15/10/2018 - 12:36

Dopo Lodi anche il Veneto è stato contagiato dalla foga razzista contro i bambini. C’è una odiosa gara a chi discrimina di più.

Lo dichiara la parlamentare Veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, alla notizia.

“Chi richiede ai cittadini non comunitari per ottenere il contributo regionale sull'acquisto di testi scolastici, oltre alla certificazione Isee, un certificato sul possesso di immobili o di redditi all'estero, sceglie di disconoscere la situazione in cui versano le anagrafi e – spiega la deputata Dem - le strutture preposte alla certificazione patrimoniale degli stati di provenienza. Le istituzioni a guida leghista negano il diritto allo studio, vero elemento di integrazione e vaccino all’ignoranza, ma, si sa, sono in tanti nel governo ad essere contro i vaccini, seppur culturali. Chi si appella a regole scritte in tempi in cui la situazione migratoria era ben differente lo fa in modo bieco e strumentale”.

“È in atto un accanimento inaccettabile che colpisce i bambini – conclude Rotta - che va a ledere i più fragili. Ma gli italiani, come hanno già mostrato per la vicenda Lodi, hanno gli anticorpi per abbattere il virus del razzismo e della discriminazione”.

15/10/2018 - 11:14

“Solo 3 anni fa, da vicepresidente della camera, Di Maio dichiarava la necessità di tornare al sovranismo monetario. Sono, dunque, ampiamente giustificate le preoccupazioni degli italiani per i loro risparmi e per l’uscita dall’euro. Il vicepremier pentastellato dice chiaramente di voler tornare a stampare la lira. Si salvi chi può!”

Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, commentando un’intervista a Luigi Di Maio.

12/10/2018 - 19:28

“Stralciare dal piano 2018-2020 delle performance di Inps la parte in cui si prevede un incentivo economico ai medici dell’Inps in base a quante prestazioni per malattia e invalidità riusciranno a revocare”. Lo chiede Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd della Camera, con un’interrogazione al ministro del Lavoro.

“Legare l’attività del medico – spiega - che dovrebbe rispondere solo alla deontologia, a un incentivo che riguarda la severità con cui si giudica la richiesta di invalidità o malattia piuttosto che il diritto effettivo di ricevere le prestazioni, increduli e sconcertati. Mi sembra un accanimento gratuito che porta a spendere tempo e risorse per i ricorsi. Già è una corsa a ostacoli. Per di più nel nostro Paese l’unico vero livello di assistenza si traduce nel beneficio economico che viene riconosciuto per invalidità civile e/o indennità di accompagnamento”.

“Verrebbe da dire che per le persone con invalidità gli esami non finiscono mai”, conclude

12/10/2018 - 19:27

“Facebook, Twitter, Istagram sono inondati in queste ore da tributi e ringraziamenti per Ilaria Cucchi. A mio avviso la mastodontica Rai - come si è già visto per esempio con eventi come il terremoto - non ha l’attenzione e l’agilità necessarie a seguire i movimenti dei big data. Eppure in questo caso, per una fortunata serie di coincidenze, la Rai potrebbe arrivare prima e svolgere appieno il suo ruolo di servizio pubblico. La storica testimonianza nel processo Cucchi arriva, infatti, a pochi giorni dalla presentazione a Venezia del film sul caso Cucchi. Quale migliore occasione per la Rai per trasmettere il film e farne una serata-evento di approfondimento?”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico.

“Per utilizzare nel modo più fedele – continua - alla sua missione pubblica i soldi garantiti dal canone, la Rai potrebbe a mio avviso dedicare il giusto spazio alla storia di Stefano Cucchi. Innanzitutto, con la proiezione di Sulla mia pelle. E poi con un momento di approfondimento che permetta agli spettatori di capire i risvolti del caso giudiziario, le sue implicazioni civili e morali, di distinguere le mele marce da chi ha contribuito alla vittoria della giustizia. Tra l’altro, il film è già stato proiettato gratis in  varie parti d’Italia almeno 25 occasioni. E questa circostanza eliminerebbe a monte le obiezioni su un costo eccessivo della proiezione.  Mi appello dunque alla nuova dirigenza dell’azienda e in modo particolare all’ad Salini. Da uomo abituato e capace di soppesare i  prodotti, Salini che una vicenda come quella di Cucchi susciterebbe una grande partecipazione, oltre che una scossa civile negli spettatori.  Proiettare il film è fare davvero servizio pubblico”.

“’Mio padre, ha raccontato Ilaria, guarda il film su Stefano ogni sera e forse si illude di poter cambiare il finale’. Il finale non può essere, purtroppo, cambiato. Ma far conoscere agli italiani la storia di Cucchi può contribuire a far sì che un caso del genere non si ripeta più. Ilaria Cucchi oggi è la sorella d’Italia. Speriamo non servano più atti eroici del genere. Intanto pensiamo anche a  padri e madri”, conclude.

