11/10/2018 - 17:51

Dalla Farnesina solo reticenze, a rischio summit previsto per il prossimo novembre

“Non decidendo sul futuro dell’ambasciatore in Libia e continuando a delegittimare i vertici dei nostri servizi segreti, annunciandone l’avvicendamento senza procedere, il Governo sta sabotando il successo della conferenza di Palermo”. Così la deputata democratica Lia Quartapelle replica al viceministro degli Esteri, Emanuela Del Re che oggi è intervenuto alla Camera per rispondere al question time del Pd sulla preparazione del summit sulla Libia che si dovrebbe tenere il prossimo novembre a Palermo. “Noi ci teniamo che la conferenza di Palermo sia un successo – ha detto la Quartapelle - perché nei precedenti appuntamenti organizzati dall’Italia ci sono stati passi avanti nella pacificazione e stabilizzazione della Libia, e ci auguriamo che anche questa volta sia così. Il governo però, non decidendo sul futuro dell’ambasciatore e continuando a delegittimare i vertici dei nostri servizi segreti, annunciandone l’avvicendamento senza procedere, sta sabotando il successo della conferenza di Palermo. Anche nella risposta all’interrogazione di oggi il governo è stato reticente su questo punto. La conferenza deve essere con la Libia ma se in Libia non c’è nessuno legittimato a parlare con gli interlocutori libici sarà solo una conferenza sulla Libia”.

11/10/2018 - 17:44

“Il governo del cambiamento di fatto lascia operatori del settore, imprese e cittadini nel caos per le revisioni dei veicoli e il conseguimento delle patenti”. Lo dichiara Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito del problema delle carenze di organiche degli uffici della motorizzazione.

“E’ passato quasi anno – ricorda - da quando con un emendamento del Pd e gli impegni finanziari del Governo, sono state allocate le risorse per l’assunzione di 200 persone.  Dopo l’apertura del bando per 148 assunzioni di ingegneri meccanici,  il sottosegretario ai Trasporti, Dell’Orco riferisce che, quasi fosse un caccia al tesoro, sapremo solo a fine ottobre la data della pre-selezione. Poi dovremo attendere la preselezione effettiva, poi la pubblicazione delle graduatorie, poi la data per le due prove scritte ed il colloquio orale”.

“Ancora una volta, non resta che registrare la distanza tra la propaganda e la prova del governo, che non riesce nemmeno a investire le risorse lasciate da altri per  migliorare la vita di cittadini, imprese e lavoratori”, conclude.

11/10/2018 - 15:24

 “I miei colleghi della Lega dovrebbero guardarsi bene dal fare dichiarazioni sul familismo”. Lo ho dichiarato Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai, nel corso di un’intervista a Radio Radicale sulle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso della conduttrice Rai Cristina Parodi.

“Il figlio di Foa che lavora con Salvini – spiega - e Salvini stesso, che ha deciso di fare pubblicamente gli auguri alla Isoardi per la trasmissione ed è andato nel camerino della Prova del cuoco per seguire la compagna. In Italia non era mai accaduto che un ministro dell’Interno nonché vice-premier facesse una cosa del genere. Ancora più grave è il fatto che Salvini abbia espresso l’intenzione di chiamare i colleghi della Lega per evitare polemiche. Questa è una nuova gaffe perché il governo non si deve comunque avvicinare alla Rai”.

“Salvini sbaglia anche sulla richiesta di dimissioni: io non ho chiesto le dimissioni di nessuno. Ho solo fatto quello che mi compete in quanto commissario della Vigilanza. Ho cioè analizzato i dati del Tg1 e notato che è costretto a fare i salti mortali per mantenere gli ascolti. Questo è dovuto al fatto che se la Prova del cuoco condotto da Antonella Clerici faceva da traino all’edizione del Tg1 delle 13.30, adesso si è trasformato in una palla al piede. Dunque, da volano, la Prova del cuoco è diventato qualcosa che penalizza l’informazione”, conclude.

