14/09/2018 - 20:01

“Far decidere a pochi, sterilizzare il Parlamento, impedire l’opposizione nei suoi diritti è la cifra che questo governo sta utilizzando per difendersi dalle contraddizioni, dalle divisioni, dai rischi di spaccatura”. Lo ha dichiarato Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, nel corso delle dichiarazioni finali sul decreto Milleproroghe.

“La maggioranza si goda i sondaggi di questi mesi – continua – perché possono cambiare. Il tempo è sovrano. Arriva il momento in cui finiscono i comizi e si deve governare. Ma M5S e Lega hanno una linea di pensiero: creare nemici ogni giorno. Sono nemici gli immigrati, l’Europa, i giudici, i giornali. Ora persino l’Onu. Hanno bisogno di nemici perché i nemici rinforzano le truppe, indicano la strada, nascondono i problemi e l’incertezza. Essere sempre anti-, contro, non porta il successo. La maggioranza è contro la scienza per i vaccini. Contro i cittadini delle terre colpite dal sisma. Contro i progetti di riqualificazione delle nostre periferie. Noi, invece, siamo per. Per la scienza, le famiglie, il sistema scolastico, per le periferie, per i terremotati, la giustizia. Quando chiunque è un nemico e ogni confronto una battaglia, quando i nemici sono le autorità di controllo, Draghi, il presidente della Consob, i paesi europei confinanti e quando gli amici sono Orban, Putin, Bannon e Trump, sappiamo dove volete portarci”.

“Noi preferiamo aumentare gli amici, allargare l’orizzonte di questo paese e dell’Europa. Noi vogliamo costruire il futuro, voi volete riportarci indietro. Tenetevi i nemici noi ricominciamo a costruire il futuro”, conclude.

14/09/2018 - 20:01

“Questo decreto rappresenta la fine dell’innocenza di questa maggioranza. E, in particolare, della parte della maggioranza che si è presentata agli italiani dicendo che avrebbe fatto esattamente il contrario di chi vi ha preceduti. E invece, di fronte a un decreto ordinario di una banalità burocratica imbarazzante, la maggioranza ha posto la fiducia per far decadere tutti gli emendamenti delle opposizioni, poi la tagliola per impedirci di continuare la discussione e, infine, la seduta fiume per obbligare la minoranza a discutere di notte temi che avremmo voluto affrontare di giorno. Ma la maggioranza non c’era”. Lo ha dichiarato Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, nel corso delle dichiarazioni di voto in Aula sul decreto Milleproroghe.

“Il M5S – continua - è entrato qui promettendo di essere altero, diverso, alternavo. Addirittura rivoluzionario. Eppure, sul decreto del tribunale di Bari, sono andati diritti per la loro strada, noi abbiamo detto che si sbagliavano, sono tornati indietro. Anche sul decreto Di Maio abbiamo fatto presente che si stavano sbagliando. Oggi le parti sociali dicono che si registra già un aumento della disoccupazione. Dovevate chiudere l’Ilva e avete chiuso un accordo sulla base di quello che avete trovato già fatto. Qui sproloquiate di sforamenti del deficit e il ministro Tria gira il mondo dicendo che farà quello che il ministro Padoan gli ha lasciato sul tavolo”.

“Anche questo decreto contiene dei guasti importanti. Sui vaccini, sul terremoto, sulla scuola, sulle periferie. Questi guasti rendono il decreto ingiusto. E quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere. E noi lo faremo fino in fondo”, ha concluso.

14/09/2018 - 18:39

“Uno dei 7 ordini del giorno che il Pd è riuscito a far approvare riguarda uno dei momenti più intimi della vita di tutti”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito dell’ordine del giorno da lui presentato sul Milleproroghe.

