08/07/2025 - 12:59

l Partito Democratico ha presentato una mozione alla Camera per chiedere al Governo una risposta immediata, coordinata e strutturata alla crisi commerciale innescata dai dazi imposti dall’Amministrazione Trump, in difesa del lavoro, delle imprese e del made in Italy. La mozione impegna l’esecutivo «a definire con urgenza una strategia nazionale organica di risposta alla crisi commerciale in atto, coinvolgendo le parti sociali, le associazioni d’impresa, le istituzioni territoriali e le forze parlamentari di maggioranza e opposizione».
Il testo presentato dai gruppo del Pd della Camera chiede inoltre di sostenere «una risposta europea unitaria alle politiche dei dazi dell’Amministrazione Trump, che escluda ogni controproducente e inadeguata tentazione di bilateralizzare la risoluzione del conflitto commerciale, miri alla progressiva eliminazione dei dazi e ampli le contromisure includendo i servizi e i diritti di proprietà intellettuale delle big tech, nonché a promuovere l'istituzione di un Fondo europeo di sostegno per rispondere agli effetti dei dazi sul sistema economico e sociale, attivando anche un meccanismo simile a Sure per rafforzare la rete di protezione sociale dei lavoratori».
La mozione punta anche «a promuovere una politica commerciale europea volta alla diversificazione dei mercati di sbocco, anche accelerando la ratifica di nuovi accordi commerciali di libero scambio, a partire dal Trattato Mercosur, con idonee compensazioni per i settori agricoli sensibili e a rilanciare la Global minimum tax».
A livello nazionale, si propone «di adottare iniziative immediate e straordinarie» finalizzate, tra l’altro, «a potenziare gli strumenti di garanzia pubblica per l’accesso al credito, in particolare il Fondo centrale di garanzia per le Pmi e Sace», «a rifinanziare gli ammortizzatori sociali e sostenere il rinnovo dei contratti collettivi nazionali scaduti», «ad aumentare le risorse a favore dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese, anche per prevenire rischi di delocalizzazione verso gli Stati Uniti, e realizzare una vera ed effettiva politica di tutela del made in Italy».
La mozione chiede infine «di favorire il disaccoppiamento del prezzo dell'energia elettrica da quello del gas attraverso la stipula di contratti di lungo termine di compravendita di energia elettrica rinnovabile tra produttori e acquirenti/consumatori, nonché a revisionare l'attuale meccanismo di formazione dei prezzi dell'energia elettrica e prevedere l'approvvigionamento tramite acquisti congiunti europei», «ad accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, favorire i public purchase agreement e legare le concessioni energetiche alla riduzione dei costi per imprese e famiglie», «a rafforzare il programma Transizione 4.0, rifinanziare il Fondo automotive e riorientare le risorse del programma Transizione 5.0 verso strumenti più efficaci».

08/07/2025 - 11:58

"Approvato l'emendamento dei relatori al dl Infrastrutture che sopprime l'emendamento che era stato approvato la scorsa settimana sulla comunicazione antimafia. Passare dalla informativa alla comunicazione avrebbe ristretto la platea di quelli che non avrebbero i requisiti per partecipare alle gare e avrebbe aumentato il rischio di permeabilità rispetto alle infiltrazioni mafiose.
Eravamo molto critici e già ci eravamo espressi per la soppressione di tale emendamento, perché andava a restringere troppo il campo dei controlli antimafia. Un clamoroso passo indietro nelle norme antimafia ma la destra ci prova sempre. Per fortuna oggi i relatori si sono espressi per la soppressione di quell'emendamento, un passo indietro necessario per una normativa illogica e incomprensibile". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Pd della bicamerale Antimafia Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, e Valentina Ghio della presidenza del gruppo Pd alla Camera e componente della commissione Trasporti, in merito alla soppressione da parte dei relatori di un emendamento del governo al dl Infrastrutture che andava ad allentare i controlli antimafia nelle gare d'appalto.

