Biotestamento: Morani, ricordo con orrore le parole di Berlusconi su Eluana Englaro
"Oggi giunge finalmente all'approvazione una legge importante, che è attesa da tanto tempo e da tante persone.
"Oggi giunge finalmente all'approvazione una legge importante, che è attesa da tanto tempo e da tante persone.
“Se non fosse tutto vero, ci sarebbe da ridere: Silvio Berlusconi che parla di difesa delle donne e della loro dignità attaccando il governo che ha fatto più di tutti i precedenti”. Lo dichiara Marco Di Maio, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, per commentare le parole di Silvio Berlusconi sulla difesa delle donne.
“Sono i fatti che dicono la verità, le chiacchiere sono chiacchiere. E sono penosamente colpevoli quando riguardano argomenti delicati che vengono usati per biechi scopi elettorali. Ed è questo il caso di Berlusconi che oggi accusa la sottosegretaria Boschi di non aver fatto nulla dalla parte delle donne.
L’uomo del fare - come gli piace autodefinirsi - che, però, quando gli fa comodo, non guarda ai fatti.
"Le affermazioni di Silvio Berlusconi sono irricevibili e, soprattutto, sorprendenti. Diremmo che si è lanciato su un terreno poco conosciuto da parte sua. In questa Legislatura, del resto, i fatti parlano da soli. Abbiamo fatto un gran lavoro per sostenere le donne vittima di violenza: approvazione della Convenzione di Istanbul; legge sul femminicidio e sulla violenza domestica; istituzione del Codice Rosa; via libera alla Camera della legge sugli orfani dei crimini domestici, ferma al Senato perché il centro destra si è messo di traverso.
“Comprendiamo che Silvio Berlusconi in questi anni sia stato distratto da altro, ma arrivare ad attaccare la sottosegretaria Maria Elena Boschi e i governi di centrosinistra per la scarsa attenzione al tema della parità di genere e delle misure di contrasto alla violenza sulle donne è inaccettabile. Infatti, ribalta totalmente la realtà. I governi di centrosinistra sul terreno del contrasto alla violenza hanno fatto tanto, forse come mai prima d’ora.
“Nel tentativo di far dimenticare la sua desolante disattenzione nei confronti dei problemi delle donne, Berlusconi prova come suo solito a ribaltare la realtà dei fatti e attribuisce alla sottosegretaria Boschi i propri comportamenti: ne vien fuori la più grossolana delle fake news”. Lo dichiara Stefania Covello, deputata del Partito democratico, in risposta alle parole di Silvio Berlusconi sulla difesa delle donne.
“Silvio Berlusconi ha attaccato Maria Elena Boschi ed il Governo sul contrasto alla violenza di genere. Sembra incredibile e invece è accaduto davvero: l’ex premier prova goffamente a erigersi a difensore e garante dei diritti e della dignità delle donne. Gli italiani però hanno una buona memoria e sanno che Berlusconi ha governato per molti anni il Paese, ma i risultati e gli investimenti per le donne fatti in questa legislatura sono di gran lunga superiori e imparagonabili ai risultati di tutti governi di centrodestra.
“Berlusconi probabilmente non ha più memoria, o fa finta di non ricordare, che come primo atto il suo governo nel 2008 eliminò la norma contro le dimissioni in bianco. A cosa si riferisce, dunque, quando parla di difesa delle donne come priorità?”
- lo dichiara Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico -
“Invece con Berlusconi e la Lega al Governo le aule del Parlamento si occuparono di questioni femminili votando il 22 aprile 2011 che Ruby era la nipote di Mubarak... Sì, in effetti la difesa dei diritti delle donne era proprio centrale nel dibattito pubblico. Ma per favore”.
Così la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Alessia Morani, in un tweet sul suo profilo.
“Accuse irricevibili e affermazioni strampalate: sulla lotta alla violenza contro le donne, Berlusconi si cimenta con un tema che dimostra di conoscere veramente poco. A conferma, basterebbe ricordare quale sia stato il nostro lavoro in questa legislatura: dal varo della Convenzione di Istanbul (il centrodestra, diviso, non ci riuscì), con l’approvazione della legge sul femminicidio e sulla violenza domestica, l’istituzione del Codice Rosa, il via libera alla Camera della legge sugli Orfani dei femminicidi, ferma al Senato ancora una volta proprio per responsabilità del centrodestra.