Informazione: Graziano, parole di Mattarella sono bussola
Dichiarazione di Stefano Graziano, capogruppo Pd Vigilanza
Dichiarazione di Stefano Graziano, capogruppo Pd Vigilanza
Solidarietà a giornalisti e giornaliste licenziati
''Solidarietà e vicinanza ai giornalisti e alle giornaliste di Dire licenziati dall'azienda, dopo due anni di sacrifici e di stipendi decurtati. Una decisione grave e intempestiva, soprattutto in vista del completamento della riforma dell'editoria sbandierata dal Governo con l'obiettivo dichiarato di salvaguardare i giornalisti dipendenti.
“Nel corso della edizione di Domenica In trasmessa in data 19 novembre u.s. nell’affrontare il drammatico caso di cronaca di Giulia Cecchettin la conduttrice Mara Venier ha affermato testualmente che “occuparsi di femminicidio non è né di destra né di sinistra”.
Interrogazione Pd in Vigilanza
Il pluralismo nell’informazione del servizio pubblico non è una gentile concessione di chi vince le elezioni. La decisione di Lucia Annunziata di lasciare la Rai è allarmante e rende sempre più evidente il processo di occupazione dell’azienda da parte dell’attuale maggioranza. Si manifesta sempre più il rischio che professionalità unanimemente riconosciute, culture e letture della realtà, espressioni delle diversità vengano completamente cancellate. E al tempo stesso che venga calpestato un diritto sancito dalla Costituzione.
“E’ mio convincimento che non possiamo affrontare in maniera completa la discussione sul pluralismo se non cominciamo dalla volontà di risolvere la questioni dei precari e delle precarie della stampa. Perché parlare di pluralismo significa parlare della carne viva della nostra democrazia. Reporter senza frontiere nell’ultimo World Press Freedom Index pone l’Italia per il secondo anno al 41esimo posto della classifica, il che significa che le cose non vanno bene e non è solo una questione di infrastrutture e tecnica.
“Il governo ha accolto l’ordine del giorno che abbiamo presentato per chiedere uno stanziamento di risorse aggiuntive nel 2020 destinate al Fondo per il pluralismo. Si tratta a nostro avviso di risorse necessarie da erogare alle emittenti locali che stanno svolgendo in questo periodo, più di sempre, un prezioso, capillare lavoro di informazione nelle diverse realtà territoriali, con crescenti difficoltà economiche e gestionali.
Con governi Pd nessun rilievo da Agcom
“Pluralismo e libertà” che oggi accusa il deputato democratico Michele Anzaldi di doppiopesismo (in riferimento al periodo in cui al governo c’erano Pd e Renzi), dovrebbero spiegare perché in quel periodo l’Agcom, che del pluralismo nel servizio pubblico è arbitro, non ha mai rilevato scorrettezze e squilibri, come invece avviene in questo periodo dove imparzialità e pluralismo sembrano totalmente dimenticate”.
“Maggior pluralismo per l’Inps? Fino ad oggi il ministro Di Maio è stato bravissimo ad applicare il pluralismo nella spartizione delle poltrone fra M5s e Lega, un po’ meno nell’ascoltare le parti sociali. Convoca le categorie solo per fare passerelle e conferenze stampa, poi tradisce gli impegni presi e decide da solo. Forse quando parla di uomo solo al comando pensa a se stesso e al suo mega ministero. Se riformare l’Inps significa commissariarla come sta accadendo con gli enti del mondo accademico e sanitario, in Parlamento faremo le barricate”.