“Mi riferisco – continua - a quella che viene chiamata Dat (Dichiarazione anticipata di trattamento) o bio-testamento. Il governo del Pd della passata legislatura, con Renzi e Gentiloni,  il 14 dicembre del 2017 ha approvato la legge sulle Dat e la norma il 31 gennaio è entrata in vigore. Quel giorno l’Italia ha compiuto un balzo in avanti in civiltà e nel rispetto della volontà delle persone. Perché la legge permette a chiunque, quando è nel pieno delle sue facoltà, di lasciare indicazioni sulle pratiche sanitarie da ricevere nel caso in cui dovesse diventare incosciente a seguito di eventi drammatici (come un incidente o l’improvviso aggravamento di una malattia) e si trova dunque impossibilitato a esprimere il proprio consenso.  A oggi la legge è, tuttavia, è rimasta inapplicata in un aspetto. Ovvero la banca dati, per la cui realizzazione la legge di Bilancio 2018 (comma 418/419) ha stanziato 2 milioni di euro”.

“Considerato che gli italiani che sono a conoscenza dell’opportunità offerta dai Dat sono pochi, l’Ordine del giorno ha impegnato a il governo a promuovere una campagna di promozione e sensibilizzazione nazionali e regionali per far conoscere meglio i contenuti della legge”, conclude.

14/09/2018 - 17:38

Sul bando periferie, le promesse del governo non bastano. Abbiamo già avuto prova di quanto valgono le parole di Salvini e Di Maio: nulla. Lo abbiamo visto sulle accise della benzina che Salvini doveva tagliare al primo Consiglio dei ministri, e invece sono ancora lì. Lo abbiamo visto sulla Fornero che doveva essere la prima legge abolita dalla Lega. Lo abbiamo visto su Ilva che Di Maio prometteva di chiudere e che invece, per fortuna, non licenzierà gli 11 mila lavoratori. E lo stiamo vedendo sul blocco dei fondi ai comuni per i progetti sulle periferie. Il Presidente del Consiglio Conte ha, nell'ordine: ammesso l'errore del Milleproroghe (ma poi non ha presentato nessun emendamento alla Camera ed anzi ha blindato il testo con la fiducia), e promesso di sbloccare le risorse nel primo provvedimento utile (ma poi non lo ha inserito nel decreto Urgenze votato ieri sera dal Consiglio dei Ministri). Ora invece rimanda a "settimana prossima". Siamo stufi di essere presi in giro. Questo governo continua a “risolvere” i problemi solo con i Tweet. E quando si tratta di trasformare le belle parole in provvedimenti, spariscono. Hanno costretto la Camera a discutere dei loro danni di notte.
Con una fiducia decisa già il 24 luglio (alla faccia della centralità del Parlamento!) e una seduta ad oltranza al loro terzo decreto.

Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera Ettore Rosato.

14/09/2018 - 17:36

Veneto, Emilia e Lombardia hanno scelto percorso costituzionale e democratico

«Movimento 5 Stelle e Lega sono due partiti nazionali e come tali difendono la spesa pubblica storica e, purtroppo, anche quella improduttiva, fatta di assistenza e contrapposta allo sviluppo». Così il coordinatore dei parlamentari veneti del Partito democratico, Roger De Menech, dopo le dichiarazioni del sottosegretario Buffagni sull’autonomia del Veneto. «La presa di posizione del sottosegretario non è isolata», ricorda De Menech, «arriva infatti dopo quella di qualche settimana fa del ministro per il Sud, Barbara Lezzi. Temo si stia costituendo un fronte nazionale per contrastare le richieste di autonomia delle regioni più avanzate. Oltre al Veneto lo Stato ha trattative aperte anche con Lombardia ed Emilia Romagna. Il Movimento 5 Stelle si sta configurando sempre più come il partito dell’assistenzialismo, l’esatto contrario di ciò che serve ai cittadini e alle imprese per crescere e competere in Europa. Dalla Lega arriva invece un imbarazzante silenzio. Con Salvini impegnato a raccogliere consensi nel Mezzoggiorno, il partito ha abbandonato del tutto la rappresentanza dei territori e dei suoi interessi». 

«Possibile che il presidente veneto Zaia non riesca a costruire un’alleanza con i membri del suo stesso partito, tanto da non capire qual è la posizione di Salvini e tanto meno con gli alleati di governo?»

