“Bravissimo Starmer. L’Italia dovrebbe fare altrettanto (mi impegnerò in tal senso) ed è urgente, come ha dimostrato ancora Presa Diretta ieri sera, approvare una legge che regolamenti l’accesso ai social di bambini e preadolescenti” così la deputata democratica Marianna Madia commenta la decisione del governo laburista inglese di Keir Starmer di trasmettere gratuitamente nelle scuole secondarie britanniche la mini-serie 'Adolescence' per sensibilizzare ragazzi e ragazze sul tema della violenza giovanile, della misoginia e del bullismo.
“Durigon ha promesso che il Governo bloccherà l’aumento dell’età pensionabile. Come e quando? Qui ci sono 50mila persone a rischio esodati? Serve una risposta immediata. Hanno fatto tanti decreti inutili in questi due anni e mezzo, forse questa volta sarebbe opportuno promuoverlo. Ci facciano capire come vogliono procedere. Altrimenti queste dichiarazioni appaiono solo un altro capitolo del congresso della Lega in corso”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Massima solidarietà alla Presidente del 9 Municipio Titti Di Salvo e a tutta la comunità di eletti e lavoratori del Municipio 9 per l’atto vandalico subito. Stanotte infatti è stato dato fuoco alla targa della sala consiliare, un gesto inaccettabile ai danni del Municipio, che merita una ferma condanna da parte di chiunque abbia a cuore le Istituzioni”. Lo scrive su X Patrizia Prestipino, deputata Pd e Garante degli animali di Roma Capitale.
“Figuriamoci se non ci aspettavamo la ciambella assolutoria di Salvini di fronte alla sentenza del Tribunale francese per Marine Le Pen condannata, insieme ad altri europarlamentari del suo schieramento, per appropriazione indebita di soldi pubblici. Salvini deve aver giudicato 2,9 milioni di euro poca cosa visto che la Lega Nord, il suo partito prima del maquillage nominale, ne aveva fatti sparire 49 di milioni contrattando poi la restituzione pluriennale con lo Stato. Salvini pensa che gli interessi di parte vengano prima delle regole e che la giustizia non possa intralciare tali interessi. Un modo bizzarro di intendere la democrazia e un problema in più per il governo Meloni, dopo quello sui dazi e la politica estera. E la Meloni cosa dice?”.
Così il segretario di Presidenza della Camera e deputato democratico, Stefano Vaccari.
“I dati Istat confermano una realtà sempre più insostenibile per le famiglie italiane: l’inflazione continua a erodere il potere d’acquisto, con un aggravio medio fino a 900 euro annui per un nucleo con due figli, come stimato dal Codacons. A fronte di questo scenario allarmante, i partiti di Governo sono impegnati a litigare, incapaci di mettere in campo misure efficaci per sterilizzare gli effetti dell’aumento dei costi sui salari. Il tutto alla vigilia degli effetti della scelta scellerata di Trump di avviare una guerra economica fondata sui dazi”.
Così il capogruppo democratico nella commissione e bilancio della camera, Ubaldo Pagano, che aggiunge: “Mentre in tutta Europa i governi adottano strategie per tutelare il reddito reale dei cittadini, in Italia gli stipendi continuano a ridursi in termini di potere d’acquisto a ritmi superiori rispetto agli altri Paesi UE. L’esecutivo, invece di affrontare questa emergenza con politiche concrete, è impegnato in continue beghe interne, ignorando le reali urgenze degli italiani. Il Codacons ribadisce la necessità di interventi strutturali per contenere il caro-vita e proteggere i consumatori dai rincari, a partire da un adeguato adeguamento salariale e da misure di calmierazione dei prezzi sui beni di prima necessità”, conclude Pagano.
"Ormai parlare di “frizioni” in maggioranza significa minimizzare. Da giorni è uno scontro continuo a mezzo stampa, social e tv tra Lega e Forza Italia, con la prima che per recuperare qualche consenso sta cercando di cannibalizzare l’alleato, attaccandolo continuamente e delegittimando i suoi stessi Ministri, e con Meloni e Fdi che in profondo imbarazzo non riescono a fare nessuna sintesi. In un Paese nel quale la povertà è in crescita, i salari si abbassano e le tensioni geopolitiche rischiano di travolgerci e scaricarci addosso dazi che metteranno in ginocchio decine di migliaia di imprese, i tre partiti di governo passano le giornate ad azzuffarsi e mantengono tre posizioni diametralmente opposte su pressappoco qualunque tema.