11/10/2018 - 13:50

“Il provvedimento è largamente condivisibile ed è il frutto del lavoro paziente della scorsa legislatura, dove si era affrontato con rigore il tema della razionalizzazione delle norme sulle procedure elettorali, per la trasparenza del voto nelle urne e per l’individuazione degli scrutatori e dei presidenti di seggio. Il Partito democratico si astiene a causa dell’introduzione di un principio che crea un vulnus di incostituzionalità, poiché viene messa a rischio la certificazione stessa del voto. Come si può pensare, ad esempio, che possano essere gli stessi promotori di un referendum ad autocertificare il numero delle firme raccolte? Da questo punto di vista, vi è una evidente violazione del dettato costituzionale e una deriva verso una democrazia referendaria che non condividiamo e che non rispetta gli equilibri istituzionali previsti dai nostri padri fondatori, come testimoniano purtroppo anche le parole che abbiamo sentito sulla Banca d’Italia o sul Presidente dell’Inps. Il rispetto della forma è sostanza”.

Così il capogruppo Dem in commissione Affari costituzionali, Gennaro Migliore, durante la dichiarazione di voto in Aula alla Camera sulla pdl Elezioni.

11/10/2018 - 13:49

Ci mancava una bella guerra tra generazioni, soprattutto a insaputa di una. Quella dei giovani che pagheranno salato il conto delle scelte scellerate in tema pensioni. Oggi lo ha ribadito il presidente dell’Inps Boeri in Commissione bilancio. Per un po’ di consenso, mettendo mano alla Fornero come vogliono loro, avremo una spesa insostenibile, benefici quasi solo per dipendenti pubblici e, in 9 casi su 10, per gli uomini. Intanto il sistema rischia di saltare, le prossime generazioni dovranno farsi carico del debito accumulato e sarà inevitabile tagliare i servizi e aumentare le tasse. Modificare la Fornero si può, lo abbiamo fatto nella passata legislatura investendo 20 miliardi e aiutando tanti lavoratori ad accelerare l’uscita dal lavoro. Ma va fatto in modo equo e sostenibile, non per slogan e senza partire da chi fa lavori più usuranti.

Lo ha scritto su Facebook il vice presidente della Camera Ettore Rosato.

11/10/2018 - 12:59

“Di Maio dichiarava di aver trovato così tanti soldi per il reddito di cittadinanza che ne sarebbero avanzati anche per le pensioni. Bene, tiri fuori il malloppo invece di usare i risparmi degli italiani”.

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, allegando un’intervista a Luigi Di Maio durante il governo Renzi.

11/10/2018 - 11:45

Su suo account tweet indecorosi e offensivi

Tweet omofobi e indecorosi del tutto inopportuni per chi ricopre una carica istituzionale. Lo denuncia il deputato democratico Emanuele Fiano che su twitter pubblica gli screen shot di una lunga serie di cinguettii del vice capo dell’ufficio legislativo del Mise, Enrico Esposito recentemente nominato dal ministro Di Maio.  “Il vicecapo del legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato tweet indecorosi e offensivi – scrive Fiano sul proprio profilo Twitter – ci chiediamo quanto il vicepresidente del consiglio Luigi Di  Maio attenderà ancora per prendere provvedimenti”.

Qui di seguito il link ai tweet denunciati da Fiano: https://twitter.com/emanuelefiano/status/1050314728906649601

11/10/2018 - 11:04

“In pratica questo governo vuole spendere 8 miliardi oggi per scaricare 100 miliardi di debito pensionistico sui giovani, per di più premiando solo gli uomini, penalizzando e lasciando senza risposte le donne e chi ha carriere discontinue. Mi pare assurdo.  Sono provvedimenti contro il buon senso che minano il sistema pensionistico, per di più creando nuove ingiustizie sociali.” Lo dichiara la deputata Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro del Pd, ai margini dell’audizione del Presidente dell’INPS Tito Boeri in Commissione Lavoro alla Camera. “L’INPS certifica che a beneficiare di quota 100 sarebbero soprattutto i dipendenti del pubblico impiego, con i rischi per l’organico della sanità su cui le associazioni dei medici hanno già dato l’allarme. Si ricavano solo poche decine di milioni dal fantomatico taglio delle pensioni d’oro, per di più a rischio incostituzionalità, mentre si mette a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale italiano. Questa riforma così com’è è un’ingiustizia per i giovani e per tutti coloro che non hanno il famoso posto fisso. È una bomba a orologeria che fra pochi anni potrebbe costringerci a una riforma due volte più dura della Fornero.” Conclude.

10/10/2018 - 19:42

“Ecco in sintesi estrema dieci ragioni per cui la proposta del Reddito di cittadinanza non ci convince”. Lo scrive in un suo intervento su Democratica Stefano Lepri, deputato dl Partito democratico.

