n. 69 - 10 maggio 2024

PDL FOTI NORMA DISCRIMINATORIA CHE LIMITA LA LIBERTÀ DI CULTO

Pericolosa anche sul piano sociale e dell’ordine pubblico

Il provvedimento approvato alla Camera, con il voto contrario del Pd, è di fatto un travestimento, un’operazione mimetica di una misura il cui obiettivo ultimo è limitare la libertà di culto di alcune confessioni religiose e che viene mascherata da asettica misura di carattere urbanistico.

È una norma di compressione delle libertà, l'ennesima che questo governo sta mettendo in atto dal suo insediamento, una norma sbagliata, ingiusta e pericolosa. Una iniziativa propagandistica volta a colpire la comunità islamica, incostituzionale e pericolosa sul piano sociale e dell’ordine pubblico, poiché fa venir meno interlocutori preziosi per un dialogo interreligioso e interculturale e, di fatto, rischia di favorire la radicalizzazione e l’estremismo violento di matrice jihadista, spingendo verso la clandestinità chi vuole soltanto professare la propria fede religiosa.

TEMI DELLA SETTIMANA

AZIONE DIPLOMATICA DEL GOVERNO DEBOLE E BUROCRATICA

Pd vota sì alle missioni internazionali di pace, esclusa quella libica

In Aula abbiamo espresso il ringraziamento alle donne e agli uomini delle forze armate, oltre 12 mila persone, impegnati nelle missioni internazionali.

Il quadro internazionale è particolarmente complesso, il mondo è in fiamme e serve una riflessione seria. Avremmo bisogno di un’azione diplomatica molto più forte da parte dell'Europa, e purtroppo manca un’azione vera del governo Meloni sul piano diplomatico. Ci vuole più coraggio, le operazioni di facciata non servono a molto.

 

AUMENTARE LA SPESA PER LA SANITÀ PUBBLICA FINO AL 7,5% DEL PIL

Inizia l’esame della proposta di legge Schlein

Abbiamo ottenuto la procedura di urgenza per la proposta di legge Schlein sulla sanità pubblica. L’iter può quindi procedere rapidamente, con un approdo in Aula con priorità rispetto ad altre proposte. È un impegno che abbiamo preso con le italiane e gli italiani che non possono aspettare mesi per una visita o un accertamento diagnostico. È l’impegno per difendere un diritto costituzionale con il graduale aumento della spesa sanitaria fino al 7,5% del Pil come nella media dei paesi europei.

Nel frattempo Meloni sta tagliando le risorse alla sanità, questa settimana il governo ha tagliato altri 1,2 miliardi per la messa in sicurezza degli ospedali. Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione come fondamentale e universale, ma è messo sotto attacco dalla mancanza di finanziamenti.

La spesa sanitaria rispetto al PIL per il 2024 è pari al 6,4% e in fase decrescente nel triennio successivo 6,3% nel 2025 e nel 2026 per poi assestarsi al 6,2% nel 2027. Sono i dati del DEF del governo a dimostrarlo. Tagli vergognosi e drammatici, in un Paese come l’Italia dove già oggi milioni di persone devono fare i conti con liste di attesa infinite, con la difficoltà di accedere ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta, costretti a spostarsi da una regione all'altra.

 

IN LIGURIA FONDI DEL PNRR A RISCHIO?

La magistratura accerterà i fatti ma scenario grave e preoccupante

Abbiamo chiesto in Aula un’informativa urgente al governo che venga a riferire sul monitoraggio, sulle verifiche di attuazione degli investimenti dei fondi ingenti del Pnrr in Liguria, alla luce delle vicende emerse e che coinvolgono le istituzioni liguri, dopo che la Procura della Repubblica di Genova con la direzione distrettuale antimafia ha emesso un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente della regione Toti, del capo di gabinetto, dell'ex presidente dell'autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale, di alcuni imprenditori e alcune figure vicine al clan Cammarata.

I reati contestati sono rilevanti e lo scenario che si sta configurando è molto grave e preoccupante. Con i necessari e doverosi accertamenti delle autorità competenti, con la presunzione di innocenza che deve essere applicata anche in questo caso, il collasso istituzionale di queste ore ci preoccupa in primo luogo per la necessità di fare chiarezza sui fatti, ma anche di monitorare gli interventi per assicurare che gli impegni e gli investimenti del Pnrr rispettino i tempi dovuti.

Il governo informi il Parlamento su cosa intenda fare in merito.

