18/09/2018 - 19:05

“Gli U2 come sempre ci stupiscono e ci commuovono. Si esibiscono a sorpresa per i clochard del Refettorio Paris, il ristorante solidale dello chef stellare Massimo Bottura a Parigi”. Lo scrive su Istagram Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito del concerto tenuto dagli U2 nel Refettorio Paris, ristorante con fini sociali fondato dallo chef Massimo Bottura.

“Ci sorprendono – continua - non solo per l’enorme valore morale e artistico ma anche per la grande forza comunicativa di questa esibizione, che non solo ci tocca il cuore ma ci obbliga a riflettere. Pensiamo all'Italia. Massimo Bottura è un grande cuoco italiano e  l'attuale Pontefice  Papa Francesco che ‘viene quasi dalla fine del mondo’ si è da sempre contraddistinto  per lotta la povertà e nella difesa degli ultimi”.

“Peccato che la stampa internazionale  parli dell' Italia riferendosi sempre alla dichiarazioni e azioni razziste del vice-premier Salvini o all'inadeguatezza politica ed amministrativa della Sindaca Virginia Raggi”, conclude.

18/09/2018 - 18:17

“Non c’è nessuna insofferenza del M5S sulla questione della presidenza Rai. Di Maio ei grillini hanno fatto di tutto, insieme a Salvini, per ottenere, per acquistare, il sì di Berlusconi sulla candidatura di Foa. Il M5S è parte consapevole ed essenziale della trattativa e garante degli impegni, di vario genere, assunti con Silvio Berlusconi. La “proposta che non si può rifiutare” è arrivata ad Arcore con la firma di tutto il governo del cambiamento, quindi il M5S può risparmiarci ipocrisie e sceneggiate alle quali non crede nessuno”.

Lo ha dichiarato, a margine dei lavori alla Camera, su segnali di irritazione da parte del M5S sulla vicenda RAI, Antonello Giacomelli, deputato Pd e vicepresidente della commissione vigilanza.

18/09/2018 - 18:16

“Ritengo positivo che il ministro dell’Agricoltura abbia riconosciuto l’urgenza di adottare il decreto attuativo della legge 141/2015 in materia di agricoltura sociale e di dare seguito al lavoro dell’Osservatorio, che la legge stessa ha istituito. Ulteriori ritardi non sarebbero giustificati”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura, nella replica al ministro dell’Agricoltura, che durante il question time ha risposto all’interrogazione da lei presentata sull’agricoltura sociale.

“Introdotta con legge nel 2015  – spiega – l’agricoltura sociale ha già dimostrato di essere un grande laboratorio sociale per un Welfare di comunità ed è un esempio virtuoso del ruolo multifunzionale dell’impresa agricola. Favorisce l’inclusione socio-lavorativa delle fasce più fragili della popolazione ed è un esempio di come all’interno dell’impresa agricola si possano fornire servizi socio-sanitari a vantaggio delle comunità locali. La legge definisce l’agricoltura sociale attraverso l’elenco di attività svolte dall’operatore agricolo come l'inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, servizi a vantaggio delle comunità locali (tra i quali agriasili e servizi di accoglienza di persone in condizioni di disagio fisico e psichico), l’affiancamento alle terapie mediche anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante, nonché le iniziative di educazione ambientale ed alimentare, di salvaguardia della biodiversità animale, attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche”.

“Proprio per questi motivi ritengo urgente l’approvazione del decreto ministeriale indispensabile a rendere la legge pienamente operativa. Il ministro ha assicurato tempi rapidi per la firma del decreto. Da parte mia continuerò a monitorare l’iter del provvedimento sollecitandone il completamento perché il testo è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni quasi 10 mesi fa e in questa legislatura è stato inviato alle competenti commissioni parlamentari per l’acquisizione del parere il 12 settembre, quindi con grande ritardo. Ulteriori attese non sarebbero ammissibili, anche considerato il rischio per gli operatori di perdere fondi e risorse”, conclude.

18/09/2018 - 17:39

“Dal governo solo promesse non mantenute. Quale autonomia per il Veneto se sarà a saldo zero per lo Stato?”

Lo dichiara la deputata veneta Alessia Rotta, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico

“La ministra per gli Affari regionali si fa beffa della legge approvata dal Veneto e rifiuta l’attribuzione di nove decimi delle tasse. Parla di contenuti delle intese diverse a seconda delle richieste avanzate – sottolinea la deputata Dem - Ma poi dice no all'attribuzione di quote di compartecipazione ai tributi erariali riscossi in Veneto”.

“Erika Stefani propone al veneto le “nozze coi fichi secchi” e – conclude Rotta - il governatore Zaia, per non dispiacere la sua maggioranza, resta in silenzio”.

18/09/2018 - 17:32

“‪In Rai è già tempo di caccia alle streghe? Chi vieta a Berlinguer di potersi scegliere gli ospiti per Cartabianca? Chi ha deciso l’annullamento dell’intervista a Barbara D’Urso questa sera? Non vorrei che la risposta fosse: sta spirando il vento freddo del cambiamento in peggio?”.