“1) Volete innestare Il Reddito di cittadinanza – continua - sui centri per l’impiego. Però questi non ci sono, se non in qualche provincia del nord. Come fate a farli partire in pochi mesi? 2) La povertà è multidimensionale: sociale, sanitaria, educativa, lavorativa, relazionale. Servono i servizi sociali dei Comuni. La presa in carico devono farla loro. Non i centri per l’impiego. 3) Volete dare 780 euro al mese. Ma a persona o a famiglia? 4) Volete dare 780 euro al mese, ma solo ai nullatenenti. Se invece uno guadagna 300 euro avrebbe la differenza, cioè 480 euro. Domanda: ogni mese il beneficiario dovrà quindi dire quanto ha guadagnato da vari lavoretti, magari in nero? E ogni mese il funzionario del centro per l’impiego (che per ora non c’è) dovrà fare le sottrazioni per calcolare il dovuto? 5) Avete detto che se il beneficiario rifiuterà tre offerte di lavoro perderà il sussidio. Chiedo: ma in contesti dove la disoccupazione è al 50% voi pensate che bastino i centri per l’impiego per proporre lavoro entro un raggio di pochi chilometri? Semplicemente, avremmo persone che riceverebbero per decenni il sussidio. 6) Se abbattete fortemente il Reddito di cittadinanza a chi ha casa di proprietà, penalizzerete chi si è spaccato la schiena per comprarla e oggi è disoccupato di lungo periodo e in povertà. 7) Non starà sulla poltrona, statene certo, ha assicurato Di Maio. Farà lavori utili organizzati dai Comuni. Potrebbe anche andar bene, discutiamone. A patto che siano ben organizzati e non si faccia come con gli LSU. 8) Di Maio ha detto che ne beneficeranno solo gli stranieri regolarmente residenti in Italia da almeno dieci anni. Ma quegli stranieri hanno quasi sempre la cittadinanza italiana e di norma sono ben integrati. Si può capire la volontà di evitare gli approfittatori. Allora fissate un numero minimo di anni di soggiorno, ma non dieci!9) Il Reddito di cittadinanza vorrebbe rispondere a tutti i poveri ma anche a coloro che sono in condizione di grave disagio. Quella platea sarebbe troppo ampia: bisogna cominciare da tutti i poveri, specie da quelli non ancora raggiunti dal Reddito d’inclusione”.

“10) C’è una questione di metodo. La Casaleggio & associati e il fido Di Maio fanno scrivere i disegni di legge da qualche professore (quando va bene). Poi pensano di approvare il Reddito di cittadinanza entro la legge di Bilancio, riducendo al minimo la discussione in Commissione e in Parlamento. Invece serve una norma ordinamentale per fare riforme così importanti. Serve ascoltare chi su questi temi ci ha sempre lavorato o si è impegnato da volontario. Non potete scappare dal confronto”, conclude.

10/10/2018 - 19:14

“Su riforma pensioni, le audizioni in comm. Lavoro bocciano il governo: per Brambilla, esperto Lega, gli investitori non vengono in Italia perché facciamo leggi retroattive creando incertezza; per prof. Cazzola il provvedimento è incostituzionale e iniquo”.

Così i deputati Dem della commissione Lavoro della Camera su twitter.

10/10/2018 - 16:36

“La risposta data dal governo all’interrogazione in cui sollecitavo la nomina del nuovo presidente Consob, carica vacante dal 13 settembre, è molto preoccupante: non c’è traccia di date certe né rassicurazioni sull’imminenza della nomina”. Lo dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Pd in Commissione Finanze della Camera.

“In un momento, come questo – continua - di particolare delicatezza sul piano finanziario, parrebbe ovvio e indispensabile poter contare su una piena azione di vigilanza della Consob rispetto alla correttezza delle operazioni di mercato. E invece il governo preferisce prendere tempo e rimandare. Oltre che rischiosissimo, questo atteggiamento dilatorio è inspiegabile. Non vorremmo che dietro questo ritardo ci fosse un disegno preciso. Non è per caso un espediente di qualcuno all’interno della maggioranza per poter guadagnare con azioni speculative?”.

“Comunque sia, la mancata nomina del sostituto di Nava conferma l’irresponsabilità di Lega e M5S e tradisce il fastidio, dal chiaro sentore autoritario, per qualunque organo indipendente”, conclude.

