“La situazione a Cogne, a Cervinia, nel Canavese è molto grave e dovrebbe essere affrontata con rispetto e serietà, non certo con proposte grottesche.
Abbiamo chiesto in aula lo stato di emergenza, il ripristino dei servizi essenziali, come acquedotti e viabilità, oltre che risorse da far arrivare celermente ai comuni, alle aziende e alle famiglie. Le parole della ministra Santanchè si commentano da sole, e sono un vero insulto a chi, pala alla mano, sta lavorando per risolvere la questa drammatica situazione e salvare la stagione turistica”. Così il deputato democratico, Mauro Berruto, commenta la proposta della ministra Santanchè ‘Cogne mette le ali’ di attivare elicotteri per portare turisti a Cogne.
“Forse c’è una spiegazione nell’agghiacciante silenzio della leader di Fratelli d’Italia - a cui, evidentemente, va ricordata la responsabilità di essere anche la Premier pro-tempore - sull’apologia di razzismo e di antisemitismo, su inni e gesti da camerati, sulle orrende frasi tanto nei confronti di Ester Mieli quanto di Elly Schlein che trovano spazio nell’organizzazione giovanile del suo partito. Era questo ciò che intendeva quando ripeteva: “sogno che le persone che per tanti anni hanno dovuto abbassare la testa possano dire come la pensano”?” così il deputato democratico, Mauro Berruto.
“Aspettavo un chiarimento che, ancora una volta, non è arrivato. E allora mi esprimo io, nell’attesa che lo faccia il Ministro Abodi, rispetto alla sua decisione di deroga di un anno sul vincolo sportivo. A fronte di una richiesta estremamente puntuale, quella che riguarda i “giovani di serie”, ovvero calciatori e calciatrici fra i 16 e i 18 anni che hanno sottoscritto un contratto con club professionistici, il Ministro Abodi -che mantiene tutte le promesse fino a 5 giorni dalla scadenza- ha agito diversamente. La decisione, come sempre annunciata solo con un comunicato stampa, umilia le federazioni che hanno lavorato per raggiungere, nei tempi corretti, un obiettivo determinato dalla legge, umilia famiglie e club che avevano già immaginato la prossima stagione sportiva. Il vincolo sportivo, la sappiamo bene (e da almeno dieci anni) è anticostituzionale, lede il neonato diritto allo sport tutelato dall’art 33 della Costituzione, è in palese conflitto con la legge di riforma del lavoro sportivo, insomma è inaccettabile e va risolto con soluzioni alternative che siano in grado di preservare e tutelare le società che investono nei settori giovanili e contemporaneamente rispettino la liberà dei giovani atleti. Queste soluzioni sono possibili, e qualcuno già le aveva messe in campo! Ma in questo Paese l’unica certezza è che a poche ore da una scadenza ci sarà sempre una deroga. E se quella deroga è fatta per compiacere a un potente, poco importa se tutti gli altri ne subiranno le conseguenze. Dinamica che ben conosce l’On. Paolo Barelli, presidente della Federnuoto e capogruppo alla Camera dei deputati di Forza Italia, che proprio ieri ha dichiarato di aver personalmente chiesto al Min. Abodi di allargare il provvedimento anche ai dilettanti. Insomma, anche questa volta era difficile fare peggio. I miei complimenti alle federazioni pallavolo e pallacanestro che oggi annunciano che l’abolizione del vincolo, indipendentemente dalle normative, per loro entrerà in vigore il prossimo 1 luglio” così il responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto.
“La parola ‘disordine’ riportata nel processo verbale su quanto avvenuto ieri va sostituita con ‘aggressione squadrista’ e va inserito anche il motivo per il quale il termine ‘disordine’ non è consono e veritiero dei fatti accaduti e cioè che l’Aula è stata sospesa per l’aggressione da parte di esponenti delle destre a un deputato che esponeva il simbolo della nostra Repubblica, la nostra bandiera. Simbolo che io difendo oggi in Parlamento e in passato ho difeso 135 volte con la squadra nazionale di pallavolo del nostro Paese. Ho esposto in Aula il Tricolore dicendo che non l’avrei dato a Calderoli semplicemente perché non lo merita e per questo motivo l’ho deposto sullo scranno che fu di Giacomo Matteotti prima di essere assassinato dai fascisti. Dal quale, peraltro, è stato poi inspiegabilmente e ingiustamente rimosso”.
Così il deputato democratico e responsabile Sport del Partito democratico, Mauro Berruto.
