Solidarietà a Roberto Speranza per gli attacchi vigliacchi dei novax. Gli siamo vicini e difenderemo in ogni sede le sue azioni ispirate alla scienza per difendere i cittadini in uno dei momenti più difficili della storia recente.
Lo ha scritto su X Chiara Braga capogruppo PD alla camera dei deputati
"La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente, così come proposta dal governo, rappresenta un grave pericolo per l'indipendenza del pubblico ministero. Questa riforma traccia un percorso che finirà per sottoporre il Pm al controllo dell'esecutivo, con conseguenze drammatiche per il nostro sistema democratico", ha dichiarato il capogruppo del Partito Democratico in commissione Giustizia alla Camera, Federico Gianassi.
"Se il pubblico ministero viene svincolato dalla cultura della giurisdizione e trasformato in un semplice accusatore seriale, come prevede questa riforma, si aprirà inevitabilmente una discussione politica sulla necessità di ricondurlo sotto il potere politico. Questo modello adottato in altri Paesi è oggetto di severa critica", sottolinea l’esponente PD. “Questa traiettoria – aggiunge Gianassi - rappresenta una regressione, che va contro principi di autonomia e indipendenza della magistratura sanciti dalla Costituzione italiana. Invece di rafforzare gli strumenti di garanzia e autonomia, il governo sta portando avanti una visione ideologica superata, che smantella modelli presi a riferimento a livello internazionale proprio per la loro capacità di garantire equilibrio e imparzialità".
“Durante l'esame della proposta di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, la destra è rimasta in silenzio per giorni interi. Non una parola sugli emendamenti proposti dal PD e dalle opposizioni. Nessuna risposta alle critiche e alle preoccupazioni rispetto ad un provvedimento puramente ideologico e pericoloso, con un intento punitivo nei confronti della magistratura, che non migliora il funzionamento della macchina della giustizia, non assicura maggiori garanzie ai cittadini, non velocizza i tempi dei procedimenti. Le uniche parole giunte dai banchi della maggioranza? Offese e insulti alle opposizioni. E ciò è intollerabile e offensivo per il Parlamento ed il Paese. È vergognoso” scrive sui social Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee.
Si svolgerà venerdì 17 alle ore 11, presso la Sala del Refettorio della Camera, il convegno ‘L'umanizzazione delle cure e la partecipazione attiva’, nel quale verranno presentate le esperienze di Bologna e Modena per un ospedale a misura di paziente. Percorsi di umanizzazione del ricovero attraverso palestre dove le pazienti con endometriosi possono praticare yoga, spazi esterni attrezzati con food truck per una pausa pranzo più confortevole e volontari formati per tenere compagnia agli anziani a rischio di disorientamento.
Aprirà i lavori Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera, e a seguire gli interventi di: Massimo Fabi, assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna; Chiara Gibertoni e Claudio Vagnini, direttori generali rispettivamente dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e di Modena; Francesca Gorla, Sviluppo organizzativo IRCCS AOU di Bologna; Maria Chiara Wirz, ricercatrice Service Design IRCCS AOU di Bologna; Emanuela Luppi, Vicepresidente Comitato Consultivo Misto AOU di Modena; Carlo Alboni, Responsabile Struttura Semplice di Chirurgia Ginecologica MiniInvasiva e Robotica AOU di Modena; Chiara Gibertoni, Direttrice Generale IRCCS AOU di Bologna; Francesca Neviani, Dirigente Medico, Geriatria AOU di Modena; Angela Bertani, Dirigente Medico, Gastroenterologia AOU di Modena; Tanja Magni, paziente AOU di Modena. Conclusioni: Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali della Camera.
Per accreditarsi è necessario scrivere a segreteria.vaccari@camera.it.
“Il settore castanicolo rappresenta uno strumento irrinunciabile per la crescita economica sostenibile delle zone montane e un volano per la salvaguardia ambientale, spesso fondamentale per garantire il presidio territoriale, disincentivare il calo demografico, contrastare il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo. Per questi motivi abbiamo ripetutamente chiesto al presidente della commissione Agricoltura alla Camera e al presidente della Camera stesso, che il Parlamento riprenda l’esame della proposta di legge sul settore castanico, sulla quale la commissione Agricoltura aveva raggiunto una sintesi virtuosa condividendo un testo, poi bloccato dal ministro dell’Economia che aveva rifiutato la spesa annua di due milioni di euro. Senza lo stop di Giorgetti, con questa cifra minima per il bilancio dello Stato, sarebbero già state messe in campo norme e risorse per sostenere la multifunzionalità agricola, valorizzare un prodotto tradizionale del territorio italiano, incentivare le imprese del settore che si occupano di raccolta e trasformazione e garantire la corretta manutenzione del patrimonio boschivo”. Così una nota congiunta dei deputati dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente e primo firmatario della pdl e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.
