"Grazie all'approvazione dell'emendamento Pd a prima firma Beatrice Lorenzin, al Decreto Pnrr in discussione al Senato, sono stati stanziati 41 milioni di euro per il triennio 2025-2027 finalizzati alla riconversione e alla riqualificazione del polo industriale di Piombino". Così in una nota dei deputati dem toscani Simona Bonafè, Marco Simiani ed Emiliano Fossi.
"Si tratta - conclude la nota - di una prima tranche di finanziamenti, che verranno gestiti dalla Regione Toscana. È ora fondamentale che vengano stanziate ulteriori risorse necessarie per il rilancio sociale, economico ed occupazionale e per il risanamento ambientale di un territorio in grave crisi. Ringraziamo i colleghi del Gruppo del Partito Democratico al Senato per il lavoro svolto".
"Il fondo per la morosità incolpevole è stato uno strumento indispensabile per garantire una casa alle famiglie in difficoltà. Il governo di destra lo ha però soppresso millantando, con il Ministro Salvini, nuovi interventi per sostenere le politiche abitative. Dopo mesi niente è stato fatto nonostante la crisi e la crescita dell'inflazione ed oggi il risultato è drammatico: migliaia di cittadini sono a rischio sfratto mentre i piccoli proprietari non riscuotono l'affitto. In queste settimane tantissimi comuni, di ogni orientamento politico ed in tutta Italia, hanno approvato mozioni per promuovere la reintroduzione della norma. Chiediamo al governo di raccogliere la richiesta e stanziare risorse adeguate per risolvere questa emergenza nazionale". Lo dichiara Simona Bonafè, vice presidente dei Deputati Pd, presentando una interrogazione parlamentare su tale tematica.
“Nonostante le rassicurazioni della premier Meloni le difficoltà e i ritardi sul Pnrr sono evidenti: le recenti ammissioni del ministro Fitto sulla impossibilità di realizzare le opere nei tempi stabiliti sono un campanello d’allarme gravissimo. Perdere le risorse del Piano causerebbe al nostro Paese un danno economico e di immagine irrecuperabile. Per questo motivo chiediamo al governo di assumersi le responsabilità e di venire a riferire al Parlamento sul reale stato delle cose”. Così Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati del Pd.
“Verificare che l’Enac non travalichi le proprie competenze e che venga garantita piena trasparenza e concorrenza nel mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti”: è quanto riporta una nota congiunta dei parlamentari Pd (i deputati Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi e Christian Di Sanzo ed i senatori Ylenia Zambito, Dario Parrini e Silvio Franceschelli) che hanno depositato una interrogazione sul tema al Ministro Salvini, rispettivamente a Montecitorio e Palazzo Madama.
“Da anni l’ente, nonostante il ripetuto divieto del Tar, regolamenta il disciplinare in materia di appalti causando danni gravi al sistema delle imprese che operano in questo settore e determinando un clima di perenne incertezza e instabilità che rischia di ripercuotersi sui livelli occupazionali. La giustizia amministrativa ha già condannato queste ingerenze ma è necessario un intervento del Ministero delle Infrastrutture per risolvere definitivamente questo problema”, conclude la nota.
"A parte la pessima gestione della tragedia di Cutro, il problema di questo governo sono i provvedimenti inefficaci che ha messo in campo sull’immigrazione, il primo per rendere più difficile la vita a chi salva vite in mare e il secondo per aumentare le pene agli scafisti al fine di disincentivare le partenze, con l’unico risultato che anche ieri ci sono stati morti in mare e che in due giorni sono arrivati 3 mila sbarchi sulle nostre coste”. Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd, intervenendo alla trasmissione l'Aria che tira su la 7.
"Per cercare di affrontare con serietà ed efficacia l'immigrazione ed evitare altre tragedie è necessaria una operazione 'Mare nostrum' gestita dall'Unione Europea. Contestualmente va cambiato il regolamento di Dublino oggi ostaggio dei veti sovranisti di Orban e introdotta la redistribuzione obbligatoria dei migranti", conclude Simona Bonafè.
Una nuova legge che abbia l’obiettivo di superare la Bossi-Fini e permettere al nostro Paese di avere nuove norme in grado di dotarsi di un sistema di ingressi legali per motivi di lavoro e, a determinate condizioni, regolarizzare gli stranieri già presenti non è più rinviabile. Per questo come componenti della commissione Affari costituzionali del Partito democratico insieme alla segretaria Elly Schlein e alla capogruppo Debora Serracchiani abbiamo sottoscritto la proposta depositata dall’on. Riccardo Magi che ha ripresentato la legge di iniziativa popolare della campagna Ero straniero. All’esame della commissione di domani sarà esaminata anche la proposta della Lega che mira a reintrodurre i decreti sicurezza voluti da Salvini che consideriamo un pericoloso passo indietro dopo le modifiche introdotte nella scorsa legislatura.
