Vergognoso l'attacco di Christine Anderson, eurodeputata del partito neonazista "Alternativa per la Germania", ad Antonio Decaro. Un attacco scomposto, volgare, basso, dove si insinua che con Antonio ci siano rischi di infiltrazione mafiosa alla Commissione Europea. I neofascisti e i neonazisti fanno così: non sapendo contestare nel merito le persone, diventano violenti e attaccano a volte verbalmente, altre fisicamente. In questo caso anche con fake news, rivolte ad una persona di specchiata onestà, uno che nella politica e nella legalità ci crede davvero. Lo dimostra la sua storia. E non saranno personaggi come Anderson a metterla in discussione. Un abbraccio, Antonio. E hai fatto bene a querelare” così sui social il deputato democratico, responsabile nazionale welfare del Pd, Marco Furfaro.
“Sabato sera un detenuto di 27 anni si è suicidato nel carcere ‘La Dogaia’ di Prato, in Toscana. Nello stesso carcere, nella notte tra venerdì e sabato, una ventina di carcerati del reparto media sicurezza avevano organizzato una protesta. Siamo al sessantesimo suicidio in carcere del 2024 in Italia. Le proteste avvengono per la situazione, già disumana, che diventa ancora più grave nel momento in cui, con l’arrivo dell’estate, si alzano le temperature, rendendo la permanenza nelle celle insostenibile, con pochissime ore d’aria durante la giornata e troppo spesso senza un adeguato sistema di ventilazione. Il detenuto che si è tolto la vita è stato trovato impiccato nella sua cella, era italiano e stava scontando una pena definitiva che si sarebbe dovuta concludere tra otto anni, nel 2032. Ogni anno nella casa circondariale di Prato si registrano 200 casi di autolesionismo. Purtroppo ad aggravare la situazione de ‘La Dogaia’ rispetto alle altre case circondariali della Toscana, oltre al sovraffollamento e alla carenza endemica di personale, vi è anche la mancanza di un direttore titolare e di un comandante titolare. Per questi motivi ho depositato un’interrogazione al ministro della Giustizia Nordio perché siamo di fronte ad una situazione inaccettabile per un Paese civile. In carcere durante l'esecuzione della pena il detenuto deve conservare i diritti fondamentali perché le carceri non devono diventare il deposito di una parte di umanità ma luoghi di rieducazione dove è garantita un’esistenza dignitosa e la possibilità di riappropriarsi della propria vita una volta scontata la pena”.
Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera e membro della segreteria nazionale.
"Oggi la Camera ha approvato per la terza volta un mio ordine del giorno che riguarda decine di precari AIFA che da mesi lottano per un posto di lavoro. L'Odg a mia prima firma chiede al governo un impegno immediato per la stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici precarie dell'Agenzia italiana del farmaco, inquadrati da anni con varie formule contrattuali, con esperienze e competenze riconosciute, che da dicembre dello scorso anno sono a casa e senza stipendio. Ho appoggiato e firmato un ordine del giorno analogo, a firma Luciano Ciocchetti, di Fratelli d'Italia, proprio perché è giusto che in alcuni momenti l'obiettivo nobile prevalga sulle divisioni fisiologiche tra maggioranza e opposizione. Ora, il governo si adoperi una volta per tutte per sanare un dramma sociale e una problematica per l'azienda che senza quei lavoratori perde un capitale umano enorme”. Così il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro.
“Il Pd ha presentato una pregiudiziale di merito perché riteniamo che questo decreto sia una scatola vuota, senza norme di sostanza e interventi strutturali. Un provvedimento mirato a distruggere il Ssn e a favorire il sistema privato che non inciderà per niente sulle lunghissime liste d'attesa e ce lo confermano le parole di ANAAO ASSOMED, la sigla principale dei medici ospedalieri. Il dramma delle liste d'attesa lo volete risolvere con la frase ricatto 'o ti curi pagando di tasca tua, oppure rischi la vita' mentre ogni giorno 4 milioni di persone rinunciano alle cure e restano inevase 10 milioni di prestazioni. La cura non è più un diritto, è un privilegio”. Lo dichiara il deputato dem Marco Furfaro intervenendo in Aula sulla pregiudiziale di costituzionalità del Dl Liste d'attesa.
