“Il ddl Italia - Albania passato ieri notte in commissione è inutile e costoso; un accordo che impegnerà più di 650 milioni di euro per allontanare poche migliaia di migranti soccorsi in mare dal nostro paese, ma che non avrà nessun effetto sul numero di sbarchi e sull’integrazione di coloro che hanno diritto di rimanere nel nostro paese.
Il protocollo Italia-Albania rischia inoltre di presentare gravi criticità in merito alla sua applicazione pratica sulle quali il Partito democratico ha più volte nel corso dell’esame in commissione chiesto al governo delucidazioni mai arrivate.
Per la presidente Meloni la ratifica di questo protocollo serve solo da sventolare in campagna elettorale ma nasconde il doppio fallimento del governo nella gestione del fenomeno migratorio, tanto a livello nazionale con il triplicarsi degli sbarchi nell’ultimo anno, quanto in Europa”. Lo dichiarano in una nota congiunta Simona Bonafè e Vincenzo Amendola, rispettivamente capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali ed Esteri di Montecitorio, i quali aggiungono: “Una maggioranza in cui relatori e membri del governo dipendono dai sospiri di Palazzo Chigi.
Nemmeno le disposizioni di legge italiana sull’immigrazione e i diritti costituzionali sono stati presi in considerazione.
Si dimostra che questa legge è solo uno spot per la campagna elettorale della premier”.
“I tagli alla sanità introdotti dalla legge di Bilancio legati ai gravi ritardi del Pnrr sugli investimenti nella salute pubblica aggraveranno le liste di attesa per gli esami diagnostici. Si tratta di una situazione insostenibile che ha già costretto nell’ultimo anno un italiano su tre (quasi 14 milioni di persone) a rinunciare alle cure mediche”. Così la vicepresidente dei Deputati Pd, Simona Bonafè, che ha depositato un’interrogazione sul tema.
“Il governo Meloni è doppiamente colpevole: non solo le risorse stanziate per il Ssn sono palesemente insufficienti per garantire prestazioni adeguate alla popolazione italiana, ma la rimodulazione del Pnrr oltre a ridurre le case di comunità e quindi i presidi sanitari territoriali, ha rimandato di due anni l’acquisto di oltre 3100 apparecchiature moderne come Tac, risonanze magnetiche, radiografie. Tali ritardi oltre ad aggravare inevitabilmente le liste d’attesa dei pazienti impediscono diagnosi accurate grazie a tecnologie aggiornate: sono infatti circa la metà del totale le apparecchiature in Italia non più in linea con l’attuale livello di innovazione. Per la destra la salute non è più un diritto e curarsi è un privilegio”, conclude Simona Bonafè.
“L’aumento dell’inflazione, dei costi energetici e dei tassi di interesse sta causando una gravissima crisi nel settore delle cooperative: un comparto fondamentale per l’occupazione e l’economia nazionale e che soltanto in Toscana conta 25 mila occupati e 1,4 miliardi di euro per valore della produzione. E’ necessario che il governo intervenga per correggere le storture del Codice degli Appalti e delle gare al massimo ribasso”: è quanto dichiara la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè a margine della manifestazione “Non sulla nostra pelle” promossa oggi a Firenze da Legacoop Toscana.
“Occorrono risorse sia per mantenere la qualità dei servizi offerti dalle cooperative ai cittadini in particolare in ambito socio sanitario ed educativo, sia per adeguare i salari di chi eroga tali servizi al costo della vita; il governo non può continuare a fare cassa con gli appalti pubblici diminuendo le prestazioni al pubblico e non sostenendo l’adeguamento salariale di dipendenti e soci delle cooperative che hanno visto negli ultimi mesi calare di oltre il 13 per cento il loro potere d’acquisto”: conclude Simona Bonafè.
“Il governo accelererà la procedura di rimborsabilità del farmaco chemioterapico di ultima generazione Enhertu anche per la cura della patologia HER2Low per donne con tumore metastatico del seno. Si tratta di un prodotto la cui efficacia è stata riscontrata ma che ad oggi è totalmente a carico delle pazienti. Questa patologia riguarda in Italia trentamila persone ed è necessario garantirne la gratuità per assicurare il diritto alla salute e dare speranza a migliaia di famiglie. L’approvazione dell’ordine del giorno all’unanimità su questo tema è un passo avanti significativo che necessita di una rapida attuazione e su cui vigileremo con attenzione”: è quanto dichiarano Simona Bonafè e Ilenia Malavasi, deputate Pd sull’atto accolto oggi dall’Aula di Montecitorio sul Decreto Proroghe.
