“La presenza dei Pfas sui dispositivi utilizzati dai Vigili del Fuoco è un caso nazionale e come tale deve essere trattato. La decisione del Viminale di condurre una analisi medico - statistica soltanto in Emilia Romagna è utile ma deve essere estesa a tutto il territorio nazionale al fine di ottenere una indagine dettagliata relativa al rischio dei Pfas e non limitata esclusivamente ad alcune realtà territoriali”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio depositanto una interrogazione parlamentare al Ministro Piantedosi. L’atto è stato sottoscritto anche dai deputati Dem Ilenia Malavasi, Matteo Mauri, Maria Stefania Marino, Antonella Forattini, Simona Bonafè, Emiliano Fossi, Merola, Andrea De Maria, Federico Fornaro, Rosanna Filippin, Nadia Romeo, Gian Antonio Girelli, Augusto Curti, Sara Ferrari e Eleonora Evi.
“Occorre dare pieno seguito agli impegni assunti dal governo con la mozione sui Pfas, approvata nei giorni scorsi dalla Camera, e relativi all’avvio immediato di un programma nazionale di biomonitoraggio per valutare l'esposizione della popolazione ai Pfas e gli effetti sulla salute, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili tra cui i lavoratori esposti. La recente tragedia di Arezzo, dove sono purtroppo deceduti tre vigili del fuoco a causa di un glioblastoma, ha bisogno di risposte certe e rapide”: conclude Marco Simiani.
“C’è un limite al ridicolo. Ci saremmo aspettati di tutto, tranne che la Presidente del Consiglio si recasse al congresso di un partito di opposizione per attaccare, non solo le opposizioni, ma anche la segretaria del PD, Elly Schlein. Un episodio che evidenzia la totale assenza di visione politica e che punta solo spostare l’attenzione dalle profonde divisioni della maggioranza e che ignora le sfide urgenti che l'Italia deve affrontare nel contesto internazionale. Invece di usare questa occasione per chiarire la posizione del governo italiano sulla politica estera e sulla gestione dei dazi, Meloni continua a eludere il dibattito e a ignorare i segnali di allarme lanciati dal mondo industriale, che denuncia i pericoli legati ai dazi. Queste scelte potrebbero avere effetti devastanti su settori vitali dell’economia italiana, compromettendo l’occupazione e l’export, in particolare per il Made in Italy.
Ma su questo Meloni tace", ha dichiarato Ubaldo Pagano, capogruppo democratico nella Commissione Bilancio della Camera.
"Ancora una volta il Governo mente sui centri in Albania. Non è vero che il trasferimento dei migranti nel CPR in Albania non comporterà costi aggiuntivi. La realtà è infatti ben diversa da come la descrive il ministro dell’Interno". Così in una nota il responsabile sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri, che spiega: "i costi saranno rilevanti perché occorrerà prevedere risorse per il trasferimento delle persone trattenute nei Cpr italiani verso l'Albania. Non si tratta di un semplice trasferimento, ma di operazioni complesse dal punto di vista logistico e che richiederanno personale e mezzi ad hoc. Inoltre, come avviene per i rimpatri veri e propri, sarà necessaria la scorta della Polizia di Stato, con un impiego significativo di agenti e mezzi. La stessa scorta che poi sarà necessaria per il rimpatrio vero e proprio verso il Paese d'origine. Il risultato è un raddoppio secco dei costi.
Non solo: chi non sarà rimpatriato entro i tempi massimi di trattenimento dovrà essere riportato in Italia, aumentando ancora di più le spese di trasferimento. E tutto questo per una struttura che, a detta dello stesso Piantedosi, può ospitare solo 49 persone. Numeri del tutto irrilevanti. Più che un intervento risolutivo, questa operazione appare come una mossa di facciata per coprire un enorme spreco di risorse pubbliche. Ma la pezza è peggio del buco, perché i costi continueranno ad aumentare. E a pagarli saranno gli italiani."
"Oggi il Consiglio dei Ministri ha trovato le risorse per riaprire il Centro migranti in Albania, già costato ai cittadini quasi un miliardo di euro, ma ha dimenticato ancora di riconoscere lo Stato di Emergenza nazionale per i territori colpiti dalle alluvioni in Toscana ormai due settimane fa": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.
"E' dal 19 marzo che il ministro Musumeci promette di intervenire senza però passare dalle parole ai fatti. Da troppo giorni molti comuni della Città metropolitana di Firenze delle province di Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena attendono norme e risorse per uscire dall'emergenza e tornare alla normalità. Per fortuna il governo ha avuto oggi almeno la decenza di rinviare in extremis l'assicurazione obbligatoria contro il maltempo da parte delle imprese, che sarebbe entrata in vigore a fine mese": conclude Marco Simiani.