“Avete ridicolizzato e affossato la legge Schlein – continua Furfaro - dimostrando che non avete a cuore la salute degli italiani e ad un problema urgente avete risposto con un decreto fuffa che a sua volta prevede ulteriori sette decreti attuativi. Siete celeri nel fare condoni ma rimandate a data da destinarsi persino le poche misure che avete previsto per la Sanità”. “Finanziate appalti dell'immigrazione all'Albania, società di calcio ed evasori - conclude il deputato dem - ma non riuscite a dare un euro per le persone che soffrono né per il personale medico”.
“Alle persone con disabilità la legge garantisce diritti, anche per costruire una maggiore integrazione lavorativa e sociale. Il parcheggio per disabili riservati alle persone con capacità di deambulazione ridotta e ai non vedenti è uno di questi, un diritto conquistato grazie ad una crescente sensibilità e ad una naturale evoluzione normativa. In virtù di ciò, nelle nostre città è cresciuto il numero dei parcheggi ad essi riservati. Purtroppo non ovunque. Ad esempio nella città de L'Aquila trovare in centro parcheggio per le persone con disabilità è diventato un calvario visto che sono stati tolti ben 15 posti riservati a persone munite di regolare permesso. Peggio ancora: sono stati tolti dopo che nel 2022 il comune aveva chiesto e ottenuto dal Ministero oltre 26mila euro per istituire nuovi parcheggi per persone con disabilità e parcheggi rosa”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione affari costituzionali della camera, Marco Furfaro. “Le persone con disabilità - aggiunge Furfaro - hanno il sacrosanto diritto di godere della bellezza del centro storico dell’Aquila, come tutti gli altri cittadini, e la scusa della scarsità di parcheggi dovuta a situazioni emergenziali e temporanee non può assolutamente più essere accettata. Siamo alle porte delle celebrazioni per il Giubileo del 2025, con l'aggiunta della nomina de L'Aquila a Capitale italiana della cultura 2026, e questi biglietti da visita sono indegni di una città e una nazione civile e attenta alle fragilità. Per questo ho presentato un'interrogazione urgente al ministro Salvini e alla ministra Locatelli per chiedere di risolvere immediatamente questa vicenda vergognosa. Situazioni come queste, nelle nostre città, non sono per nessuna ragione al mondo più tollerabili”.
“Il capogruppo di Fdi, Foti, che continua a fare la lezioncina al Pd sulle coperture economiche della legge Schlein dovrebbe scusarsi pubblicamente e vergognarsi davanti alla sonora bocciatura del decreto che è arrivata dalle regioni che hanno costretto il governo a riscrivere interamente diverse parti del decreto perché del tutto prive delle adeguate risorse” così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro.
Foti faceva lezioni al Pd su coperture legge Schlein, si vergoni e si scusi pubblicamente
“Il parere contrario delle Regioni al dl liste d’attesa è una sonora bocciatura di cui Palazzo Chigi non può far finta di niente. Meloni e Schillaci sono stati sfiduciati anche dai loro presidenti di regione perché il decreto non risolve i problemi della sanità e non ha adeguate coperture finanziarie” così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro. “Il decreto aveva solo finalità elettorali – aggiunge il dem - ed è stato presentato unicamente per cercare di coprire in modo goffo la legge Schlein che rappresentava una risposta determinata e concreta alla richiesta di un SSN efficiente, universale e accessibile, al fine di salvaguardare il diritto alla salute di tutti i cittadini. Il capogruppo di Fdi, Foti, che faceva la lezioncina al Pd sulle coperture economiche della legge Schlein dovrebbe scusarsi pubblicamente e vergognarsi davanti a questa sonora bocciatura”.
