12/09/2018 - 10:59

“Il dato sulla produzione industriale diffuso oggi dall’Istat sulla produzione industriale non può e non deve essere sottovalutato. L’Istituto parla di ‘brusca discesa’ a luglio 2018, -1,8% rispetto a giugno, -1,3% rispetto a luglio 2017. Si tratta del peggiore andamento da oltre tre anni a questa parte ed è il primo segno negativo dal 2016. Questo pessimo risultato si aggiunge al ridimensionamento della crescita prevista del Pil per quest’anno e al calo sì della disoccupazione, ma accompagnato da una contestuale riduzione degli occupati e alla crescita degli inattivi. Il ‘governo del cambiamento in peggio’ sta dunque dispiegando le sue nefaste ali sul Sistema Italia. Avevamo segnalato questi rischi in sede di discussione del ‘decreto disoccupazione’ firmato da Di Maio. Adesso arrivano le prime buie conferme. Il Partito democratico è pronto a fare la sua parte per collaborare ad una inversione di rotta, ma M5s e Lega devono prendere atto del fallimento dei loro primi 100 giorni di governo”.

Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.

12/09/2018 - 10:28

 Intervenendo in aula per riaffermare la contrarietà del gruppo del Pd a interrompere la discussione generale sul decreto Milleproroghe, il deputato  Enrico Borghi ha affermato che “Il partito democratico è fermamente contrario all’interruzione del dibattito in aula. Nella passata legislatura il movimento che propone ora di comprimere questo dibattito  occupava i banchi del governo con atti squadristi quando c’erano proposte di questa natura.  Noi esercitiamo  invece una prerogativa di rispetto delle istituzioni e questo serva al Movimento 5 Stelle come lezione di come si sta in un’aula del parlamento. E proprio per il richiamo alla dignità di quest’aula che il Pd chiede di proseguire la discussione che siamo certi sarà utile al paese.”

12/09/2018 - 10:01

“Presidente, chiedo scusa, forse manca un fascicolo. Ieri il governo ha annunciato - dopo l’incontro con Anci - che avrebbe cambiato atteggiamento sul decreto periferie ripristinando i finanziamenti nel “primo decreto utile” (il virgolettato è del premier Giuseppe Conte). Essendo questo il primo decreto utile (ancora in fase di conversione) mi chiedo: dov’è l’emendamento? Ve lo siete dimenticato?”.

Lo ha affermato rivolto al presidente della commissione Bilancio nel corso della riunione del Comitato dei Nove il capogruppo Pd in commissione Luigi Marattin a proposito dell’impegno preso dal presidente del Consiglio con l’Anci sul piano periferie.

11/09/2018 - 20:42

“Quella sulla periferie è una scelta frutto di un ideologismo senza senso che, attraverso un pasticcio normativo, rischia di diventare un caos amministrativo e quindi incertezza che imprigionerà le risorse dei Comuni”. Lo ha dichiarato Marianna Madia, deputata del Partito democratico, durante la discussione in Aula sul Milleproroghe.

“C’erano delle risorse stanziate dai governo precedenti – spiega - su progetti di Comuni e sindaci di tutti i partiti avevano scelto per le loro comunità. In particolare, per riqualificare le periferie, dunque zone in cui si registra il disagio sociale e l’emarginazione maggiore. Con quelle risorse erano stati avviati progetti concreti e utili per i cittadini. Bastava stare fermi, non fare nulla per offrire un beneficio alle città. Eppure, il governo ha deciso di bloccare queste risorse. Solo nella mia città, verranno tagliati i fondi per gli spazi verdi Settecamini, San Basilio, Collina della Pace, per i progetti abitativi sperimentali del Tiburtino III, per la rigenerazione delle aree dei Forti come Bocce o Trionfale, gli oltre 8 milioni per Massimina, i quasi 5 milioni per incentivare le micro-imprese nelle periferie. Per me è un delitto”.

“La riqualificazione di queste zone, per altro di una città sofferente, con i rifiuti per strada e gli autobus che prendono fuoco, dovrebbe essere un interesse collettivo al di là di ogni spirito di parte”, conclude.

11/09/2018 - 19:05

Il vicepresidente della commissione Esteri Piero Fassino e la responsabile Esteri del Partito democratico Lia Quartapelle hanno chiesto alla Presidenza della commissione Esteri di invitare in audizione alla Camera il personale dell’Onu per riferire sugli esiti dell’ispezione in Italia.

