"L'accordo finale siglato alla Cop28 è un importante primo passo avanti nell'unica direzione possibile per salvare il Pianeta: l'uscita dalle fonti fossili e l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Bene avere deciso di triplicare le fonti rinnovabili e di raddoppiare l'efficienza energetica. Ma non è sufficiente. E' necessario che i Paesi che l'hanno sottoscritto compiano azioni concrete e che vadano, senza ombra di dubbio, in questa direzione. La crisi climatica è una realtà e continua il suo cammino: noi non possiamo né rallentare né, tanto meno, essere indecisi e poco incisivi. Non c'è più spazio per i negazionismi: il governo Meloni agisca subito perché l'Italia raggiunga gli obiettivi e faccia la sua parte, senza ammiccamenti a gruppi industriali ancorati al passato e a sacche di irriducibili scettici che negano l'evidenza". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo
"La scorsa notte l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato la risoluzione che chiede il cessate il fuoco umanitario a Gaza parlando di "grave preoccupazione per la catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza”. Nonostante sia arrivato a 153 su 193 il numero di paesi che hanno votato a favore del cessate il fuoco, l'Italia continua ad astenersi: una scelta, ancora una volta, vergognosa, mentre nella Striscia il numero di morti ha superato le 18 mila persone e gli sfollati sono quasi 2 milioni su una popolazione di 2 milioni e 200mila persone. E dire che la risoluzione parla esplicitamente di protezione dei civili palestinesi e israeliani e chiede l'immediato e incondizionato rilascio degli ostaggi.
Cos'altro deve succedere per dire basta alla carneficina? Cosa aspetta l'Italia a prendere posizione contro le atrocità dell'esercito israeliano? E' inutile che la premier venga in aula a parlare del diritto di Israele di difendersi nel rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale quando questi sono stati ampiamente e sistematicamente violati dal governo israeliano e quando poi non chiede al suo amico Netanyahu, ormai isolato da gran parte del mondo, di fermarsi. L'odio genera odio: tutta questa violenza e tutti questi morti non fanno che rafforzare gli estremisti da entrambe le parti e creare i presupposti per ulteriori sciagure". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Scopriamo, quindi, qual era lo scopo ultimo di trattare i minori migranti non accompagnati che hanno compiuto 16 anni come se fossero maggiorenni, prevedendo perfino di collocarli nel centri destinati agli adulti: tagliare fondi destinati a loro per destinarli altrove.
Se possibile, questo aspetto rende l'operazione del governo Meloni ancora più deprecabile.
Un governo che fa cassa tagliando le tutele ai minorenni, soggetti più fragili, esponendoli a rischi e pericoli, mentre fa marcia indietro sulla tassazione degli extraprofitti delle banche e delle grandi società energetiche.
Loro, quelli che sbraitavano contro i cosiddetti "poteri forti", ne sono di fatto succubi e si accaniscono sui ragazzini e ragazzine di 16 anni che hanno l'unica colpa di essere arrivati in Italia, attraversando orrori indicibili come la reclusione nei centri libici, in cerca di un futuro dignitoso.
Questa non è politica: è crudeltà". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"La Polonia volta finalmente pagina e si lascia alle spalle l'oscurantismo del Pis. Con la fiducia a Tusk inizia un nuovo capitolo che guarda all'Europa e ad un futuro di collaborazione tra gli Stati membri.
Adesso si facciano passi avanti concreti in particolare sui diritti, come chiede la CEDU si riconoscano le coppie dello stesso sesso e si interrompano le odiose politiche discriminatorie contro le persone LGBT+, si dia alle donne la possibilità di interrompere la gravidanza in modo sicuro e si mettano i diritti degli ultimi al primo posto". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Bene che il sottosegretario Claudio Durigon abbia accolto la richiesta, di cui mi sono fatta portavoce, di affrontare con urgenza il tema della cassa integrazione in scadenza per 1400 lavoratrici e lavoratori della JSW di Piombino. All'incontro che si è tenuto oggi al ministero del Lavoro, il sottosegretario Durigon ha rassicurato le delegazioni sindacali sulle coperture per il 2024.
"Non ci saranno periodi scoperti" ha detto il sottosegretario, prendendosi anche l'impegno di organizzare un nuovo incontro per la settimana prossima che dia inizio all'esame congiunto come previsto dalla procedura.