 

LA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI CONVOCHI BORTONE E CORSINI

Censura incompatibile con il servizio pubblico e la democrazia

Abbiamo chiesto, insieme alle altre opposizioni, che la Commissione di Vigilanza Rai si attivi per convocare l'audizione della giornalista Serena Bortone e del direttore dell'approfondimento Rai, Paolo Corsini, al fine di fare chiarezza sul caso Scurati.

In una lettera indirizzata alla presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, abbiamo sottolineato che durante l'audizione dei vertici Rai è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi che li smentisce parlando di omissioni e racconti parziali.

Il caso Scurati non può essere archiviato in modo superficiale, anche solo l'ipotesi di censura nei confronti di uno scrittore non è compatibile con il concetto di servizio pubblico e con i principi fondamentali della democrazia.

 

MORTI SUL LAVORO: NON È UN’EMERGENZA È UNA PANDEMIA

Stanchi di osservare minuti di silenzio se il governo non fa le leggi

Cinque morti e un ferito grave a Casteldaccia a 15 km da Palermo. Si occupavano della manutenzione del sistema fognario di quella città ed erano lavoratori di una ditta in appalto che aveva vinto il bando della municipalizzata Ama. La causa di questa strage sarebbe l'idrogeno solforato. Sostanza altamente tossica che inalata ha un effetto mortale praticamente immediato. Non indossavano alcuna protezione. La magistratura indagherà sulle cause. In questo momento come Pd non possiamo fare altro che esprimere cordoglio pieno a tutte le famiglie delle vittime.

Tuttavia c'è da fare una considerazione amara. Brandizzo, Firenze, Suviana e oggi Palermo. Non ci sono precedenti negli ultimi decenni di quattro grandi stragi sul lavoro in poco più di sei mesi. L'elenco è terribile ed è il segno che in questo Paese il lavoro non conta più nulla. Abbiamo spesso parlato di emergenza. Ma emergenza ormai è un termine inadeguato; ci troviamo di fronte ad una vera e propria pandemia di morti sul lavoro.

Se nessuno crede che la vita di un uomo valga meno della legge sul profitto abbiamo il dovere di uscire dalla retorica. Siamo stanchi di osservare minuti di silenzio per poi lasciare a metà in maniera impotente i provvedimenti che andrebbero messi in campo. Qui c'è da cambiare tutto a partire a partire dalle società partecipate e da un modello di business che non prevede più la responsabilità solidale del committente lungo la catena degli appalti e dei subappalti. Il lavoro va formato, protetto, pagato. La formazione è un diritto e un salvavita. Non è normale che se sei precario intermittente rischi di morire il doppio rispetto a coloro che hanno invece un lavoro stabile. Se condividiamo questi problemi dobbiamo agire.

 

RATIFICATI GLI ACCORDI CON GIAPPONE E SERBIA

In materia di coproduzione cinematografica

La Camera ha approvato, con il voto favorevole anche del Pd, la ratifica dell'Accordo in materia di coproduzione cinematografica con il governo del Giappone, con Allegato, fatto a Tokyo il 28 giugno 2023; e la ratifica dell'Accordo in materia di coproduzione cinematografica con il Governo della Repubblica di Serbia, con Allegato, fatto a Belgrado il 21 marzo 2023

 

 

ACCADE ALLA CAMERA

 
A cura del Gruppo Parlamentare del Partito democratico
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QUESTION TIME

CON AUTONOMIA DIFFERENZIATA LA SANITÀ PUBBLICA RISCHIA IL COLLASSO

L'Italia è un Paese in cui la sanità pubblica dovrebbe essere accessibile a tutti ma, a seconda di dove nasci e in quale famiglia cresci, diventa un privilegio di pochi. Con l’autonomia differenziata la maggioranza di centrodestra vuole dare il colpo mortale al diritto alla salute come diritto universale. 

Quel poco di sanità che ancora regge al Sud collasserà, provocando un ulteriore esodo di pazienti verso il Nord. Il risultato sarà saturare anche la sanità delle altre regioni, facendo diventare le liste d’attesa infinite. I ricchi si rivolgeranno al privato e i più poveri dovranno rinunciare alle cure. Come oggi accade a oltre 4 milioni di persone.

Il governo Meloni vuole portare il sistema sanitario nazionale al collasso con l'obiettivo di affossare la sanità pubblica per promuovere e ingrassare il business di quella privata.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Conflitto di interessi
Da martedì esame con votazioni del provvedimento in merito alla delega al governo per la riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano e per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione.

Cybersicurezza nazionale
Da martedì esame e votazioni sulle disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.

Bullismo e cyberbullismo
Da martedì esame e votazioni sulle disposizioni e delega al governo in materia di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo.

Mozione
All'esame dell'Aula anche la mozione riguardante il trasporto pubblico locale.

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