n. 98 - 10 gennaio 2025

 

BENTORNATA CECILIA SALA

Immensa gioia e sollievo per la notizia della sua liberazione

È con profondo sollievo, una grande soddisfazione e un forte sentimento di gratitudine che abbiamo accolto la notizia della liberazione della giornalista italiana, perché c'è un tempo per la polemica politica e un tempo in cui bisogna unirsi tutti come Paese per essere più forti, come è successo questa volta: dietro l'appello del Presidente Mattarella tutti uniti per riportarla a casa.

Il Partito democratico ha espresso il suo ringraziamento al governo, agli uomini e alle donne della diplomazia, dell'intelligence e a tutti coloro che hanno lavorato con determinazione e discrezione per il raggiungimento di questo risultato. Un grazie anche a coloro che sono rimasti in silenzio, le opposizioni, le associazioni femministe, che si sono astenuti solo per senso di responsabilità dal manifestare tutta la rabbia e l’indignazione nei confronti del regime iraniano per i giorni di ingiusta detenzione. Proteggere la libertà di stampa significa proteggere la democrazia. Il giornalismo non è mai un crimine. Chi ha calpestato la dignità di Cecilia Sala calpestava la dignità dell’Italia intera. La sua liberazione restituisce onore a tutto il Paese.

TEMI DELLA SETTIMANA

GIUSTIZIA: LA RIFORMA DEL GOVERNO È SOLO PUNITIVA

Non si affrontano le emergenze del sistema giudiziario

La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere, voluta dal governo Meloni, riduce l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, spingendo il pubblico ministero sotto il controllo dell'esecutivo.

Con questa riforma non vengono toccate le vere emergenze e priorità del sistema giudiziario italiano, a partire dalla velocizzazione dei processi, ma si creano le condizioni per mettere la giustizia al servizio della politica cancellando anni di cultura giuridica italiana e facendo carta straccia del principio della separazione dei poteri alla base delle costituzioni liberali.

Il Pd è disponibile a lavorare per riforme che assicurino davvero funzionalità e garanzie nel processo, ma purtroppo non è questo il caso. Quella che Meloni chiama riforma per la separazione delle carriere dei giudici è in realtà la separazione delle magistrature. Un intervento mosso da un intento punitivo nei confronti della magistratura. La separazione delle carriere di fatto già esiste per gli interventi degli ultimi anni ma il governo vuole dividere gli attori della giurisdizione perché non accetta che in una democrazia matura la magistratura sia autonoma e indipendente.

Grave, inoltre, che maggioranza e governo vogliano tenere fuori dalla riforma un principio costituzionale come quello della garanzia della parità di genere.

 

MELONI RIFERISCA IN PARLAMENTO SU MUSK E CASO STARLINK

Sta svendendo la sicurezza nazionale a un privato?

Abbiamo nuovamente chiesto che la Presidente Meloni venga in Aula a dire esattamente quali sono i termini del negoziato che ha in corso con Elon Musk.

Vogliamo sapere quali sono i termini di un’interlocuzione confermata sempre di più da voci autorevoli, qual è il costo di questa operazione, quale interesse viene spartito tra l’uomo più ricco del mondo e il nostro Paese. Vogliamo sapere dalla Presidente del Consiglio se è vero che sta impegnando il nostro Paese su una cifra rilevante, di 1 miliardo e mezzo di euro, per questa fornitura. È inaccettabile che una spesa di questo tipo possa solamente essere pensata senza i necessari passaggi di informazione e di condivisione con il Parlamento, di verifica dell’esistenza di un effettivo interesse nazionale, che non può essere discusso nelle segrete stanze dall’altra parte dell’oceano.

Lo ribadiamo ancora una volta: l’Italia non si svende e non lo consentiremo. Non vogliamo che il destino dell’Italia venga messo nelle mani di un privato che non è solo un uomo d’affari ma che ha chiari interessi politici nei confronti del nostro Paese. Stiamo parlando della scelta politica di consegnare in mani straniere le chiavi della sicurezza nazionale, un segnale estremamente pericoloso e devastante per l'ecosistema delle imprese italiane ed europee che hanno bisogno di sostegno e risorse per poter alzare la guardia della cybersicurezza e sostenere la strategia satellitare comunitaria.

 

NIENTE SU SANITÀ, BOLLETTE, SALARI: MELONI DIMENTICA IL PAESE REALE

Deludente conferenza stampa di inizio anno

Davvero deludente la conferenza stampa di inizio anno della Presidente Giorgia Meloni, durante la quale ha completamente dimenticato le condizioni di vita degli italiani. 

Non una parola sulle infinite liste di attesa nella sanità pubblica, sulle bollette insostenibili per le famiglie e le imprese, sulle pensioni che volevano portare a mille euro e invece aumentano di 1,80 euro, sul salario minimo negato a 4 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, sulle accise che aveva promesso di abolire e sulla paralisi dei trasporti pubblici che fanno partire l'Italia con un'ora di ritardo tutti i giorni.

Evidentemente era troppo impegnata nella difesa d'ufficio e nell'interpretazione autentica del pensiero di Trump e Musk.

 

VIA LIBERA AD ALCUNE RATIFICHE INTERNAZIONALI

Il Pd ha votato a favore

In Aula abbiamo votato a favore delle ratifiche dei seguenti accordi internazionali: Convenzione con la Libia per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali; Accordo con l’Albania in materia di sicurezza sociale; Trattato con gli Emirati Arabi sul trasferimento delle persone condannate; Convenzione con la Francia relativa alla manutenzione ordinaria e all’esercizio del tratto della linea ferroviaria Cuneo-Breil Ven; Accordo con il Sovrano militare ordine ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Mala.

QUESTION TIME

ABBIAMO CHIESTO LA REVOCA DELLE NOMINA DI PEPE PER MANCANZA DEI REQUISITI

Durante il question time di questa settimana, abbiamo chiesto al governo la revoca della nomina di Mario Pepe a presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione per mancanza dei requisiti previsti dalla legge.

Fare le nomine è sempre un esercizio di equilibrismo complicato, eppure c'è un limite: un ex parlamentare che di professione fa il medico endocrinologo, e non si è mai occupato della materia previdenziale, forse doveva essere nominato altrove e non alla presidenza della Commissione di vigilanza sui fondi pensione

Pepe si è occupato dell'istituzione di case da gioco stagionali nei comuni di Anzio e Ariccia e della tutela dell'olio extravergine di oliva. Da deputato ha fatto parte di tre Commissioni, della Giunta alle autorizzazioni e perfino del Comitato per il servizio sanitario del Pronto soccorso ma mai della Commissione sugli Enti gestori. La sua nomina è in violazione di legge, chi deve dirigere la Covip non può avere requisiti inferiori a quelli richiesti ai gestori dei fondi su cui il presidente deve vigilare: il controllore non può saperne meno di chi deve controllare. È l'ennesima occupazione degli spazi pubblici dello Stato, una caratteristica di questo governo molto pericolosa per la stabilità del Paese.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Ordinamento giurisdizionale
Da martedì, seguito dell' esame e votazioni sul provvedimento riguardante norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare.

PNRR
Da martedì, esame e votazioni sulla questione pregiudiziale sul provvedimento recante misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Parlamento in seduta comune
Martedì 14 gennaio, alle ore 13, è convocato il Parlamento in seduta comune per l’elezione di quattro giudici della Corte costituzionale.

Mozioni
All'esame dell'Aula anche le seguenti mozioni: legalizzazione cannabis; conflitto in corso a Gaza; politiche industriali; rilancio competitività europea.

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