11/09/2018 - 18:58

"I costi standard di Napoli e Catania sono gli stessi di Treviso e Vicenza?". Il deputato veneto Roger De Menech rivolge questa domanda al presidente della Regione, Luca Zaia, che con la consueta fanfara ha annunciato ieri il percorso sull’autonomia stabilito con il ministro degli affari regionali.

"Mi sembra un percorso strabico quello del governo e del tutto cieco quello della Regione", commenta De Menech.

"Proprio oggi in Commissione affari costituzionali, la maggioranza Lega – 5Stelle ha decretato l’affossamento del piano di riqualificazione per le periferie dei capoluoghi di provincia e delle città metropolitane, sottraendo di fatto 500 milioni di euro già assegnati dal governo precedente. Inoltre, ha fatto approvare un emendamento per risanare i comuni in dissesto. Tra questi ci sono Catania e Napoli che hanno accumulato debiti monstre. Il Veneto dal canto suo fa finta di non vedere. Se è vero che “la solidarietà e sussidiarietà nazionale va data a chi la merita”, evidentemente Napoli e Catania sono più virtuose delle città venete. Città che con il colpo di mano sulle Periferie perderanno quasi 150 milioni di euro. La giunta regionale tace poi sull’ipotesi del governo di bloccare le infrastrutture strategiche, prima tra tutte il quadruplicamento della ferrovia tra Verona e Padova, unica opera che potrebbe allentare la congestione dell’A4 e il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Tessera. In cambio di cosa? Di un generico impegno del ministro, neanche dell’intero governo, a trattare sulle materie di legislazione concorrente. Sarebbe molto più utile a mio avviso tentare di influenzare il governo a utilizzare meglio le risorse dei contribuenti".

11/09/2018 - 18:55

“Tutti bocciati in commissione gli emendamenti che ho presentato per allungare ulteriormente i tempi della presentazione dei documenti richiesti alle aziende per la restituzione delle tasse sospese con legge dello Stato nel 2009. Il tempo corre e la trattativa con la Ue non è nemmeno iniziata. Il governo sfugge al confronto ed è gravissimo il comportamento dei rappresentanti dell’esecutivo in commissione. Ho avuto la netta sensazione, infatti, che non sapessero proprio cosa dire e che quindi abbiano preferito tacere, senza rispondere alle mie richieste di conoscere lo stato dell’arte di questa vicenda”.

Così in una nota Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Anche nel Milleproroghe - spiega la deputata Dem - ho continuato a battermi per L’Aquila, la mia città, e per il cratere del sisma del 2009. Ho presentato tre emendamenti, il 9.1, il 9.3 ed il 9.4, tutti tesi a correggere i tempi per la presentazione della documentazione relativa al recupero degli aiuti di stato e alla proroga di un ulteriore anno, nonché alla correzione del de minimis. I tre emendamenti, sono stati tutti ammessi al dibattito e tutti avevano la copertura finanziaria. Mi sono fatta delegare in commissione Bilancio per poterne seguire momento per momento tutta la discussione. Ho spiegato, motivato, documentato. Ma nonostante gli impegni assunti, Lega e M5s hanno bocciato tutti gli emendamenti. Ho chiesto in maniera accorata ai rappresentanti del governo e ai relatori di aggiornarci sulla trattativa con l’Ue, ma nessuno ha voluto parlare. Un comportamento assurdo. Ho ricordato le promesse fatte, ma l’indifferenza è stata totale. Ho comunque ripresentato tutti gli emendamenti per il voto dell’Aula - conclude Stefania Pezzopane - e insisterò e mi batterò fino alla soluzione dei problemi”.

11/09/2018 - 17:12

Perché cancellare il reddito di inclusione, l’unica misura di lotta alla povertà che oggi esista in Italia? Sono 2,1 miliardi di euro che arrivano già quest’anno a circa 700 mila famiglie. Non un’invenzione del Pd, ma il frutto dell'Alleanza contro la povertà, quindi del lavoro fatto con le associazioni e i sindacati, da sempre impegnati su questo.
Lo cancelleranno. Perché? Per introdurre - chissà quando - il reddito di cittadinanza, di cui sappiamo poco o nulla. Oggi, per esempio, lo hanno rinviato a dopo la riforma dei centri per l’impiego... Nel frattempo però tagliano quello che c’è. E la lotta alla povertà rimane solo uno slogan.

Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera Ettore Rosato.

