“La situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia si aggrava di giorno in giorno. I numeri sono già arrivati a 21mila in pochi mesi e, secondo i dati dello stesso Viminale, i posti a disposizione nel sistema di accoglienza sono meno della metà. Come Partito Democratico siamo preoccupati per le condizioni in cui molti di questi bambini e bambine sono costretti a vivere. Costretti spesso a stare in strutture per adulti in una condizione di promiscuità. E siamo vicini ai sindaci di tutti i comuni italiani, lasciati soli ad affrontare le difficoltà drammatiche, anche economiche, che incontrano nell'organizzare l'accoglienza. Con numeri che in molti casi sono sproporzionati rispetto alle dimensioni e alle capacità economiche di quei comuni. È evidente a tutti che il governo non ha messo in campo lo sforzo necessario per dare una risposta adeguata. E tutto questo non potrà che peggiorare in prospettiva visto l'aumento molto significativo degli arrivi sulle coste italiane. Il governo non solo non ha messo in campo iniziative adeguate a fronteggiare la situazione oggi, ma non sta predisponendo soluzioni per il prossimo futuro. Mentre sarebbe invece necessario un vero e proprio piano straordinario che pensi sia all’oggi che al domani. D'altronde stiamo parlando di un governo che ha fatto molte promesse elettorali sull'immigrazione. Ma che oggi registra impotente il raddoppio degli arrivi via mare, che ieri hanno raggiunto il dato record di 5.112 persone in un solo giorno a Lampedusa. Le bambine e bambini di cui stiamo parlando sono persone fragili, fragilissime, che resteranno nel nostro Paese per anni. Nessuna polemica politica, ma occorre dare risposte adeguate e subito”.
Così il deputato del Partito Democratico, Matteo Mauri, vicepresidente della Prima commissione della Camera e già viceministro dell’Interno, che oggi è intervenuto in Aula nel corso del Question Time, con il ministro dell'Interno Piantedosi, di cui è primo firmatario e sottoscritto tra gli altri dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, e dalle vicepresidenti del Gruppo, Simona Bonafè e Valentina Ghio.
“Il Tribunale di Napoli, decidendo di reintegrare Stephane Lissner come sovrintendente del Teatro San Carlo, conferma quanto avevamo sempre detto e cioè che il suo licenziamento era un atto illegittimo e ad personam. Una decisione grave e incostituzionale quella della destra, tanto è vero che presentammo una pregiudiziale bocciata con arroganza dalla maggioranza, aggravata dal fatto che doveva servire addirittura per liberare un posto da assegnare a Carlo Fuortes e poter poi nominare al suo posto un nuovo Ad per la Rai. Il Re è dunque nudo, come la scelta compiuta in maniera unilaterale dal governo, con un decreto legge peraltro anche privo dei requisiti necessari”.
Lo dichiara la vicepresidente vicaria del Gruppo Pd alla Camera, Simona Bonafè.
Dati Pil, Pnrr e sbarchi certificano fallimento destra
“Gli attacchi sguaiati di Meloni e Salvini a Gentiloni non sono soltanto ipocriti e istituzionalmente inopportuni, ma soprattutto controproducenti per l’Italia nel rapporto con l’Europa, proprio mentre dovremmo tessere rapporti per la modifica del patto di stabilità. Il governo è in una drammatica fase di stallo, è incapace di risolvere i problemi e addossare ad altri le proprie responsabilità non serve a niente: i recenti dati sul Pil sono ancora al ribasso, sul Pnrr rimangono ritardi ed incertezze, l’inflazione ed il caro benzina crescono esponenzialmente e gli sbarchi in aumento stanno creando un’emergenza umanitaria”.
Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei Deputati Pd, intervenendo oggi lunedì 11 su La7 a L’Aria che tira.
Dichiarazione di Simona Bonafe’ , capogruppo Pd commissione Affari Costituzionali della Camera
“Era la promessa principale della campagna elettorale di Giorgia Meloni: al governo taglierò le accise sui carburanti. Meloni governa da quasi un anno e il prezzo della benzina e del gasolio sono oggi completamente fuori controllo. Mai avevano raggiunto costi così esorbitanti. E con l’aumento indiscriminato dei prezzi del carburante sono aumentati in modo assolutamente irragionevole anche pane, pasta, frutta e verdura. Fare la spesa è diventato un problema serissimo per milioni di italiani. Il governo, incapace di trovare risposte, rimanda come sempre. Lasciando irresponsabilmente in difficoltà milioni di famiglie”.