Così non si va avanti. Questa armata brancaleone fa male all’Italia e agli italiani".
Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
Commissione europea, Ucraina, riarmo, dazi: temi che scuotono il mondo e sui quali il governo Meloni non ha una linea. O meglio ne ha due, a volte tre. Sono divisi su tutto e la premier non riesce a fare sintesi attratta com’è dalla sirena di Trump. E così continuano a litigare senza occuparsi dei problemi dalle liste d’attesa alle bollette. Il paese non può pagare il prezzo della loro inadeguatezza.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“L'unica certezza che il governo Meloni e il ministro Salvini garantiscono agli italiani sono i ritardi dei treni. E il problema non è solo legato al numero di inconvenienti tecnici, ma il fatto che ogni guasto diventa un disastro con costanti disagi e disservizi per passeggeri e lavoratori e il caos informativo cui stiamo assistendo anche oggi a Roma Termini.” Così in una nota il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente PD in Commissione Trasporti alla Camera, dopo l'ennesimo guasto sulla linea Av tra Roma e Napoli con ritardi che arrivano alle 2 ore.
“Il peggior Ministro dei Trasporti della storia è troppo impegnato a fare da megafono agli interessi di Trump e Musk per occuparsi del diritto alla mobilità delle italiane e degli italiani.”, conclude Casu.
Dopo Urso e Lollobrigida ora anche Tajani segnala la necessità che la trattativa sui dazi con Trump, senza genuflessioni, sia condotta dall'Unione Europea. Come PD lo diciamo da tempo anche attraverso iniziative specifiche attività parlamentari ma la presidente Meloni ha scelto la strada dell'equidistanza. Una posizione sbagliata che indebolisce l'Europa, che di contro occorre sempre più unire e rafforzare, e non da risposte alle imprese italiane che chiedono di essere tutelate da Bruxelles come ha ribadito Orsini, presidente di Confindustria.
Dazi sopra al 20% significano oltre 7 miliardi in meno per la nostra economia, 60mila posti di lavoro azzerati e meno 0,2% di PIL.
Per Meloni gli interessi dei sovranisti contano più dei cittadini italiani ed europei che Trump ha definito parassiti.
O forse Meloni tiene di più al rapporto con Salvini che ritiene il Tycoon un faro luminare. Di certo per Meloni gli italiani vengono dopo.
Cosi Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
" Vergognosa immobilità governo"
Già a gennaio scorso avevamo raccolto la denuncia della Cgil che annunciava che il ricalcolo sull’età pensionabile avrebbe prodotto migliaia di esodati. E abbiamo chiesto con forza una norma per evitare che circa cinquantamila persone uscite dal ciclo produttivo si trovino senza stipendio e senza pensione. E’ una vergogna che il Governo non sia ancora corso ai ripari nonostante gli annunci. Si faccia subito un decreto per evitare questa ingiustizia. Hanno preso i voti dicendo che abolivano la legge Fornero. L’hanno invece peggiorata.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
“ Le recenti modifiche alla legge sulla cittadinanza italiana, approvate dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo 2025, sono inaccettabili e ridicole. La motivazione ufficiale, secondo cui si intende "tutelare" il processo di acquisizione della cittadinanza italiana, è un pretesto che nasconde un attacco ai diritti fondamentali di chi emigra e delle loro discendenze.Diventare cittadino italiano non è solo una formalità: è un riconoscimento di identità, cultura e appartenenza. Queste modifiche stravolgono e negano diritti acquisiti, minando la dignità di milioni di cittadini italiani all'estero e delle loro famiglie.
È inaccettabile che si giochi con le vite delle persone, imponendo restrizioni e complicazioni che non hanno alcuna giustificazione ragionevole. I tempi e le modalità di questa operazione legislativa sono inadeguati e mostrano una totale disconnessione dalle reali esigenze di chi ha scelto di portare il nome e i valori italiani nel mondo.
Ci batteremo con tutte le nostre forze per difendere i diritti dei cittadini italiani all’estero. Non permetteremo che la nostra identità venga svenduta per mere logiche politiche. È tempo di unirci e far sentire la nostra voce contro questa ingiustizia.” Così Nicola Carè deputato del Pd eletto all’estero.