Lo dichiara la vice capogruppo del Pd alla Camera Simona Bonafè
“Le parole di Valditara sulla lettera della preside del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze sono inaccettabili. Solo pochi giorni fa incoraggiava i docenti a denunciare le aggressioni nelle scuole, mentre oggi di fronte ad un gravissimo assalto di evidente matrice squadrista che ha coinvolto alunni e professori fa marcia indietro: non solo sminuisce l’accaduto, ma arriva quasi a minacciare di ritorsioni la preside che ha pubblicamente difeso i valori della Costituzione”.
Così la vicepresidente dei deputati del Pd, Simona Bonafè.
Dichiarazione on. Simona Bonafe’, vicepresidente deputati Pd
“Sbloccare il nuovo svincolo di Scandicci che collegherà la A1 alla Fi -Pi - Li, snellendo così i flussi locali e garantendo la riduzione di traffico nel nodo autostradale di Firenze”. È quanto chiede, in una interrogazione depositata a Montecitorio, la vicepresidente dei Deputati Pd Simona Bonafè.
“Il progetto esecutivo di Autostrade per l’Italia è fermo da mesi a causa dei ritardi burocratici tra Ministero dell’Ambiente e Ministero delle Infrastrutture. Questa situazione ha già costretto a posticipare di un anno tutto l’iter dell’opera la cui conclusione è oggi ipotizzata entro il mese di novembre 2027. E’ necessario che il governo intervenga per garantire che i cantieri partano nei tempi previsti e che non si perda ulteriore tempo per realizzare una infrastruttura che migliorerà la percorribilità e la sicurezza stradale riducendo conseguentemente la concentrazione di emissioni nocive nell’aria”, conclude Bonafè.
“Il tema del lavoro, della riconversione produttiva e della riqualificazione ambientale di Piombino va affrontata con serietà ed efficacia. In questo contesto, la vertenza dello stabilimento Jsw è centrale e non più rinviabile, soprattutto in relazione alla necessità di acciaio per l’industria nazionale. Nei mesi scorsi, assieme al collega e deputato del Pd del territorio Marco Simiani, ho incontrato i lavoratori e le associazioni sindacali. A seguito della visita è stata presentata un’interrogazione parlamentare, a cui peraltro non è stata data risposta, e sono state intraprese iniziative legislative per risolvere concretamente la questione. Mi riferisco in particolare alla proposta di legge sull’attuazione del ‘Memorandum Piombino’, contestuale all’installazione del rigassificatore nel porto della città, che ho depositato ad ottobre scorso, e che prevedeva anche semplificazioni normative e risorse adeguate per la reindustrializzazione dell’area di crisi industriale complessa del territorio. Un emendamento, con i contenuti di questa proposta, è stato inoltre presentato alla Legge di Bilancio ma bocciato dalla maggioranza. Il governo Meloni si è poi impegnato, a seguito della presentazione di un mio ordine del giorno, a garantire finanziamenti adeguati per il rilancio economico e occupazionale dell’area, ma ad oggi niente di concreto è stato fatto. Tra pochi mesi scadrà l’ultimo rinnovo della cassa integrazione per i lavoratori di Jsw ed è necessario non perdere ulteriore tempo anche alla luce dell’importanza strategica del settore siderurgico per l’intero Paese”. Lo dichiara la deputata dem Simona Bonafè, vice presidente dei deputati Pd alla Camera, sulla nota delle associazioni sindacali relativa alla crisi dello stabilimento Jsw di Piombino.
“Concentriamoci sulle vere esigenze che stanno a cuore ai cittadini”“Riteniamo sbagliata l’iniziativa di riaprire la questione della separazione delle carriere.Per due motivi. Il primo, con la riforma Cartabia il tema è stato già affrontato dal parlamento che ha realizzato una separazione di fatto concedendo un solo passaggio nel corso della carriera. Servirebbe allora monitorare gli effetti della nuova norma per verificare se gli obiettivi importanti che si poneva sono stati raggiunti senza riaprire un tema che per sua natura si presenta da sempre divisivo. In secondo luogo, la giustizia ha bisogno concentrare energie, sforzi e investimenti in risorse umane, formazione, edilizia, abbattimento della burocrazia per velocizzare il processo e assicurare i diritti dei cittadini. Su questo dovrebbe lavorare il governo e su questo invece sta perdendo tempo e occasioni”.