08/07/2025 - 10:05

Domani, mercoledì 9 luglio alle ore 16:00, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, sarà presentato ‘Green Art Maremma’, un progetto che unisce creatività, rigenerazione urbana e attenzione all’ambiente. “L’arte è uno strumento concreto di rinascita urbana, un messaggio importante, soprattutto per i giovani, che dimostra come si possa migliorare la propria città con scelte sostenibili, senza rinunciare alla bellezza” dichiara Marco Simiani, Capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio e promotore dell'iniziativa.
Prenderanno inoltre parte alla conferenza stampa Leonardo Marras, assessore al turismo Regione Toscana; Pierluigi Sanna, vicepresidente della Città Metropolitana di Roma; Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto; Maria Vittoria Capitanucci, docente di Storia dell’architettura contemporanea al Politecnico di Milano; Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club; Elena Stoppioni, vicepresidente The Planet Onlus. Saranno poi presenti Claudio Reginali, Davide Braglia e Lapo Simeoni, rispettivamente ideatore, coordinatore tecnico e curatore del progetto Green Art Maremma. Coordina l’evento Cristina del Tutto, direttore di Radio Parlamentare. La conferenza stampa sarà visibile dalla webtv della Camera dei Deputati.

 

07/07/2025 - 20:05

"La destra è così in confusione totale che boccia anche le sue stesse proposte. In virtù di un consenso che sembrava condiviso proprio a livello territoriale,  avevamo presentato una misura di buonsenso, temporanea ma concreta, che avrebbe aiutato migliaia di lavoratori e pendolari. Purtroppo ancora una volta da parte della maggioranza soltanto annunci e false promesse". E’ quanto dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, sull'emendamento da lei sottoscritto respinto al Decreto Infrastrutture in discussione a Montecitorio e che avrebbe reso gratuito il tratto autostradale tra Firenze Nord e Firenze Sud per i residenti dell’area metropolitana.

07/07/2025 - 19:05

“Aboliremo il pedaggio sull’A24 per i romani”, diceva Giorgia Meloni in una diretta social del 2016 insieme a Matteo Salvini. Oggi, invece, il governo da loro guidato ha bocciato in Commissione alla Camera l’emendamento presentato dal Partito Democratico per rendere gratuito il tratto urbano dell’A24, tra Lunghezza, Ponte di Nona e Settecamini.
Un gesto grave e incoerente, che rappresenta l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini delle periferie romane, costretti ogni giorno a pagare un pedaggio inaccettabile che incide fortemente sui redditi.  Tra gli emendamenti segnalati dal gruppo del Partito Democratico al Decreto Infrastrutture, vi era proprio quello per l’esenzione del pedaggio. Un’iniziativa sottoscritta da tutti i parlamentari romani e da tutti i componenti dem della Commissione Trasporti, che il governo ha respinto con parere contrario.
“Con questo emendamento – dichiara Andrea Casu, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti, primo firmatario insieme ai colleghi Morassut, Barbagallo, Bakkali, Ghio, Ciani, Di Biase, Madia, Mancini, Orfini, Prestipino e Manzi – volevamo dare un segnale forte e chiaro: la mobilità urbana deve essere accessibile, sostenibile ed equa. Garantire la gratuità dell’A24 urbana significa migliorare la qualità della vita di chi ogni giorno si sposta per lavoro, studio o esigenze familiari”. “La presidente Meloni, che all’opposizione prometteva la gratuità del pedaggio, oggi – da capo del governo – la nega con il voto contrario della sua maggioranza. Le sue parole non valgono più nulla. È sempre più lungo l’elenco delle promesse tradite da questo governo”, conclude Casu.

07/07/2025 - 18:30

"Ancora una volta il Governo sceglie la via dell’arroganza istituzionale. Sullo spettacolo dal vivo – un settore strategico per la cultura italiana – si procede a colpi di decisioni unilaterali, senza ascoltare i territori, le comunità, chi ogni giorno costruisce cultura dal basso. Sette Regioni chiedono solo una cosa semplice e ragionevole: essere ascoltate. Ma il Ministero della Cultura, invece di aprire un confronto serio, si trincera dietro tavoli inconcludenti e scelte opache. Ancora più grave è la tendenza, ormai evidente, a penalizzare realtà teatrali storiche e festival di valore internazionale solo perché considerati "ostili" politicamente come nel caso del teatro La Pergola e del festival di Santarcangelo. È un uso punitivo e opaco delle risorse pubbliche che non ha nulla a che fare con la libertà culturale e con il pluralismo, ma molto con il controllo e la censura. Così si rischia di uccidere l’innovazione, marginalizzare le periferie e ridurre la cultura a un prodotto da vendere, ignorando il suo valore sociale, educativo e democratico. Serve subito un tavolo vero, trasparente, paritario. La cultura non si governa da soli. E non si governa contro chi la fa. Giuli cambi passo e inizia ad ascoltare i territori". Così il deputato democratico Matteo Orfini componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati commenta la richiesta di confronto avanzata al ministro Giuli da sette assessorati alla Cultura di altrettante Regioni penalizzate dalle scelte ministeriali.