“Il silenzio del Governo Meloni di fronte all’allarme sociale generato dalla possibile apertura domenica di una sede di Forza Nuova a Via Lucca a Roma, nei pressi dell’Università La Sapienza e della Sinagoga di Via Padova, è inquietante e intollerabile. È inconcepibile che a distanza di 24 ore dall’appuntamento, che gli organizzatori stessi hanno definito “adunata”, nessuna voce si sia ancora ufficialmente alzata per raccogliere l’appello lanciato dalle istituzioni locali e dalle forze sociali e democratiche del territorio per fermare questa iniziativa che non solo calpesta la costituzione e la storia della Capitale medaglia d’oro per la guerra di Liberazione e la resistenza ma mette anche pericolosamente a rischio l’ordine pubblico. Come parlamentari eletti in questo territorio rinnoviamo il nostro impegno per fermare questo scempio e annunciamo che presenteremo sia alla Camera che al Senato un’interrogazione urgente per chiedere conto dell’operato del Ministro Piantedosi. Le simpatie politiche dei rappresentanti del Governo non devono e non possono influenzare chi ha la responsabilità di garantire la sicurezza dei cittadini e deve fare chiarezza al più presto sulle attività di questa organizzazione che ha più volte dimostrato di rappresentare un pericolo per la collettività e sulle crescenti capacità economiche di cui dispone.”
Così in una nota tutti i parlamentari democratici eletti a Roma e nel Lazio i deputati Andrea Casu Paolo Ciani Michela Di Biase Marianna Madia Claudio Mancini Roberto Morassut Matteo Orfini Patrizia Prestipino e i senatori Cecilia D’Elia e Filippo Sensi.
La nostra posizione in politica estera è chiara e fuori dai fumogeni della demagogia, la più forte e coerente: noi vogliamo un’Europa più unita che, anche nel campo della sicurezza, compia un coraggioso passo in avanti verso la difesa comune adeguato al tempo che viviamo.
Esattamente l'opposto della resa o lo sciogliete le righe.
Chi crea caos è chi, come il Governo Meloni, boicotta ogni giorno l'unità europea. Come sui dazi, ad esempio, contro le imprese e il lavoro o sulla sicurezza, danneggiando l'Italia e i suoi interessi.
Chi crea caos è il Governo Trump, le sue politiche e le sue scelte contro l'Europa e i nostri interessi.
A questa sfida si deve rispondere insieme, uniti, come europei. L'opposto di quello che sta facendo il Governo Meloni, diviso nella sua maggioranza e che divide gli europei.
Così in una nota, i capigruppo Pd di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, e il capo delegazione Pd al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti.
Mentre da tutto il mondo sindacale e delle imprese sale la giusta preoccupazione per gli effetti dei dazi voluti dall’amministrazione Trump, la presidente del Consiglio è l’unica a negare anche la realtà.
Sono paradossali le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza e del governo che cercano di sminuire la drammaticità del momento.
Ed è ancora più ridicolo l’inseguire il favore di Trump da parte della Meloni. E’ il momento di tutelare sul serio gli interessi nazionali, facendosi promotori di una risposta determinata e coesa a livello europeo.
Oggi si difende l’industria italiana se si è protagonisti a livello europeo e non accondiscendenti con un’amministrazione americana che colpisce gli interessi italiani.
Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.
"In Sicilia si muore ogni giorno di malasanità causata da dirigenti e manager, mentre il Governatore Schifani non riesce a garantire non solo la qualità delle prestazioni ma addirittura la legalità in un settore chiave della vita dei cittadini. La vendita dei posti letto, che è già costata al primario dell'ospedale 'Piemonte' dell'istituto Bonino Pulejo di Messina un anno di sospensione, è soltanto l'ultimo scandalo di una gestione devastante della destra locale che ha coltivato esclusivamente clientelismo e amichettismo. In questo quadro squallido si registra il silenzio assordante di Giorgia Meloni che in Sicilia si occupa soltanto della gestione del potere commissariando i vertici di Fdi, ma dimenticando proprio di commissariare la sanità regionale che oggi rischia di compromettere la salute pubblica della popolazione": è quanto dichiara la deputata dem Maria Stefania Marino.