“Sono sbalordito, mai visto niente di simile neanche nei contesti diciamo iperagonistici che ho frequantato in tanti anni di sport. È stata superata ogni linea di confine e credo che questo sia un punto di non ritorno. Una aggressione, con un’intenzione così violenta, se fosse avvenuta sul marciapiede davanti a Montecitorio avrebbe condotto il protagonista a passare almeno qualche ora in una caserma dei Carabineri. Al di là dei provvedimenti che verranno attuati, qualche parlamentare della Repubblica stasera dovrebbe, con un refolo di dignità residua, lasciare il suo incarico” così il deputato democratico, Mauro Berruto.
Il governo si apra al confronto
“Sono tante le criticità sul decreto vigilanza sport, un decreto omnibus con sole misure parziali che invece avrebbe potuto essere oggetto di confronto e approfondimento. Un mix di sport, scuola, università che non porta da nessuna parte”. Lo dichiara il deputato dem Mauro Berruto in Aula di Montecitorio annunciando che il Pd non presenterà una pregiudiziale di costituzionalità del Dl Vigilanza sport ma che sfida il governo ad accogliere le proposte dem in Commissione in un confronto aperto fin ad ora evitato.
“Nello sport – ha continuato Berruto - resta l'inchino del governo alla volontà di qualche collega seduto nel Parlamento e contemporaneamente presidente di federazione sportiva da quando il conio stampava le lire a cui resta stretto il limite dei tre mandati – 12 anni – . Rimane la foglia di fico della necessità di ottenere i due terzi dei voti dell'assemblea elettiva per farsi eleggere senza limiti, fatto che inasprirà i conflitti con le “minoranze” e trasformerà in monarchie assolute alcune federazioni sportive. Nessun voto elettronico, nessun allargamento democratico del sistema elettorale. Il problema non è solo il limite dei mandati, ma soprattutto il meccanismo medievale che regola le elezioni”.
“La riforma Abodi sui controlli fiscali delle società sportive, approvata dal Cdm la settimana scorsa, conferma l’ennesimo atto di ostilità del governo Meloni verso il parlamento. Il testo è ancora ufficialmente ignoto” così il responsabile nazionale sport del Pd, il deputato democratico, Mauro Berruto. “Da quanto apprendiamo da organi di stampa, il governo sta ancora facendo circolare il testo del provvedimento tra diverse istituzioni sportive -apprendiamo per esempio essere stato inviato al Coni- per chiedere pareri e correttivi. È molto grave che le commissioni parlamentari di merito non siano state minimamente coinvolte, il ministro non sia mai intervenuto nelle sedi istituzionali su queste tematiche, così come è molto grave che dopo la fanfara per l’approvazione il governo stia ancora correggendo il testo -chiedendo pareri informali a tutti, tranne che al Parlamento- prima di inviarlo al Presidente della Repubblica. I regolamenti sono chiari a riguardo: in Parlamento è possibile avviare una fase di assunzione pubblica dei soggetti coinvolti. È fondamentale che questa fase avvenga in modo trasparente e nelle sedi e commissioni competenti, non in sordina. Questa è l’ennesima e tristissima delusione sull’operato del Ministro Abodi che evidentemente non riconosce nel Parlamento un suo interlocutore. Se queste indiscrezioni fossero confermate sarà inevitabile la nostra ennesima interrogazione per chiedere chiarezza e trasparenza”.
“Il ministro Abodi si attivi immediatamente per fare piena luce sulla gestione degli investimenti funzionali all’organizzazione dei Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026. Quanto emerge non va sottovalutato, mentre l’indagine giudiziaria farà il suo corso, chiediamo al Governo di riferire in parlamento sulle modalità organizzative. I Giochi olimpici sono un evento sportivo di enorme portata che vedrà puntati sull’Italia gli occhi di tutto il mondo: pretendiamo massima trasparenza e chiarezza” così il deputato democratico, Responsabile nazionale Sport del Pd, Mauro Berruto.
Ministro dice: “c’è un motivo” che rende poco accessibile lo sport? Ci dica qual è!