07/07/2025 - 17:05

“Per tre anni il Ministro Urso ha fatto credere a tutti di avere la situazione completamente sotto controllo, che il dossier dell’ex Ilva era al sicuro. Da una settimana a questa parte, invece, lancia ultimatum agli enti locali, paventando riunioni no-stop per chiudere la questione. Un atteggiamento assolutamente inaccettabile per chiunque abbia rispetto di questa comunità.”

Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio.

“Quello di Urso non è un tentativo di conciliazione in una situazione delicatissima sotto ogni punto di vista, ma un ricatto a danno di cittadini e lavoratori: o fate come dico io oppure la fabbrica chiude. Ma l’aspetto più intollerabile è che la proposta iniziale sua e del Governo fa acqua da tutte le parti: non si sa chi metterà le risorse per la decarbonizzazione, né quante ne occorreranno; non si dice che fine faranno i lavoratori in esubero a causa della transizione, né se lo Stato metterà in campo iniziative di sostegno. Insomma, se siamo arrivati a questo punto è perché un Ministro, fino a poche settimane fa, ha creduto di poter fare tutto da solo, ignorando cittadini, lavoratori e loro rappresentanti. E oggi quello stesso Ministro, incassato il fallimento, mette un’intera comunità spalle al muro. Invece delle minacce, il Ministro provi a dare qualche certezza sul futuro ambientale e lavorativo di Taranto, perché nessuno è disposto ad accettare un salto nel vuoto solo perché il Governo gli mette il coltello alla gola.”

 

07/07/2025 - 16:56

“Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è in grave sofferenza. Mancano oltre 4.000 vigili operativi e 2.500 amministrativi. Molti presìdi lavorano sotto organico e le emergenze si moltiplicano. Non possiamo più rimandare: insieme ai colleghi del Partito Democratico abbiamo presentato un’interrogazione al governo per sapere nel dettaglio dove sono focalizzate le carenze e quali azioni concrete il governo intenda mettere in campo per rafforzare strutturalmente il Corpo e garantire la sicurezza dei cittadini”. E’ quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo PD in Commissione Ambiente alla Camera, annunciando l'iniziativa parlamentare alla luce dei recenti episodi drammatici in Italia e nel mondo: dagli incendi e allagamenti in Lombardia all’esplosione a Roma, fino ai disastri climatici che stanno colpendo numerosi paesi. L'atto di sindacato ispettivo è stato sottoscritto anche dai deputati Dem: Matteo Mauri, Arturo Scotto, Ilenia Malavasi, Simona Bonafè, Emiliano Fossi, Stefano Vaccari, Virginio Merola, Marco Lacarra, Maria Cecilia Guerra, Maria Stefania Marino, Augusto Curti, Sara Ferrari, Eleonora Evi, Andrea Casu, Rosanna Filippin, Gian Antonio Girelli e Nadia Romeo.
“Serve un piano straordinario di assunzioni, stabilizzazioni, concorsi e ammodernamento delle dotazioni, ha aggiunto Simiani. I Vigili del Fuoco sono il cuore operativo della nostra protezione civile, ma oggi il sistema si regge solo sul loro coraggio e sulla loro abnegazione. Non possiamo più permettercelo: ogni euro investito nel rafforzamento del Corpo è un euro speso per la sicurezza e la resilienza del paese. Fino ad ora abbiamo lavorato solo sulla protezione civile, oggi la sfida è la prevenzione civile”, conclude il parlamentare Dem.