“Il via libera dell’Europa al decreto sulle rinnovabili, dopo mesi di ritardi del Governo Meloni, sblocca una situazione che si trascinava da troppo tempo e che ha limitato fino ad oggi nel nostro paese la diffusione di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Attendiamo adesso di conoscere nel dettaglio il provvedimento per verificare se siano state recepite le indicazioni delle imprese e dei consumatori e se siano realmente presenti misure efficaci ed incentivi adeguati per un settore dalle enormi potenzialità per il fabbisogno energetico nazionale”. Così Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei deputati del Partito Democratico e Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente.
“Sul coinvolgimento del Parlamento in merito all’accordo sui migranti tra Italia e Albania registriamo un imbarazzante dietro front del governo. Per giorni la destra aveva sostenuto che avrebbe proseguito in autonomia perché in attuazione di un trattato di amicizia di 30 anni, fa mentre oggi il Vicepremier Tajani è costretto ad ammettere a Montecitorio che le Camere devono approvare una legge apposita. La consuetudine, ormai consolidata della maggioranza di silenziare il Parlamento, si scontra con i principi della Costituzione, che rimane il garante della nostra democrazia”: è quanto dichiara Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei deputati Pd.
“In commissione Affari costituzionali dovremmo discutere delle misure contenute nel cosiddetto Dl Migranti e votare gli emendamenti, ma al Parlamento non è stato ancora trasmesso il testo dell’accordo tra Italia e Albania. Come è evidente a tutti si tratta di una questione dirimente, che si inserisce peraltro in un contesto in cui le Camere sono sempre più esautorate da ogni ruolo e funzione. Per queste ragioni chiediamo con forza e determinazione che il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, venga a riferire sull’intesa sottoscritta dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il governo di Tirana”.
Lo dichiara la capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari costituzionali alla Camera, Simona Bonafé.
“Nel merito, questa del premierato è una riforma pasticciata e pericolosa. Intanto perché svilisce una figura di garanzia e molto apprezzata dai cittadini come il Presidente della Repubblica. Poi, di fatto, cambia la forma parlamentare di governo del nostro Paese. Non è vero che produrrà più stabilità, ma produrrà più instabilità. E’ sbagliata nel metodo, ora sappiamo che partirà dal Senato dove c'è già in discussione la Riforma dell'Autonomia differenziata e dove già si sta discutendo la manovra. Questo succede semplicemente perché c'è in atto un mercato delle vacche all'interno della maggioranza: alla Lega l'autonomia differenziata e a Fratelli d'Italia il premierato. Alla faccia della stabilità del Paese e dell'interesse degli italiani”. Lo ha detto Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del Gruppo dem alla Camera e capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, intervistata sul sito web dei deputati Pd.
“Nella legge di Bilancio dovranno essere inserite, dopo una attenta e capillare ricognizione dei danni, le risorse per la ricostruzione ed i risarcimenti per la Toscana ma occorre un decreto legge urgente per rendere immediatamente operative norme fondamentali per famiglie, imprese ed enti locali. Sulla sospensione dei mutui è già intervenuto tempestivamente il Presidente Giani ma rimangono scadenze che vanno posticipate. Ci riferiamo innanzitutto alla sospensione dei versamenti tributari ed amministrativi, come le bollette o le cartelle esattoriali, e la proroga degli adempimenti a carico dei comuni interessati. E’ altrettanto fondamentale garantire da subito un sostegno economico al reddito per lavoratori autonomi ed attivare ammortizzatori sociali per i dipendenti delle aziende colpite. Chiediamo per questo alla premier Meloni una convocazione urgente del Consiglio dei Ministri”. Così i parlamentari Pd eletti in Toscana Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
“La marcia delle donne per la parità dei diritti è un cammino lungo e tortuoso ancora in divenire. L’incontro di domani alla Camera dei Deputati rappresenterà l’occasione per fare il punto sulle battaglie vinte e su quelle ancora da vincere”. Così Simona Bonafè, vicepresidente vicaria dei deputati Pd, in merito all’evento “Un Viaggio Dispari” che avrà luogo domani, mercoledì 8 novembre a Roma dalle ore 15, presso la Sala della Regina di Montecitorio.