“L’assegno unico universale è uno strumento indispensabile per tantissimi genitori ma ci sono delle zone d’ombra che vanno sanate il prima possibile. Sono moltissimi i centri antiviolenza, CAF e i patronati che segnalano difficoltà enormi ad accedere all’assegno unico universale da parte delle donne vittime di violenza che, nella fase di allontanamento dal coniuge o convivente violento (pur mantenendo formalmente la medesima residenza), trovando rifugio e ospitalità nei centri antiviolenza e nelle case famiglia, in condizioni di segretezza e a tutela della propria incolumità e di quella dei bambini. Queste donne non riescono ad ottenere una ripartizione parziale o totale dell’assegno unico universale perché la loro istanza risulta già inserita e quindi evasa da INPS all’altro genitore. Sono situazioni difficili e complicate in cui troppo spesso però il genitore autore della violenza continua a percepire, a volte anche integralmente, l’assegno unico universale, anche in presenza di ordinanze cautelari di divieto di avvicinamento alla donna, vittima di violenza, che si occupa dei figli. La burocrazia, l’interpretazione disomogenea delle norme e la mancanza di dialogo tra pubbliche amministrazioni non solo stanno negando tutela e protezione alle vittime di violenza di genere ma stanno di fatto negando un diritto sacrosanto. Per questi motivi ho presentato un’interrogazione alla ministra del lavoro Calderone affinchè il governo intervenga immediatamente per sanare questa ingiustizia perché non è possibile che donne vittime di violenza di genere, che alloggiano presso case rifugio e centri antiviolenza, non riescano ad accedere ad un dispositivo essenziale per combattere il ricatto psicologico e accelerare quindi il pieno percorso di recupero di autonomia”. Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
“In questi giorni il ministro Schillaci ha pubblicato un decreto che include il cannabidiolo, CBD, uno dei principi attivi della cannabis, tra i farmaci sotto stretto controllo perché stupefacenti. Il cannabidiolo è un principio attivo non incluso nelle Convenzioni Onu sulle sostanze narcotiche e psicotrope. A parte l’approccio antiscientifico a cui ormai ci sta abituando questo governo e il disinteresse per le esperienze virtuose di altri paesi nel mondo la cosa che fa rabbrividire è il totale menefreghismo per i tantissimi pazienti che usano il CBD come terapia per molti disturbi e malattie. La giustificazione del Ministro, per il decreto in questione, sarebbe l’aver ricevuto una nuova istruttoria da parte dell’Istituto superiore di sanità e dal Consiglio superiore di sanità che aggiornerebbe le informazioni ritenute necessarie per la decisione. Ovviamente di tali informazioni non troviamo traccia. L'obiettivo vero di questo governo è chiaro e semplice: disintegrare il settore della cannabis light. Un settore articolato e in crescita formato da migliaia di realtà imprenditoriali e che impiega migliaia di persone. È davvero vergognoso e inaccettabile, daremo battaglia in parlamento per impedire a Giorgia Meloni, al ministro Schillaci e al loro codazzo di novax di riportarci indietro nel tempo”. Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
"Abbiamo depositato un'interrogazione parlamentare al Ministro della Salute chiedendo conto della grave situazione in cui versa la situazione sanitaria nella Media Valle del Tevere in Umbria. I cittadini, che si sono giustamente organizzati in un comitato che denuncia lo stato impietoso del servizio sanitario locale, affrontano tempi di attesa interminabili per esami e visite specialistiche, costringendoli così spesso a rivolgersi alla sanità privata o addirittura a rinunciare alle cure. L'Ospedale di Pantalla, che dovrebbe servire la zona e che è già stato ridimensionato in passato, è stato ulteriormente depauperato: il punto nascita e il centro per la procreazione assistita sono stati chiusi, così come diversi reparti essenziali. Nonostante le promesse di integrazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia, nulla è stato fatto per migliorare la situazione. Chiediamo quindi al Ministro di intervenire urgentemente con iniziative di competenza sull'Ospedale di Pantalla al fine di incentivare l’elevazione agli standard di un Ospedale DEA I livello, garantendo così l'attivazione di specialità medico-chirurgiche essenziali. Inoltre, è necessario attuare l'integrazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia e l’Università degli Studi di Perugia per assicurare una sanità efficiente e di qualità. Non possiamo più tollerare che la salute dei cittadini venga sacrificata. È tempo di agire". Così Marco Furfaro, responsabile iniziative politiche e capogruppo in commissione Affari sociali del Partito Democratico, e Anna Ascani, vicepresidente della Camera.
“La sanità pubblica è al collasso, anche la Corte dei conti dice che servono investimenti non più rinviabili, per questo è una vergogna che il governo Meloni abbia bocciato la legge Schlein che investiva risorse nella sanità e sbloccava le assunzioni. Preferiscono e favoriscono la sanità privata e lo hanno dimostrato ancora una volta”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera, Marco Furfaro.
ratelli d’Italia si trincera dietro motivazioni burocratiche ma la verità è che lo stop definitivo alla legge Schlein è una vera e propria vendetta politica dopo il flop elettorale alle amministrative. Ma non sarà così che fermeranno l'opposizione. Vivono fuori dal mondo e non hanno idea dell'urgenza di aiutare la sanità pubblica" così il capogruppo democratico nella commissione affari sociali della camera, Marco Furfaro.