Il percorso scelto dalle tre regioni del Nord, afferma il deputato, «può essere discusso politicamente e nei contenuti, ma formalmente è corretto: è previsto dalla Costituzione che le Regioni possano chiedere la gestione diretta di una, più materie concorrenti. Ricordo poi che il processo avviato nelle regioni del nord e accompagnato in primis dal governo Gentiloni ha stimolato altri territori ad avviare un proprio progetto di autonomia amministrativa, come nel caso della Campania, delle Marche, della Liguria e del Piemonte».

Va sottolineato infine, dice De Menech, «che l’autonomia amministrativa è uno strumento di governo, non un fine in sé. Quattro regioni e due province italiane godono di ampi spazi di autonomia legislativa, regolamentare e finanziaria. Il che non ha impedito l’insorgere di forti differenze e squilibri che si riflettono sulle opportunità di sviluppo dei territori interessati, sul lavoro e sulle opportunità sociali, culturali ed economiche dei rispettivi abitanti. Resto convinto che il principio cardine sia quello della responsabilità».

14/09/2018 - 15:47

“Noi siamo qui per ribadire la nostra diversità rispetto al governo  e l’abbiamo fatto anche stanotte fino alle 6 del mattino, perché per noi è importante rispettare il nostro ruolo anche nei tempi che ci ha assegnato la maggioranza, per dire no fino all’ultimo minuto allo scempio che il governo sta facendo sui vaccini”. Lo ha detto in Aula la deputata del Pd Maria Elena Boschi, intervenendo durante la dichiarazione di voto al decreto Milleproroghe.

“Il Pd ha cercato in tutti i modi di migliorare questo provvedimento – spiega - per far comprendere al governo l’errore che stava compiendo. Abbiamo fatto il nostro dovere in commissione e in Aula, presentando le nostre proposte e dicendoci disponibili a discutere sui punti per noi qualificanti: vaccini, periferie e terremoto. Tuttavia da parte della maggioranza non ci è giunto nessun segnale di ravvedimento, né di ascolto. Anzi, in cambio ha deciso di votare per interrompere la discussione generale e impedire alle opposizioni di parlare in Aula. Il  governo ha poi posto la questione di fiducia, strumento legittimo. Certo, è difficile comprendere come il M5s utilizzi gli stessi metodi che contestava al precedente governo, addirittura con il lancio di oggetti. La maggioranza ha deliberato addirittura la seduta fiume sul Milleproroghe,  troncando il dibattito parlamentare. Questo è il governo del cambiamento!  Sul Terremoto, noi abbiamo presentato un decreto legge come ultimo atto del governo uscente. Nel Milleproroghe invece non c’è niente a favore delle popolazioni colpite, se non i pochi emendamenti del Pd accolti.  Sul bando periferie, abbiamo provato a spiegare in tutti i modi che tagliare le risorse ai comuni per progetti già finanziati era un errore. Un taglio di un miliardo e cento. Abbiamo fatto di tutto per farli tornare indietro, ma ci è stato detto che erano soltanto mance elettorali. Dopo le nostre pressioni, il governo è stato costretto a fare  retromarcia promettendo ai sindaci di rifinanziare il bando periferie. Ma quanto dovranno aspettare i comuni? È il gioco dell’eterno rinvio”.

“Ma l’aspetto per noi più grave  - conclude  - è la misura sui vaccini. L’aver scelto di creare il caos, l’aver scelto la superstizione alla scienza, mettendo a rischio la salute dei cittadini, non ve lo perdoniamo. Noi siamo qui a urlare il nostro sdegno e a dire che siamo dalle parte dei bambini e non degli apprendisti stregoni, dalla parte dei medici e non dei cialtroni. Dei vostri cento giorni al governo, questo è il giorno peggiore”.