12/10/2018 - 18:38

“Attivare un tavolo istituzionale di confronto a tutela delle garanzie contrattuali della redazione di Panorama”. Lo chiede Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, con un’interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro del Lavoro.

“In base a quanto riportato da un comunicato sindacale l’assemblea di redazione – spiega – la testata ‘Panorama’, a seguito dell’incontro avvenuto il 10 ottobre  per la vendita della testata, ha respinto all’unanimità le condizioni della società acquirente ‘La Verità srl’. L’offerta prevede una riduzione media del 45% della retribuzione senza alcuna garanzia sugli occupati. Si tratta di condizioni non previste nell’ambito della cessione di ramo d’azienda e mai applicate secondo i lavoratori ad alcuna cessione di una testata del gruppo Mondadori. Le basi di contrattazione messe sul tavolo da parte dei potenziali acquirenti sono state vissute con preoccupazione da parte dei giornalisti della prestigiosa testata. La redazione ha comunicato l’immediata astensione del lavoro e forme di mobilitazione”.

“Quando accaduto è molto grave. La vicenda merita senza dubbio un intervento del governo a tutela dei lavoratori e a favore del rispetto della normativa vigente”, conclude.

12/10/2018 - 12:39

“Il grido d’allarme contenuto nella lettera inviata dalla Protezione civile della Regione Marche a tutti i Comuni conferma ogni nostra preoccupazione. Il documento, infatti, certifica il blocco dei finanziamenti sulla ricostruzione e chiede ai sindaci di non prendere più nessun impegno di spesa poiché non ci sono risorse disponibili. In realtà ancora un po’ di risorse ci sono e vanno sbloccate. Ma da mesi non si affrontano le decisioni e persino la nomina del nuovo commissario, sbandierata da giorni, non è ancora operativa. Gli emendamenti presentati dal Partito democratico nel Decreto Terremoto, a luglio, e nel Mille proroghe, dopo, avevano come scopo principale proprio quello di sostenere con adeguati strumenti economici e organizzativi le aree e le popolazioni terremotate a causa delle scosse del 2016 e del 2017, attraverso: la proroga della struttura commissariale e dell’emergenza fino al 2020; e le proroghe del personale con assegnazione di nuove risorse. Se il 31 dicembre tutto ciò decadrà, sarà impossibile intervenire con efficacia e determinazione. Per questa ragione ci impegneremo in questa battaglia ripresentando i nostri emendamenti nel Decreto Genova. Governo e maggioranza M5s-Lega non possono continuare a tradire le aspettative dei cittadini”.

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

12/10/2018 - 12:18

“Il Governo giallo-verde su Genova ha fallito: il decreto legge così com’è non funziona, lo hanno detto chiaramente tutti quelli che abbiamo audito in questi giorni in Commissione. Ora si promettono aggiustamenti, ma intanto la situazione è paralizzata: nessuna certezza sulla ricostruzione del Ponte, nessuna risposta agli sfollati e alle imprese. Il Pd ha presentato emendamenti al decreto raccogliendo le proposte venute in queste settimane dalle rappresentanze economiche e sociali della città: cassa integrazione in deroga in tutta la Regione, più risorse per le imprese e il Porto, indennizzi certi e immediati agli sfollati, chiarezza sulle infrastrutture necessarie alla ripresa della città, a partire da Terzo Valico e Gronda. Abbiamo presentato emendamenti per scongiurare il rischio di ricorsi e contenzioni che determinerebbero una paralisi delle procedure di ricostruzione del Ponte e per rimediare alla grave scelta del Governo di derogare alla normativa antimafia. Chiediamo al Governo, dopo le inutili promesse di questi mesi, di dare finalmente le risposte che Genova e la Liguria attendono da troppo tempo. Questo è il momento di passare dagli annunci ai fatti, vedremo se il Governo ne sarà capace”.

Così Chiara Braga, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera.

12/10/2018 - 11:53

Chi ha di più deve dare di più. Dichiarazione on. Debora Serracchiani, capogruppo Pd Commissione Lavoro della Camera

“Leggo che si vorrebbe inserire il possibile taglio delle pensioni d’oro nel decreto fiscale prevedendo una penalizzazione per gli assegni di importo superiore a 4.500 euro netti, che colpirà soprattutto chi è andato in pensione di anzianità. La proposta di 5 stelle e Lega è il solito annuncio privo di ogni fatto concreto. Di Maio ha sempre dichiarato che i contributi versati per le pensioni  medio alte avrebbero dovuto essere ricalcolati  al fine di evitare che qualcuno prenda una pensione superiore a quanto ha versato e che le pensioni sarebbero state così tagliate. Nella loro proposta non c’è nulla di tutto questo. Non si toccano i contributi e  come hanno evidenziato tutte le audizioni svolte dalla commissione Lavoro,  è palesemente incostituzionale , iniqua e inattuabile. Senza contare che i risparmi sono notevolmente inferiori a quanto sbandierato. Ricordo a Di Maio che noi siamo stati i primi a sostenere che chi ha di più deve dare di più. Ma l’unico strumento  possibile è la proposta del Pd che inserisce   un contributo di solidarietà a carico delle pensioni medio alte, prevedendo   espressamente che i risparmi ricavati dal taglio siano destinati ad un apposito fondo finalizzato a tutelare le giovani generazioni.”