Furfaro: oggi restituiamo il diritto alla salute a decine di migliaia di persone
“La Camera ha approvato all’unanimità la proposta di legge del Partito democratico, a prima firma Marco Furfaro, che riconosce il diritto all'assistenza sanitaria per le persone senza dimora, anche se non hanno la residenza anagrafica in Italia o all'estero. Attualmente, chi non è iscritto all'anagrafe comunale perde il diritto all'assistenza sanitaria, tranne per le emergenze al pronto soccorso. Stiamo parlando di padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, persone che perdono il lavoro e finiscono in strada e non hanno un tetto sopra la testa. Persone che per vari motivi perdono la possibilità di avere una dimora propria e che purtroppo perdono conseguentemente anche la residenza. E questo comporta il venire meno di un pieno accesso al diritto alle cure perché senza residenza non si può accedere al medico di base (e ai Sert, a un consultorio, a un centro di salute mentale). Con la legge Furfaro viene colmata questa grave lacuna che impedisce ai senza dimora l’accesso alle cure. La nuova legge è in linea con i principi degli articoli 3 (uguaglianza) e 32 (diritto alla salute) della Costituzione, e con la legge che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale nel 1978, secondo cui l'assistenza sanitaria deve essere garantita a tutti, senza distinzione di condizioni individuali o sociali. La nuova legge sarà sperimentata per due anni (2025-2026) in 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) con un budget di 2 milioni di euro, coprendo oltre il 60% delle persone senza dimora presenti nel nostro paese. Per il capogruppo democratico nella Commissione Affari sociali della Camera e responsabile welfare del Pd, Marco Furfaro, “questa legge non solo restituisce il pieno diritto alle cure a decine di migliaia di persone, ma finalmente sapranno che lo Stato non le ha abbandonate. E che uscire da una condizione di fragilità è possibile. Sono felice. Perché oggi la politica riesce a dare di sé l’immagine più bella, quella che cambia la vita delle persone. In meglio”.
“La bella vittoria del centrosinistra ai ballottaggi dimostra che il campo progressista si sta nettamente rafforzando e rappresenta un’alternativa concreta alla destra. Il Partito Democratico sta diventando sempre più forte e determinante. Mi preme sottolineare un dato simbolico, quello della Toscana: il Partito Democratico torna ad essere il primo partito in regione. Sotto l’azione della nostra segretaria Elly Schlein e in sinergia con una affiatata squadra regionale guidata da Emiliano Fossi, il Partito Democratico è tornato ad essere non solo competitivo, ma ad avere un’anima, a ritrovare un popolo nelle piazze, a gioire ed appassionarsi nel fare politica. E ad avere rapporti con gli alleati basati sulla politica che cambia la vita della gente. Dal M5S ad Avs, dai civici ai moderati, dove abbiamo costruito un progetto per le città senza pensare alle poltrone ma alle persone, abbiamo vinto o ci siamo andati vicini. Non solo. Abbiamo eletto due prime cittadine per la prima volta nella storia delle città di Prato e Firenze. Abbiamo invertito un trend che dava la destra in netta ascesa. Stiamo costruendo coalizioni vincenti, aperte e plurali che partono dai territori mettendo al centro unità, candidati competitivi e programmi radicali e credibili. È iniziata una storia nuova e adesso inizieremo a scriverla, per l’Italia e per la Toscana”. Così in una nota il deputato toscano Marco Furfaro, responsabile iniziative politiche del Pd in segreteria nazionale, commenta i ballottaggi.
"Nel contesto surreale in cui ci muoviamo capita addirittura di dover fronteggiare una querela contro chi fa notare la pura e semplice realtà. Lì dove questa destra ha vinto le elezioni lo ha fatto sempre con la complicità di ambienti estremisti e neofascisti. Gli episodi di questi giorni alla Camera, con l'aggressione in aula, e l'agguato di ieri a Roma ai danni di ragazzini del sindacato studentesco da parte di soggetti vicini a CasaPound dimostrano lo stato di legittimazione e impunità che sentono di avere i neofascisti con la destra al governo del Paese. Il candidato Schmidt può dichiararsi antifascista a chiacchiere e non provare ribrezzo per i suoi candidati con simpatie fasciste o per i partiti che lo sostengono e che inneggiano alla X mas. Noi invece proviamo sdegno e vergogna e lo diciamo forte e chiaro: con questa destra vincono i neofascisti e per questo tutta la mia solidarietà va ad Andrea Giorgio che ha semplicemente detto la verità alle cittadine e ai cittadini di Firenze". Così in una nota Marco Furfaro, deputato e responsabile iniziative politiche della segreteria nazionale del Partito Democratico.