07/07/2025 - 14:58

“Meloni mette a rischio il Made in Italy”

“Ogni voto al governo Meloni è un voto a Trump e ai suoi interessi, non a quelli degli italiani. Abbiamo un governo di patrioti, che serve però la patria sbagliata e sta mettendo seriamente a rischio il Made in Italy. Con i dazi al 10% infatti, secondo i dati di Confindustria, avremo 20 miliardi in meno sul nostro export e salterebbero 118.000 posti di lavoro. Questo è il prezzo da pagare se non diamo forza al negoziato europeo ma restiamo piegati e genuflessi a quelli che sono gli interessi di Trump. Serve un rilancio industriale italiano ed europeo fondato sull’innovazione, dobbiamo uscire da una logica competitiva per cercare insieme di svolgere una funzione anche nel mondo di domani. Dobbiamo toglierci alcuni dazi che ci siamo imposti da soli, come il fatto che abbiamo 27 mercati diversi su temi strategici fondamentali. La ricetta secondo cui l'Italia si possa sganciare dall'Europa e dal negoziato comune fa malissimo agli interessi nazionali. Il governo dovrebbe essere invece alla testa della reazione europea: o facciamo valere il peso di mezzo miliardo di persone e le nostre economie integrate per avere un ruolo industriale e politico anche nel futuro, oppure saremo destinati a sparire. Al contrario, il Governo Meloni non riesce a svolgere la funzione che dovrebbe svolgere in Europa con la schiena dritta e adesso che hanno litigato non riesce nemmeno più a capire da che parte inginocchiarsi, se dal lato di Trump o da quello di Musk.”

Così Andrea Casu, della presidenza del gruppo Pd alla Camera e vicepresidente della commissione Trasporti di Montecitorio, intervenendo alla trasmissione “L’aria che tira”.

 

07/07/2025 - 14:57

“Sulla salute mentale servono investimenti, servono strutture. Ma soprattutto, serve lo psicologo di base, che il Governo sta ostinatamente bloccando nei lavori in Commissione. Introdurlo, pensate, costerebbe appena 25 milioni di euro: il nulla rispetto al miliardo di euro buttato in Albania o nei condoni. Il nulla rispetto ai 150 milioni di euro stanziati per condonare le multe ai No-Vax. Presidente Meloni, ministro Schillaci, ma cosa state aspettando?”. Lo scrive in post social il deputato Marco Furfaro, capogruppo Pd in Commissione Welfare alla Camera.

'Abbiate cura della salute mentale, della salute fisica e, soprattutto, degli affetti. Tutto il resto è superficiale'. “Sono le parole da gigante di Giovanni Iotti nella lettera che ha lasciato ai suoi genitori prima di morire a soli 19 anni. Era malato da tempo, ma non ha mai smesso di vivere a pieno. Di studiare, di aiutare gli altri, di tenere accesa la luce. E allora, anche in suo nome, diciamolo chiaramente: la salute mentale è una priorità. E uno Stato serio la deve trattare come tale”, conclude Furfaro.

 

07/07/2025 - 09:06

“Se l’uomo è un cosi efficace bioregolatore, come afferma Lollobrigida, il Ministro ci dovrebbe spiegare come sia possibile che la specie più distruttiva sul pianeta sia proprio quella umana. Ha aggiunto che l’uomo è l'unico essere senziente che riesce a tradurre dati scientifici in azioni concrete. Dunque quando l’uomo porta all’estinzione o quasi diverse specie di animali, tra cui peraltro, il cinghiale italiano decidendo poi, in questo caso, di importarne una razza dell’est Europa piú grossa, prolifica, e oggi diventata “problematica”, stava bioregolando la natura? E quando adesso decide di accanirsi contro il lupo, aprendo a “quote legali” di uccisioni di questo animale che, quest’ultimo si, è un vero bioregolatore ed è predatore proprio del cinghiale e di ungulati, sta agendo in base alla sua virtuosa capacità senziente, scientifica, bioregolatoria? Noi ci opponiamo a questa visione distorta e mistificatoria e riteniamo che questo tipo di azioni umane siano state spinte, e continuino ad essero, da logiche ben diverse che puntano a difendere l’interesse di pochi, a dominare e sfruttare la natura e assecondare armieri. Altro che “uomo bioregolatore”. E per difendere attività umane importanti, da quelle agricole al turismo, servono informazione, misure di prevenzione e cultura della convivenza, fronti su cui si è sempre fatto troppo poco”. Lo dichiarano in una nota congiunta le deputate del Pd, Eleonora Evi e Patrizia Prestipino, rispettivamente membro della commissione Ambiente di Montecitorio e Garante degli animali per Roma Capitale.

