Non ci ferma nessuno! Ecco le firme per una legge d’iniziativa popolare per il salario minimo: sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento.
Uniti con le altre opposizioni per una misura di giustizia e dignità che un destra fuori dalla realtà non vuole accettare.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Oggi, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra depositeranno alla Camera dei Deputati le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo di 9 euro l’ora.
L'appuntamento con i giornalisti, fotografi e operatori televisivi è fissato per le ore 10.00, davanti all’ingresso principale di Montecitorio.
Parteciperanno parlamentari e i responsabili del settore lavoro dei tre partiti. La proposta di legge, annunciata nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 2 maggio 2024, è stata depositata presso la Corte di Cassazione, come previsto dall’articolo 71 della Costituzione.
Il testo completo della proposta di legge è disponibile al seguente link: https://firme.salariominimosubito.it/wp-content/uploads/2024/05/LIP-SALA...
ore 15 con Boldrini, Orlando, Ghio, Ferrari, Scarpa, Scotto
Oggi, le deputate e i deputati del Partito Democratico terranno un incontro con la stampa per relazionare sulla recente visita alla Corte Penale Internazionale (CPI) a L'Aja.
Alla conferenza stampa parteciperanno: Laura Boldrini, Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa e Arturo Scotto.
La conferenza stampa si terrà alle ore 15.00 presso la Sala Berlinguer del palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati.
Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it
“Ore 8 convocata aula per tempi ipercompressi della legge di bilancio che sarebbe la legge piu importante dell'anno. Il Governo non si presenta. Adesso lo hanno chiamato. Forse arriva ...alle 8.35. Ma da chi siamo governati?” Così la deputata democratica Maria Cecilia Guerra stigmatizza il modo ‘caotico e irrrispettoso’ con cui il governo sta gestendo la manovra.
“La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha poco da festeggiare riguardo al rinnovo del contratto per il personale del comparto Sicurezza e Difesa. Ma soprattutto hanno poco da festeggiare le lavoratrici e i lavoratori.
Il nuovo contratto è arrivato in grave ritardo e non copre nemmeno l’aumento del costo della vita di questi ultimi anni.
Numeri alla mano il contratto prevede un mini-incremento del 5,78%, cioè a malapena 1/3 dell'inflazione dello stesso periodo.
In pratica i salari delle Forze di Polizia hanno subito perdita netta del potere di acquisto del -10%. Altro che aumenti!
Questo significa che, nonostante le dichiarazioni entusiastiche del Governo, le forze dell'ordine si ritroveranno ad affrontare un ulteriore impoverimento, con ripercussioni sulle loro famiglie. Oltre al fatto che non c'è stato alcun aumento nella retribuzione delle ore di straordinario.
L'ennesima dimostrazione che questo Governo è bravo solo a dare fiato alla propaganda quando parla di sicurezza, ma non a mettere mano al portafoglio per chi la garantisce con grandi sacrifici ogni giorno.
Così in una nota il responsabile sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri.
"Oggi, in Commissione Attività produttive presso la Camera dei Deputati, si è tenuta un’audizione dei rappresentanti Beko e di quelli dei sindacati. Dopo aver ribadito l'inaccettabilità di un piano industriale che prevede l'enormità di 2.000 licenziamenti, innescando nei territori interessati vere e proprie bombe sociali, abbiamo incalzato l’Azienda su alcuni dei passaggi anche tecnici relativi all’operazione. Beko ha ribadito le direttrici strategiche già enunciate, confermando peraltro di ritenere rispettati i termini del golden power. Questo, però , contraddice quanto dichiarato dal ministro Urso in aula a proposito di una presunta clausola di salvaguardia dei posti di lavoro. Di fronte a una tale intransigenza dell'azienda che sembra non trovare punti di apertura, riaffermiamo la nostra richiesta al Governo di contrastare con tutti i mezzi a sua disposizione questo piano spregiudicato". Così in una nota Augusto Curti a nome dei deputati Pd eletti nelle Marche, in Toscana e in Lombardia.
"Ben 300 pagine di rapporto, realizzati raccogliendo centinaia di esperienze di vittime, di testimoni ed esperti. Decine di attacchi militari dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza esaminati, 102 dichiarazioni di alti esponenti del governo di Netanyahu e di capi dell'esercito. Secondo Amnesty International è evidente "l'intento genocidario" del governo israeliano ai danni dei palestinesi.