“Il ministro dello sport ancora protagonista di dichiarazioni fini a se stesse: lamenta che ci sia un problema per l’accesso allo sport, parla di “un motivo” ed è lui che sta bloccando la proposta di legge per finanziare lo sport sociale e scolastico attraverso gli extraprofitti delle società di scommesse legate al calcio. Sono mesi che chiediamo al governo di intervenire, ma il ministro Abodi vuole che quel tesoretto vada a vantaggio delle squadre della serie A che, guarda caso, sono ben rappresentate da alcuni politici di maggioranza” così in una nota il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, commenta le dichiarazioni del ministro Abodi alla luce delle continue bocciature del governo alla proposta di legge sullo sport sociale presentata dal Pd e sottoscritta in modo bipartisan alla Camera. “Il Ministro è lui, deve definire lui le priorità; ed è inaccettabile - conclude Berruto - che si lamenti del fatto che lo sport “non sia un beneficio collettivo” e contemporaneamente che il governo sia interessato solo al calcio: Abodi venga a riferire in parlamento e ci dica se è disposto a supportare un grande piano di rilancio e investimento per lo sport sociale e scolastico”.
“Sgarbi se ne faccia una ragione e smetta di lamentarsi e piagnucolare, al mondo esistono delle regole e la scelta del Salone di non ospitare presentazioni di libri di candidati durante la campagna elettorale è una scelta comprensibile che va rispettata” così il deputato democratico, Mauro Berruto, che rende noto che anche la presentazione del suo ultimo libro sullo sport di Torino non è stata possibile per la stessa identica decisione. “Diversamente da Sgarbi non mi sono lamentato (e specifico che io non sono candidato a nulla!) ma evidentemente lui crede, tanto per omaggiare il Salone del libro, nella legge di un capolavoro di Orwell, “La fattoria degli animali”: tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”.
Berruto, nuovo poltronificio per accontentare interessi di presidenti che siedono in parlamento
“La proposta del ministro Abodi è un progetto di occupazione politica del calcio, una pietra tombale sull’autonomia e la terzietà di chi andrà a verificare i bilanci delle squadre di calcio” Così il responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, che sottolinea come: “Mentre sono in corso al Senato delle audizioni proprio sulle riforme del calcio apprendiamo dalla stampa che il Ministro Abodi ha deciso di istituire un’agenzia, fatta di nomine politiche, per controllare i conti delle società di calcio, scavalcando in un colpo solo il Parlamento, il Coni, la FIGC e azzerando la Cosovic. E a coloro i quali l’intento pare positivo, perché certo i bilanci di molte società di calcio sono drammatici, occorre ricordare che persone indicate dalla politica dovrebbero giudicare i conti di presidenti o amministratori delegati che siedono in Parlamento fra i banchi della maggioranza”.
Il democratico Berruto sottolinea inoltre che: “Una parte del calcio, quella entrata pesantemente in politica in modo diretto sedendo in Senato, chiede sconti fiscali, denaro, pubblicità delle scommesse sportive e ora qualcuno suggerisce di far controllare i propri bilanci da organismi a loro volta controllati da propri colleghi. Se la coerenza fosse ancora un valore un passaggio del genere imporrebbe che cariche politiche, come quelle di senatore o deputato, diventassero incompatibili con la presidenza o un ruolo apicale di un club calcistico. Il Min. Abodi invoca la “terzietà”, principio fondamentale, ma contemporaneamente il più disatteso dal suo operato che continua invece a muoversi sul corporativismo e sulla richiesta di agire in difesa di singoli interessi o privilegi: sconti, rateizzazioni, magari con emendamenti nottetempo. La politica pretenda serietà e risanamento dall’azienda calcio, usando meglio ciò che esiste e non con operazioni che sanno di nuovi poltronifici, di zero terzietà, di zero rispetto delle istituzioni, politiche e sportive. Come, e di questo poco si parla, zero resta la visione, zero gli investimenti sui settori giovanili, zero le strategie per tutelare quel “made in Italy” che tanto piace in altri ambiti: i calciatori italiani e la squadra nazionale. Forse questo calcio non ha ancora toccato il fondo, ma ne è sempre più vicino”.
“Il Partito Democratico voterà favorevolmente a questa proposta di legge, che porta anche il mio nome fra i sottoscrittori, a testimonianza del fatto che lo sport resta un terreno dove, quando lo si vuole, si può agire verso obiettivi condivisi. Lo abbiamo fatto votando l’approvazione della modifica dell‘articolo 33 della Costituzione, la proposta di legge che riguarda la lotta alla pirateria digitale e lo faremo spero presto, quando voteremo una proposta di legge per il ripristino dei Giochi della Gioventù. Lo facciamo oggi, almeno per ciò che ci riguarda, votando questa proposta di legge che vuole introdurre il tema, fino ad oggi sconosciuto nel nostro Paese, della partecipazione popolare nelle società sportive. Lo facciamo su sollecitazione, è bene ricordarlo per onestà intellettuale, di un grande lavoro e di una propositiva richiesta di una serie di associazioni di tifosi che loro sì, molto più di quanto accada in questa aula, hanno messo da parte le bandiere del tifo per i rispettivi club e si sono dati un nome comune: Noif, acronimo che sta per: ‘Nelle origini il futuro’”.