“Quali iniziative intende intraprendere il Governo per rafforzare il contrasto al fenomeno del caporalato, allo sfruttamento e alle molestie che le donne subiscono durante i turni di lavoro massacranti e come vuole agire per estendere ovunque in Toscana le sezioni territoriali della Rete per il lavoro agricolo di qualità”: è quanto chiedono i deputati Pd della Toscana, Laura Boldrini, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Arturo Scotto, in una interrogazione parlamentare già presentata alla Camera. Lo stesso atto verrà presentato anche al Senato dai senatori Pd, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
"L'inchiesta della Ong WeWorld in collaborazione con l’associazione Tempi Moderni ha portato alla luce una situazione di grave sfruttamento di donne straniere nelle attività agricole della Toscana, settore in cui il caporalato risulta essere una delle piaghe più gravi. Nonostante le importanti modifiche penali introdotte con la legge del 2016, gli strumenti di controllo e prevenzione appaiono ancora da rafforzare, così come risultano non insediate e attive in tutte le province toscane le sezioni della Rete per il lavoro agricolo di qualità, nate per arginare il fenomeno del caporalato attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole”: conclude la nota.
“La condizione delle donne, quasi sempre migranti, che lavorano in agricoltura anche in Toscana spesso è basata sullo sfruttamento ed è indegna di un paese civile. Bisogna fare di più e rafforzare ovunque l’azione di prevenzione e di contrasto al caporalato, alle molestie e alle violenze. Questo non è lavoro, è schiavitù”: commenta la deputata Laura Boldrini.
"È una situazione inaccettabile. Una vera e propria violazione dei diritti, dei principi di sicurezza e della dignità umana. È necessario rafforzare i controlli e sostenere chi si trova in condizioni di vulnerabilità, perché è proprio in questo terreno che si muovono i reclutatori. Le vittime sono soprattutto persone migranti, trascinate in questo mondo di illegalità e sfruttamento perché non accompagnate nei percorsi di integrazione. Scegliere di scardinare i Sai porta anche a questo": aggiunge il deputato e segretario del Pd Toscana, Emiliano Fossi.
“Il decreto Pa non solo non porterà alcun beneficio ma umilia tutti quei lavoratori da cui passa ogni giorno l’erogazione dei servizi fondamentali per cittadini e imprese. Per la destra la Pubblica Amministrazione è solo un inutile fardello su cui non vale la pena di investire, nonostante da questo settore passi anche l’attuazione del Pnrr e quindi il futuro del paese”: ha affermato Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei deputati Pd, intervenendo a Montecitorio sulla dichiarazione di voto finale del provvedimento.
“Il governo del merito ha gettato la maschera: le uniche norme presenti nel decreto sono infatti finalizzate alla conquista dei posti apicali negli enti pubblici, nelle partecipate e nei ministeri; non si tratta di spoils system ma di occupazione selvaggia dei vertici dello Stato. E tutto questo a colpi di fiducia con un governo che ha esautorato il Parlamento come non mai nella storia della Repubblica e dove un Ministro, autorevole e vicino alla Premier, ha addirittura intimato alle Camere di aumentare la produttività. Se c’è un limite alla decenza, questa destra lo ha superato da tempo”: ha concluso Simona Bonafè.
È sempre più chiaro il volto della destra di governo. Guerra ai poveri e premi ai furbi. Stanno creando un grave disagio sociale, hanno tagliato il reddito senza considerare le conseguenze concrete su chi è in reale difficoltà e senza prevedere soluzioni alternative. Nello stesso tempo con la delega fiscale aiutano evasori e disonesti. Aumentano le disuguaglianze ed è preoccupante vedere come i pasdaran della destra sembrano irridere la parte più debole dei nostri cittadini.
Così Simona Bonafé, vicepresidente del Gruppo del PD alla Camera.
"Con un tempismo perfetto, con il paese in ginocchio a causa dei cambiamenti climatici e smentendo clamorosamente gli annunci della Premier Meloni su un nuovo piano idrogeologico, il Ministro Fitto ammette che sono uscite dal Pnrr misure per 16 miliardi di euro, dall'efficientamento energetico dei comuni fino al dissesto idrogeologico, dall'idrogeno alla gestione del rischio alluvione. Magari non sono negazionisti ma sicuramente irresponsabili ed incapaci": è quanto dichiara Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei Deputati Pd.
La destra, compresa la sua leader a parole si dice indignata ad ogni femminicidio e promette impegno per affrontare questa piaga sociale ma poi rifiuta ogni proposta di formazione per la prevenzione culturale del fenomeno della violenza.
Ne è un esempio lampante la bocciatura di un nostro emendamento al Dl Pa-Giubileo (a prima firma Sara Ferrari) sulla formazione degli operatori pubblici rispetto alla violenza di genere, compresi quelli della giustizia, sottoscritto anche dalle altre opposizioni. Prima avevamo chiesto l’accantonamento, che è stato negato, poi la maggioranza lo ha bocciato.