Com'è noto, la legge di bilancio non è ancora stata approvata dalle camere, ma ai sindacati presenti è stato assicurato che i 70 milioni previsti per le crisi industriali complesse, tra cui quelli destinati a Piombino, non sono a rischio. Vigileremo per verificare che gli impegni presi vengano rispettati". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Un'utopia possibile", così qualcuno ha definito la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che oggi compie 75 anni e che dovremmo invece chiamare "Dichiarazione Universale dei diritti umani" traducendo fedelmente dall'originale e non com'è stato erroneamente adattato in italiano. Una carta fondamentale per il progresso, concepita all'indomani delle due terribili guerre mondiali e degli orrori che si compirono. Ma anche dopo secoli di schiavitù, di segregazione razziale, di colonialismo. La Dichiarazione ha gettato le basi perché realtà come l'Apartheid in Sud Africa e il colonialismo degli stati occidentali finissero. E' grazie alla Dichiarazione se oggi consideriamo inaccettabili lo sfruttamento dei bambini, le persecuzioni razziali, le torture. Ed è grazie alla Dichiarazione se libertà e uguaglianza sono principi inviolabili.
Purtroppo oggi viviamo un tempo di regressione, i diritti umani non godono di buona salute e anche la Dichiarazione è sotto attacco. Le istituzioni che si occupano della messa in atto da parte degli Stati dei principi della Dichiarazione e delle sue emanazioni spesso non trovano nelle istituzioni il dovuto riscontro alle loro raccomandazioni che vengono percepite come fastidiose e inutili. Così come associazioni e Ong che fanno di questa battaglia il loro impegno quotidiano diventano spesso oggetto di attacchi. Penso ai movimenti delle donne, delle persone LGBTQIA+, alle ONG che salvano le vite in mare, a chi opera per l’ambiente, a chi si ribella per l'uccisione di migliaia di civili nei teatri di guerra e, infine, a chi di spende per la pace.
Una deriva che non risparmia nessun paese, Italia compresa.
Quindi dovremo dire "un'utopia ancora possibile" per la quale vale la pena battersi ogni giorno. Perché dall'affermazione universale dei diritti degli uomini e delle donne, dipende il futuro dell'umanità". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Le parole del ministro degli Esteri Eli Cohen contro l'ONU e, nello specifico, contro il segretario generale Antonio Guterres sono gravissime e andrebbero stigmatizzate da tutta la comunità internazionale. Bollare come "marchio di Caino" la richiesta di cessate il fuoco per tentare di porre fine alla carneficina in atto nella striscia di Gaza significa tentare di delegittimare non solo il segretario generale ma l'intera organizzazione delle Nazioni Unite: un gesto che nessuno può permettersi.
Conosco Antonio Guterres da quando ero portavoce dell'UNHCR e lui ne era l'Alto commissario e ho avuto modo di apprezzarne la rettitudine e la profonda convinzione dell'importanza di tutelare i diritti dei rifugiati e i diritti umani ovunque nel Mondo, soprattutto nei territori teatro di guerra. A Guterres esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza per il deprecabile attacco che sta subendo in questi ultimi difficili mesi". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Il voto contrario degli Usa ha impedito che la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per un immediato cessate il fuoco a Gaza venisse approvata. A niente è servito l'allarme del segretario generale Antonio Guterres che ha parlato di una situazione umanitaria giunta ad un punto di non ritorno. Il Consiglio ha fallito. Gli Usa si sono assunti una immensa responsabilità di fronte alla catastrofe che si sta consumando ai danni di civili palestinesi". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Apocalittica". Così l'Onu definisce la situazione a Gaza nel comunicato diffuso oggi. Le Nazioni Unite spiegano che è quasi del tutto impossibile fornire gli aiuti necessari alla popolazione civile. E' un assedio totale, senza tregua, che sta sterminando il popolo palestinese ormai senza via di scampo: le persone ridotte a topi in trappola non possono neanche scappare dalla Striscia di Gaza perché tutti i valichi sono sbarrati. Circa 1 milione e 800mila sfollati senza che ci sia un luogo sicuro dove rifugiarsi, le strutture dell'Unrwa bombardate nonostante all'esercito israeliano siano note le coordinate geografiche. Scuole, ospedali, strutture civili: Gaza è quasi del tutto rasa al suolo. In due mesi sono morte oltre 16mila persone il 70% delle quali sono donne e bambini. Questa situazione non ha precedenti. Siamo di fronte a crimini di guerra che la comunità internazionale non può tollerare.
La premier Meloni che ha ottimi rapporti con Netanyahu, agisca, faccia qualcosa, intervenga per convincerlo a un cessate il fuoco e a porre fine a questa carneficina. Il terrorismo non si combatte uccidendo migliaia di donne e bambini innocenti. Vi sono altri metodi ben più efficaci. Giorgia Meloni, come ha già fatto il presidente Biden, chieda all'Ue di negare i visti ai coloni estremisti che uccidono i palestinesi in Cisgiordania.