Così il deputato democratico, Mauro Berruto, responsabile Sport del Pd, intervenendo nell’Aula della Camera per annunciare il voto favorevole del Pd alla Pdl partecipazione popolare a quote delle società sportive.
“Proprio per rinsaldare il rapporto fra sport, tifosi e territorio - ha aggiunto - ci auguriamo che questa idea alternativa, la partecipazione popolare, possa andare oltre il calcio ed estendersi anche a realtà sportive legate al basket, alla pallavolo e speriamo anche ad altre discipline di squadra. Votiamo a favore perché questa Pdl propone modelli più radicati nel territorio rispetto a quella del singolo imprenditore/padrone che, talvolta per amore, spesso per gloria o per interesse, si prende in carico una squadra di calcio utilizzando i tifosi come spettatori o, peggio, come propri clienti”.
Governo faccia chiarezza, Inps sta generando panico nello sport di base
Su proposta del responsabile nazionale sport, il deputato Mauro Berruto, il partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare alla ministra Calderone e al ministro Abodi per fare luce sulle diverse mail con cui l’INPS sta contestando alle società sportive l’impiego di pensionati che hanno usufruito di quota cento e collaborano a vario titolo con le società per cifre davvero simboliche. La normativa lo consente prevedendo che si possa cumulare la pensione con redditi da lavoro autonomo occasionale, a condizione che non superino i 5.000 euro di compensi lordi annui. Non si comprendono invece le richieste di informazioni e le indicazioni perentorie dell’INPS che stanno creando panico nel mondo dello sport di base dove spesso operano pensionati, che prestano la loro opera come volontari o poco più. L’interrogazione chiede ai ministri di intervenire per superare le criticità sollevate dall’INPS sulla natura delle prestazioni sportive fino al limite dei 5.000 euro annui, quello che nelle intenzioni della riforma doveva essere proprio completamente defiscalizzato e deburocratizzato.
“Sui Giochi Olimpici la situazione è fuori controllo: la maggioranza ha votato contro il mio ordine del giorno che chiedeva tre cose semplici: reimpiantare nel bellunese lo stesso numero dei larici abbattuti per far spazio alla follia della pista di Cortina, garantire il piano di utilizzo della pista stessa nel post olimpico e recuperare il budget necessario per smantellare la pista di Cesana, chiusa dal 2011, e riforestare l’area” così il deputato democratico, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto. “La sensazione – aggiunge – è che la maggioranza abbia un solo interesse: usare nuove infrastrutture, anche se inutili, a fini elettorali alla faccia dello sport. Il Min. Salvini si sta trasformando nel Principe del ghiaccio, ma di agghiacciante c’è solo il suo sprezzante utilizzo di denaro pubblico e il governo, evidentemente genuflesso al Min. Salvini, si ostina invece a costruire una pista a Cortina nonostante il doppio parere contrario del Cio e l’enorme rischio che possa non essere utilizzata neppure per lo scopo per la quale viene costruita. È tutto inaudito e irresponsabile. Così riempiremo solo il Paese di imbarazzanti monumenti all’insostenibilità e all’amichettismo”.
“L’esame del decreto Olimpiadi alla Camera deve essere l’occasione per tornare a sensibilizzare anche l’opinione pubblica su investimenti inutili e non sostenibili da un punto di vista ambientale ed economico. L’esempio è quello della pista da bob di Cortina su cui il governo, per ragioni propagandistiche sta andando avanti nonostante il parere negativo del Cio. Quell’opera, il cui costo è stimato in 120 milioni di euro di denaro pubblico, rischia di non essere utilizzata neanche per lo scopo per la quale viene costruita e, in ogni caso, di creare molti problemi nel post olimpico come nel caso dell’ingloriosa fine della pista di Cesana che dal 2011 non è più stata utilizzata. Il Pd porrà questo tema in tutte le sedi istituzionali per evitare che questo investimento (o meglio azzardo con denaro dei contribuenti) costituisca un favore per qualche politico in cerca di un palcoscenico e un macroscopico danno ambientale e erariale”. Così il responsabile sport del Pd, componente della commissione cultura della Camera, Mauro Berruto, alla vigilia dell’esame parlamentare del decreto Milano-Cortina.