Lo dichiarano la vice capogruppo del Pd alla Camera Simona Bonafé e il capogruppo in commissione Giustizia Federico Gianassi.
Dichiarazione di Simona Bonafè, vicepresidente deputati Pd
"Su Opzione donna ancora una volta è fumata nera. Il governo, dopo averla modificata pesantemente con la Legge di Bilancio fino a renderla una scelta impraticabile per molte donne, ha oggi ripetuto ai sindacati di non aver preso alcuna decisione sulla tematica nonostante le promesse fatte e gli impegni assunti in questi mesi. Senza Opzione donna vengono penalizzate ogni anno oltre 25 mila lavoratrici spesso già provate da carriere contributive discontinue e da assegni pensionistici ridotti. Non è un problema di risorse ma di volontà politica che evidentemente manca nonostante le tante parole spese": è quanto dichiara Simona Bonafè, vice presidente dei Deputati Pd, sull'incontro odierno tra governo e sindacati.
“Il Decreto Ong è soltanto un atto di propaganda: è palesemente non conforme agli obblighi internazionali in materia di diritti umani, come abbiamo più volte segnalato e come oggi certifica anche lo stesso Consiglio d’Europa, e non introduce alcuna politica efficace di gestione dei flussi migratori. E’ evidente che con questo decreto il governo voglia distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali come il carovita e la crisi energetica”.
Così la vicepresidente dei deputati Pd, Simona Bonafè.
“Sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza il governo non ha le idee chiare. Occorre assolutamente evitare che ritardi e scelte sbagliate compromettano i 27 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno 2023 e conseguentemente, l’erogazione della quarta rata da 16 miliardi di euro. Da mesi si susseguono indiscrezioni sulla nuova gestione del Piano e sulle modifiche che la destra vorrebbe chiedere all’Unione Europea: ad oggi però non vi è niente di definito e questo caos rischia di ripercuotersi sulla corretta attuazione degli investimenti. Peraltro il Parlamento è stato finora completamente estromesso dal necessario confronto col governo. Abbiamo da tempo evidenziato alcune criticità riguardanti soprattutto la capacità di progettazione ed esecuzione delle opere da parte degli enti locali di piccola entità: problematiche comunque risolvibili dotando tali amministrazioni di personale e risorse adeguate”.
E’ quanto dichiarano Simona Bonafè e Piero De Luca, vicepresidenti dei deputati Pd, in merito alla discussione di oggi alla Camera sull’interrogazione relativa alla governance del Pnrr.
“La destra nega aiuti straordinari al sistema delle Pmi messe a dura crisi dai costi energetici, dalla carenza di materie prime, dall’aumento dei tassi di interesse e dai rincari dei carburanti. Il governo e la maggioranza hanno infatti respinto prima un mio emendamento, poi addirittura un mio ordine del giorno al Decreto Aiuti quater che avrebbe destinato, nel 2023, una parte degli extraprofitti delle società energetiche alle piccole e medie imprese”.
Così la vicepresidente dei deputati del Pd, Simona Bonafè.
“Le associazioni di categoria - aggiunge - hanno già evidenziato come già nella Legge di Bilancio 2022 non siano state inserite norme e risorse efficaci a sostegno delle Pmi. Nonostante i proclami elettorali della destra, alcune misure previste dalla manovra risultano addirittura controproducenti: come, ad esempio, il mancato rinnovo della moratoria per i pagamenti, le lacune per le garanzie pubbliche, la carenza di un intervento strutturato per la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese. Se non sosteniamo in questa fase critica le Pmi - conclude - rischiamo di mettere in seria crisi la rete territoriale di imprese che costituisce il fulcro del sistema produttivo e occupazionale nazionale, contribuendo in modo fondamentale allo sviluppo della nostra economia”.
Dichiarazione Simona Bonafe’ deputata Pd
“Il Pd è da sempre il partito della democrazia partecipata, è il popolo dei gazebo. Per rilanciare realmente i nostri valori ed il nostro progetto di società bisogna tornare a parlare alla gente ed a coinvolgerla direttamente; non possiamo quindi ricorrere a scorciatoie facili come il voto online, che è stato utilizzato soltanto a causa dei lockdown e nel pieno dell’emergenza covid, e che rischierebbe inoltre di penalizzare le persone meno informatizzate. La nostra idea di comunità è diversa da quella delle altre forze politiche che fanno congressi solo per celebrare capi assoluti o utilizzano piattaforme online in cui poche migliaia di click indirizzano le scelte di milioni di elettori”: è quanto dichiara la vicepresidente dei deputati Pd, Simona Bonafè, sulla campagna congressuale del Partito Democratico.