“Pensavo che l'estrazione per sorteggio dei giudici dell'organismo dell'autogoverno della magistratura fosse un'infelice battuta prima di leggere il testo del provvedimento. Ancora mi domando come il governo possa pensare che il sorteggio sia lo strumento più efficace per garantire equilibrio e rispetto delle competenze. Non è così, anche la corte Costituzionale, ha evidenziato i rischi di un metodo che a nostro avviso non garantisce merito, rappresentanza, pari opportunità e competenze”. Così il deputato dem Marco Lacarra intervenendo in Aula di Montecitorio sulla riforma costituzionale della Giustizia.
“Ho la sensazione che stiamo ritornando in una società arcaica addirittura tribale, quando gli esseri umani si affidavano al fato in quanto determinante delle azioni che si compivano. Il fato determinava l'ira divina, la persona da sacrificare o la persona da eleggere. Il governo con questo provvedimento che vuole modificare la Costituzione, ci sta dicendo che non sarà la responsabilità della guida dei processi ad indicare ad una risoluzione ma sarà di nuovo il fato legato al sorteggio dei giudici del CSM nell'autogoverno della magistratura. Complimenti!” Così il deputato dem Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, intervenendo in Aula di Montecitorio sulla riforma costituzionale della Giustizia.
"L'Ospedale di Comunità che doveva sorgere nel quartiere Tor Marancia, a Roma, al posto di un’opera incompiuta, non si farà. La Regione Lazio guidata da Rocca taglia, a seguito della rimodulazione del Piano operativo regionale, i fondi per la realizzazione dell'unico Ospedale di Comunità previsto un territorio vasto e articolato della città, il Municipio VIII”. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati del Partito Democratico, Roberto Morassut e Patrizia Prestipino.
“Nella scorsa legislatura- continuano i deputati- l’ex presidente Nicola Zingaretti aveva deciso di sfruttare l'opportunità del PNRR, rispondendo alla necessità di maggiore integrazione sociosanitaria e di rafforzamento dell'offerta di servizi per quartieri che l'attendono da anni. Dei sei milioni di euro stanziati dalla Giunta Zingaretti non rimangono che rimodulazioni e tagli, riguardo i servizi previsti ascoltiamo solo dichiarazioni e promesse senza progetti e tempistiche”.
“ È la conferma che il centrodestra non ha a cuore la Sanità in Italia e nel Lazio: si dicevano pronti a governare, ma l'unica cosa che sono riusciti a fare é stata cancellare progettualità e utilizzare le risorse PNRR senza visione, equità e competenze”, concludono i parlamentari dem.
"Il decreto correttivo al codice degli appalti varato dalla maggioranza lo scorso dicembre ha parzialmente corretto solo alcune delle criticità presenti nel testo del Codice, non intervenendo invece per far sì che vengano rimossi i principali ostacoli per la semplificazione e concorrenza, fra cui la scarsa partecipazione delle PMI alle gare, la complessità delle procedure di appalto e il predominio dell’offerta più bassa tra i criteri di aggiudicazione. Inoltre dalle modifiche apportate si evidenzia un’incomprensibile discriminazione a danno del settore dei servizi e forniture, usando due pesi e due misure fra appalti di lavori e appalti di servizi". Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, che ha presentato una risoluzione in commissione.
"La stessa relatrice di maggioranza al parere sul correttivo - si legge sulla stampa - ha criticato duramente alcune scelte del Governo sul correttivo, dicendo che 'il ministro ha deciso di portare questo testo in Consiglio di Ministri all’insaputa di tutti, 500 pagine che più che correggere stravolgono il Codice anche sui principi dello stesso. E per altro con un iter non propriamente lineare'.
Assistiamo come al solito alla totale mancanza di coerenza e coesione della maggioranza, e a grande confusione sia nel merito che nel metodo. La stessa relatrice di maggioranza dichiara che le Pmi sono fortemente danneggiate dal correttivo e chiede al Ministro di tornare sui suoi passi. A questo punto ci associamo alla richiesta della sua stessa maggioranza parlamentare e chiediamo al governo, con il deposito in Commissione di una nostra risoluzione, di rivedere il suddetto correttivo e di garantire una unitarietà nella gestione della revisione prezzi e la piena tutela di tutti i lavoratori", aggiunge Simiani.
“L'estrazione a sorte della componente togata del Consiglio Superiore della magistratura mostra come questo governo abbia una visione opposta a quella che i padri costituenti ebbero nella realizzazione della Costituzione. Allora la scelta fu quella di garantire la tutela democratica e l'autogoverno della magistratura in un percorso che mirava all'autorevolezza del CSM, attraverso l’elezione della compagine togata, la presenza della compagine non togata e l’assegnazione della presidenza al Capo dello Stato. Oggi, con questo provvedimento, il governo ha invece l'ansia di indebolire, contenere e frustrare tale autorevolezza. Una differenza culturale che dimostra la pochezza di questa maggioranza quando si tratta di affrontare questioni costituzionali per le quali l’ansia delle istituzioni dovrebbe essere rivolta all’innalzamento della qualità della democrazia in Italia”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, intervenendo in Aula durante la discussione del ddl costituzionale di riforma della giustizia.