 

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, sul suo profilo Twitter con gli hashtag #censura e #libertà.

18/09/2018 - 16:55

“Ma che ci scriveranno nella legge di Bilancio?
Mancano 12 giorni al Documento di Economia e Finanza, e meno di un mese alla presentazione della legge vera e propria. E ancora non si conoscono gli obiettivi del governo.
Ci sono almeno tre versioni.
Quella di Salvini. Che vuole "sfiorare" il 3% di deficit/Pil, la flat tax, la riforma della Fornero e un condono fiscale.
Quella di Di Maio. Che vuole "sforare" il 3% di deficit/Pil, il reddito e la pensione di cittadinanza, e una “pace fiscale” (non la chiama "condono" per non irritare i suoi...).
E quella di Tria. Che vuole rispettare gli impegni sul deficit/Pil, tenere sotto controllo lo spread e lavorare per una "molto graduale" riduzione delle tasse.
Quale versione provare non è un dettaglio da poco. In gioco ci sono la visione dell'Italia, miliardi di euro da trovare, l'aumento o meno del debito pubblico.
Per ora abbiamo sentito tante parole, ma di tutto questo rincorrersi di voci nulla di ufficiale. Tutto aggiornato al prossimo vertice”.
Lo ha dichiarato il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.

18/09/2018 - 16:26

“Abbiamo un governo che non sa decidere. Per incapacità e liti interne mettono a rischio la candidatura Italiana alle Olimpiadi e fanno perdere occasioni al nostro Paese”. Così la deputata veneta Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

“Se Torino a guida pentastellata si tira indietro dalla candidatura olimpica, non può tirarsi indietro anche il governo, soprattutto davanti alla proposta dei governatori di Veneto e Lombardia per la candidatura
italiana ai Giochi olimpici invernali del 2026. Giorgetti però fa sapere che se Zaia e Fontana vorranno andare avanti - sottolinea la deputata Dem - lo dovranno fare a loro spese, perché verrebbero meno i 370 milioni del progetto e la garanzia del governo, che si limita a “non ostacolare”. E ci mancherebbe!”

“È un ricatto inaccettabile. Ora mi auguro che Zaia, per una volta,  faccia gli interessi della sua regione, dei cittadini veneti, perché – conclude Rotta - se non partirà dalle esigenze del suo territorio farà un danno a tutti gli italiani”.

18/09/2018 - 16:24

“Con la rinuncia alle Olimpiadi invernali del 2026, per l’incapacità e la litigiosità del governo giallo-verde il nostro paese si lascia sfuggire un’importantissima occasione di rilancio”.  Lo dichiara Andrea Rossi, deputato del Partito democratico, a proposito della candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026.

“Se l’Italia dovrà fare – continua – dovrà fare a meno delle opportunità offerte da una manifestazione olimpica, la responsabilità è unicamente del governo. Le motivazioni addotte dall’esecutivo oscillano tra la reticenza e la provocazione: ‘non c’è nell’aria la giusta atmosfera’, ha spiegato il sottosegretario Giorgetti in audizione.  Dunque, il nostro Paese dovrà rinunciare a un evento che, come dimostrato da Torino nel 2026, rappresenta un’occasione di rilancio sportivo, economico, turistico e culturale per ‘mancanza della giusta atmosfera’”.

“Quest’assurda posizione del governo è ovviamente una scusa. Serve a nascondere il pegno pagato dalla Lega ai 5 Stelle, che come insegna Roma 2024, davanti all’organizzazione di un grande evento, l’unica cosa che sanno fare è tirarsi indietro per manifesta incapacità”, conclude.

18/09/2018 - 16:23

“Nell’evidente intento di fare cassa per coprire le mirabolanti promesse elettorali il governo colpisce direttamente studenti e famiglie delle zone montane che non avranno più la possibilità di alleviare, sia pure in parte, il carico di maggiori costi strutturali derivanti dall’esigenza di andare a studiare nelle Università lontane dai luoghi di origine. Se si pensa che questi oneri servono per coprire misure come la riduzione delle tasse ai ricchi o addirittura i condoni fiscali di cui si sente parlare, si può davvero definire questa decisione una manovra da Robin Hood al contrario. Grazie al governo Conte, dal 1 gennaio studiare all’Università per i ragazzi dei territori montani costerà di più, con una tassa occulta che viene introdotta e che andrà a sommarsi alle altre spese sostenute per il semplice fatto di essere distanti dagli atenei”.

Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd della Camera, commenta la decisione del governo di non rifinanziare la detrazione fiscale per gli studenti fuori sede iscritti ad un corso di laurea di un comune distante almeno 100 km da quello di residenza prevista dalla legge 205 dello scorso anno e di bocciare tutte le proposte del Pd in tal senso nel decreto Milleproroghe.

