Csm: Bazoli, riforma farà emergere qualità, meriti e talenti
“In aula maggioranza sia più responsabile”
“In aula maggioranza sia più responsabile”
“Alla fine, tra difficoltà di vario genere, è uscito un testo che presenta innovazioni significative, che potranno aiutare a superare conservatorismi e autoreferenzialità della Magistratura contribuendo alla sua autorigenerazione. Al tempo stesso siamo riusciti a tutelare i principi - irrinunciabili e costituzionali- dell ‘indipendenza della Magistratura, che alcuni emendamenti ( come quelli sul sorteggio e sulla responsabilità civile diretta )minacciavano.
“La riforma dell’ordinamento giudiziario e del CSM definita dell’accordo di maggioranza con la Ministra Cartabia è un buon risultato. Ci sono contenuti innovativi e coraggiosi che potranno aiutare la Magistratura a ritrovare credibilità e autorevolezza. Penso a nuove modalità per gli incarichi e le promozioni, alla limitazione seria delle porte girevoli, alla valutazione più articolata dei profili professionali.
“L'accordo raggiunto in maggioranza sulla riforma del Csm rappresenta un buon punto di equilibrio tra posizioni diverse. Nella riforma sono presenti tanti punti qualificanti della nostra proposta politica: dallo stop alle nomine a pacchetto all'introduzione di criteri di valutazione più limpidi del lavoro dei magistrati, da un più incisivo ruolo dell'Avvocatura nei consigli giudiziari ad un sistema elettorale meno asservito a logiche correntizie.
“Riproporre il sorteggio temperato per l'elezione del Csm, come ha fatto oggi dal vicepresidente di FI, Antonio Tajani, significa ripartire da zero, fare finta che non ci sia stato ieri un Consiglio dei ministri che ha approvato la riforma, dire che abbiamo scherzato. Se si vuole portare a termine in tempi rapidi, come ci ha chiesto il presidente Mattarella, una riforma seria della magistratura, occorre evitare di continuare ad alzare l'asticella, e predisporsi ad un lavoro costruttivo in commissione che parta dallo schema approvato dal governo, non che lo stravolga.
“La relazione della Ministra Cartabia mette in evidenza criticità e ritardi strutturali, inaccettabili situazioni.
Dobbiamo arrivare prima possibile alla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura.
La Ministra Cartabia ha lavorato con il Parlamento innestando il suo lavoro su quello compiuto dal predecessore Bonafede, modificando quelle parti che (anche a nostro giudizio) erano da cambiare profondamente, come la Prescrizione.
“Condividiamo con la ministra Cartabia l'esigenza di riprendere rapidamente l'esame della riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. Per quanto riguarda il Partito Democratico, il relatore Verini oggi ha partecipato a una riunione preliminare al ministero, e io stesso ero pronto e disponibile in qualunque momento, e lo saremo ogni qual volta ciò si renderà necessario per condividere il testo da sottoporre ai lavori parlamentari, e accelerare l'iter di approvazione”.
Così Alfredo Bazoli, capogruppo del Partito democratico in commissione Giustizia della Camera.
“Nell’attesa di leggere i dettagli, fin d’ora si può dire che il lavoro della commissione Luciani sulla riforma del Csm appare estremamente articolato, costruttivo e utile, e può aiutare a rafforzare l’impianto già robusto del disegno di legge all’esame della Camera. In particolare, molto significativi il rafforzamento delle valutazioni di professionalità dei magistrati, la responsabilizzazione dei dirigenti degli uffici sul controllo di performance e attività, il freno al carrierismo con stringenti vincoli al passaggio a nuovi incarichi direttivi, la separazione delle funzioni di fatto.
"Sono apprezzabili le parole del presidente dell'anm Santalucia che chiedono alla politica di approvare in fretta la riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. Condivido al proposito l'idea che occorra individuare un sistema elettorale che consenta un forte arretramento delle correnti, senza con ciò arrivare al sorteggio, che presenta evidenti profili di dubbia costituzionalità. Allo stesso modo apprezzabile mi è parso l'appello ad introdurre i correttivi che eliminino il vizio del carrierismo, che ha così fortemente condizionato la magistratura negli ultimi anni.
“La scelta del presidente della commissione giustizia di nominare due relatori di maggioranza sul ddl di riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario è in linea con tutti i precedenti, non lede alcuna prerogativa delle minoranze, e non ha alcun particolare significato politico. Come ho avuto modo di spiegare in commissione, al contrario, non solo da parte della maggioranza non c'è alcuna preclusione al contributo dell'opposizione, ma anzi auspichiamo e faremo il possibile per condividere con la minoranza i passaggi e le scelte che porteranno all'approvazione della legge.