Davanti a una situazione apocalittica come si può rimanere a guardare?" Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, oggi nell'intervento di fine seduta nell'aula di Montecitorio.
"In 25 anni di lavoro nelle agenzie dell’Onu, spesso in missione nei teatri di guerra, non ho mai visto tanti morti civili in così poco tempo, in risposta ad un attacco terroristico.
Gaza, quasi, non c’è più.
A Gaza in sette settimane di bombardamenti indiscriminati sono morte più di 15 mila persone di cui oltre 6000 bambini. A Gaza vengono colpite scuole, abitazioni, ospedali, ambulanze. A Gaza sono stati uccisi 61 giornalisti, 281 operatori sanitari, 112 dipendenti dell’Onu. A Gaza manca il cibo, l’acqua, la corrente elettrica, i farmaci, il carburante. A Gaza gli aiuti umanitari che riescono a entrare sono del tutto insufficienti. A Gaza le persone restano sanguinanti per strada senza che possano essere medicate. A Gaza, 1 milione e 800mila persone, su 2 milioni e 200mila abitanti, sono state costrette a lasciare le proprie case. A Gaza non c’è più un posto dove le persone possano sentirsi sicure. A Gaza ci sono ancora più di 100 ostaggi israeliani e alcuni sono morti sotto le bombe del loro stesso governo. A Gaza è in corso una catastrofe senza precedenti che è anche una sconfitta dell’umanità.
E non ha precedenti il divieto di Israele ai vertici dell'Onu di entrare a Gaza, com'è successo oggi a al coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Lynn Hastings e qualche settimana fa all'Alto commissario per i diritti umani, Volker Turk. O che si impedisca ai giornalisti internazionali di documentare quanto accade nella Striscia, nonostante l'appello lanciato da reporter di tutto il mondo, negando così il diritto di informare e di essere informati che è un pilastro fondamentale di ogni stato di diritto.
Qualcuno fermi Netanyahu: questa guerra è devastante non solo per i palestinesi, ma anche per la sicurezza di Israele. Da questo non può che nascere ulteriore odio che andrà a discapito di tutti noi". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"La maggioranza e il governo non hanno il coraggio di dire "no" al salario minimo e mettono in scena un esproprio di una proposta di legge delle opposizioni unite. Invece di rispettare la prerogativa della minoranza di portare in aula i propri provvedimenti, hanno trasformato il nostro testo in una legge delega al governo, stravolgendola del tutto. E' stato doveroso ritirare le firme da un provvedimento completamente snaturato. Un altro attacco al Parlamento verso cui il fastidio delle forze di governo e dell'esecutivo stesso è ormai evidente". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
Si terrà lunedì 11 dicembre alle ore 10.00, presso l'Aula dei Gruppi parlamentari in via di Campo Marzio 78, la proiezione del documentario "To end all war - Oppenheimer and the atomic bomb", organizzata dalla Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per il disarmo nucleare, on. Laura Boldrini. L'evento nasce in occasione della Seconda conferenza degli Stati Parte del Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
A precedere la proiezione, ci sarà un breve dibattito a cui interverranno, oltre all'on. Boldrini, l'on. Andrea Quartini, membro dell'Intergruppo, Francesco Forti, segretario nazionale dell'Unione scienziati per il disarmo (Uspid), Enza Pellecchia, vicepresidente del Comitato SenzAtomica e Coordinatrice della Rete Università italiane per la Pace, e Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne per la Rete Italiana Pace e Disarmo.
Sono state invitate associazioni della società civile impegnate nella difesa dell'ambiente, scolaresche, attiviste e attiviste che si battono per il disarmo e contro la crisi climatica.
La stampa può accreditarsi entro il 10 dicembre alle ore 14 inviando una mail con nome, cognome e testata di riferimento a stampa.boldrini@yahoo.com
"Il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione di difesa dei diritti umani in Europa. Tra i suoi atti che estendono e rafforzano i diritti delle persone, ce n'è uno che mi sta particolarmente a cuore: la Convenzione di Istambul, il più importante trattato internazionale per la prevenzione e la lotta contro la violenza degli uomini sulle donne.
Oggi, però, la Convenzione è sotto attacco: la Turchia, il Paese in cui è stata firmata, si è ritirata. In Ungheria, il Parlamento ne ha bocciato la ratifica e nel 2020 la Polonia, con l’allora ministro della Giustizia, ha annunciato di volersi ritirare. E al Parlamento europeo di Bruxelles non tutte le forze politiche hanno votato a favore della ratifica della Convenzione. Questo dimostra un clima non propizio per l’affermazione dei diritti delle donne.