L’evento che parte dal Podcast realizzato da Chora Media e Istituto Luce sulla lunga marcia dei diritti delle donne italiane, vedrà la presenza di Anna Ascani, vicepresidente della Camera, Chiara Sbarigia, presidente Cinecittà Spa, della giornalista Flavia Perina, Patrizia Gabrielli, professoressa di Storia contemporanea e Storia di genere all'Università di Siena, Elvira Valleri, studiosa dell'associazionismo femminile e saggista, e dell'attrice Cristiana Capotondi.
Dichiarazione di Simona Bonafè, vicepresidente gruppo Pd
"Dopo tre decreti inutili e dannosi (Ong, Cutro e Sicurezza), e gli annunci di mirabolanti accordi, il governo parla ora di un altro storico patto sull’immigrazione. Si tratta però di una soluzione che apre molti dubbi, al netto del rispetto del diritto internazionale e del diritto della stessa Unione Europea. A fronte di circa 200mila arrivi sulle nostre coste in un anno, stiamo parlando dell’accoglienza di 36 mila persone in Albania; non sappiamo poi dove intendono ricollocare coloro che non otterranno il riconoscimento della protezione internazionale dal momento che il nostro paese ha pochissimi accordi di rimpatrio con i paesi di origine. La soluzione non può che essere europea sia sulla redistribuzione obbligatoria che sulla modifica del regolamento di Dublino bloccata proprio dai paesi sovranisti alleati della destra italiana". È quanto dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, intervenendo oggi martedì 7 novembre, alla trasmissione "Ping Pong" su Rai Radio 1.
“Il Decreto Caivano è l’ennesima occasione persa di una destra che riesce a fare solo propaganda sull’onda emotiva dell’opinione pubblica ma che rimane incapace di affrontare i problemi con l’obiettivo di risolverli. Qui è in gioco il futuro di moltissimi giovani, che provengono da situazioni e contesti difficili, che hanno quindi bisogno di un’alternativa ma che ricevono dal governo soltanto repressione. L’ordine pubblico è fondamentale ma senza progetti credibili di prevenzione e rieducazione lo Stato finisce per consegnare i ragazzi alla criminalità, nascondendo un problema che finirà per riproporsi ciclicamente. Nel decreto non ci sono infatti risorse per politiche del lavoro, per la cultura, per l’inclusione, per i presidi educativi, per i servizi sociali, per la rigenerazione urbana. Ci sono soltanto norme repressive, in palese contrasto con la nostra Costituzione, che precludono il futuro ad intere generazioni”. Così Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei deputati Pd, intervenendo oggi in Aula nella discussione generale sul Decreto Caivano.
Dichiarazione di Simona Bonafe’, vice presidente vicaria gruppo Pd Camera
"Il cambiamento climatico è una realtà che devasta il nostro fragile paese, servono non solo misure di contrasto, ma anche di adattamento: vanno intanto ripristinate le risorse pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro tagliate dal Pnrr e relative al dissesto idrogeologico. Per la Toscana bisogna poi evitare quanto sta succedendo in Emilia Romagna, dove a distanza di mesi ancora non sono arrivati i ristori al 100 per cento, come invece era stato promesso dal governo e inserire , fin da subito nella Legge di Bilancio, i finanziamenti necessari a riparare i danni nelle zone colpite". È quanto dichiara Simona Bonafè, vice presidente vicaria dei Deputati Pd, intervenendo stamane alla trasmissione "Re Start" su Rai 3.
"Il Premierato di Giorgia Meloni stravolge di fatto la Costituzione depotenziando le prerogative del Presidente della Repubblica e liquidando la forma di governo parlamentare. La nostra è una democrazia parlamentare mentre la riforma della destra ribalta l’equilibrio dei poteri voluto dai costituenti e da sempre garanzia di libertà e democrazia. Si tratta di una riforma pasticciata che va fermata perché renderà il nostro sistema più fragile”: ": è quanto dichiara Simona Bonafè, capogruppo PD in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati sulla riforma votata oggi, venerdì 3 novembre, dal Consiglio dei Ministri
"Il governo Meloni promette di incentivare le rinnovabili ma si oppone alla proposta del Partito Democratico di consentire l'installazione di pannelli fotovoltaici nei terreni edificabili. Siamo di fronte, ancora una volta, a una destra che predica l'autosufficienza energetica del Paese a parole per poi piegarsi al nulla di fatto". Lo dichiarano i deputati Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del Gruppo Pd e Marco Simiani, capogruppo dem in commissione Ambiente, in merito all'ordine del giorno al Decreto sulla Qualità dell'aria respinto dall'Aula.