Venator: Simiani, bene accordo con Nuova Solmine
Ora il rilancio dell’intera area del Casone
Ora il rilancio dell’intera area del Casone
"Il fumo dalla ciminiera della Venator è un segnale significativo, atteso da tutta la comunità di Scarlino e della provincia di Grosseto, che testimonia dopo tempo la ripresa delle attività del sito industriale. Non possiamo però accontentarci di una accensione temporanea: serve adesso una prospettiva industriale chiara, investimenti concreti e la garanzia della continuità produttiva e occupazionale".
Lo dichiara Marco Simiani, deputato e capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera.
"Ancora fumata grigia al Ministero del Made in Italy sulla vertenza Venator. Serve una soluzione rapida ed efficace per i 200 lavoratori e le loro famiglie ancora bloccati nell'incertezza. I contratti di solidarietà vanno confermati almeno fino al 2026 mentre serve un piano industriale serio, anche valutando nuovi soci visto la disponibilità avanzata dalla società di cedere lo stabilimento di Scarlino per rilanciare un sito produttivo fondamentale per la provincia di Grosseto”.
"Le difficoltà che sta vivendo Venator sono parte di una crisi più ampia che colpisce l'unica azienda in Italia di biossido di titanio. Sollecito quindi il governo ad intervenire senza perdere ulteriore tempo per affrontare con efficacia una vertenza che riguarda una azienda strategica per il territorio e per l'intero comparto nazionale della chimica di base. Negli ultimi decenni, infatti, sono stati commessi errori strategici che hanno frenato l'innovazione, la sostenibilità ambientale e la capacità di adattarsi alle nuove sfide tecnologiche.
"L' Autorizzazione integrata ambientale per per i gessi rossi è un risultato significativo raggiunto grazie all'impegno della Regione Toscana. E’ ora necessario che il governo si attivi concretamente affinché vi siano i presupposti per salvaguardare produzione e posti di lavoro dell'azienda Venator.
“Lo sblocco della procedura Via da parte della Conferenza dei Servizi per il centro di stoccaggio dei cosiddetti ‘gessi rossi’ è un’ottima notizia: la concertazione virtuosa guidata dalla Regione Toscana potrà coniugare attività produttiva dello stabilimento chimico Venator di Scarlino e salvaguardia dell’ambiente.
"L'annuncio di Venator di sospendere l'attività a giugno è un fulmine a ciel sereno che rischia di compromettere il rilancio dell'azienda ed il lavoro di centinaia di dipendenti tra addetti diretti ed indotto. È necessario capire le reali motivazioni alla base di questa scelta, se si tratta di impedimenti burocratici per autorizzare lo smaltimento dei rifiuti vanno risolti in tempi brevi. È comunque ancora una volta emblematico il disinteresse del governo per le crisi produttive locali; Jsw di Piombino e Venator solo per citare le ultime due.
“La situazione dello stabilimento Venator di Grosseto va risolta con urgenza: la proprietà non può pensare di cancellare i problemi di produzione licenziando i dipendenti, mentre le istituzioni devono definire modelli di sviluppo capaci di garantire la tutela di salute ed ambiente con la salvaguardia dei livelli occupazionali.