06/07/2025 - 18:58

"Il PD Toscano è impegnato da mesi, coinvolgendo la segreteria regionale e tutte le aree del partito, a costruire - in accordo con PD nazionale e coerentemente col mandato delle primarie - un percorso programmatico condiviso con tutti i livelli territoriali e un’alleanza progressista per le elezioni regionali. È un obiettivo di tutte le forze politiche del centro sinistra, e dopo aver verificato un’unità di intenti siamo al lavoro per renderla concreta, come condiviso con il gruppo dirigente del partito. Siamo una comunità impegnata in modo unitario su questo, consapevoli che la sfida regionale sia importantissima. I prossimi giorni saranno cruciali e lavoreremo perché si arrivi prima possibile a definire la coalizione e conseguentemente la candidatura a Presidente": è quanto dichiara il deputato e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.

06/07/2025 - 17:28

"La chiusura della redazione storica de Il Tirreno di Viareggio rappresenta una ferita profonda per la Versilia e un colpo all’intero sistema dell’informazione locale. Ribadiamo la nostra piena solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti che da anni con passione e professionalità raccontano il territorio, dando voce a cittadini, imprese, associazioni e istituzioni locali": dichiara in una nota Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera.
"La sede di Viareggio è da sempre un presidio di democrazia, un simbolo dell’identità del giornale e della comunità versiliese. In un contesto segnato da crescente disinformazione, dalla frammentazione delle fonti e da una crisi strutturale dell’editoria, tagliare l’informazione di prossimità significa impoverire il dibattito pubblico e allontanare i cittadini dalla conoscenza della realtà che li circonda. Chiediamo al Gruppo Sae di rivedere questa decisione, di aprire un confronto serio con il territorio, con i lavoratori e con le istituzioni. Difendere l’informazione locale significa difendere la democrazia. E Viareggio ha diritto a rimanere un luogo illuminato, non una zona d’ombra": conclude

06/07/2025 - 14:21

“Altro che ‘nessun abbandono’: il Governo Meloni ha deciso di istituzionalizzare il declino delle aree interne, relegandole a territori da dismettere. Le parole dei rappresentanti locali di Fratelli d'Italia sono soltanto un tentativo maldestro di mascherare l’evidenza di una scelta politica sbagliata e pericolosa”. Lo dichiara il deputato del Pd Marco Simiani replicando alle dichiarazioni fatte da esponenti di Fdi che avevano bollato come “polemiche sterili e fuorvianti” le critiche piovute sul nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne.
"Il documento approvato dal governo purtroppo parla chiaro: si prevede di accompagnare alcune aree verso uno spopolamento irreversibile, rinunciando di fatto a ogni tentativo di rilancio. È una visione cinica, che penalizza chi ha scelto di restare, investire e costruire futuro in territori montani e marginali.
L’esecutivo lascia volutamente indietro intere comunità che rappresentano una parte fondamentale dell’identità, dell’economia e della tenuta sociale del paese. Pensare che si possa governare così l'Italia, è miope oltre che anticostituzionale. La destra dovrebbe prendere invece esempio dalla Legge della Regione sulla 'Toscana diffusa': una serie di norme che vanno nella direzione opposta risorse ed interventi per rivitalizzare i piccoli centri, i borghi storici e le aree rurali e montane incentivando i servizi alla persona e la crescita economico e sociale”, conclude Marco Simiani.

06/07/2025 - 12:17

“Roma sta vivendo una stagione di grande e positiva trasformazione, grazie al lavoro prezioso del sindaco Gualtieri e della sua maggioranza. Spiace che il ministro della cultura preferisca polemizzare invece che riconoscere quello che è sotto gli occhi di tutti: la capacità di affrontare sfide straordinarie e importanti come il Giubileo e soprattutto il continuo e quotidiano lavoro per migliorare le condizioni di vita dei romani, peraltro cercando sempre il dialogo e la collaborazione istituzionale con gli altri livelli di governo. Roma sta cambiando, sta crescendo e sta tornando ad essere una città di cui si ammira non solo la bellezza ma anche l'efficienza (si pensi all'apprezzamento giunto da ogni angolo del pianeta per la gestione delle esequie di Papa Francesco). Ma sta cambiando soprattutto per i romani: la città ha ripreso ad essere amministrata, manutenuta, migliorata e soprattutto pensata e progettata. E i risultati si vedono ogni giorno. Se c'è qualcosa che deve ritrovare se stesso non è Roma ma il ministero della cultura. Ma forse in questo caso serve esattamente quello che dice Giuli: una nuova classe dirigente che superi la triste stagione della destra al governo” così il deputato democratico Matteo Orfini

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