"Raccapricciante. Non ci sono altre parole per definire il video diffuso dalla segretaria alla Sicurezza americana Kristi Noem in cui si vede lei davanti a un gabbione pieno zeppo di esseri umani mezzi nudi, ammucchiati l'uno contro l'altro, privati di ogni forma di dignità. Sembra un'immagine uscita dagli archivi e che ci riporta ai momenti più bui della storia.
Persone trattate come bestie perché immigrati e, in quanto tali, definiti "terroristi". Eravamo già rimasti scioccati dal video degli uomini rimpatriati in catene e ceppi, con tanto di musica di sottofondo.
Gli Usa, la patria dei diritti, si stanno trasformando in un paese liberticida, un regime autoritario dove nessuno è più al sicuro e dove non è più neanche garantita la libertà di pensiero e di parola. Lo dimostrano gli arresti arbitrari degli studenti che si sono espressi o hanno manifestato in favore del popolo palestinese. E lo dimostra la lunga lista di parole vietate per le agenzie federali e le università: un attacco alla libertà della ricerca scientifica degno di un regime oscurantista. Un paese in cui, notizia di oggi, viene perfino negato ai sindacati il diritto alla contrattazione collettiva. Di questo dovremmo essere tutte e tutti molto preoccupati, ma per la destra italiana va tutto bene". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"Abbiamo appreso dalla stampa italiana e internazionale che l’organizzazione Idsf ( Israel Defense and Security Forum ) che propugna apertamente le ragioni dei coloni in Cisgiordania, i crimini contro l’umanità perpetrati a Gaza e nega esplicitamente la soluzione di due popoli due Stati ha incontrato la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, il commissario alla Difesa e allo spazio della commissione Europea Kubilius ed altri numerosi esponenti politici del Pe. Il Pd più volte ha ribadito l’urgenza del riconoscimento dello Stato di Palestina per offrire uno sbocco credibile alla prospettiva di pace e ha condannato con forza la politica di Israele di espansione degli insediamenti coloniali nonché i crimini orrendi perpetrati a Gaza dopo il 7 ottobre con oltre cinquantamila vittime. In questi anni ci siamo recati più volte nei luoghi in cui tutto questo sta avvenendo per promuovere dialogo e cooperazione, costruendo occasioni diplomatiche dal basso per favorire la fine delle ostilità. Riteniamo incompatibili con i valori dell’Ue la permanenza di un’organizzazione come questa nel registro delle lobby accreditate presso il parlamento di Bruxelles. E altrettanto riteniamo incompatibile con le politiche del PD intrattenere qualsiasi relazione con simili realtà. Sono organizzazioni contrarie all’obiettivo da sempre sostenuto da innumerevoli risoluzioni delle Nazioni unite e al rispetto del diritto internazionale. Chiediamo agli esponenti politici che hanno coltivato relazioni politiche con questo think tank di estrema destra di prendere apertamente le distanze da questi ed altri attori che nel campo israeliano stanno sabotando ogni soluzione politica al conflitto". Lo dichiarano Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Susanna Camusso, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Nico Stumpo, Stefano Vaccari, componenti dell'Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina
Interrogazione a Musumeci: chiarire motivo ritardo
“A due settimane dall’ondata di maltempo che ha investito la Toscana provocando danni ingenti a famiglie, aziende e infrastrutture, il governo - nonostante le ripetute richieste del presidente Eugenio Giani - non ha ancora proclamato lo stato di emergenza per la nostra regione. L’area del Mugello è tra quelle più duramente colpite: frane e allagamenti hanno reso inagibili molte abitazioni, oltre che aver interrotto collegamenti stradali e ferroviari. I comuni interessati hanno la necessità di ripristinare nel minor tempo possibile le infrastrutture, ma non esiste nei loro bilanci margine di manovra che permetta di investire risorse. È necessario che il governo non rinvii più il riconoscimento dello stato di emergenza per la Toscana, condizione essenziale per snellire le procedure che permetteranno a enti locali, famiglie e aziende di ottenere le risorse nazionali necessarie a ripristinare le infrastrutture compromesse e sostenerli nella fase di ripresa. Non possiamo lasciare soli le cittadine ed i cittadini del Mugello. Per questo abbiamo presentato alla Camera e al Senato un’interrogazione rivolta al ministro della Protezione civile, Musumeci, per chiarire i motivi di questo ritardo”.
Lo dichiarano i parlamentari Pd eletti in Toscana, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Silvio Franceschelli, Dario Parrini e Ylenia Zambito firmatari delle interrogazioni.
“Mi duole smentire la ministra Bernini: in Parlamento al Calderone è venuta a rispondere a un question time delle opposizioni. Non ha fatto un’informativa. Si è limitata a fare la vittima: il suo mestiere preferito. L’informativa l’abbiamo chiesta invece a lei, in quanto ministra dell’Università, dopo che dai suoi uffici era stato scritto nero su bianco che quella laurea non era registrata presso l’anagrafe nazionale dei laureati. La smettano di fare il gioco delle tre carte e vengano a spiegare in Parlamento”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Aumentano i costi, aumentano i dubbi giuridici e aumentano le sofferenze per le persone. La sorte dei centri per immigrati in Albania non viene risolta dal decreto di oggi.