“Dopo il definanziamento del bando periferie, che colpisce numerosi comuni capoluogo, e lo ‘stop’ al bando ‘Sport e periferie’ che mette in discussione numerosi investimenti dei Comuni - aggiunge Enrico Borghi - arriva un’altra doccia fredda che colpisce questa volta le famiglie delle aree più periferiche. La misura fiscale, che assicura per i periodi di imposta 2017 e 2018 una detrazione per un importo non superiore a 2.633 euro annui, era stata introdotta dal governo Gentiloni”.

18/09/2018 - 15:59

“Nelle Olimpiadi delle occasioni perdute il Governo del campbiamento rischia di vincere la medaglia d'oro. Per ripicca su Milano”. Lo scrive su Twitter Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd della Camera.

18/09/2018 - 15:57

Saltano Olimpiadi 2026. Sarebbe stata occasione straordinaria di promozione e sviluppo. Ma guai scontentare la sindaca di Torino, povera grillina. E così il Governo ha rinunciato. Altro che #governocambiamento: qualsiasi cosa richieda scelte e coraggio, è un fallimento

Lo ha scritto su Twitter il Vice Presidente della Camera Ettore Rosato.

18/09/2018 - 15:56

“Il governo ha fatto fallire la candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026 rinunciando ad una opportunità strategica per il prestigio ed il rilancio del nostro paese”. Lo dichiara Silvia Fregolent, deputata del Pd, a proposito delle parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che ha appena annunciato il mancato sostegno da parte del governo alla proposta del Coni.

“Sono stati Salvini e Di Maio – continua - a spingere, soltanto per fini propagandistici, per una candidatura a tre: per non scontentare quindi Lombardia e Veneto a guida leghista e il Comune di Torino governato dal M5S. In queste settimane nessun esponente del governo ha cercato una mediazione efficace capace di creare sinergie e obiettivi condivisi tra i territori interessati mentre è stato alimentato un clima campanilistico di scontro mediatico ed istituzionale. L’Italia perde un'occasione di sviluppo occupazionale, economico, sociale ed infrastrutturale”.

“L’unica soddisfatta di questo disastro sarà Chiara Appendino, il sindaca di Torino, che nonostante l’incapacità di gestire una candidatura così prestigiosa, è riuscita a salvare la sua poltrona visto che la maggioranza del M5S in consiglio comunale è da sempre contraria alle Olimpiadi ed ai grandi eventi”, conclude.

18/09/2018 - 15:54

“Dopo aver fatto saltare la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, ora bloccano anche quella di Milano per i Giochi invernali 2026. A M5S e Lega non importa nulla dell’Italia, ma solo fermare ciò che non propongono loro. Campioni olimpici di cialtronismo”. Lo scrive su Twitter Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito della candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026.

18/09/2018 - 15:15

“Lega ammette di aver preso il malloppo e si impegna e restituire #49milioni in 80 anni. Ogni volta che un cittadino sarà insolvente avrà diritto di chiedere una rateizzazione spalmata su almeno tre lustri”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico 

18/09/2018 - 14:58

“Mi fa piacere che il Ministro Salvini dica “giù le mani da donne e bambini”, potrei per una volta essere d’accordo con lui se non fosse la solita propaganda volta a strumentalizzare casi di cronaca. Perché questo Governo, nei fatti, non ha ancora messo in campo nulla in tema di contrasto e prevenzione della violenza sulle donne e sui minori. L’unica proposta presentata dalla Lega è il ddl Pillon, sull’affido condiviso, che colpisce le donne più deboli e non guarda al supremo interesse del minore. Una legge che intrappola le donne in relazioni violente con grave rischio per la loro incolumità e per quella dei loro figli. Di questo cosa ne pensa il Ministro? E visto che scrive al Guardasigilli, può chiedere anche a lui cosa ne pensa del Ddl Pillon?”. E’ quanto denuncia la deputata Lucia Annibali, componente la commissione  Giustizia della Camera.

“E in che modo secondo il ministro si tutelano le donne e i bambini dopo che il governo ha modificato la natura della Direttiva europea 477, per cui non vi è più l’obbligo di avvertire il convivente della presenza di armi in casa in un paese in cui la metà degli omicidi si consuma all’interno delle mura domestiche e quasi sempre ai danni delle donne? Ecco, vorrei sapere da questo governo quale strategia ha messo in campo per contrastare i femminicidi, vera emergenza in tema di sicurezza, invece di scandalizzarsi a giorni alterni e solo a parole. Perché il femminicidio, la violenza di genere, lo stupro non hanno passaporto né classe sociale. Ricordo a Salvini, che i governi del Partito democratico hanno fatto molto in termini di risorse e interventi legislativi per avviare percorsi virtuosi di prevenzione, contrasto, assistenza, sostegno e sensibilizzazione come ad esempio il nuovo piano strategico nazionale antiviolenza e le linee guida nazionali per l’assistenza socio-sanitaria alle donne che subiscono violenza. Cose concrete, tangibili, non slogan. Visto che c’è, il Ministro può scrivere anche al Sottosegretario Spadafora per sapere quando intende convocare la Cabina di regia per dare impulso alle politiche in tema di violenza sulle donne ereditate dai precedenti Governi?

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