"Il criterio del sorteggio per la selezione dei componenti del Csm non garantisce né il merito né la competenza. È incomprensibile come un governo che si dichiara attento al merito faccia un passo indietro di questa portata, affidando alla fortuna e al caso un ruolo così cruciale", ha dichiarato la capogruppo democratica in Commissione Affari Costituzionali della Camera, Simona Bonafè, durante il suo intervento in Aula.
Bonafè ha ribadito l’opposizione del Partito Democratico a questa modalità di selezione, sottolineandone la “contrarietà al principio di rappresentanza, elemento fondante di tutti gli organismi collegiali previsti dalla Costituzione. La stessa Corte Costituzionale aveva già espresso perplessità su questo metodo, evidenziandone le criticità", ha ricordato Bonafè.
"La selezione tramite sorteggio non solo annulla ogni possibilità di garantire rappresentanza e pari opportunità, ma ignora anche l'importanza dei curricula e delle competenze dei candidati", ha aggiunto. "Con il nostro emendamento, chiediamo l’abolizione di questo criterio, riaffermando la centralità del merito e il rispetto per i principi costituzionali".
“Anche Forza Italia – aggiunge la democratica - aveva inizialmente avanzato un emendamento per modificare e ridimensionare il criterio del sorteggio, salvo poi ritirarlo. Non neghiamo che ci possano essere degenerazioni correntizie ma è stato lo stesso ministro Nordio, prima di blindare il provvedimento, a sottolineare i limiti di questo strumento e a dichiararsi disponibile a ripensarlo”, ha concluso.
“È inaccettabile che dopo quattro mesi dall’insediamento del consiglio di amministrazione della Rai ancora non si sbocca la commissione di Vigilanza.
È la prima volta nella storia che il management della Rai non venga audito dopo quattro mesi e non si permetta alla commissione di vigilanza Rai di poter esercitare quelle che sono appunto le funzioni di vigilanza.
Riteniamo questo comportamento inaccettabile, anche perché noi come Partito Democratico lo avevamo detto fin dall’inizio che c’era un problema ad eleggere il Cda se non c’era la riforma prima.
Invece si è voluti andare avanti e noi avevamo detto con chiarezza che si andava in questo imbuto e così si è finiti”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo PD in commissione di vigilanza sulla Rai intervenendo in apertura di seduta alla Camera.
“Faccio appello alla maggioranza affinché sblocchi il funzionamento della vigilanza Rai e sopratutto non leghi e tenga distinto il funzionamento della vigilanza Rai alla elezione del Presidente della Rai”, ha aggiunto Graziano.
Ancora una giornata pesante per i trasporti e adesso nell’ora del rientro dopo il lavoro, treni bloccati a Roma e ritardi pesanti. Inaccettabile l’indifferenza di Salvini e il silenzio della Meloni. Il funzionamento della rete ferroviaria è una priorità. Dicano come intendono intervenire per risolvere i continui problemi.
Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Gianassi: riforma punitiva e ideologica mentre giustizia collassa
"È gravissimo quanto sta avvenendo oggi in aula: la maggioranza e il Governo scelgono ancora una volta il silenzio su una riforma costituzionale che stravolge i principi fondamentali della nostra Costituzione. Siamo di fronte a una deriva autoritaria che segna un pericoloso precedente per il nostro sistema democratico," denuncia il capogruppo democratico nella commissione giustizia della Camera, Federico Gianassi.
L’esponente del Pd sottolinea come “l’approvazione della riforma sulla separazione delle carriere senza alcuna modifica rispetto al testo proposto dal Governo rappresenti un fatto senza precedenti nella storia parlamentare italiana. Mai prima d’ora – aggiunge - una riforma costituzionale era stata approvata dal Parlamento senza alcuna condivisione con le opposizioni né modifica. È il segno di un Parlamento ridotto a semplice passacarte delle decisioni di Palazzo Chigi," prosegue Gianassi.
“A preoccupare ancora di più è l’evidente bavaglio imposto ai parlamentari della maggioranza: "I patti interni ai tre partiti di Governo hanno silenziato ogni forma di dissenso, ma anche interventi a difesa del provvedimento, il che come dire nasconde o imbarazzo o debolezza o sudditanza. Il Partito Democratico – denuncia Gianassi – reputa questo pericoloso precedente e ribadisce la propria opposizione a una riforma dettata da intento punitivo verso la magistratura, mosso da pulsioni ideologiche, allergia ai principi costituzionali di autonomia e indipendenza della magistratura. E tutto questo avviene mentre la giustizia italiana è al collasso e dinanzi a questo disastro il governo si gira dall’altra parte. Noi non ci fermeremo e continueremo a opporci con forza a questo provvedimento”, conclude Gianassi.
“E l’ennesima giornata nera dei trasporti finisce con un nuovo guasto alla rete elettrica nel nodo di Roma questa è la situazione ora. Se non vogliono riferire in aula la Presidente Meloni e il Ministro Salvini vadano almeno alla Stazione Termini a rendersi conto dei danni che stanno generando al Paese” così sui social il vicepresidente della commissione trasporti della camera, Andrea Casu che ha postato sui social il tabellone con i gravi ritardi a Roma Termini.