegno volatile anziché da una norma vincolante. I finti paladini della moralità inciampano sulle norme antimafia. Il Governo è ancora in tempo per accogliere o introdurre nel decreto Genova norme stringenti di contrasto ai rischi assai concreti di penetrazioni mafiose.  Metta fine con una scelta netta ad una rappresentazione falsa e scandalosa, tutta a danno dei cittadini di Genova e delle moltissime imprese che rispettano le regole e respingono la criminalità.” Lo dichiara il deputato dem Luciano Pizzetti, capogruppo in commissione Trasporti.

17/10/2018 - 13:18

È un cancella e aggiungi senza vergogna, uno spostare risorse senza spiegare chi paga. È questa la manovra economica del governo del cambiamento. Ecco qualche esempio. La flat tax 546 milioni di euro per il 2019 si finanzia con la cancellazione dell’aiuto alla crescita per le imprese e con l'Iri, l’imposta sul reddito degli imprenditori.

Il reddito di cittadinanza invece verrà coperto con i tagli al Rei, il reddito d’inclusione - nato dal confronto con le associazioni che aderiscono all'Alleanza contro la povertà - che ha consentito a circa 2 milioni e mezzo di persone di uscire da condizioni di estremo bisogno.

Invece per il condono tutto è andato a buon fine: lo sconto fiscale premierà chi ha nascosto redditi al fisco, evasori veri e non chi è in difficoltà. Tutto quello che non riusciranno a finanziare col gioco delle tre carte, finirà in deficit. Cioè sarà pagato da chi lavora e paga le tasse.

Lo scrive su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato

17/10/2018 - 13:16

“Riduzione delle risorse, mancanza di un piano di assunzioni, incertezza sul futuro dell’intero comparto, tanti annunci e spot propagandistici nel contesto di una manovra dai numeri che restano oscuri: per la prima volta, come denunciano le stesse organizzazioni dei camici bianchi, ci troviamo di fronte a un vero e proprio arretramento del sistema sanitario nazionale, a cui si aggiunge la completa assenza di chiarezza, di un piano strategico, di un indirizzo programmatico, nelle intenzioni del governo M5s e Lega. Per tutte queste ragioni riteniamo giusta questa protesta e siamo al fianco della mobilitazione promossa davanti a Montecitorio dai sindacati dei dirigenti medici e dalla federazione nazionale degli ordini dei medici”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Affari sociali della Camera, Vito De Filippo, dopo aver incontrato in piazza i manifestanti insieme ai colleghi Dem della sua commissione.

17/10/2018 - 13:14

“Anche dal Rapporto 2018 della Caritas italiana su poverta' e politiche di contrasto, presentato oggi a Roma, arriva un giudizio positivo sul REI ed il messaggio al Governo, in vista del varo della manovra, è molto chiaro: non si smonti una riforma che ha dimostrato di funzionare ma si lavori invece per ampliarla e migliorarla”.

Così commenta l’on. Elena Carnevali i dati contenuti nel Rapporto Caritas.

“Smantellare il Rei per marcare la discontinuità con il passato non è la strada giusta. Occorre dare stabilità al sistema, apportare semmai correttivi migliorativi ma non ripartire da zero. Inoltre sostituire uno strumento appena partito significa creare incertezza e allungare i tempi di implementazione. Basta con la propaganda. Bisogna indirizzare le risorse per aumentare platea e beneficio del Rei, un istituto costruito con progettazione partecipata insieme ad Alleanza contro la povertà che il tema della povertà lo conosce molto bene.

17/10/2018 - 12:44

“Lega e 5s continuano, con prepotente faciloneria, a pasticciare sul decreto Genova. Le loro furbizie non onorano una comunità ferita. Sulla trasparenza c’è un evidente ostruzionismo,  sul contrasto alle infiltrazioni mafiose non accolgono i puntuali suggerimenti di Anac,  sull’ ammissione delle concessionarie ai lavori di ricostruzione c’è stata una giravolta impressionante, sul risarcimento agli sfollati il minimo sindacale”. Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Trasporti Luciano Pizzetti.

“ Dopo molte settimane – continua -,  questioni importanti restano indefinite tant’è che in Commissione si salta di palo in frasca senza alcuna logica. Terminato l’articolo 1 su Genova impongono il passaggio all’articolo 17 su Ischia perché non sono pronti sui contenuti degli altri articoli afferenti al disastro genovese. A tutto ciò si aggiunge l'ipocrisia gialloverde che dopo tanta, a questo punto finta, indignazione prevedono il coinvolgimento diretto di ASPI, quelli che non dovevano più toccare una pietra, nei lavori di demolizione del ponte. Con la malcelata speranza di tacitarne i potenziali ricorsi rispetto ad un decreto che dal punto di vista amministrativo è palesemente fragile con il rischio di pregiudicare la rapidità dei lavori di ricostruzione del nuovo ponte. Prova ne è anche il respingimento di emendamenti che fissavano la data di conclusione dei lavori. Genova aveva bisogno di molto di più ma soprattutto i genovesi avevano bisogno di una premessa: il rispetto.”

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