Albania: Pd a Tajani e Crosetto, fare luce su spreco risorse pubbliche, gestione appalti e rispetto diritti umani in Albania
Braga e Boccia presentano interrogazione, procedure torbide e assenza di trasparenza su appalti milionari.
Braga e Boccia presentano interrogazione, procedure torbide e assenza di trasparenza su appalti milionari.
"L'Italia sostenga l'introduzione dell'apartheid di genere nella Convenzione Onu sui crimini contro l'umanità". E' questo l'appello che oggi le donne afghane hanno rivolto al governo italiano durante un'audizione che si è tenuta in Comitato diritti umani della Camera che presiedo. Perché l'oppressione sistematica e il dominio di un genere su un altro con l'intento di renderlo duraturo - definizione, appunto, di apartheid di genere- è quanto sta accadendo in Afghanistan".
"Memoria, verità e giustizia": sono questi i pilastri su cui si è mossa, negli ultimi 47 anni, l'instancabile opera delle "Abuelas de Plaza de Mayo", le nonne a cui la dittatura militare argentina ha sottratto figli, figlie spesso incinte e i nipoti piccoli o appena nati.
Domani alle ore 12 il Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo presieduto dall'on. Laura Boldrini audirà il Dottor Julio Santucho, argentino esiliato in Italia, la Dottoressa Florencia Santucho e il Dottor Miguel Santucho nell'ambito di un'indagine conoscitiva sui diritti umani nel mondo.
Julio Santucho ha vissuto vent'anni in Italia in esilio. Poco dopo il suo rientro in Argentina ha fondato il Festival Internazionale "Cinema dei
"L'ultimo Paese africano, in ordine di tempo, con cui Giorgia Meloni vuole stringere accordi è l'Eritrea di Isaias Afewerki, un dittatore al comando da oltre 30 anni che impedisce libere elezioni, l'esistenza di partiti di opposizione, la libertà di stampa, di parola, di associazione. Oggi, in un'audizione del Comitato della Camera sui diritti umani, abbiamo ascoltato le testimonianza di alcuni rappresentanti della Coalizione eritrea per il cambiamento democratico (ECDC), tutti costretti a fuggire dal loro Paese.
"Oggi sono stata all'Università di Padova dove ero stata invitata per una lectio magistralis sui diritti umani. Questa mattina, però, le studentesse e gli studenti hanno deciso di unirsi alla protesta che sta attraversando le università di mezzo mondo, piantando delle tende nel cortile dell'Ateneo per chiedere la fine del massacro a Gaza e un immediato cessate il fuoco.
"La legge 185 del 1990, che vieta la vendita di armi a paesi in guerra o che violano i diritti umani, è un'ottima legge che ha fatto scuola in tutta Europa. Una legge che ha l’obbiettivo di mettere l’industria delle armi al servizio di una politica estera di pace e di tutela dei diritti umani. Ora questa maggioranza vuole svuotarla con una riforma che la rende inefficace e getta opacità sul commercio di armi.
"Oggi la premier Giorgia Meloni incontrerà Al-Sisi, insieme a Ursula Von Der Leyen. In campo un altro accordo che vorrebbe fermare le partenze di migranti verso le coste italiane: ancora soldi a un autocrate che straccia le libertà politiche, civili e i diritti umani. Alla vigilia della seconda udienza del processo contro i quattro egiziani accusati di avere ucciso Giulio Regeni, Meloni metterà sul tavolo anche la collaborazione dell'Egitto per scoprire la verità sulla morte del giovane ricercatore italiano?
"La Commissione esteri della Camera ha approvato oggi, all'unanimità, la risoluzione a mia prima firma con la quale l'Italia prende una posizione netta sulla costante violazione dei diritti umani in Iran, specialmente nei confronti delle donne, delle attiviste e degli attivisti e dei dissidenti politici.
"La lettera di 800 funzionari e diplomatici dell'Ue e statunitensi è una denuncia drammatica. L'accusa è molto chiara: “esiste il rischio plausibile che le politiche dei nostri governi stiano contribuendo a gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, a crimini di guerra e persino alla pulizia etnica o al genocidio”. A questo si aggiunge l'allarme, giustificatissimo, per le conseguenze devastanti della sospensione dei finanziamenti all'Unrwa da parte dei maggiori donatori tra cui Usa, Canada e alcuni paesi europei, inclusa l'Italia.