Dopo la seconda metà del '900, che ha visto una fase di grandi conquiste in tema di diritti umani, oggi questi viviamo un enorme rischio di regressione e erosione. I diritti sanciti dalla nostra Costituzione, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dai trattati internazionali non sono più assodati e chi li difende è spesso percepito con fastidio ed è, a sua volta, obiettivo di attacchi. Penso ai movimenti delle donne, delle persone LGBTQIA+ come alle ONG che salvano le vite in mare.
Una deriva che non risparmia nessun paese, Italia compresa.
Anche il diritto umanitario internazionale è disatteso: quello che sta accadendo a Gaza, con oltre 15mila morti di cui il 70 percento sono bambini e donne e la distruzione sistematica di case, ospedali e scuole ne è l'esempio. Una guerra nella quale, a mio avviso, si stanno violando principi stabiliti dal diritto umanitario internazionale.
Battersi per il rispetto dei diritti umani, oggi, significa soprattutto battersi per la pace, per far tacere le armi, per il disarmo nucleare. Il rispetto dei diritti umani è un principio universale che vale ovunque e sempre, non ad intermittenza. I diritti umani non sono un optional e non sono negoziabili.
Come diceva Stefano Rodotà: “I diritti parlano, sono lo specchio e la misura dell’ingiustizia, e sono uno strumento per combatterla”.
E' questo che, oggi, ho voluto sottolineare nel mio intervento alla seduta straordinaria del Monitoring Committee dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"La crisi climatica non un'ipotesi per i prossimi anni: è un'emergenza e lo è adesso. Concordo con le parole pronunciate dal Segretario dell'Onu Guterres alla Cop28 in corso a Dubai. La strada principale da percorrere è abolire l'uso dei combustibili fossili. "Non ridurre. Non diminuire. Eliminazione graduale, con un calendario chiaro" per citare, appunto, Guterres.
Ma il nostro governo fa propaganda anche su questo. E mentre Giorgia Meloni è a Dubai a dire che l'Italia darà 100 milioni di euro di finanziamenti al fondo in sostegno dei paesi più vulnerabili, il suo sottosegretario all'Ambiente, Claudio Barbaro, partecipa ad un convegno negazionista della crisi climatica, in Sardegna. Un evento «oltre i muri del conformismo e del politicamente corretto» organizzato dal sindaco che Meloni vorrebbe candidato presidente della Sardegna. Tra gli altri, nel panel, anche il professor Alberto Prestininzi che Matteo Salvini ha voluto come coordinatore del tavolo tecnico sul Ponte sullo Stretto. Uno che sostiene che «l’emergenza climatica non esiste».
Il governo non solo non è chiaro e non prende impegni concreti sul cambiamento climatico, ma strizza l'occhio ai negazionisti. Versare fondi ai paesi più in difficoltà serve a poco se, contemporaneamente, a casa nostra, da paese industrializzato, non iniziamo un percorso vero verso l'eliminazione del combustibile fossile e l'uso di energie rinnovabili". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Le notizie dell'attentato a Gerusalemme da parte di Hamas, nel quale sono morti civili israeliani, l'uccisione dei bambini a Jenin e la volontà di Netanyahu di continuare ad armare i civili nei territori occupati della Cisgiordania, destano molta preoccupazione per la tenuta della tregua che auspicabilmente dovrebbe rappresentare la base per un cessate il fuoco più duraturo.
Ed è altrettanto preoccupante l'annuncio di Netanyahu di voler costruire insediamenti a Gaza dove non esistono più dal 2006.
E' proprio la politica degli insediamenti illegali già presenti su vasta scala in Cisgiordania, una delle ragioni principali dell'insicurezza per gli israeliani e per i palestinesi, come denunciano da tempo sia le associazioni umanitarie palestinesi ma anche quelle israeliane che lavorano nei territori occupati. In una tale difficile situazione è estremamente grave perseverare con pervicacia negli errori. L’unico orizzonte per uscire da questo tunnel di violenza è la prospettiva di istituire lo Stato di Palestina: due popoli due Stati.
Ha ragione il premier spagnolo Pedro Sanchez quando dice che riconoscere lo stato di Palestina, come passaggio fondamentale del processo di pace, va nell'interesse anche dell'Unione europea perché significa creare stabilità in Medio Oriente. Bene l'impegno a lavorare verso questa prospettiva durante la presidenza della Spagna del Consiglio Europeo. Anche l'Italia si attivi in questo senso". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.