11/09/2018 - 16:35

“Se l’Aula discute il tema del futuro di 5 milioni di nostri concittadini in difficoltà lo si deve al Pd che ha chiesto la calendarizzazione di questa mozione. E non è un caso che lo abbiamo fatto alla vigilia del dibattito sul Def e della Legge di Bilancio. Ne parliamo a 100 giorni dall’insediamento del governo gialloverde che ha prodotto più danni che benefici: ha provocato la fuga degli investitori, l’aumento dei tassi di rendimento (4 miliardi di euro), la riduzione della previsione di crescita (2,5 miliardi) e l’aumento dello spread, un fardello da 7 miliardi di euro. Tutte risorse di cui avremmo bisogno per le politiche redistributive e proseguire la sfida etica e morale di sconfiggere la povertà. Proseguire, perché una misura a sostegno delle persone in difficoltà già c’è ed è, appunto, il reddito di inclusione: che consente a tutti i cittadini che ne hanno i requisiti, senza distinzione alcuna, il diritto di accesso ad una forma di sostegno per un futuro di inclusione sociale”.

Così Elena Carnevali, della Presidenza del Gruppo Pd della Camera, intervenendo in Aula a sostegno della mozione sul Reddito di Inclusione.

“Il Reddito di Inclusione - spiega la deputata Dem - è un vero progetto di ricostruzione, ritrovata autonomia, reinserimento lavorativo, unico modo per ritrovare la propria dignità, che a fine anno riguarderà due milioni e mezzo di cittadini. E non è la legge del Pd, ma un testo approvato dal Parlamento insieme a 35 associazioni impegnate sul territorio, e che vede protagonisti comuni e Terzo settore. Una misura che andrebbe potenziata per raggiungere 5 milioni di cittadini in difficoltà. Esattamente l’opposto del ragionamento arrogante di questo governo, che ha come ossessione la distruzione di quanto fatto dai governi a guida Pd. Con l’idea di realizzare il reddito di cittadinanza - conclude Elena Carnevali - Lega e M5s sacrificano tutte le risorse sull’altare di un obiettivo irrealizzabile, che costa 17 miliardi, disincentiva la ricerca del lavoro e favorisce il lavoro nero”.

11/09/2018 - 15:49

“C’è grande confusione sotto il cielo del governo gialloverde, soprattutto sul fronte dei numeri. Di Maio non perde occasione di promettere il reddito di cittadinanza, man mano modificando i tempi di attuazione e la platea. Ieri ha parlato di 5 milioni di persone a partire da settembre 2019. Ma, si sa, per i provvedimenti economici il pallino ce l’ha il ministro dell’economia. Così si passa dai 17 miliardi di euro promessi ai 5 reali. Se Di Maio non cederà sulla platea allora arriveranno 83 euro al mese a persona, cifra alquanto lontana dai 780 euro promessi in campagna elettorale. La misura anti povertà del movimento 5 stelle nella migliore ipotesi si rivela una presa in giro, ma purtroppo è evidente che sia invece una vera e propria istigazione al lavoro nero”. 

Lo scrive in un post su Facebook Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico

11/09/2018 - 15:13

"Le azioni che sono state poste in essere fino ad oggi dall'attuale governo in materia di politiche industriali ci lasciano perplessi. La situazione dell'Ilva, fortunatamente risolta, che ha avuto un decorso cosi complesso. Il tema di altre crisi industriali, non ultima quella della Bredamenarini; il tema delle infrastrutture, ancora incerto, il cosiddetto decreto dignità. Oggi il governo pone molte azioni nei limiti delle disponibilità economiche ed è bene perché anche le politiche industriali debbono muoversi in base alle vere disponibilità economiche per non dissestare il Paese, essendo questo governo assai spesso fantasioso e fecondo nella proposta di spesa. È positivo per noi che il governo intenda proseguire alcune misure realizzate da nostri governi, come Industria 4.0, seppur parlando di limiti di bilancio. Noi valuteremo con obiettività gli impegni e le azioni del governo perché siamo una opposizione dura ma seria, che non intende comportarsi come quella che ci ha preceduto nella scorsa legislatura e che spesso si muoveva all'insegna del tanto peggio tanto meglio". Lo dichiara il vicepresidente Pd della commissione Attività produttive di Montecitorio, Gianluca Benamati, a margine della dichiarazione di voto sulla mozione concernente iniziative volte a favorire il rientro delle imprese italiane che hanno delocalizzato la produzione all'estero.

"Sul tema del rientro delle aziende - aggiunge Benamati - sarebbe stata opportuna una discussione più ampia nell'ambito del cosiddetto decreto dignità, ma così non è stato. Ora attendiamo le azioni concrete del governo sulle politiche attive per le imprese, per l'occupazione e per la politica industriale, a cui mal si adatta il procedere per slogan così caratteristico di questo governo”.