Lo dichiarano le deputate democratiche Simona Bonafé (vice presidente vicaria del Gruppo) e Sara Ferrari, componente della presidenza del Gruppo.
“Con il governo Draghi le prime due rate del Pnrr sono arrivate puntuali, con il governo Meloni solo per ottenere in accordo al ribasso per l'erogazione delle terza rata ci sono voluti otto mesi di ritardo. La destra ha dovuto inoltre rinunciare a 500 milioni di euro e ammettere di essere palesemente in difficoltà con il cronoprogramma delle opere previste. Questo scenario certifica rischi concreti di non erogazione delle prossime tranche di finanziamenti europei. Nonostante ciò governo e maggioranza festeggiano: o sono irresponsabili o sono in malafede”.
Lo dichiara Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei Deputati Pd.
“I dati certificano che una maggiore presenza delle donne nel mercato del lavoro porta ad una crescita qualitativa e quantitativa dell’economia. Occorre però una società maggiormente inclusiva dove vengano garantiti servizi di welfare efficaci e capaci di assicurare la conciliazione vita-lavoro per le donne che ancora oggi si devono rivolgere alla rete parentale. Molte delle misure presenti nel Pnrr sono finalizzate a questo. Ecco perché non possiamo permetterci ritardi sul Pnrr e in particolare sulla realizzazione degli asili nido”: così Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei deputati Pd, a margine della presentazione del libro "Chi ha cambiato l'Italia" di Antonio Noto, oggi a Montecitorio.
Dichiarazione di Simona Bonafe’, vicepresidente gruppo Pd Camera
“In questi mesi il governo ha ripetutamente e deliberatamente mentito sull’attuazione del Pnrr, nascondendo problemi e ritardi che ora stanno emergendo in tutta la loro gravità. Con il Piano è in gioco la crescita sociale economica ed occupazionale del nostro paese ed un aumento del Pil, da qui al 2030, stimato dal Fondo Monetario Internazionale superiore al 10 per cento. Per colpa dell’irresponsabilità e dell’incapacità di questa destra l’Italia sta perdendo 35 miliardi di euro previsti dalla III° e IV° rata. La premier Meloni ha il dovere di fare immediatamente chiarezza””: è quanto dichiara Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei deputati Pd.
“In attesa che la giustizia faccia il suo corso, non si può non prendere atto come la posizione della ministra Santanchè stia diventando giorno dopo giorno sempre più imbarazzante. Il silenzio della presidente Meloni e il suo evitare con cura ogni rischio di domanda da parte della stampa ne sono la più lampante riprova. Le nuove notizie che riguardano la ministra, in particolare quelle sui pagamenti alla sua dipendente (i rimborsi spese di viaggi ovviamente impossibili durante la pandemia Covid, la consulenza a sua insaputa con Fdi al Senato e in particolare con il senatore La Russa e il lavoro svolto anche in cassa integrazione), rendono la sua permanenza al governo non più tollerabile. Per molto meno, in passato, Meloni chiedeva le dimissioni di esponenti dell’esecutivo. Oggi invece tace. Santanchè ne ha chiaro il perché”.
Lo dichiara Simona Bonafè, vice presidente del Gruppo Pd alla Camera.
Dichiarazione di Arturo Scotto e Simona Bonafè, capogruppo Pd in Commissione Lavoro e Affari Costituzionali della Camera
Stamattina i relatori di maggioranza del Decreto P.A. non hanno nemmeno avuto la sensibilità istituzionale di presentarsi in Commissione per illustrare il merito del provvedimento. Un decreto di 45 articoli che tratta tutti i settori, senza un baricentro sul Pnrr e che mette solo qualche toppa all’emergenza precarietà nella Pubblica Amministrazione, così come emerge da quasi tutte le audizioni delle forze sociali che abbiamo fatto stamattina. Un comportamento che non è negligenza ma irresponsabilità.
“L’incidente ferroviario di Viareggio è un simbolo tragico delle contraddizioni della modernità. Morire quando si crede di essere al sicuro, nelle proprie abitazioni, a causa di carenze nella manutenzione dei convogli, di protocolli insufficienti, di convenzioni logistiche scellerate che hanno permesso passaggi, ad alta velocità, di treni con carichi esplosivi nelle stazioni in prossimità di edifici e centri città, è inaccettabile. Come è altrettanto insostenibile che dopo 14 anni, nonostante le cause accertate, non siano stati individuati i colpevoli della strage. Una nostra delegazione sarà presente questa sera alla fiaccolata di commemorazione mentre in Parlamento formuleremo proposte e progetti per celebrare il giusto ricordo delle vittime e promuovere buone pratiche per garantire la sicurezza ferroviaria”: è quanto riporta una nota congiunta dei deputati e senatori Pd Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Laura Boldrini, Marco Furfaro, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.