10/10/2018 - 16:35

“Che il Decreto Genova fosse un orrore che andrà riscritto quasi tutto in Parlamento era ormai assodato. E le audizioni sono state un vero e proprio atto d’accusa sull’operato del governo. Tutti i soggetti auditi nelle commissioni Ambiente e Trasporti hanno fatto rilievi impegnativi e proposte di modifiche radicali. Ma lascia veramente sconcertati che il testo contiene, nel pacchetto dedicato alle infrastrutture, lo scippo di 200 milioni degli abruzzesi ora destinati ad Autostrade per le opere antisismiche delle A24 e A25. Un furto di risorse deciso da Toninelli ‘d’intesa’, sono parole scritte dallo stesso ministro in documenti ufficiali, con la consigliera regionale M5s Marcozzi, la candidata alla poltrona di Governatrice della Regione Abruzzo. Una scelta ingiusta, alla quale risponderemo con la presentazione di un emendamento ad hoc per la restituzione agli abruzzesi di questi soldi, che si aggiunge a tutte le critiche giunte anche nelle audizioni di oggi da parte di Abruzzo, Marche e Lazio.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Le Regioni, in particolare - aggiunge Pezzopane - hanno segnalato l’assenza della proroga della struttura commissariale e del personale, mille persone ancor più a rischio dopo l’entrata in vigore del cosiddetto Decreto Dignità. La ricostruzione va accelerata non bloccata. Importanti le dichiarazioni del Presidente Lolli sia sui 200 milioni scippati, sia sul cratere 2009 escluso in maniera vergognosa dal decreto. Giorno dopo giorno è sempre più ‘governo del cambiamento in peggio’. Contro tutto questo ci batteremo con forza e determinazione. Il pacchetto emendamenti del Pd - conclude la deputata Dem - sarà decisivo per migliorare questo decreto. Servono risposte concrete su tasse, bilanci e personale”.

10/10/2018 - 15:22

Oggi alla Camera abbiamo presentato il cortometraggio contro il bullismo Spegni il cellulare, accendi il cuore, girato a Ravenna e diretto da Gerardo Lamattina, che ha per protagonisti i ragazzi della Scuola media Don Minzoni, oltre ad alcuni studenti degli Istituti comprensivi Guido Novello, Ricci Muratori e Montanari, a cui anch’io ho preso parte”. Lo afferma Alberto Pagani, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.

“Sono molto onorato – prosegue Pagani - di aver partecipato ad un progetto che ha un messaggio molto importante: bisogna stringersi intorno ai ragazzi vittime dei bulli, aiutandoli ad uscire dall’isolamento e dalla paura. Il cortometraggio rappresenta l’ultima fase del progetto pluriennale "Diventa il regista del cambiamento", che ha visto gli studenti delle Scuole medie di Ravenna dialogare con gli esperti - magistrati, psicologi, medic - sui temi del bullismo e del cyberbullismo. Il progetto è stato realizzato dall’associazione no profit Cuore e Territorio e sostenuto da Edit Italia - già editrice anche del quotidiano on line ravenna24ore.it - in un più ampio programma di promozione sociale.

Per vedere il cortohttps://youtu.be/vDie5kOnGGk

10/10/2018 - 15:10

“La viceministra a 5stelle Laura Castelli chiarisce finalmente che il #reddito di cittadinanza non serve a creare #lavoro. Cosa ne pensa Matteo Salvini?”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, riportando l’intervista  della viceministra dell’Economia durante la trasmissione Cartabianca.

10/10/2018 - 15:09

“Nell’ambito dell’esame del Decreto Genova in commissione Politiche europee, il gruppo Pd ha evidenziato le forti criticità presenti nel testo. In particolare, appaiono ambigue, confuse e pericolose le norme che attribuiscono al Commissario poteri in deroga ad ogni disposizione di legge extra penale, e che impongono solo il rispetto di vincoli Ue non derogabili, senza precisare però il tenore di tali principi e regole europee. Ulteriori perplessità hanno riguardato la legittimità delle procedure di affidamento previste. Il timore espresso è che il Decreto crei profonde incertezze e rischi di contenziosi enormi che potranno rallentare e bloccare la ricostruzione. La posizione del Pd ha alimentato dubbi e fratture anche in seno alla maggioranza, la quale è stata costretta, per mancanza di numeri in Commissione, a chiedere un rinvio della discussione. Ancora una volta, improvvisazione e superficialità rischiano di penalizzare i cittadini italiani. Genova non merita questo”.

Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee.

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