14/09/2018 - 15:45

“L’idea di società che ha in testa il senatore Simone Pillon è da brividi. Se M5s sui vaccini accarezza le idee più buie e antiscientifiche dei No Vax, la Lega al tempo di Pillon vuole riportare il nostro Paese ai tristi anni del delitto d’onore. Il suo disegno di legge per la ridefinizione dello stato di famiglia non è solo devastante dal punto di vista dello stato di diritto ma, invece di sostenere la conciliazione tra i tempi di cura e lavoro, tutelare l’occupazione per le donne e aumentare i servizi di sostegno ai genitori, mette a repentaglio solo sicurezza e felicità della parte più debole: i figli. Pillon punta alla cancellazione dell’assegno di mantenimento, all’obbligo per i genitori all’affido condiviso ed al pagamento di mediatori famigliari che evitino i divorzi. Tra le perle del ddl si trova anche la norma che rende obbligatoria la mediazione familiare anche in caso di violenza. Si tratta, dunque, di un disegno di legge oscurantista. Del resto, il suo estensore non fa mistero di sognare per l’Italia il ritorno all’indissolubilità del matrimonio e al divieto dell’interruzione di gravidanza. Glielo impediremo”.

Così la deputata Dem Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

14/09/2018 - 12:31

“L’ordine del giorno al #Milleproroghe con cui chiedevo al governo di impegnarsi a ripristinare i fondi sottratti alle #periferie venete è stato bocciato. Le promesse di Conte ai comuni valgono meno di zero. Le promesse gialloverdi agli italiani sono solo bugie”

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico.

14/09/2018 - 12:10

Un pensiero alle vittime del #pontemorandi e alla città di Genova che saprà riprendersi. Il @pdnetwork è impegnato a sollecitare risposte concrete. Collaboriamo per avere certezze su ricostruzione, risorse e responsabilità.

Lo ha scritto su Twitter il Vice Presidente della Camera Ettore Rosato.

14/09/2018 - 11:31

“Quale migliore consulente per il ministero delle infrastrutture che un condannato per bancarotta?! Deve averlo di certo pensato il ministro Toninelli a cui è bastata una poltrona per dimenticare l’#honestà. E il #m5s resta a guardare...”

 

Lo scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico

14/09/2018 - 11:09

“Il Trattato parla chiaro. Al Consiglio europeo, in occasione del voto su Orban, Conte non potrà trincerarsi dietro un fantomatico veto della Polonia. Nella procedura attivata dal Parlamento europeo, non esistono infatti veti possibili da parte di un Paese membro. Le politiche di Orban subiranno una condanna se voteranno a favore i 4/5 dei Governi dell’Unione. Il voto dell’Italia sarà dunque determinante per la condanna del Governo ungherese, anche in presenza del probabile voto contrario di Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca. Il Governo M5s-Lega è giunto a un nodo cruciale. Non saranno più possibili balletti o giochi di palazzo: o Conte esprimerà un Sì al rispetto dello Stato di diritto e dei valori democratici pronunciandosi in favore della condanna di Orban, o dichiarerà un No gettando definitivamente la maschera sulla propria reale natura”.

 

Così il capogruppo Pd in commissione Politiche europee, Piero De Luca.

13/09/2018 - 20:34

“Le scelte contenute nel decreto Milleproroghe sono sbagliate e pericolose, per questo il Pd ha votato contro la fiducia”. Lo dichiara Luigi Marattin, capogruppo Pd in Commissione Bilancio, a proposito del decreto Milleproroghe.

“Questo decreto  - spiega - permetterà ai bambini non vaccinati di continuare ancora per un anno a entrare in classe, con gravi pericoli per loro stessi e per i bambini che non possono permettersi di stare a contatto con persone non vaccinate. È estremamente pericoloso mettere in dubbio certezze scientifiche (tanto più in materia di salute pubbliche) per rincorrere le follie oscurantiste di un gruppo di pazzi No vax e cercare di raggranellare il loro consenso. Questo decreto sottrae 1,1 miliardi di investimenti nelle periferie, con una decisione oggettivamente incomprensibile: si fermano cantieri pronti a partire e si abbandona una delle idee più belle degli ultimi anni, cioè rendere le periferie delle nostre città più belle e più sicure. Il governo ha incontrato Anci e ha annunciato un cambio di rotta in futuro: ma se si sono accorti di aver sbagliato, perché non cambiare subito la norma? Altrimenti ci stanno solo prendendo in giro.  Infine, il decreto non mantiene la promessa che il governo aveva fatto prima delle ferie, e cioè inserire un pacchetto di norme sul terremoto del centro Italia (proroga della struttura commissariale, zona franca, misure su pagamento mutui e tasse, ecc): cose concrete che avrebbero aiutato i nostri connazionali nelle zone colpite dal sisma del centro Italia”.