12/10/2018 - 11:30

"L'audizione ieri a Montecitorio dei negazionisti dell'Olocausto è un fatto gravissimo senza precedenti. Chiediamo al Presidente Fico di chiarire e di prendere provvedimenti urgenti" : è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputato Pd e promotrice dell'intergruppo parlamentare amicizia Italia - Israele, sulla presenza in Commissione Esteri di Alireza Bigdeli e Morteza Jami, rispettivamente membro e vicepresidente dell'Institute for Political and International Studies. Istituto iraniano che nel 2006 ha organizzato a Teheran la conferenza sul negazionismo dell'Olocausto.

"Il presidente della Commissione Esteri, la grillina Marta Grande, chieda scusa perché ha agito con una leggerezza disarmante. Crediamo che non sia in malafede ma totalmente inadatta al ruolo che ricopre. Il M5S deve rendersi conto che il Parlamento è il luogo inviolabile della democrazia, e non la passerella dove far sfilare individui ambigui e pericolosi. È necessario che il Presidente Fico intervenga per impedire che questi squallidi episodi non si ripetano". Ha  concluso Silvia Fregolent.

12/10/2018 - 11:25

“Stanziare subito dieci milioni di euro nel Decreto Emergenze per risarcire i danni alle aziende ed ai privati e per contrastare il dissesto idrogeologico nei territori della provincia di Pisa colpiti dall’incendio nello scorso mese di settembre”: è quanto chiede la deputata del Pd, Lucia Ciampi, in un emendamento presentato insieme ai colleghi del Partito Democratico, Susanna Cenni e Stefano Ceccanti.

“Ci aspettiamo - continua Lucia Ciampi - che governo e la maggioranza concretizzino gli impegni già presi con i cittadini. Sappiamo che 10 milioni non sono sufficienti per tutti i risarcimenti e la ricostruzione ma rappresentano un segno tangibile per sostenere cittadini ed imprese in difficoltà. Soprattutto ora che il governo ed il ministro Centinaio hanno negato l’attivazione del fondo di calamità per l’agricoltura. Il Decreto Emergenze è quindi lo strumento prioritario per inserire questo tipo di provvedimenti: vengono infatti stanziate risorse sia per il crollo del Ponte Morandi di Genova sia per il terremoto di Ischia del 2017; le risorse servono subito e non accetteremo rinvii ad altri decreti o leggi. Per il governo, che dice di aver trovato miliardi di euro per la flat tax ed il reddito di cittadinanza conclude Lucia Ciampi - non sarà difficile reperire 10 milioni per i comuni della provincia di Pisa devastati dall’incendio”.

12/10/2018 - 11:20

Salvini sacrifica opere Nord Est per reddito di cittadinanza

“Crescita e sviluppo non interessano al governo, che sta usando la valutazione costi-benefici, esistente da trent’anni, per mascherare le divergenze su un asset strategico per il Paese”.

-lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico, replicando all’esponente del Ministero dei Trasporti chiamato a rispondere all’interpellanza della deputata veronese -

“Si confermano i sinistri presagi sulla tratta TAV Brescia-Verona. Dopo che il ministro Toninelli aveva comunicato che la verifica sulla tratta potrebbe portare alla cancellazione dell’opera,oggi - spiega la deputata Dem - il sottosegretario Dall’Orco fa sapere che non ci sarà una risposta prima di dicembre e che comunque l’obiettivo non sarà investire sulle opere future, ma sulla manutenzione dell’esistente. Non valgono a nulla, dunque, le decisioni del consiglio regionale del Veneto che impegnava la giunta a intervenire con il governo per il completamento della Tav e ad assicurare, senza ulteriori ritardi, il proseguimento dell’iter per il quadriplicamento della linea. Di quale autonomia veneta parliamo allora? Fermare la Brescia-Verona - sottolinea - significa affossare tutto il corridoio ferroviario 5 ed anche il percorso verso il Brennero, sarebbe la morte per il futuro della logistica veronese. Capisco che il Ministro Toninelli è convinto che a risolvere il problema c’è il tunnel del Brennero, tuttavia, restano le nostre preoccupazioni e quelle dei cittadini del Nord est”.