Oggi in Comitato diritti umani alla Camera abbiamo audito le rappresentanti di Amnesty International che hanno illustrato l'enorme e dettagliato lavoro svolto dall'organizzazione per redigere il rapporto che ha suscitato molte reazioni, alcune delle quali positive, come quella della Spagna e dell'Irlanda. In Italia, invece, c'è stata poca attenzione. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è limitato a dire che "è ora di fermarsi, è ora di arrivare al cessate il fuoco. Ma non si tratta di genocidio a Gaza", senza neanche far riferimento al rapporto di Amnesty.
Durante l'audizione, le rappresentanti dell'organizzazione, hanno riferito che l'Italia ha continuato a vendere armi ad Israele anche dopo il 7 ottobre del 2023. Nello specifico, sarebbero stati ceduti a Tel Aviv 4 milioni tra armi e munizioni, mentre sarebbero stati autorizzati ulteriori 7 milioni di pezzi di ricambio. Si tratterebbe di commesse legate a contratti firmati prima dell'attacco terroristico di Hamas, ma in base anche alla legge italiana 185 sul commercio di armamenti, continuare a inviarne potrebbe mettere l'Italia a rischio di complicità con atti genocidari. Le affermazioni di Amnesty, per altro, sono corroborate dai dati raccolti in un rapporto dall'associazione Altreconomia.
Su questo faremo un'interrogazione al governo, perché chiarisca definitivamente se l'Italia sta continuando a trasferire armi a Israele. E chiederemo anche come il governo intende agire per porre fine alla gravissima situazione in corso nella Striscia di Gaza". Lo riferisce Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Domani conferenza stampa con Boldrini, Orlando, Ghio, Ferrari, Scarpa, Scotto
“La parola d’ordine oggi è salvare la Corte penale internazionale come istituzione giurisdizionale il cui scopo è affermare la legalità internazionale; salvare i tanti procedimenti in corso e proteggere chi vi lavora, oltre 1000 persone di 109 paesi. Oggi purtroppo la Corte vive in una condizione di assedio. E le dichiarazioni della presidente Meloni sono gravi perché negano il dovuto sostegno alla Cpi”.
Domani, le deputate e i deputati del Partito Democratico terranno un incontro con la stampa per relazionare sulla recente visita alla Corte Penale Internazionale (CPI) a L'Aja.
Alla conferenza stampa parteciperanno: Laura Boldrini, Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa e Arturo Scotto.
La conferenza stampa si terrà alle ore 15.00 presso la Sala Berlinguer della Camera dei deputati.
Per l’ingresso della stampa da Via Uffici del Vicario 21 è necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it
“Sulla Modifica al Codice della Nautica il Ministro Salvini ha toccato il fondo: il suo Ministero, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, ha infatti avuto il coraggio di motivare le nuove disposizioni che rendono di fatto difficoltose e rischiose le procedure di emergenza e soccorso in caso di naufragio come norme imposte dall’Europa, facendo riferimento ad un atto della Commissione Ue che parla però di promozione dell’economia del mare e non di sicurezza. In sintesi: per questo governo le imbarcazioni non dovranno più dotarsi obbligatoriamente di strumenti spesso indispensabili per assicurare l’incolumità dei passeggeri perché occorre – cito testualmente la risposta del dicastero – ‘garantire una maggiore crescita ed occupazione nel turismo costiero’. Viene poi aggiunto che le modifiche apportate al Codice della Nautica, che stravolgono di fatto le attuali norme e consentono strumenti di soccorso meno performanti, sono state fatte per semplificare i procedimenti amministrativi e per aumentare l’innovazione tecnologica nel settore; quindi il risultato è l’opposto di quanto chiesto. Di fronte a queste affermazioni farneticanti prendiamo atto che il Ministro Salvini non sappia di cosa si parli. Una cosa però è chiara: queste disposizioni riducono drasticamente la sicurezza in mare e penalizzano gravemente molte imprese del paese, ed in particolare della provincia di Grosseto, che da anni producono le zattere, vanto del Made in Italy per innovazione e sicurezza nautica”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente Marco Simiani sulla risposta alla sua interrogazione sulle modifiche al Codice della Nautica svolta a Montecitorio.
Domani mattina, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra depositeranno alla Camera dei Deputati le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo di 9 euro l’ora.
L'appuntamento con i giornalisti, fotografi e operatori televisivi è fissato per le ore 10.00, davanti all’ingresso principale di Montecitorio.
Parteciperanno parlamentari e i responsabili del settore lavoro dei tre partiti. La proposta di legge, annunciata nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 2 maggio 2024, è stata depositata presso la Corte di Cassazione, come previsto dall’articolo 71 della Costituzione.
Il testo completo della proposta di legge è disponibile al seguente link: https://firme.salariominimosubito.it/wp-content/uploads/2024/05/LIP-SALA...