11/09/2018 - 15:06

“L’analisi costi e benefici sulla Tav, affidata ad un docente universitario da sempre contrario alla Torino Lione come Marco Ponti, non potrà essere neutrale ed obiettiva. Chiediamo al Ministro delle Infrastrutture di riferire in Parlamento sui criteri ed i parametri con cui viene effettuata tale indagine”. Lo dichiara la Silvia Fregolent, deputata del Partito democratico, che presenterà un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture sul tema.

“Lo stesso ministro, intervenuto oggi in audizione alle Camere, ha continuato a nascondersi aspettando valutazioni sulla Tav che rischiano di essere ispirate dall’ideologia e dalla decrescita. I bandi per realizzare l’opera, pubblicati in Gazzetta ufficiale, continuano ad essere definiti atti ostili da esponenti di un governo, quello giallo – verde, che sta bloccando la modernizzazione infrastrutturale e la crescita economica ed occupazionale dell’Italia”, conclude.

11/09/2018 - 15:06

“Verificare in base a quali disposizioni la polizia ha impedito all’attrice Ottavia Piccolo l’ingresso nel Palazzo del Cinema di Venezia perché aveva indosso un fazzoletto dell’Anpi e da parte chi tali disposizioni sono state impartite alle forze dell’ordine”. Lo chiede Michele Anzaldi, deputato del  Partito democratico, con un’interrogazione al ministro dell’Interno.

“In una intervista rilasciata alla Nuova Venezia – spiega – la nota attrice Ottavia Piccolo ha denunciato un episodio che merita ad un dovuto chiarimento.  Secondo la ricostruzione della Piccolo sabato 8 settembre avrebbe partecipato a un presidio nei pressi del Palazzo del Cinema di Venezia. L’attrice, avvicinatasi successivamente  alla barriera di sicurezza per entrare nell’area della Mostra del Cinema, in via Lorenzo Marcello, sarebbe stata bloccata dalla Polizia. Secondo quanto riportato dalla Piccolo, le sarebbe stato detto ‘lei non può entrare con quel fazzoletto’”. 

“Il fazzoletto in questione sarebbe quello dell’Anpi , l’associazione nazionale partigiani. Non è dato capire perché il ‘fazzoletto’ sarebbe stato motivo di impedimento”, conclude.

11/09/2018 - 15:04

Il governo  del “cambiamento” è buono solo a cambiare le carte in tavola. Dalle promesse della campagna elettorale non siamo passati ai fatti, purtroppo. Escluso l’emendamento presentato dal Pd per prorogare gli aiuti alle imprese colpite dal sisma, di fatto la maggioranza in commissione Bilancio ha bocciato tutte le altre proposte avanzate per affrontare le urgenze dei terremotati. Il Pd ripresenterà tutti gli emendamenti in Aula.

In occasione del decreto Terremoto, il governo aveva assicurato che nel Milleproroghe ci sarebbero state le risposte ai problemi. Ed invece nulla, si prendono in giro i terremotati. A parole si erano impegnati a sostenere le popolazioni e i territori che hanno subito il sisma, ma alla prima occasione utile hanno girato loro le spalle. Hanno detto di no alla proroga della restituzione delle tasse, no alla proroga della zona franca, no alla proroga al 2019 dei contratti dei tecnici della ricostruzione, no alla proroga della una tantum, no alla proroga dei mutui, no su De minimis per L’Aquila, no alla proroga della struttura commissariale, no a tutto. Una vergogna.

Lo afferma Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd della Camera.

11/09/2018 - 14:11

“Il governo chiarisca quanto accaduto a Venezia ad Ottavia Piccolo, “rea” di indossare un fazzoletto dell’Anpi”.

Lo chiede Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, che ha presentato sulla vicenda una interrogazione al Ministro dell’Interno –

“L’attrice, da sempre impegnata in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, sabato scorso voleva partecipare al presidio davanti al palazzo del Cinema del Lido per ricordare gli infortuni e la precarietà del lavoro in Italia, ma è stata fermata dalle forze dell’ordine. Non si prospettava alcuna fattispecie di reato, né – spiega la deputata Dem - atti volti alla violenza. Evidentemente è bastato il simbolo dell’Associazione Partigiana per mettere sull’allerta chi era preposto all’ordine pubblico”.

“Il ministro Salvini faccia luce sulla catena di comando che ha portato a fermare Ottavia Piccolo e spieghi – conclude Rotta - se ci sono ordini che riguardano la messa al bando o la pericolosità presunta dell’Anpi, in questo caso le forze democratiche non potranno restare indifferenti”.

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