“Queste sono solo tre delle tante scelte sbagliate, profondamente sbagliate, contenute nel Milleproroghe. Scelte che non sono state motivate dal governo se non con un generico ‘se ci siano sbagliati rimedieremo più avanti’. Ma questa approssimazione e questa superficialità non si addicono al governo di un grande paese quale è l’Italia. Noi siamo convinti che il paese meriti di meglio. Di molto meglio”, conclude.

13/09/2018 - 20:28

“Il Pd sta intervenendo nell’Aula con tutti i suoi parlamentari sul merito delle gravi decisione che la maggioranza sta prendendo con l’approvazione del Milleproroghe”. Lo dichiara Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd, a proposito del decreto Milleproroghe.

“Noi – continua - interveniamo tutti perché non vogliamo far passare sotto silenzio la linea NoVax, il blocco dei finanziamenti per la riqualificazione delle periferie, i passi o dietro sul terremoto e sulla giustizia. Il governo ha scelto di mettere la fiducia prima di avere un documento formale e prima di sapere cosa avremmo fatto noi. Come al solito in spregio a qualsiasi logica di rapporti istituzionali”.

“Questo per loro non è che l’inizio, ma anche per la nostra idea di opposizione parlamentare, dura, senza sconti, senza mai prevaricare le istituzioni, senza mai mollare sui principi. Nelle aule parlamentari e nel Paese”, conclude.

13/09/2018 - 20:24

“Da dove deriva la decisione di rinunciare a celebrare l’opera di Mimmo Paladino su Lampedusa, non stampando più il francobollo previsto su di essa?”. Lo chiede Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, con un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo economico.

“Dagli organi di informazione si apprende – spiega - che nell'ambito dell’aggiornamento del programma filatelico 2018 sarebbe stato depennato il francobollo programmato per celebrare la ‘Porta d'Europa’, il monumento realizzato da Mimmo Paladino a Lampedusa per ricordare i migranti morti in mare.  Poste Italiane, nel diffondere  l'aggiornamento periodico al programma di emissione di carte valori postali ad invarianza di numero, non comprende più proprio  il citato francobollo per Lampedusa. Sappiamo che la decisione sulle emissioni spetta, come da Contratto di Programma vigente, al Ministero dello Sviluppo Economico e che Poste Italiane è solo una concessionaria.

“La rinuncia al francobollo corrisponde ad una precisa indicazione ‘ideologica’ del Ministro dello Sviluppo Economico oppure a un semplice disguido?”, conclude.

13/09/2018 - 19:46

“Con il voto di fiducia al decreto Milleproroghe cala il sipario alla Camera sulla questione delle autocertificazioni vaccinali”. Lo dichiara Elena Carnevali, dell’ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera.

“La scelta della maggioranza – continua - di prorogare fino a marzo l’autocertificazione è dannosa per i buoni esiti, ancora insufficienti, registrati negli scorsi mesi sull’adesione vaccinale. E’ deleteria perché non sarà possibile garantire che tutti i bambini della comunità scolastica siano vaccinati, mettendo a serio rischio la salute di chi non può farlo. Dai banchi della Lega Cristian Invernizzi ha definito oggi ‘elitario’ il Partito Democratico perché non garantisce a tutti i genitori la stessa libertà di scelta. Ma gli elitari sono proprio loro, che subordinano la salute di tutti all’interesse di pochi e negano ai più fragili (bambini immunodepressi, trapiantati, leucemici) la libertà e il diritto di frequentare le nostre scuole”.

“L’altra scelta che mina la fiducia nelle Istituzioni è aver deciso di togliere 1,1 miliardi di euro sul bando periferie. E’ grazie all’opposizione e all’Anci se si è ammesso l’errore, ma non ci sono certezze concrete su tempi e modalità di ripristino dei fondi, mortificando così il futuro delle zone più fragili del paese”, conclude.

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