n. 22 - 21 aprile 2023

SU PNRR DA GOVERNO SOLO CAOS E APPROSSIMAZIONE

Pronti a dare contributo ma serve agire subito e con trasparenza

Il Pnrr è l’opportunità più grande, irripetibile che abbiamo costruito in Europa. L’abbiamo ottenuto in uno dei momenti più difficili della storia recente, all’indomani della pandemia, lo abbiamo ottenuto per ricostruire un Paese stremato. Per questo non possiamo permettere a nessuno di farci perdere quest’opportunità: costruire l’Italia dei prossimi decenni, rimuovendo diseguaglianze, promovendo sostenibilità, buona occupazione e buona impresa.
Alla luce delle evidenti difficoltà e incapacità del governo siamo pronti a dare un contributo ma cambiando schema di gioco: coinvolgere comunità, enti locali, attori economici e sociali e farlo in trasparenza, farlo da subito. Il Pnrr non è solo uno strumento economico, è il simbolo politico di un nuovo modello di integrazione europea. È patrimonio dell’intero Paese. Il governo ha il dovere di attuare questo piano, non di bloccarlo. Ma finora abbiamo visto solo caos e approssimazione.  È diventato più chiaro che mai l'enorme difficoltà che ha questo governo, con la sua maggioranza, a fare le cose che servono realmente al Paese.

TEMI DELLA SETTIMANA

SUL CASO USS NORDIO SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITÀ

Troppe cose non tornano

In Aula, durante l’informativa del governo, abbiamo assistito al maldestro tentativo da parte del ministro Nordio di trovare un capro espiatorio su quanto accaduto in merito alla fuga del cittadino russo Artem Uss, e di scaricare la responsabilità sui giudici. Ma troppe cose non tornano. Non tornano, ad esempio, i tempi di reazione del ministero della Giustizia. Nordio ancora una volta non si assume la responsabilità di fatti gravissimi, che riguardano il suo operato, e che hanno esposto il nostro Paese ad una figuraccia internazionale. Purtroppo il ministro ha anche confermato che sta avviando un'azione disciplinare contro i giudici della Corte di appello. Pur di non assumersi la responsabilità, arriva a minare l'indipendenza della magistratura. È questa la strada che porta verso le democrazie illiberali. È una decisione di inaudita gravità, un grave attacco alla magistratura.

 

CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELL'OMICIDIO DEI FRATELLI MATTEI NEL ROGO DI PRIMAVALLE

Sia di tutti l’impegno a non gettare mai più il seme dell’odio

Stefano e Virgilio Mattei, un bambino di 8 anni e un giovane di 22, morirono il 16 aprile 1973, a causa di un attentato di un commando di Potere Operaio. La famiglia Mattei era una famiglia proletaria, sei figli e due genitori, in poche stanze, a Primavalle. Mario Mattei, il papà, era netturbino ed era il segretario della sezione del Movimento Sociale Italiano della borgata. Per questa colpa, alle 3 di notte di quel giorno, fu incendiata la porta di casa e, poi, l'intera abitazione dei Mattei. Parte della famiglia si salvò, riportando ustioni gravissime o fratture, mentre Stefano e Virgilio non ce la fecero. Quegli anni sono stati i cascami, la coda dell'odio del Novecento, del totalitarismo del Novecento, cascami di sinistra e di destra, dell'idea che eliminando l'avversario si potessero affermare meglio le proprie idee. L'occasione di ricordare i fratelli Mattei ci permette di ricordare tante altre morti e di condannarle ancora: Valerio Verbano; Paolo Di Nella; Miki Mantakas; Walter Rossi; Ciro Principessa. Di ricordare i tanti morti del terrorismo rosso e delle stragi fasciste degli anni Settanta e Ottanta, spesso ancora senza colpevoli. Sia di tutti l'impegno a non gettare mai più, anche solo con le parole, il seme dell'odio contro chiunque sia diverso da noi.

QUESTION TIME

PIANTEDOSI NEGA I DIRITTI AI BAMBINI DELLE FAMIGLIE OMOGENITORIALI

Abbiamo chiesto al ministro Piantedosi di rispondere in merito all’interruzione da parte di alcuni comuni delle registrazioni dei bambini con genitori dello stesso sesso, sulla base delle indicazioni giunte dalle Prefetture. Purtroppo dal ministro è arrivata la conferma che questo governo non ha alcuna intenzione di dare tutela e riconoscimento a tutte le famiglie, aumentando dunque discriminazione e disparità di trattamento degne dell’Ungheria di Orban. È chiaro che l’obiettivo del governo è discriminare le coppie dello stesso sesso attraverso i loro figli e utilizzare la gestazione per altri come arma di distrazione di massa. Stanno esponendo le famiglie omogenitoriali a pesanti difficoltà e negando ai bambini la pari dignità sociale

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Def
Da giovedì, esame e votazioni sul Documento di economia e finanza 2023, e dell'annessa relazione al Parlamento.

PNRR
Mercoledì, alle ore 16,30, informativa del ministro per gli Affari europei sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Mozioni
A partire da mercoledì, in Aula anche l'esame delle seguenti mozioni: Piano Repower EU; potenziamento sistema di istruzione; siccità; materia energetica

Ratifica
Da mercoledì, esame della ratifica riguardante gli accordi Italia Svizzera sulle doppie imposizioni.

 

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