“Se per Di Maio la decrescita infelice è il programma di governo, sorprende che Salvini sia disposto a sacrificare sull'altare della sua ambizione personale non gli interessi del Paese, ma anche quelli del suo elettorato di riferimento. Salvini spieghi alle piccole e medie imprese del Nord che il governo vuole bloccare gli investimenti pubblici che danno lavoro e reddito per poter pagare il reddito di cittadinanza. Il governo - conclude Rotta - sta allontanando gli investitori e sta minando la credibilità del Paese mostrando che contratti e accordi sono carta straccia. E’ anche sulle grandi opere infrastrutturali che si misura la capacità Paese di crescere e creare lavoro.”

12/10/2018 - 11:04

Con l’asta per la vendita dei titoli di stato di ieri sono stati bruciati 728 milioni di euro degli italiani.

È il frutto dell’incompetenza e dell’arroganza di chi sta al governo, delle dichiarazioni scomposte di questi giorni, di un documento di economia e finanza senza prospettive, del “me ne frego dei numeri” di Salvini e Di Maio.

Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.

11/10/2018 - 19:57

“Qualche giorno fa la Camera si è espressa all’unanimità sulla condanna dell’antisemitismo e sui rischi ancora pesantemente presenti in Italia e nel mondo. Oggi abbiamo invece assistito, purtroppo, a una seria caduta di attenzione su questi temi. C’è stata infatti un’audizione in commissione Esteri di una associazione iraniana che ha una connotazione negazionista e antisemita. La presidente della Commissione e il presidente della Camera dovranno chiarire come sia potuto avvenire questo episodio che contraddice platealmente i valori espressi da questa istituzione”. Lo dichiara Emanuele Fiano della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

11/10/2018 - 19:09

“Inefficace, dannosa e pericolosa: è così che si prospetta la prossima legge di Bilancio in base al Def che hanno votato oggi alla Camera”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, a proposito della Nota di aggiornamento del Def.

“Sarà una manovra senza crescita e con la finanza pubblica fuori controllo, che brucia i sacrifici fatti negli anni passati. L’Italia non merita un simile trattamento: non saranno mantenute nemmeno le promesse elettorali. Quel poco che faranno, pasticciato e confuso, lo faranno a spese delle prossime generazioni”, conclude.

11/10/2018 - 17:54

“La questione del richiamo di personale dell’ausiliaria per esigenze della difesa o della P.a. è molto seria e non può essere liquidata in modo semplicistico”. Lo dichiara Alberto Pagani, capogruppo Pd in Commissione Difesa, che sul tema ha presentato un’interrogazione in Commissione Difesa.

“Con un atto formale inserito nella Gazzetta Ufficiale del 14 settembre – spiega -  il Ministero della Difesa ha pubblicato un elenco di migliaia di militari collocati nella posizione della ausiliaria per raggiunti limiti di età. La Ministra Trenta aveva precisato che tutte queste persone potranno essere impiegate in ogni settore della  P.a. allargata, a costo zero. Il richiamo di personale militare dall’ausiliaria per esigenze della Difesa o della Pubblica amministrazione è previsto dalle norme e rappresenta un istituto assolutamente condivisibile. Deve essere chiara, però, la differenza che comporta l’impiego di un militare per esigenze delle Forze armate rispetto a quello per tutt’altre esigenze. Nel rispondere alla nostra interrogazione la Difesa ha riconosciuto l’opportunità di garantire che ‘le funzioni e le qualifiche’ da attribuire a seguito del richiamo dovranno corrispondere alle competenze ed al grado posseduto dall’interessato.  Questo è un chiarimento utile che sgombra il campo dall’idea che il militare in ausiliaria risulterebbe a disposizione di tutti e per qualunque incombenza. Nella nostra interrogazione abbiamo indicato altre criticità: il lavoro svolto in un ambiente civile e per i fini civili, qualunque cosa accada, non può interessare il codice penale militare, mentre ai fini della sicurezza sul lavoro dovrà essere obbligatoria l’assicurazione Inail. Si profila inoltre una evidente contraddizione.  I militari in ausiliaria sono migliaia. Quelli di loro che saranno obbligati a lavorare per altri cinque anni ‘a costo zero’ come insiste il Ministero, alla fine di questo ulteriore percorso lavorativo avranno la stessa pensione dei loro colleghi non richiamati. Non sembra un esempio di equità sociale mentre rappresenta una evidente sottovalutazione del valore del lavoro”.

“Chi sta proponendo con insistenza il diritto dei lavoratori di andare in pensione con quota 100 dovrebbe tener presente che i militari in ausiliaria sono dei lavoratori che hanno perfettamente raggiunto proprio quella quota. Infatti, si va in ausiliaria a 60-61 anni dopo quaranta anni di servizio. In questo caso sarebbero gli unici a dover lavorare gratis per altri cinque anni”, conclude.

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