“Siamo estremamente preoccupati per quello che si sta verificando ancora una volta rispetto all’autonomia differenziata. Leggiamo che il Clep (Comitato per i Livelli essenziale di prestazione) avrebbe da poco terminato i suoi lavori, nonostante l’avvenuta sentenza della Corte, aggirando quindi nuovamente le prerogative parlamentari. Abbiamo sempre criticato la possibilità che il Clep utilizzasse criteri sbagliati, ingiusti e antistorici rispetto alla determinazione dei Lep e quindi dei diritti”. Così il deputato dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno del Partito Democratico.
“Ad esempio - conclude Sarracino - parametri come il costo della vita, non farebbero altro che aumentare divari e disuguaglianze. Il 3 dicembre la Corte ha dichiarato incostituzionale il Clep e stabilito che il lavoro fin qui svolto ha un valore meramente istruttorio e ricognitivo. Calderoli dunque, ancora una volta, fa rientrare dalla finestra ciò che la corte ha fatto uscire dalla porta, spostando peraltro risorse e personale dell’estinto Clep al dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, cioè a se stesso”.
“Il governo ha tagliato 4 miliardi al settore dell'automotive, poi ha annunciato in pompa magna che avrebbe rimesso solo 1miliardo, ma era una bugia. Nel frattempo, la maggioranza ha respinto tutti gli emendamenti del Partito Democratico che chiedevano di ripristinare le risorse tagliate. Alla fine, cosa decide di fare la destra? Stanzia appena 200 milioni, non per il 2025, che resta per loro un anno sabbatico dell’automotive, ma peril 2026. A fronte di un taglio di 4 miliardi, mettono sul piatto una cifra irrisoria, rinviando oltretutto qualsiasi intervento al futuro. Per fare un confronto, l’azzeramento delle multe ai no vax vale 170 milioni. Quindi per la destra il settore strategico dell’automotive vale appena quanto le multe ai no vax. Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto siano distanti dai bisogni reali del Paese e di come stiano mettendo a rischio l’industria italiana”.
Così la deputata Pd Silvia Roggiani intervenendo suBusiness24 Tv, canale 410 del digitale terrestre, alla trasmissione ‘Mosche’ di Davide Lentini e Matteo Valléro.
“La nomina di Mario Pepe a presidente del Covip è uno scandalo. Parliamo del Covip non della bocciofila, di un organismo di vigilanza sui fondi pensione di milioni di italiani, con un volume di risorse complessive pari a 338 miliardi di euro. Dovrebbe essere la competenza e non la fedeltà politica a selezionare le scelte del governo. Aggiungo che trovo incredibile e senza precedenti la rivendicazione, in piena audizione alla Camera dei Deputati dell’onorevole Mario Pepe, della sua appartenenza politica passata e presente. Era nota a tutti, bastava leggere il curriculum dell’endocrinologo salernitano. Anche la lottizzazione ha un limite invalicabile: la decenza istituzionale”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
"La notizia di oggi, relativa al processo di beatificazione di Don Elia Comini, uno dei sacerdoti assassinati dai nazisti durante l'eccidio di Marzabotto, è molto importante. Lo è ovviamente sul piano religioso ma lo è anche come occasione di omaggio a chi ha sacrificato la vita, accanto alla propria comunità, colpito dalla barbarie nazifascista. Si contribuisce così, in modo assai rilevante, a fare memoria dell'eccidio di Monte Sole".
Così Andrea De Maria, deputato ed ex sindaco di Marzabotto.
“Il Ministro Schillaci non è presente in Aula, ma quando abbiamo letto la notizia non credevamo ai nostri occhi. Dopo anni di frasi assurde, gesti irresponsabili, convegni con No-Vax in Senato e negazionismo della peggior specie, ecco la ciliegina: via le multe a chi non si è vaccinato.
Un’alluvione ti porta via la casa o l’azienda su cui hai investito tutta la vita? Il Governo non ti dà un euro. Sei un medico o un infermiere? Non ci interessi. Non paghi le tasse o le multe, violi la legge, metti in pericolo la salute del prossimo? Il Governo ti premia con un bel condono. La sanità va in pezzi e voi stanziate 150 milioni per lisciare il pelo ai novax.
Con quei soldi potevamo rifinanziare il fondo per i disturbi alimentari che avete cancellato, aumentare i soldi per medici e infermieri, fare assunzioni, abbattere le liste di attesa, istituire lo psicologo di base. Con questa norma il Governo perde credibilità nei confronti dei cittadini, di chi ha rispettato le regole, di chi ha perso i propri cari a causa del Covid”. Lo ha detto Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali della Camera, replicando al governo sulla questione del condono delle multe ai no vax.