Il grido della Meloni FUN-ZIO-NE-RANNO era e resta solo propaganda.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Bene che la Sottosegretaria Bergamotto, rispondendo ad una nostra interpellanza urgente, abbia reso noto l' impegno del Governo a una iniziativa verso la proprietà per un esito positivo della vertenza Berco. Da parte nostra abbiamo sottolineato la criticità della situazione in essere, per i posti di lavoro a rischio e per la messa in discussione di un presidio di grandissimo valore per il Paese, e ribadito il nostro sostegno alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori. Serve davvero ora un impegno corale di tutte le istituzioni. Da parte nostra continueremo a seguire gli sviluppi della vertenza e ci riserviamo di assumere ulteriori iniziative parlamentari".
Così Andrea De Maria e Nadia Romeo, deputati PD
“Meloni tra USA e Europa ha scelto di essere vassalla di Trump e con l’intervista al Financial Times ha gettato definitivamente la maschera, sostenendo apertamente le posizioni sconcertanti di questa amministrazione americana e condividendo le parole agghiaccianti pronunciate da Vance contro l’Europa e i suoi valori fondativi di democrazia e libertà. Prendiamo atto che per la premier gli interessi americani vengono prima di quelli italiani ed è legittimo definire i cittadini europei dei parassiti. Di fronte all’attacco violento da parte dell’amministrazione Trump all’Europa e ai nostri valori e interessi ci saremmo aspettati una presa di posizione forte e non questo vassallaggio che umilia l’Italia ormai sempre più isolata in Europa. La premier ormai si è ridotta al ruolo di portavoce in Europa dell’America first”. Lo scrive Piero De Luca, deputato del Pd e capogruppo in commissione politiche europee.
“Grave la divulgazione alla stampa dei materiali riservati del fascicolo dell’Archivio di Stato su Emanuela Orlandi. Un fascicolo definito come ‘vuoto’ nelle informazioni rese alla Commissione parlamentare invece risulterebbe contenente documenti importanti pubblicati da un quotidiano. Questa circostanza, a prescindere dalla attendibilità dei documenti, sarà approfondita dalla commissione con i suoi poteri inquirenti”. Lo scrive in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, vicepresidente della commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi.
"A proposito di dazi, è paradossale che la paladina dell’interesse della nazione si allei con chi vuole bastonare l’export italiano. Il vero infantilismo è negare la realtà, l’Italia con questa posizione è nella terra di nessuno tra UE e USA". Lo scrive su X il deputato Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri.
"Le parole del presidente Trump, riportate da un'inchiesta giornalistica, in cui definisce gli europei 'parassiti' sono di una gravità inaudita. Ancora più grave, però, è stato prima il silenzio del governo italiano e poi la presa di posizione di Giorgia Meloni che invece di difendere l’Italia e l’Europa, ha scelto di schierarsi con l’amministrazione USA attribuendo colpe alla classe dirigente europea. Dove è finito il patriottismo della presidente Meloni? Perché chi si definisce sovranista assume una posizione subalterna agli interessi americani in contrasto con la sua promessa di difendere i nostri interessi nazionali?". Cosi Lia Quartapelle, deputata dem e vicepresidente della commissione Esteri.
"Non mi aspettavo scuse da Trump – sottolinea l’esponente Pd - il cui disprezzo per l'Europa è noto, ma mi sarei aspettata che almeno il governo italiano facesse sentire la propria voce. Invece nessuna richiesta di chiarimenti. Un atteggiamento che conferma l'imbarazzante subalternità della destra italiana nei confronti di chi, anche se alleato, non esita a umiliare l'Italia".
"La vicenda delle chat pubblicate da un giornalista americano – conclude Quartapelle - non è solo politica, ma riguarda anche la sicurezza nazionale. In quella chat in cui si discuteva dei raid contro gli Houti, si parlava del contingente italiano nel Mar Rosso. Possiamo sentirci sicuri nel condividere informazioni con un alleato che non è in grado di garantire la riservatezza delle proprie comunicazioni? Questa è una questione che si dovrà sollevare nei prossimi giorni con il ministro della Difesa e il ministro degli Esteri".
“La Lega ammette il disastro combinato sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e prova a correre ai ripari con un emendamento al decreto Pa. Migliaia di lavoratori e lavoratrici si sono trovati beffati con buste paga svuotate dai pasticci del governo. Siamo curiosi di capire se è intenzione di tutta la maggioranza approvare quell’emendamento o se si tratta di una semplice iniziativa propagandistica dei leghisti per acquisire un po’ più di visibilità. Nel frattempo, il governo si svegli e faccia di tutto per riaprire il tavolo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici che oggi hanno scioperato. E’ una vergogna il silenzio dei ministri Calderone e Urso di fronte alla tracotanza di Federmeccanica”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, a margine della manifestazione dei metalmeccanici a Roma.